sabato, marzo 31, 2007

Trent'anni fa, in un cinematografo lontano lontano... ( le poste USA celebrano i 30 anni di Star Wars)

Per onorare il trentennale del lancio della spettacolare trilogia* di Star Wars, le poste americane lanceranno una serie di francobolli commemorativi. E il pubblico dei fans è stato coinvolto nella decisione dei soggetti da realizzare.

Il lancio dei francobolli (25 Maggio) viene supportato con l'installazione di 400 cassette delle lettere personalizzate ( ma quante saranno immediatamente rubate dai collezionisti?).

Assolutamente notevole il fatto che il sito delle Poste Americane è stato profondamente rimaneggiato, con la Home Page praticamente dedicata tutta a Star Wars... e che l'ente postale americano organizza concorsi come strumento promozionale.

* a rischio di generare ferocissime polemiche, è mia personale opinione che i tre film realizzati in tempi recenti ( Episodio 1 a 3) non si possano far rientrare se non lontanamente nella saga di Guerre Stellari... diciamo che ne sono liberamente ispirati...;-)
Per promuovere le sue auto, Nissan "perde" 20.000 chiavi

In una mossa di marketing alternativo, misto fra il guerilla e il buzz, Nissan USA ha smarrito 20.000 mazzi di chiavi in locali pubblici statunitensi

Ogni mazzo di chiavi contiene una card che recita " I found please do not return. My Next Generation Nissan Altima has Intelligent Key with Push Button Ignition, and I no longer need these "(Se trovate queste chiavi, per favore, non le restituite. La mia Nissan Altima di Nuova Generazione possiede una chiave intelligente con avvio dell'auto premendo un bottone, quindi non ho più bisogno di queste chiavi).

Contiene anche un codice che, inserito all'interno del sito www.altimakeys.com, permette la vincita di premi, sconti sulla benzina etc.

La campagna ha come obiettivo raggiungere un pubblico giovane, sempre più difficile da raggiungere con i media tradizionali. Il budget annunciato è di 100.000 $

Il mio commento: se la meccanica è carina, il messaggio pubblicitario sulla card secondo me ammazza il brand e rovina il giochino. Non mi sembra il linguaggio più adatto per una operazione di engagement marketing rispetto ad un pubblico giovane.

Degno di nota che il messaggio nella card è composto da 18 parole, di cui 11 iniziano con la maiuscola...

Per approfondimenti, questo articolo del NY Times

giovedì, marzo 29, 2007

Ad Amazon gli affari in Europa devono andare proprio bene...

Amazon ha recentissimamente confermato la costruzione di un enorme centro logistico in Galles, centro che permetterà la creazione di 1200 posti di lavoro fissi nei prossimi 5 anni, oltre ad altri 1500 impieghi stagionali nel periodo natalizio.

mercoledì, marzo 28, 2007

Il Blogger adesso è un target ( e ha lo sconto)



La catena alberghiera spagnola Magic Costa Blanca ha deciso di promozionarsi in maniera focalizzata sui blogger, attraverso la creazione di una "Blogger Card".

Il fortunato blogger potrà, con questa card, approfittare di specifiche promozioni, come sconti o incentive 2x1. Non solo: godrà di un trattamento preferenziale nei locali della catena, come ad esempio la priorità nel check-in o la priorità nella lista d'attesa per l'hotel.

Ufficialmente la decisione della catena è motivata dal fatto che "le nuove tecnologie sono una rivoluzione all'interno del mercato turistico e che quindi è necessario comprenderne il gfunzionamento e incentivare in qualche modo le persone che le usano".

A naso, non si può però escludere che si tratti anche di una (lecita) coperazione di marketing turistico, mirata a viralizzare la catena - trattando bene i blogger, proprietari di un personal media a volte molto diffuso e certamente credibile, si spera che questi "parlino bene" degli alberghi in questione, realizzando una campagna pubblicitaria a basso costo e maggior persuasività.

C'è dunque da aspettarsi che altre marche inizino ad attivare operazioni paragonabili, per la "captatio benevolentiae" e per trovare nuovi, economici, accessi al mercato della comunicazione

Memento: mancano poche settimane al corso sulla pubblicità

Ricordo che il 10 e 11 Maggio terrò a Milano una nuova edizione del mio corso sulla pubblicità, pomposamente intitolato "Ideare, gestire e ottimizzare le campagne pubblicitarie in azienda. Dalla gestione del brief all'analisi dei risultati"


Tra i punti principali :
  • Chiarire i dati dello sviluppo strategico di un progetto di comunicazione
  • Apprendere come dialogare con l’agenzia
  • Conoscere i trucchi per massimizzare il lavoro dell’agenzia
  • Approcciarsi con nuovi presupposti alla collaborazione per una campagna pubblicitaria
Il corso è organizzato da LRA. Per ulteriori informazioni ed iscrizioni - cliccate (subito!) qui o contattatemi. Per ulteriori informazioni sulle mie attività in campo formazione marketing, potete visitare il mio sito.
Arrivano i missionari su second life...

Ne parlo nel mio articolo settimanale su Apogeo, che potete leggere qui

Dalla confessione in Rete all'apertura di punti di presenza dentro le reti sociali più in voga, la religione prova a reinventare il proprio rapporto con la tecnologia ( e con il marketing online)

martedì, marzo 27, 2007

La pubblicità ci raggiunge dentro l'armadio

Un nuovo media per coglierci alla sprovvista - quando apriamo l'armadio ci insinua il messaggio.

Si tratta in realtà di un media tutto sommato positivo, in quanto ce lo scegliamo (in qualche misura) noi e perchè è ecologico.

Si tratta degli umilissimi "appendini" o appendi abiti o grucce.

Sapete quelli di filo metallico delle tintorie ... solo negli USA se ne buttano nella spazzatura più di 3,5 miliardi di pezzi l'anno. Da oggi però è disponibile un circuito pubblicitario, chiamato Hanger Network, che rifornisce un circuito di 35.000 tintorie americane con appendini di carta ricilata e biodegradabile, recanti un messaggio pubblicitario.

Le tintorie rifilano volentieri le eco-grucce ai propri clienti; invece di pagare qualche centesimo ogni gruccia metallica data ai clienti, i negozianti possono avere gratis questi appendini ecologici e molto più allegri ( sicuramente ci sarà chi li troverà repellenti... è la vita).
Il costo contatto è di circa 5 centesimi di dollaro per "impression"

E' prevista in tempi ragionevoli l'estensione ad altre nazioni del network, quindi tenete d'occhio la vostra tintoria di fiducia...

domenica, marzo 25, 2007

Fare i cortometraggi: ormai una moda nell'automotive?

Evidentemente, per una marca che lavora nel mondo automobilistico, fare cortometraggi scaricabili in rete, che glorifichino le virtù del proprio prodotto ma sopratutto facciano branding, è uno strumento di marketing che funziona bene.

O forse è una di quelle mode per cui la misurazione del risultato è una questione che non si pone nemmeno e l'importante è fare buzz (amplificazione mediatica dell'evento, cui in questo momento sto partecipando anch'io)

Pioniere nel campo del cortometraggio è stata BMW USA, con la fortunata serie di "the hire" starring Clive Owen.

Una serie di film che vedevano come protagonista questo guidatore conto terzi...con la collaborazione di registi come Ang Lee, Frankheneimer, Guy Ritchie e star come Madonna, Marylin Manson, James Brown, Sean Penn...

Una serie di corti che ho usato spessissimo come supporto ai miei corsi di formazione sulla pubblicità ma che rivedo sempre volentierissimo. Una serie che purtroppo non è più scaricabile (immagino che i rinnovi dei diritti fossero abbastanza onerosi).

Poi per un po' di anni il mercato è stato sostanzialmente tranquillo ma adesso è ripartito con Pirelli e il suo corto "Mission Zero" con Uma Thurman.
E ora ci si mette anche Mini con il lancio di un mini serial intitolato "Hammer & Coop". Questa serie di sei puntate vuole essere un parodia di telefilm quali Starsky & Hutch.

La differenza principale è che in quel telefilm i protagonisti erano due persone, qui il "Coop", il partner dell'eroico mr. Hammer... è la sua inseparabile Mini.

giovedì, marzo 22, 2007

Nuova puntata del corso di marketing on line per le PMI

E' disponibile sul portale EuroPMI una nuova puntata del corso di marketing.

Questa volta parliamo di training al cliente, utilizzando il nostro sito come strumento di marketing - per superare le resistenze, fornire servizio, accellerare il processo d'acquisto, sviluppare un vantaggio competitivo.

Perchè in molti casi la nostra azienda mette sul mercato un prodotto od un servizio che a noi sembra semplice ma che al potenziale cliente può risultare estremamente complesso...

L'articolo lo leggete qui
Quando si dice TV Spazzatura...

Sugli schermi televisivi inglesi, in autunno, è previsto il lancio di un nuovo reality show, intitolato Dumped.

In questo reality 10 persone dovranno vivere in una discarica e sopravvivere utilizzando l'altrui spazzatura per 3 settimane - trovando cibo, riparo e protezione utilizzando ciò che la nostra civiltà scarta come inutilizzabile, ma che in realtà...

Il sottofondo del reality è dunque di critica sociale ed ecologica.

In realtà, a mio avviso, è da capire se questo reality sarà effettivamente possibile produrlo: le riprese sono infatti previste in estate e data la serie quasi infinita di violazioni alle norme igienico-sanitarie sui luoghi di lavoro che una tale location comporta, c'è da temere che il locale ispettorato del lavoro blocchi tutto quanto...

per approfondimenti...

martedì, marzo 20, 2007

E io mi compro l'anticiclone...

Oh, ma in questo mondo ormai tutto è in vendita e si puo' sponsorizzare proprio di tutto... lo sapevate che da 5 anni in Germania potete sponsorizzare una depressione o un anticiclone?

Grazie ai gentili servigi di Marketing della Libera Università di Berlino, con soli 199 Euro potete comprare i diritti al nome di una depressione ( cattivo tempo in vista....) mentre per un anticiclone (normalmente associato col bel tempo) dovete spenderne 299.

Tra gli ultimi acquirenti di anticicloni, il fabbricante di minestre & c Maggi, del gruppo Nestlé
Per Natale, i giochi telepatici?

E' abbastanza possibile che sotto l'albero (Ma forse del Natale 2008) potremmo trovare dei videogiochi che non richiedono l'uso delle mani ma che sono comandati con la sola forza della mente....

... per saperne di più leggete il mio articolo di questa settimana su Apogeo

Facile giocare, basta il pensiero

Dopo il telecomando intuitivo di Wii, a Natale toccherà ai giochi senza telecomando, che si giocano con la sola forza della mente?


domenica, marzo 18, 2007

La Valigia e il product placement

Ottimo esempio di strategia di marketing basata sul product placement è quello delle valige e valigette Rimowa, solidi contenitori in metallo...

Fondata nel 1898 l'azienda iniziò a produrre valige in metallo corrugato nel 1937, prendendo spunto dalla tecnologia aeronautica dell'epoca - Junkers in testa - che aveva scoperto che il metallo corrugato era molto più solido di quello liscio.

Quello che oggi è il più antico produttore di valige della Germania, ha usato pesantemente lo strumento del product placement per entrare e affermarsi negli Stati Uniti.

Dopo aver fatto apparizioni in film holliwoodiani come Ronin, Air Force One, Spy Game, Terminator 3 etc è riuscita a diventare la valigetta ufficiale di CSI Las Vegas, il contenitore in cui i protagonisti del serial conservano e trasportano gli strumenti di lavoro con cui raggiungono i loro miracolistici ( a detta dei veri addetti ai lavori) risultati.

CSI, anche se il più noto, non è l'unico programma televisivo in cui fanno la loro comparsa queste valigette di alta gamma, secondo una strategia che si sta (almeno apparentemente) allargando ad altri paesi attraverso l'entrata in telefilm locali di atmosfera sinergica con il vissuto della marca.

L'agenzia di product placement (Propaganda GEM) ha fatto indubbiamente un buon lavoro - c'è da chiedersi se è merito loro che l'associazione tra Rimowa e CSI sia consacrata persino su Wikipedia...

Bonus Content: interessante articolo su Hollywood e il product placement... qui

venerdì, marzo 16, 2007

Ma che forti i monaci buddisti catalani...

Esiste nelle vicinanze di Barcellona un bellissimo monastero buddista chiamato Sakya Tashi Ling - religiosamente assolutamente ortodosso. Ma le cui capacità di marketing sono secondo me superiori a quelle di tante aziende "for profit".

Tanto per cominciare dispongono di ben 3 siti. Il primo e più antico ( e si vede un po'...) è il sito per la propria comunicazione.
Il secondo è quello della fondazione benefica collegata.
Il terzo è un portale che viene usato come Extranet e per organizzare / comunicare con il mondo delle persone che ruota intorno al monastero.

Gruppi di studio e eventi organizzati nel monastero vengono diffusi in streaming / videoconferenza verso le sedi staccate in Spagna e anche verso la loro "filiale" in Perù.

Con l'obiettivo poi di farsi un po' di comunicazione intelligente (sono bravissime persone, molto serie e quindi poco alla ricerca di nuovi adepti... qualità e non quantità... tutto l'opposto di una setta, insomma) hanno pensato sopratutto a come comunicare il monastero in modo appealing per i giovani.

Questo (opinione mia, non loro) per evitare la trappola in cui è caduta spesso la chiesa cattolica - di avere un'immagine polverosa, vecchia, spesso pochissimo attraente per le giovani generazioni.

In quest'ottica hanno quindi lanciato il progetto di un CD di musica soft-lounge, mixato con le loro tradizionali preghiere tibetane... (si veda il mio articolo su Apogeo) ... CD che ha vinto il disco di platino (!) e che è stato in testa alle vendite di iTunes (e che, per come funzionano i meccanismi dell'industria musicale, gli ha portato pochissimi soldi - ma non era questo l'obiettivo).

Dopo hanno lanciato un libro, ed ora, infine, esce anche il DVD - un documentario sull'attività della comunità, del suo impegno sociale e culturale, della sua ricerca spirituale.

Ma non è finita qui - proprio per aiutare le persone che vivono lontano a proseguire nei propri cammini, sta per partire un progetto di e-learning a supporto di tutti quelli che studiano il buddismo guidati dal monastero (cosa interessante: moltissimi dei simpatizzanti sono assoluamente laici e per nulla buddisti nel senso della scelta confessionale...)

Considerando che i monaci mi pare siano una dozzina (tutti spagnoli), aiutati da un po' di volontari, complimenti per il lavoro svolto. Si capisce perche' molto spesso imprenditori e manager organizzino corsi di formazione presso di loro...

giovedì, marzo 15, 2007

Il 92% delle case spagnole usa la Carta Igienica...

Questo in sostanza il titolo di un articolo letto su un qualche periodico spagnolo l'altro giorno.

Secondo una ricerca commissionata dal produttore Renova ad una società di ricerca.. etc etc etc... le solite cifre su quanto spende la famiglia all'anno, che consuma tanta carta igienica da andare dalla Terra a Plutone... ma la cosa che resta in testa è quel maledetto 8%.

Che userà? Salviettine umidificate? Acqua corrente? Giornali vecchi? Foglie di vite?

Ah... ferma ferma, qui c'è una lezione di marketing.

In effetti, difficilissimo far parlare i mass media della carta igienica.

Con questa trovata della ricerca e sopratutto mettendo il dito sull'inaspettato, i media ( e anche i blog...) trovano un taglio interessante da dare, esce il pezzo e la gente legge di Carta Igienica, esponendosi quindi alla comunicazione della marca...

...e in questo modo viene ad esempio esposta al comunicazione della carta igienica über premium - spessa come un pile, di un nero iper profondo, ultra fashion ( la fanno anche in rosso, arancione e in verde ma non è la stessa cosa).

Tanto premium che è in vendita anche nel tempio barcellonese del design, il negozio Vinçon - alla modica cifra di 5,21 € per il pacco di 6 rotoli (quindi da usare quando ci sono ospiti speciali in casa e poi riporre in un luogo sicuro); per confronto il pacco da 12 rotoli di carta igienica (profumata al mandarino!) Carrefour costa 2,60 €.

Insomma, forse sto sopravvalutando il marketing di Renova, ma qui c'è da imparare qualcosa in termini di PR, publicity, media relations, generazione di news value...

Approfondimento ( in spagnolo)

mercoledì, marzo 14, 2007

Ma come si fa la pubblicità? (Questa è pubblicità).

Come posso lavorare al meglio con la mia agenzia e farmi sviluppare delle campagne che "funzionino"?

Come si pensa ad una campagna che sia strategica e non solo superficialmente creativa?

Se volete scoprirlo, potete partecipare alla nuova edizione del corso "Ideare, gestire e ottimizzare le campagne pubblicitarie in azienda. Dalla gestione del brief all'analisi dei risultati"

Tra i punti principali di questo corso di due giorni:
  • Chiarire i dati dello sviluppo strategico di un progetto di comunicazione
  • Apprendere come dialogare con l’agenzia pubblicitaria
  • Conoscere i trucchi per massimizzare il lavoro dell’agenzia
  • Approcciarsi con nuovi presupposti alla collaborazione per una campagna pubblicitaria
Il corso si terrà a Milano il 10 e 11 Maggio ed è organizzato da LRA.

Per ulteriori informazioni ed iscrizioni - cliccate (subito!) qui


martedì, marzo 13, 2007

Coca Cola fa causa a Coca Cola (zero)

In una mossa degna dei migliori Legal Thriller, Coca Cola ha deciso intraprendere una azione legale contro Coca Cola Zero, con la motivazione di un preteso furto di gusto.

Su questo tema ruota l'ultima campagna di Coke, articolata in una serie di spots e di azioni di marketing online...

Guardatevi le "candid camera" (manager di Coca Cola che si riuniscono con avvocati per chiedere un parere legale sulla possibilità di farsi causa) e, se volete, trascinate in tribunale un amico con l'esclusivo servizio "Sue-a-Friend" offerto da Coca Cola sul proprio sito...

(disclaimer: questa non è una marchetta - io continuo a preferrire la Pepsi... o una bella birra fresca...)
Nuovo Incarico (turistico) alla European University

(Press Release;-)

Prosegue lo sviluppo delle mie attività di Formazione Marketing.

Per questo semestre mi è stato affidato dalla European University di Barcellona l'incarico di insegnare Marketing for Tourism al MBA in Leisure & Tourism Management.

lunedì, marzo 12, 2007

Mi compro BenQ su eBay...

...ma non "un", proprio "la", per dirla all'italiana...

Non è chiaro? Vedo di spiegarmi.

Molte volte quando ci troviamo in casa un ciappino di cui non sappiamo cosa farcene e che, pur ritenendo abbia un qualche valore, nessuno vuol comprare, come ce ne liberiamo? Per molti la risposta sarebbe "lo vendo su eBay".

Questo devono aver pensato i liquidatori di BenQ Mobile, la sfortunata azienda di telefoni mobili ex- Siemens.

Dopo la chiusura dell'azienda e inutili tentativi di vendere l'azienda per vie ortodosse, si è passati a venderla sul popolare sito di aste online... con la tecnica dello spezzatino.

Solo che non si tratta questa volta di vendere "a pezzi" gli asset aziendali, ma proprio a pezzettini, partendo dalle singole piante di arredamento che hanno decorato l'ufficio di chissà quale (ex) manager...

Riposi in pace la BenQ mobile e speriamo che tutti i suoi "ex" si siano riusciti a ricollocare in maniera accettabile, che è quello che più conta...

Vedi anche: Gizmodo

domenica, marzo 11, 2007

Verso il miliardo e tre di Internauti...

Un altro po' di cifre che, seppur inverificabili, fanno sempre piacere ( e spesso comodo...)

Secondo Morgan Stanley il 2008 dovrebbe chiudersi con 1,3 miliardi di utenti Internet nel mondo, rispetto al 1,08 di oggi (fonte eMarketer) - portando quindi la penetrazione su scala mondiale al 16.6%.

Questa della penetrazione mondiale è ovviamente una cifra assolutamente inutile, in quanto media gli Stati Uniti con la Cina, l'Africa, il Bhutan...( ah, le statistiche)

Più sensato guardare alle penetrazioni paese per paese: ad esempio segnaliamo gli USA in testa con circa 182 milioni di utenti (63,6% di penetrazione), messi bene anche UK (35 milioni, 58%), Giappone (87 milioni 68.4%), benissimo la Corea (34,4 milioni e 70.5 di penetrazione!) etc etc

L'Italia secondo questa fonte avrebbe 28,6 milioni di utenti, oltre il 49% di penetrazione. Per non piangerci come al solito addosso, ciò significa che siamo ben avanti alla Francia (47%), abbiamo parecchie lunghezze di vantaggio sulla Spagna (40.8%), stracciamo la Cina (133,5 milioni di utenti ma solo il 10.2%) e poi il Brasile, l'India e un sacco di altri posti nel mondo.

Venite in Rete gente, venite - che più gente c'è più bestie si vedono...

sabato, marzo 10, 2007

Liberatelo

Dubito che i Talebani leggano il mio blog, però mi sembra giusto associarmi all'appello...



Il Blog riprenderà le normali pubblicazioni Martedì

giovedì, marzo 08, 2007

La malattia del Wii colpisce gli anziani?

Grande rumore (insomma, si fa per dire...) ha fatto la notizia che un gruppo di anziani residenti nella casa di riposo di Sedgebrook (Chicago) sarebbe stato colpito da una sindrome di Nintendo-dipendenza.

Tagliando l'hype e il sensazionalismo giornalistico possiamo in realtà dire che gli anziani (età media 77) si stanno divertendo un sacco con il nuovo videogioco intuitivo della Nintendo da quando l'apparecchietto è stato introdotto (a Natale) nel loro ritiro.

Grazie al particolare controllo che permette di giocare imitando i movimenti che si farebbero in realtà (e quindi con una curva di apprendimento ridotta - insomma, una roba facile) anche persone che non hanno dimestichezza con l'elettronica e il mondo virtuale possono divertirsi.

Il videogioco, grazie alla sua semplicità e la sua fisicità sta ricevendo ottime critiche, anche da fonti normalmente molto dure e antagoniste con i mondi dei videogames. D'altra parte, come criticare un videogame che può persino farti perdere peso e rimettere in forma?

Complimenti al team di marketing e agli sviluppatori di Nintendo, che stanno reinventando il videogioco e facendo un interessantissimo lavoro di estensione del target di fuitori del prodotto.

Detto tra noi, Wii è l'unico videogioco che penso potrei comprare ai miei figli in tempi brevi...
Il Marketing, lasciamolo fuori del cimitero...

Non mi sto riferendo al Marketing Funerario, di cui prima o poi scriverò qualcosa, dato che è interessante. No, si tratta di una discreta facciata presa da Cadbury Schweppes negli USA.

Nell'ambito di una operazione di event marketing per la bevanda Dr. Pepper - basata su una caccia al tesoro (monte premi un milione di dollari) - hanno inserito l' Old Granary Burying Ground tra i luoghi da frugare.

Essendo questo un cimitero con una tradizione secolare, molti non l'hanno proprio presa bene, creando un potenziale effetto boomerang.

I responsabili del cimitero (dove si conservano le spoglie di eroi della guerra di indipendenza) hanno dovuto sbarrare i cancelli per bloccare i partecipanti all'evento promozionale, dato il timore che, per trovare l'oggetto misterioso della caccia al tesoro, si arrivasse a profanare qualche tomba.

Non voglio fare Catone il Censore ma come è possibile che non solo il "creativo" abbia avuto l'insana idea ma che il management dell'agenzia e il Cliente stesso abbiano lasciato passare una cattiva idea di tali dimensioni?

Morale: attenzione alle conseguenze, la linea di separazione tra un evento e un autogol è spesso troppo labile...

Approfondimento qui

domenica, marzo 04, 2007

LAVORI IN CORSO

Ho fatto un po' di modifiche al codice del Blog per renderlo più visibile ai motori di ricerca.

Se notate dei problemi... segnalatemeli...

Grazie!
Il mio articolo su Apogeo, questa settimana...

...parla dei siti che permettono di prendere a noleggio beni di lusso o di goderli in multiproprietà per poi arrivare a ragionare sul downshifting...

La borsetta a noleggio (per tacer della Ferrari)

Comprare sta diventando terribilmente passé. Il futuro, indiscutibilmente, sta nell'affittare. O nel non comprare affatto e passare al downshifting. Ma se poi salta in aria l'economia?

L'articolo lo leggete qui


Nuova puntata del corso di eMarketing...

Pubblicata online la nuova puntata del corso di formazione di Internet Marketing per le PMI.

Questa volta parliamo di come strutturare il sito pensandolo come una serie di conversazioni con i vari target di fruitori:

La conversazione è l'anima del business. Anche nel sito.
Senza "conversazione", non esiste nemmeno il business.

Uno dei segreti per sviluppare un sito che aiuti al massimo il nostro business è quello di ragionare pensando alle conversazioni che potremmo e dovremmo avere online con il nostro mercato...

L'articolo lo leggere qui

Il podcasting serve al B2B?

Il podcasting si è ormai trasformato da media rivoluzionario, che fa notizia, a media tutto sommato "normale", che va per la sua strada sulla sua utenza.

Ormai un gran numero di media tradizionali hanno inserito una certa quantità di contenuti in versione "podcast" (io sono fidelizzato ai documentari audio della BBC che mi ascolto in metropolitana).

Certo, spesso si tratta di un uso un po' strumentale da parte del mezzo, tanto per mettere lì qualcosa e far vedere che si podcasta. Non sono molti i media che usano in maniera strategica il podcast.

In ogni caso quasi sempre si vede il podcast come mezzo per un utenza consumer - tipico caso le guide turistiche

Interessante è riflettere sulle potenzialità dei podcast per un uso B2B, business to business, come mezzo per un'azienda di fare business su un'altra azienda. Come un nostro tool di mobile marketing.

Non sono molte le aziende che usano questo strumento, a me vengono in mente solo Oracle o BMC Software (se ne conoscete alte segnalatemele)

Certo il mezzo, sul target "business", se il nostro target-ascoltatore è il responsabile acquisti del nostro prodotto, ha dei limiti e delle specificità di utilizzo non da poco.
Possiamo pretendere che ascolti il nostro file audio in ufficio? Direi proprio di no. Siamo tutti troppo abituati a leggere, che ad ascoltare ci sembra di perdere tempo.

Possiamo sperare ci ascolti in auto mentre va al lavoro o in cuffia mentre gira in treno o in metropolitana? Forse. Ma dobbiamo essere dannatamente interessanti.

Possiamo sperare ci ascoltino se diamo news di settore; siamo probabilmente morti se speriamo che ascoltino al nostra "pubblicità". Per quello si fa prima a sfogliare una brochure o il sito web.

Forse il taglio che possiamo dare al nostro podcast B2B che più probabilmente potrebbe portarci download e ascolti è quello della formazione. Del Training.

Dare un valore a gratis, fare contenuti educational che possano aiutare il nostro target nel lavoro ( e che siano "relevant" rispetto al nostro prodotto).

Sempre sperando che il target abbia voglia e interesse a formarsi - fuori dalle 4 mura dell'ufficio. Ma lì sta anche a noi rendere interessante il contenuto e stimolare il bisogno nell'audience potenziale.

Potremmo poi affrontare il discorso di realizzare non semplici file audio ma file video per il training ma lì, davvero mi viene il dubbio. Sì, magari in ufficio se li guardano, ma allora parliamo di webinars. Qualcuno davvero si guarderebbe una conferenza sull'ipod video mentre aspetta l'aereo? (Io, molto onestamente, mi guardo una qualche puntata di "Lost")...

D'altra parte è anche vero che io ho imparato non poco spagnolo sfruttando corsi di lingue scaricabili sull'ipod e ascoltando podcast in lingua castigliana. Insomma, come al solito un mercato con un interessante potenziale ma su cui dobbiamo ancora chiarirci le idee?

PS: se volte c'è un podcast carino di newsweek che parla di podcasting...;-) Ci arrivate da qui

PPS: sul tema del training ai clienti sto sviluppando un articolo di approfondimento, lo troverete segnalato qui tra qualche giorno ( direi un paio di settimane)

sabato, marzo 03, 2007

Vestiti da Biancaneve – vestiti da sposa

Poche aziende hano modificato la nostra cultura con icone universali come Walt Disney.

A parte le immancabili polemiche che accompagnano il business delle grandi aziende ( e su cui per ora non voglio entrare) è innegabile che personaggi come Topolino, Biancaneve, Cenerentola, La Sirenetta abiano un grande appeal sull'immaginario dei bambini.

Con sagacia di Marketing, Disney ha da un po' di tempo ristrutturato il proprio portafoglio di marche, raggrupando property finora individualmente markettate.

Per spiegarmi meglio, invece di lavorare sul “brand” Cenerentola, Campanellino e così via, hanno inventato una categoria – quella delle Principesse Disney, che raggruppa in un'ottica di linea tutti i grandi personaggi feminili degli amatissimi cartoon del'azienda. E le principesse hanno portato a casa un bel po' di soldi; circa 3 miliardi e mezzo di dollari (l'anno) in prodotti correlati...

Qualche top manager deve però a questo punto fatto un due più due. Alle bambine (mia figlia in primis) piace enormemente indossare i costumi da principessa Disney (mia figlia gira semiperennemente vestita da Biancaneve, con brevi apparizioni da Campanelino).

Quindi un eccellente mercato per questo tipo di prodotti fatti sotto licenza – a prezzi non proprio economici ma comunque abbordabili.

Le piccole donne però crescono, portandosi dietro ricordi. E se ci fosse un modo di far continuare le done a travestirsi da personaggio dei cartoon? Per farla breve, il concept si è trasformato in un'area di business – certo, non per occasioni quotidiane ma per occasioni speciali. Magari per occasioni molto, molto speciali. Quelle in cui si è disposte a cacciare un pacco di dollari per un vestito.

Ecco quindi nascere una linea di vestiti da sposa. Grazie ad un accordo con una disegnatrice e con una fabbrica in Cina, a breve saranno disponibili 34 modelli di vestiti, ispirati ai costumi delle eroine dei disegni animati. Niente colori forti, ovviamente, un matrimonio non è carnevale – ma con un cartellino del prezzo di tutto rispetto, compreso tra 1000 e 3000 dollari circa (esclusa la gioelleria ornamentale, le tiare imbrillantate e le scarpine di cristallo).

Scusate il ritardo...

Il blog è rimasto un po' fermo questa settimana causa gravosi viaggi in Italia... ma adesso riparte con il solito ritmo... grazie alle centinaia di voi che continuano a leggermi!