venerdì, febbraio 26, 2010

Occhi Bassi sul Pianeta Terra (occhio ai pali)

Forse ho capito, c’è un complotto attorno alla tecnologia. iPhone, iPad, cellulari multimediali hanno un scopo preciso. Me ne sono reso conto ieri, in Metropolitana, a Milano.

Inizia così il mio nuovo pezzo settimanale per Apogeo. Qual'è questo complotto? Possiamo difendercene? Leggete l'articolo e lo saprete (ma magari parla di tutt'altro, chi può dirlo...)
;-)

Ambient di grande impatto

Campagna per raccogliere donazioni, finalizzate ad inviare atleti ai giochi paralimpici...


Affissione Cattivissima :-)


Affissione organizzata dalla squadra di cricket neozelandese "The Blackcaps" in occasione di una partita con i rivali australiani.

Come vedrete dalla foto si tratta di un cartellone che indica la strada per il campo da cricket dove dovranno giocare, accompagnato dal messaggio "Making Australia's Players Feel Welcome".

C'è solo un piccolo dettaglio: la freccia è nella direzione sbagliata... >:-)

giovedì, febbraio 25, 2010

Lo User Generated di NetGlobers col concorso

Netglobers sta adottando un approccio abbastanza articolato alla comunicazione usando il mondo dei Social Media...
Europ Assistance ha mosso da tempo i suoi passi nel mondo del Social Media con l'avvio (su scala internazionale) di NetGlobers, un sito dedicato alla sicurezza in viaggio con larga parte dedicato ad un approccio di community. Oltre ad avere le solite indicazioni sui pericoli e situazioni particolari e alert in tempo reale su situazioni di crisi, ha aperto spazio alle persone perché arricchiscano il content attraverso propri report di viaggio (molto sintetici, come impostazione, per la verità) e si faccia circolare C2C l'informazione.

In occasione della BIT il progetto si è allargato (in Italia) a Facebook; potenzialmento della pagina e delle operazioni di Social Posting e sviluppo di un test attraverso una app che permette di definire un proprio profilo di viaggiatore e di condividerlo - integrando poi il tutto con un concorso che premia i migliori report di viaggio scritti dagli utenti.

Attraverso una votazione popolare prima e una giuria poi, il redattore del migliore report vincerà un viaggio ma vengono incentivati anche i votanti (votando si vincono dei weekend). Il tutto supportato da banner su FB e attività di mailing.
Alla BIT sono state fatte attività di animazione allo stand,  intercettazione dei passanti, arricchimento del database usando la solita ma efficacissima T-shirt in omaggio.

Un approccio piuttosto ben strutturato...


mercoledì, febbraio 24, 2010

Marketing sorcino

Per la promozione del DVD di Ratatuille....

Finalmente Svelato il segreto di Google :-)

Grazie a questo sito possiamo finalmente guardare cosa c'è dietro alla pulita ma anonima interfaccia di Google e vedere qual'è il motore che rende possibile le ricerche... operazione molto interessante.

http://www.insideyoursearch.com/

Su Digital Planner Manifesto...

Sul mio altro blog (lo dico per chi non lo conosce, se lo è mancato, non lo segue...) due nuovi post: segnalo una interessante intervista con Daniele Montemale e nella rubrica "la gogna della vergogna" un annuncio di recruitment che fa capire quanto bisogno ci sia di definire cosa vuol dire essere uno "strategico".

martedì, febbraio 23, 2010

Per prendere in trappola un uomo


Ci va una trappola per uomini.

A supporto del lancio del libro "How to get the man you want", simpatica guida che da' numerosi e ben scelti consigli per conquistare etc etc, la comunicazione ha proposto una soluzione più spiccia: una bella trappola. L'esca? Nella migliore delle tradizioni, una confezione da 6 birre....

Digital Planner Manifesto: intervista con...

Su Comunitazione, intervista a  Andrea Lamberti Zanardi,
Interactive Strategic Planner
Saatchi & Saatchi


lunedì, febbraio 22, 2010

Ed ovviamente anche una Guerrilla Stupida


Non poteva mancare un'operazione guerrigliera all'interno del piano di comunicazione di "Be Stupid" per Diesel.
Bella campagna, btw, e soprattutto con un gran bel budget, vista la visibilità...
Tornando alla Guerilla, è intelligentemente partita da Sanremo (ma li', più che una guerilla, ci volevano i B-52, e non parlo del gruppo musicale).
Ecco il video.

venerdì, febbraio 19, 2010

Di Social Media si può anche morire

Il caso di Skittles, marca che per un anno ha delegato alla gente la sua comunicazione online. Con risultati molto interessanti. E diversi da quelli che molti si aspettavano.
Una delle poche Case Histories negative disponibili per l'analisi... la potete leggere nel mio pezzo settimanale per Apogeo, disponibile qui.

giovedì, febbraio 18, 2010

La pizza la porta l'iPhone (a Roma e Bologna)

Anche in Italia (ma per ora solo a Roma e Bologna, attendiamo Milano più in là) possiamo ora ordinare le pizze dall'iPhone (ma anche messicano o giapponese).

Visto già in America, con l'obiettivo di lasciare libero il PC per poter continuare a giocare spostando la fastidiosa incombenza dell'ordine ad un altro schermo (;-) usare uno smartphone per ordinare una pizza apparirebbe interessante solo se siete talmente in movimento da dover coordinare una consegna al volo della pizza in modo che vi intercetti (altrimenti la ordinereste dal PC... o no?) tipo artiglieria antiaerea o rifornimento in volo.

Scherzi a parte l'app mi sembra ben fatta e fate un figurone uber geek se ordinate dal melafonino ... ma senso vero dell'app sta nel modello di business di  clickeat; questa non ha una centrale che produce e consegna, ma si appoggia su una serie di ristoranti "confederati", ognuno dei quali consegna ovviamente solo in una certa zona ( a Roma, Milano, Torino, Bologna e Firenze).

Ha allora senso usare l'iPhone col GPS per capire cosa e da chi possiamo ordinare, magari quando siamo in un quartiere che non è il nostro...


E già, adesso anche la pubblicità sarà 3D...

Non ci avevo proprio pensato, ma dopo Avatar sarà inevitabile che arrivi la pubblicità in 3D - tanto più semplice e "normale" da fare rispetto a quelle antipatiche realtà aumentate o diavolerie interattive.

Tanto per avere un assaggio di ciò che ci aspetta, ecco il filmato (low budget) in 3D della catena di alberghi di lusso Parador in Spagna... (se vi capita l'occasione, andateci di filato: sono una catena di Stato e quindi possono usare come location per gli hotel castelli retaurati o altri edifici di grande interesse storico... con il top con l'albergo posto *dentro* l'Alhambra di Granada...
(PS: se non avete sottomano gli occhialini 3D, ecco come costruirveli da soli)


mercoledì, febbraio 17, 2010

Comunicazione Politica e codici a barre

Formigoni (pardon, Roberto, uno di noi, ovviamente) ha inserito i QR Codes nei suoi manifesti elettorali. 
A prescindere dal fatto che la vedo una cosa un filo macchinosa, si gioca sull'effetto "novelty" e si fa vedere quanto è più avanti il candidato
A quando l'uso della Realtà Aumentata? 

(a questo punto scatenatevi, anzi vi do già io le dritte per le battutacce: potrete parlare di codice a "sbarre" visti i politici presi con le mani nel sacco, o di Realtà Virtuale - che sarebbe quella in cui sembrano vivere i politici etc etc... ;-)

L'allenamento ambient solidale

Gran bella idea in Argentina.
Collegandosi all'evento 10K (la nota corsa... guardate qui) hanno realizzato questo ambient - per cui ogni kilometro di allenamento conta. 
In questa postazione era possibile allenarsi correndo sul tapis roulant... e ogni kilometro dava origine ad una donazione ad Unicef. Semplice.
Facessimo qualcosa del genere anche per il Geek Running?

martedì, febbraio 16, 2010

Nielsen: nuovi dati su Investimenti e Audience

Una sintesi del Nielsen Monthly Report, su come stanno andando i media per macrocategorie e gli ultimi macro dati sui navigatori Internet è disponibile su Digital Planner Manifesto, il mio blog dedicato alle questioni più strategiche e "da planner" digitale.


Incidenti dal vivo :-)

Questa è una genialata.
Il problema delle assicurazioni è che risolvono cose che in pubblicità non si possono nemmeno nominare: le disgrazie.
Quindi ci si riduce il più delle volte a parlare di vaghi end benefit in area emozionale etc etc. 
Andando poi in comunicazione unconventional la faccenda si complica.
Bella l'idea di Central Beheer, una assicurazione, di montare degli incidenti "live", dei veri set fotografici; una operazione di ambient dove le persone, i passanti potevano farsi riprendere fotograficamente cne protagonisti della sfig... pardon, dell'azione.
Le foto sono state messe sul sito e messe in votazione: le più votate sono state usate per la campagna di affissione...

La Smart col Calzascarpe

Tanto semplice da non avere bisogno di commenti, o quasi.
In Canada.

lunedì, febbraio 15, 2010

Le Olimpiadi per capire la crossmedialità

Interessante articolo.
La catena televisiva (e non solo) NBC traccerà i comportamenti degli spettatori delle Olimpiadi sulla TV e su Internet - per capire come e dove e per quanto vengono vista le gare (e le pubblicità). 
Saranno usati dei meter su un campione di 40 spettatori (un po' piccino, come campione...).

L'articolo è di Forbes e lo trovate qui.



Quattro step per misurare la nostra attività online



Nella mia attività di consulente, una delle domande tipiche che mi vengono rivolte dalle aziende è quella riguardante la misurazione delle proprie attività web. 
Una domanda molto sana e lecita; mettendo dei soldi, degli investimenti sul progetto è lecito capire se questo funziona, se porta dei ritorni, cosa abbiamo fatto bene e cosa abbiamo fatto meno bene e dobbiamo migliorare per il futuro. 

Il problema, in fondo sta però qui: anche se Internet è tutto misurabile, non sappiamo bene cosa sia importante misurare e quale senso dare alle misurazioni. 
Anche perché le logiche di misurazione di Internet sono piuttosto diverse dalle misurazioni aziendali "classiche", strettamente legate al mitico ROI.

Questo è il tema della nuova puntata del mio corso di e-marketing per PMI e non addetti ai lavori per Eurogroup. Se interessa l'articolo, leggete qui...

venerdì, febbraio 12, 2010

Ultimi dati sull'Internet Italiano

Come giè preannunciato, d'ora in poi i post relativi a dati, ricerche e quant'altro che attiene alla strategia digitale non li metterò più qui ma sul mio altro blog (Digital Planner Manifesto).

Dato che i follower di là sono ancora un po' meno, segnalo... il post sugli ultimi dati AW trends lo trovate qui

Mi fa un’internet al volo, che oggi ho fretta?



La rete e il digitale sono sinonimo di immediatezza. Quanto è un bene e quanto è un male, sia dal punto di vista personale che da quello aziendale?

In articolo sulla fretta che impedisce di pensare, sulla contraddizione tra approfondimento, strategia, lavoro nel mondo digitale.... apparso oggi su Apogeo.

giovedì, febbraio 11, 2010

Le Agenzie, in Belgio, scioperano contro i Clienti.


Uno sciopero virtuale, ovvio, la lira deve sempre entrare in cassa e le multinazionali della comunicazione sono sempre pronte a tutto pur di proteggere le bottom line... ma comunque un segnale.


In Belgio le agenzie di pubblicità hanno iniziato una settimana di oscuramento dei propri siti, per protestare contro l'andazzo che hanno preso le consultazioni (gare, pitch) per la scelta delle agenzie da parte dei clienti.

La norma prevede non più di tre agenzie in gara ed un rimborso dei costi di gara. La norma è sempre più disattesa.

In Italia ci sono norme simili che però, come sanno tutti, sono sempre rispettate, le agenzie invitate sono sempre poche e sono tutte ragionevolmente compensate dei costi che incorrono per partecipare alle gare... o no?

Sciopereranno anche da noi le agenzie? La vedo estremamente improbabile...

Approfondimenti: Advertising Age / Adweek  / famous.be

iPhone: App Italiana per gli SMS low-cost

Da EhiWeb, una giovane ma rodata società di telecomunicazioni 100% Made in Italy (io sono loro cliente :-)

Proprio ieri è stata approvata da Apple la loro applicazione per inviare SMS low-cost dall'iPhone (funziona molto bene, sono stato beta tester) dalla piattaforma BeSMS

Dal lato tecnico si tratta di una ottima alternativa alla app di default del melafonino. permettendo un controllo migliore sulla gestione / invio degli SMS.

Dal lato marketing, l'idea dell'operazione è duplice: da un lato fare revenue vendendo SMS fortemente scontati (l'app è gratis, gli SMS costano tra 0.05 e 0.099 Euro e nell'app sono compresi 12 SMS gratis), dall'altro sfruttare questo tool (che tra l'altro sta venendo ben scaricato dallo store in questa fase iniziale) per creare buzz per gli altri servizi (ADSL, VoIP, Hosting...) - che è anche un po' quello che sto facendo io adesso,...;-)

L'App la scaricate qui.

Complimenti al team di Ehiweb (che oltre a fornitori sono anche degli amici.

mercoledì, febbraio 10, 2010

Un futuro che ci aspetta: Internet Cube


Bellissimo concept di "oggetto Internet" da comandare con i gesti della mano. Una cosa a metà fra Internet Radio, Internet browser, Media Center e un po' di altre robe.

Il video spiega esaurientemente.


Chi inizia a sviluppare app per questa piattaforma?


martedì, febbraio 09, 2010

Misurare i Social Media… ma cosa, e perché?

Un link ad un interessante articolo su decidere cosa e come misurare sulla base dei propri obiettivi.
E' pubblicato sul mio altro blog "Digital Planner Manifesto".
Posto il link anche qui un po' per spammarvi e un po' per iniziare a differenziare i blog. Su questo parlerò più di idee, di creatività, di casi; su Digital Planner Manifesto parlerò invece più di dati, di strategie, del ruolo del Digital Planner con una ampia apertura al contributo di tutti coloro interessati ai temi delle strategie nel digitale & affini.

Ecco il link

Superbowl: I vecchi media non sono morti per niente

Dati Nielsen del SuperBowl: nuovo record assoluto di audience, la finalissima del campionato americano è stata vista da 106 milioni di persone, diventando l'evento televisivo con la più alta audience della storia americana, finalmente rompendo il record detenuto da 27 anni dalla puntata finale di M*A*S*H*

L'anno scorso l'audience era stata di meno di 99 milioni. Considerato che quest'anno gli spazi pubblicitari al SuperBowl costavano meno dell'anno scorso, gli investitori hanno fatto un affare...

L'uomo sandwich del 2010. Mobile ambient...

Una forma ancora più radicale di beamvertising.
La versione 2.0 dell'uomo sandwich.
La videoproiezione sposa la mobilità.
Geek Unconventional.
Guardatevi il video e fatevi venire un milione di idee.

Non solo i ricordi, anche i ricordini diventano digitali


Bella pensata, a me tutto quello che ha che fare con le Olimpiadi mi tocca, visto il mio piccolo passato Olimpico (sul fronte solo digitale - sono l'antitesti dell'atletismo).

Grazie al progetto Canada Code tutti nel mondo potranno avere un proprio souvenir della Cerimonia di Apertura (ci siamo quasi). Ovviamente digitale.

Bello lo spirito olimpico... va comunque segnalato che il VANOC (comitato organizzatore) e l'ente del turismo, se non vi dispiace, approfitteranno della vostra registrazione per mandarvi simpatiche ed interessanti informazioni sul Canada...

"Celebrate the start of the Games. Sign up now to have an official Olympic Opening Ceremony memory delivered straight to your inbox during the opening ceremony event. Be among the first in the world to share this unique memento with family and friends – only available through Canada CODE."

lunedì, febbraio 08, 2010

Digital Planner - un nuovo blog per il manifesto

Il Manifesto del Digital Planner è stato un buon successo - sono arrivati un po' di commenti sul blog, parecchie mail, PM etc. E parecchi input utili.

Grazie a tutti quelli che hanno dimostrato interesse a lavorare per definire meglio (o per la prima vlta, almeno in Italia) il mestiere di Digital Planner.

Per agevolare la discussione, ho pensato di staccare il Manifesto e tutte le future conversazioni / iterazioni dal mio blog che state leggendo, e di aprire un blog tutto nuovo dove potremo parlare in maniera più focalizzata e verticale.


Fatene buon uso, su questo blog da parte mia conto di pubblicare le future messe a punto collettive del manifesto e altri post utili per i Digital Planner. Vedremo. Collaborate. 

venerdì, febbraio 05, 2010

Dio è morto, Marx pure e anche il mio mercato…


Se Tesco, catena di supermercati inglese, non solo vende ma inizia addirittura a produrre Dvd di successo, dov’è il limite di chi fa che cosa?


Nel mischione economico del XXI secolo, tutti diventeranno concorrenti di tutti? Dove arriveranno un domani le macrocatene della Grande Distribuzione, se Tesco si metta a fare il produttore cinematografico di pellicole nazionalpopolari?

Parlo di questo nel mio articolo settimanale su Apogeo.

giovedì, febbraio 04, 2010

Evento: Mano alle Reti! Macerata


Segnalo questa iniziativa di Confartigianato Macerata e Camera di Commercio Macerata - soprattutto perché NON si svolge nelle solite Milano o Roma ;-)

MANO ALLE RETI!
Fare Impresa nell’epoca del “WEB 2.0" Sabato 13 Febbraio | ore 9.00 | Recina Hotel | Montecassiano | MC
Comunicato ufficiale
La Rete Internet sta cambiando, si sta “personalizzando”: Blog, Social network, Wiki, sono solo alcuni esempi di strumenti interattivi, di reti personali, che rappresentano questa nuova modalità d'uso che va sotto il nome di “Web 2.0”. 

L'utente della Rete è diventato un protagonista attivo, “consapevole”, in grado cioè di produrre contenuti della Rete stessa e di esprimere e diffondere giudizi, preferenze, motivazioni, gusti (propri e di una
“comunità” che li condivide) su tutto, anche sui beni e servizi che il mercato offre. Inevitabilmente cambia quindi il modo con cui le aziende si organizzano, conoscono e si rapportano con clienti e partner. Sonodiventate “mature” inoltre, nuove forme di business nate qualche anno fa proprio grazie alla Rete. Tutto ciò deve fortemente interessare chi fa già impresa così come chi sta progettando di farla nel prossimo futuro Scopriremo insieme che “mettere mano” a queste reti offre opportunità di crescita e di successo, specie alle nostre piccole imprese.

Dal messaggio digitale a quello postale: solo i Giapponesi...


Con l'obiettivo di salvare una tradizione in declino, le poste giapponesi hanno organizzato un massiccio attacco di Geek Advertising / Ambient / Technology driven.

Un minimo di background: è (era) uso in Giappone inviare ad amici e parenti una cartolina di auguri per il nuovo anno - e si parla di 3 milioni di cartoline su un totale di 127 milioni di abitanti.
Queste cartoline non vengono inviate man mano che sono spedite, ma tenute da parte e inviate tutte insieme dalle Poste al 31/12 (solo i Giapponesi possono riuscirci)

Una bella e simpatica tradizione... messa in crisi dal digitale; le nuove generazioni invece di prendersi il mal di pancia di spedire atomi augurali, ricorrono agli elettroni, inviando mail o SMS.

Per riaccendere l'interesse verso l'augurio analogico e la continuità della tradizione, le Poste giapponesi hanno fatto un "famolo strano": cassetta delle lettere collegata ad un maxischermo, in modo che ti vedi mentre imbuchi la cartolina - e ti vedono migliaia di persone; il filmatino di te che imbuchi può essere visto dal destinatario, sul proprio cellulare, della cartolina fisica imbucata; tramite un QR Code che viene stampato al volo sulla cartolina mentre imbuchi e che contiene l'URL del tuo cortissimometraggio.

A tutto ciò affiancato web Twitter, publicity. Certamente non è stata un operazione low cost, alla faccia di chi pensa che l'unconventional lo sia (sempre)


mercoledì, febbraio 03, 2010

Ti aiuto a comprare un Alfa

Come far comprare più auto nuove (incentivi a parte) ?
Beh, tanto per cominciare, il sofisticato insight è che per comprarne una nuova devi vendere quella vecchia. 
Ecco allora che in Belgio, in conomitanza con un salone dell'auto, 50 posizioni di affissione sono state trasformate in bulletin board dove i passanti potevano mettere in vendita la propria auto, con la benedizione di Alfa Romeo. Che spera tanto che la prossima auto degli utenti dell'affissione sia proprio una rombante vettura del biscione.
A voi i commenti su engagement, attivazione di un'interazione tra l'utente e il messaggio / marca etc etc.

Aggiornamento dati Internet, Audiweb: un certo calo di utenti?


Due rapidi dati su come va Internet in Italia secondo Audiweb.

Stabilissimi i potenziali internauti a Dicembre 2009; sempre 31,5 i milioni di Italiani che hanno accesso a Internet, stesso risultato di Settembre (vs 30.8 di Luglio).

Utenti attivi nel mese Dicembre 2009:  scendono a 22,3 milioni. Erano 23,6 a Ottobre e 22.9 milioni a Settembre. Un trend di calo di interesse? Da seguire.

Sono 10,4 milioni gli utenti attivi nel giorno medio (erano 10,9 milioni).

Sale leggermente il tempo medio passato ogni giorno a navigare, con 1 ora e 37 minuti. Era 1 ora e 31 minuti a Ottobre, 1h 03' a Settembre...

174 pagine viste per persona nel giorno medio vs 158 pagine nella rilevazione del mese precedente e 179 a Luglio
 

Android: Ninja Unboxing

Un buon modo per fare comunicazione unconventional è di usare stilemi, modi, tradizioni proprie della tribù cui si vuole comunicare (o meglio, CON cui... siamo nell'era della conversazione).

Nel mondo Geek e in quello Nerd, l'unboxing è un tradizionale rito di passaggio - c'è sempre qualcuno che si prende la briga di filmare / documentare la perdita di verginità della confezione del nuovo prodotto, il momento magico in cui, a casa, si apre per la prima volta la scatola e pezzo per pezzo si estrae il nuovo giocattolo.

Intelligente dunque l'uso di questo format per Nexus One, il cellulare Android di Google (chi me ne fa avere uno da provare per un annetto o due?). 
Solo che non è il solito unboxing - perché lo fanno i Ninja :-)

Digital planner: come descriverci?

Digital Planner Manifesto. Chi siamo? Cosa facciamo? Come spieghiamo al nostro capo (o al cacciatore di teste) in cosa consiste il nostro lavoro e di cosa invece non ci occupiamo? Partecipate alla costruzione collettiva della nostra identità.
http://robertoventurini.blogspot.com/2010/02/digital-planner-manifesto.html

Posted via email from robven's posterous

martedì, febbraio 02, 2010

Digital Planner Manifesto


Digital Planner Manifesto - versione 1.0
Digital Strategic Planner. Che accidenti è? Cosa fa? Una proposta per definirlo collettivamente.

Perché? Cosa?
Stanco di cercare di spiegare al mercato cos'è e cosa fa un Digital Planner, a fronte della mancanza di una definizione condivisa, soprattutto in Italia, lancio alla community dei planner digitali una sfida.

Proviamo a scriverla insieme, questa definizione?

Non so in realtà se sia possibile, perché sotto questa etichetta si trovano spesso persone che fanno cose molto diverse e che forse meriterebbero dei titoli molto diversi. Da qui forse una impossibilità di fondo di fotografare cosa è oggi un Digital Strategic Planner (DSP). Però, con il potere della smart crowd ;-) forse possiamo riuscire a definire cosa dovrebbe essere, e spiegarlo al mercato. E a noi stessi. E alle nostre mamme.

Per portarci avanti ho fatto delle riflessioni e ho provato a scrivere una descrizione, come seme per catalizzare la discussione e il lavoro collaborativo. Criticabile? Migliorabile? Certo, siete lì per questo.

Poi è chiaro che non si arriverà mai ad una definizione perfetta. Un DSP ideale non può esistere, avrebbe troppe cose da fare, e la cultura, personalità, gusto di ogni persona faranno sì che ogni DSP sarà più portato a fare (e a fare bene) certe parti della lista, ed un altro DSP altre parti.

Senza perdere altro tempo, ecco la mia pensata. E' una bozza. E' disordinata. E da mettere a posto tutti insieme.


Che cosa Fa un Digital Strategic Planner

Conosce il mercato
Conosce le persone e il loro rapporto con la Rete. Si occupa di studiare fenomeni, trend, dati - e di fare condivisione di questa conoscenza con le altre persone del team e i clienti.

Conosce le nuove tecnologie, applicazioni, siti... sa cosa sta succedendo, cosa è "hot", cosa è "tired", cosa è emergente. In collaborazione con il resto del team (e con il suo network sociale) monitora, osserva l'evoluzione di siti e servizi, anticipa quali potrebbero essere gli scenari del prossimo futuro... e condivide questa conoscenza con il team.

Sa, come tutto il team, cosa si può fare e cosa no e aiuta il team a gestire le aspettative del cliente, a spiegare quello che è possibile in rete, quello che è impossibile, quello che rischia di diventare un boomerang in termini di immagine e relazione...

Conosce un sacco di gente, e sa a chi chiedere quell'informazione difficile da trovare ;-)

Conosce le persone
Sa come sono le persone in rete. Perché è uno di loro. Ma si rende conto che se lui è uno specialista del digitale, la maggior parte delle persone in Rete sono diverse da lui. Identifica (passatemi il termine) i target, i cluster di persone con cui si deve parlare, le analizza, le capisce, comprende le loro motivazioni. 

I planner "tradizionali" sono spesso abbastanza esperti di ricerche di mercato. Nel digitale forse basta che il DSP si trovi a suo agio con dati e ricerche, abbia la capacità di trovare le informazioni (gratis o a pagamento), abbia know-how e conoscenza aggiornata.

Si occupa di strategie
Ma cosa sono le strategie? Sono i percorsi per arrivare, partendo dallo stato attuale, ad uno stato desiderato futuro, con i limiti imposti dal brief, dall'ambiente etc. rispetto al proprio pubblico.

Si tratta dunque di definire, dato l'obiettivo che il cliente (o il planner stesso) ha posto, capire attraverso quali strumenti, meccanismi, messaggi arrivarci. Condividendolo col team, col cliente, dando in pasto ai creativi la strategia perché sia la piattaforma su cui costruire la creatività delle operazioni. O perché i creativi smontino la strategia e partendo da questa, tutti insieme, si arrivi a qualcosa di ancora più intelligente ed efficace.

Pensa alla marca?
In linea di principio sì: ma in realtà in Rete conta di più quello che fai che la costruzione di Powerpoint da 80 slides sulla piattaforma strategica di marca... Sicuramente deve capire cosa può e deve fare la marca online (e fuori) per raggiungere i propri obiettivi, che il DSP aiuta a settare, se necessario. 

Collabora con il Planner "Analogico", se c'è. Ma soprattutto è focalizzato a capire come la marca può agire. Una marca che ha il set di valori perfettamente a posto ma che non si muove in Rete, è una marca morta.

Identifica gli strumenti
Anche se naturalmente anche i creativi vedono immediatamente le possibilità di espansione di un'idea su vari canale, il DSP identifica dall'inizio quali mezzi e strumenti sono i più adeguati, dati gli obiettivi del progetto e la sua soluzione strategica.

Passa il brief al team
Idealmente conduce (con l'account o il contatto cliente) il primo brief al team, ripulendo il brief ricevuto dal cliente (se c'è, se no collabora a scriverlo), spiegando con il linguaggio, la cultura dell'agenzia quello che il cliente vuole, traducendo se necessario il linguaggio del cliente. Insieme all'account, il DSP dovrebbe fungere da ponte tra i due mondi, per migliorare la comunicazione.

Genera idee
In collaborazione con in creativi e sulla base delle strategie formulate, genera idee, spunti, proposte da condividere con il team, contribuisce a fornire starter creativi.

Ibrida le idee
In un percorso inverso, partendo da idee di altre persone del team, genera nuove idee, combina idee diverse

Allarga le idee, aiuta a definire l'Experience
Partendo da una idea su un singolo strumento, collabora a estendere il concetto ad una attività più integrata su altri strumenti. Da un'idea per un sito arriva ad integrare al parte Social, Viral, operazioni di engagement... 

Qui si apre la questione delicata delle competenze. In un mondo che si fa sempre più integrato, sarebbe auspicabile che fosse in grado di vedere come combinare la comunicazione tradizionale con quella digitale, avendo quindi delle competenze anche sul primo fronte. E data l'importanza di engagement, ambient, unconventional, buzz... fosse in grado di dare un contributo anche in questi campi, in assenza di specialisti nel team (di questi tempi e con questi budget, difficile averli normalmente a bordo). Pensa a 360°, in 3D.

Tiene in riga il team?
In alcuni modelli, forse si. Non dal punto di vista operativo (ci pensa il Project Manager?) ma da quello strategico. E' il responsabile che quello che le altre persone pensano e sviluppano sia coerente totalmente con la strategia che è stata decisa, condivisa, approvata.

Detto questo, qui la faccenda si fa politica. Quindi, dipende.

Fa la mappa del sito? Si occupa di information architecture? 
A livello di primo impianto sicuramente ci lavora. Lavora alla stesura del primo concept, a livello macroscopico, le grandi aree. A seguire dipende se nel team ci sono dei content Specialist o Content manager... con cui però deve collaborare per definire come i contenuti fluiscono nel tempo, come contribuiscono alla marca e al raggiungimento degli obiettivi...

E' uno specialista di Social Media?
Oggi come oggi, data la giovane età dei SM, chiunque se ne sia occupato per un paio d'anno è de facto un esperto. Comunque deve conoscere abbastanza bene questo mondo, visto che è estremamente di moda e i clienti lo chiedono a gran voce. Domani arriverà qualcos'altro e lo DSP dovrà diventare esperto anche di quello. Insomma, deve essere un esperto, per quanto possibile, di tutto quanto è digitale.

Fa formazione
Strettamente parlando, forse non dovrebbe. Da un punto di vista pragmatico, per le sue conoscenze e l'esperienza in trincea, è una delle persone meglio posizionate per fare training ai clienti, spiegandogli come va questo mondo (quando necessario) e settando quindi le loro aspettative. Dove oportuno, ovviamente, perché non farlo anche all'interno dell'agenzia?

Comunque è meglio sia capace a presentare in pubblico: certe cose (tipo le strategie) forse è meglio che le presenti lui al cliente, no?

Misura
E' la persona in grado di valutare e misurare il grado di efficacia delle attività, maneggiando numeri, dati, risultati, output. E di sintetizzarli in firma comprensibile per il team e il cliente.
Naturalmente, come per molti altri skills qui elencati, agenzia per agenzia può essere qualcun altro ad avere la capacità e/o il ruolo di fare questo tipo di lavoro...


Che cosa è, come è il Digital Strategic Planner

Il DSP pensa ai problemi, non alla creatività
il Digital Strategic Planner ha esperienza e sensibilità, ed è creativo. Mentre i "creativi" tendono (o dovrebbero tendere?) a vedere la soluzione del problema più dal lato della grande idea, della soluzione grafico/tecnologica, della bellezza (attenzione: dico più, non solo), il DSP dovrebbe approcciare il progetto più dal lato della generazione di idee per risolvere i problemi della marca, raggiungere gli obiettivi del cliente.  

E' un generalista
Lavora con tutti il team e capisce un po' di tutto, agisce da collante fra le varie funzioni non in termini di gestione del progetto ma in termini di ibridazione delle idee, per valutare come le proposte di ogni singola funzione del team contribuiscano o meno alla coerenza strategica del progetto e contribuisce nel caso al fine tuning della creatività, tecnologia, integrazione tra strumenti...

E' evidente che in un mondo ideale forse avremmo tanti specialisti che curano queste sfaccettature, diventando esperti nel proprio campo. In realtà da un lato la proliferazione di specialisti porta alla creazione di team enormi, pachidermici, a riunioni interminabili, al rischio di dilatazione dei tempi e riduzione dei risultati del progetto. D'altra parte, di questi tempi, non ci sono i budget per mettere tante persone a pensare su progetti spesso scarsamente remunerati. 
Il DSP rischia di diventare allora un jolly. Ed è inevitabile.

Capisce di Business?
Secondo me deve.
E' importante che capisca come funzionano i clienti, cosa hanno in testa, quali sono i loro problemi, come funzionano i mercati. 

La storia di tutta la comunicazione insegna che i più grandi disastri li hanno fatti persone che non sono mai state un giorno in azienda, non capiscono i problemi dell'azienda, le necessità, come funziona. Al di là dei problemi relazionali che questo comporta (si parla la stessa lingua, non si ha un territorio comune), nel settaggio delle priorità è sempre in agguato il rischio che i comunicatore ritenga che l'unica cosa importante sia la comunicazione (digitale), non capendo quanto è importante fare vendite, distribuzione, efficienza, rapidita... tutte cose che non portano a fare dei bellissimi siti ma che sono campi d'azione straordinari per il digitale, il web marketing eccetera eccetera.

I clienti lo sanno e sono lieri di cambiare agenzia se questa non porta miglioramenti al loro business (attenzione, ho detto business, non immagine).

E' uno sperimentatore
In primis deve restare aggiornato, studiare, sperimentare. Non si può creare una operazione su Facebook senza averci vissuto dentro per un po'... di certo essere appassionati di digitale aiuta molto ad essere dei bravi operatori in questo mercato.

E' obiettivo
Sa riconoscere cosa è solo una moda e cosa è importante, quanta parte del buzz e dell'hype hanno senso e quanto no. Non è arrogante e sa che non esistono verità assolute, ma che la risposta è sempre dipende. E che cliente per cliente la soluzione è differente. Non fa piani fotocopia.

Sa che può sbagliare e che possono essere altri membri del team ad avere l'idea giusta anche in termini strategici. Sa che il Social, il Buzz, il Viral...non sempre sono la risposta giusta per tutti i roblemi. A volte non lo è nemmeno il Digital. O la comunicazione.

Sa di tecnologia
Come detto, sa cosa sta arrivando sul fronte tecnologico (come tutti in agenzia, auspicabilmente). Sopratutto deve sapere cosa le tecnologie possono fare per la comunicazione. La tecnologia può porre limiti invalicabili a certe idee di strategia, o al contrario presentare spunti per idee veramente innovative. Molto geek, molto entusiasta.

E' uno che dorme quattro ore per notte
Se deve fare tutto quello che c'è nella lista...


E, per farci quettro risate, le cose che il DSP non dovrebbe fare...
Non fa Project Management
Non scrive i testi
Non fa l'account
Non si occupa di tecnologie
Non si occupa di registrarti i domini
Non porta il caffé
Non si occupa di usability, Accessibility.. a meno che non sia per passione, va benissimo, ma dovrebbe essere qualcn altro ad esserne responsabilie in azienda
Non pianifica i media (quello è un Digital Media Planner? Se poi qualcuno porta più di un cappello buon per lui, specialmente se lo pagano in relazione al numero di mestieri che fa) - qui va detto che in molti annunci di recruitment per Digital Planner si intende proprio uno capace di pianificare e comprare spazi, banner...

Nota finale: forse più che planner digitali e planner analogici...
Servirebbero dei planner integrati, come si usa dire olistici. Che sanno che la comunicazione è una. Che digitale e tradizionale sono facce diverse - magari molto - ma che la medaglia (la marca) è sempre una...

Appendice:
Un paio di altri materiali sul tema
http://www.slideshare.net/ewarwoowar/apg-digital-planning
http://www.slideshare.net/hklefevre/what-is-a-digital-planner






Prada va sul corto

Ancora una marca, ancora un corto, ancora un grande regista. 


Prada lancia un cortometraggio da oltre nove minuti, girato dal regista cinese Yang Fudong.
Non male. 
Prada non è nuova a questo genere di inziative - mi ricordo bene il filmato fatto realizzare a Ridley Scott per un profumo, o questo cortometraggio in animazione dedicato all'arte.

Quella del corto è una delle strade classiche presa dalle marche per pompare la propria equity, per costruirsi status.
Tra i miei preferiti: Pilots, una storia di aviatori degli anni '30 - assolutamente poco credibile ma c'è John Malkovich e ci sono gli aerei :-) per gli orologi IWC e naturalmente la straordinaria serie di corti di BMW Films, serie che ha settato sicuramente il benchmark per questo tipo di operazioni, con registi di grido e attori da Madonna in giù, per ben 8 corti su due anni (qui un approfondimento).
Tornando al Film Prarda, se quello che si vede è il look delle nuove collezioni della prestigiosa marca, non credo sarò loro cliente. Ma in fondo mi va bene, sono più un angelo che un diavolo :-)

Ecco il link al film

lunedì, febbraio 01, 2010


McDonald's sembra aver imboccato la strada della diversificazione dei prodotti, in un'ottica di adattamento culturale, per vedere se riesce a migliorare il proprio business uscendo dalla monolicità del BigMac a tutti i costi.
Così, se in Italia prova prodotti dal gusto più italiano con prodotti caratteristici, con il patrocinio del ministro dell'agricoltura, negli US lancia il BigMac senza pane, ma avvolto da una tortilla molto latinoamericana...


Anche US Army sull'iPhone

L'esercito degli Stati Uniti da tempo è molto attento all'uso di media tecnologici per il recruitment e la propria conunicazione. 
D'altra parte ha un disperato bisogno di reclutare persone ad alto profilo tecnologico, dato che il guerriero di oggi vive di laser, GPS, netbook, droni pilotati a distanza e così via.
Ecco dunque la pubblicazione dell'app per iPhone - in realtà uno strumento puramente "informativo".

A quando il videogioco America's Army portato su questa piattaforma?

(vedi anche questo articolo)