venerdì, febbraio 28, 2014

Fendi: la sfilata con i Droni

 Post leggerino da venerdì fine del mese.

I Droni sono  un argomento d'attualità, che si tratti delle applicazioni militari, delle uscite di Amazon in merito alla consegna "al volo" dei prodotti (e delle controrisposte :-) o delle applicazioni per il soccorso e l'utilità civile.... senza dimenticare la dimensione da giocattolo.

Fendi apre una nuova dimensione - utilizzando i droni alla Milano Fashion Week, come elemento di contorno della propria sfilata. 

Come segnale di contemporaneità?
Come modo di far parlare di se'?
Il mondo della moda segue (o non segue) regole di comunicazione del tutto proprie, su cui i comunicatori "classici", razionali e strategici fanno abbastanza fatica ad entrare...



In questa pagina potete assistere alla sfilata e guardare i filmati resi disponibili dai droni - e decidere se sono stati un elemento di valore aggiunto, di disturbo o neutri :-)

Approfondimento: ecco un paio di video che vi danno un'idea migliore della cosa:



Approfondimento:
http://www.dazeddigital.com/fashion/article/18921/1/drones-will-make-their-runway-debut-at-fendi

PS: a scanso di equivoci, non ho alcun rapporto di parentela (che io sappia) con la parte Venturini della famiglia Fendi... :-)

giovedì, febbraio 27, 2014

Libroleaks #3 - a che punto siamo


Continuo ad aggiornarvi sull'andamento del nostro progetto editoriale - presumendo che possa interessare a qualcuno :-)

Ieri sera ci sono arrivate le richieste di revisioni sulle bozze.

Nel giro di pochi giorni dovremmo essere in grado di effettuare le revisioni necessarie e consegnare. 

A quel punto mancherà veramente poco alla realizzazione di questo progetto (chiamiamolo pure un sogno lungamente coccolato :-)

Per chi si mettesse in ascolto solo in questo momento, ricordo che Giuliana Laurita ed io abbiamo scritto un libro (di cui non posso ancora rivelarvi il titolo - ma non ci saranno gattini). 

Sarà un manuale. Parlerà di digitale. E sarà focalizzato sulla strategia.

Pensato per chi deve o vuole lavorare nel mondo della comunicazione digitale - ed è interessato a capire come dare un solido impianto strategico a quello che deve fare. Un libro che vuole essere utile: poca fuffa (speriamo) e molta pratica. Con un sacco di casi.

Speriamo che possa piacervi... :-)

Il video del mio Intervento alla SMW - usate i gattini :-)


Per chi si fosse perso il mio intervento alla Social Media Week (e non riuscisse a vivere bene lo stesso), segnalo che tutti i video sono disponibili a questo indirizzo:


Per maggiore comodità riallego anche le slide del mio intervento, così vi fate una full immersion :-)



mercoledì, febbraio 26, 2014

Una macchina della verità su Twitter, per individuare le bufale?

Al momento siamo ancora lontani dall'aver trovato una soluzione, ma il problema esiste, ed è sotto gli occhi di tutti.

I Social Media (e non solo quelli, ma è un'altra storia) sono pieni di informazioni errate, di disinformazione, di news che non sono tali ma sono manipolazioni, di pseudoverità scientifiche appoggiate sul nulla o su grossolane falsificazioni.

Detto molto brutalmente, sono convinto che per chi mi legge in questo momento non ci sia un grossissimo problema: se si legge un blog di comunicazione e strategia digitale, si appartiene in qualche modo ad un elite socioculturale - e si hanno gli strumenti culturali per riconoscere le bufale.

L'Italiano medio, invece, purtroppo tende ad essere molto meno attrezzato (per leggere un po' di dati inquietanti, leggete la mia presentazione alla Social Media Week, qui). E non solo l'italiano: il problema della cattiva informazione esiste in tutto il mondo.

Per questo è nato un progetto chiamato Pheme (http://www.pheme.eu/) - finanziato anche dall'Unione Europea. I cui ricercatori hanno il sogno di sviluppare una "macchina della verità", un sistema che possa individuare su Twitter le cose sospette e le bufale palesi. 

Un po' di approfondimento, preso dal loro sito:

We are concentrating on identifying four types of phemes and modelling their spread across social networks and online media: speculation, controversy, misinformation, and disinformation. 

PHEME has partners from the fields of natural language processing and text mining, web science, social network analysis, and information visualization. Together, we will use three factors to analyse veracity: first, the information inherent in a document itself – that is lexical, semantic and syntactic information. 


This is then cross-referenced with data sources that are assessed as particularly trustworthy, for example in the case of medical information, PubMed, the biggest online database in the world for original medical publications. 


We will also harness knowledge from Linked Open Data, through the expertise of Ontotext and their highly scalable OWLIM platform. Finally, the diffusion of a piece of information is analysed – who receives what information and how, and when is it transmitted to whom?

Ora, lo scenario a tendere è quello di un sistema che avvisi i lettori? un po' come fa Google Mail quando becca nella nostra inbox una mail che puzza di phishing (scusate la battutaccia).

Un contributo ad arrestare sul nascere o quasi la diffusione di bufale (ma ci sarà sempre chi crederà di più alle notizie farlocche che a quelle vere - come quelli che sostengono che l'energia nucleare e le bombe atomiche non esistano).

Importante, perchè se alcune notizie possono farci sorridere, altri fanno dei morti, letteralmente. Come nel caso delle mancate vaccinazioni e della recrudescenza di alcune malattie che erano quasi scomparse. O di notizie false in aree di tensione, come le numerose primavere arabe od ucraine... (I ricercatori citano specificamente il caso dei "London Riots" del 2011 dove la falsificazione delle notizie ha giocato un ruolo non secondario).

"After sorting through sources the Pheme platform will then evaluate sources for authority ranking. For example, a New York Times post would hold more authority and trust than a source from an unknown person or business.

As Pheme continues to follow certain conversations it will determine the accuracy of the information.

Could online news soon be quickly verified on an International level? It looks like this Twitter lie detector test could be a big win for social validation.

By examining a tweets sentiment and then determining its validity, brands and consumers can more readily determine the truthfulness of social signals."

Vedi anche: http://www.engadget.com/2014/02/19/twitter-lie-detector/

martedì, febbraio 25, 2014

Contro TripAdvisor: si organizza la resistenza

Secondo me molto interessante per chi si occupa di Marketing Turistico

Con i miei post della settimana scorsa (questo e questo) mi sono tirato addosso un bel po' di casino (ne parlo in fondo al post).

Ho toccato un nervo scoperto. E scoperto fattori, situazioni interessanti da studiare.

Ad esempio segnalo il gruppo su Facebook (che si è pure scatenato contro di me): "Gufo? No grazie"

E' uno dei posti dove si aggrega la resistenza contro TripAdvisor, da parte di operatori del settore ristorazione, di operatori della comunicazione turistica etc.

Vale la pena di guardarlo - di TripAdvisor, negli spazi del marketing digitale, si tendono al leggere molti commenti e opinioni positive - ha senso guardare l'altra faccia della medaglia, in un ottica di ascolto del mercato e dei loro attori.

E vale la pena di rifletterci sopra. 
Al di là dell'evidente emotività che suscita in questa pagina il tema delle recensioni, sarebbe troppo semplicistico guardare l'operato del gruppo come una battaglia di retroguardia. 

O leggerci dietro politiche di marketing di operatori che si vogliono porre, per i ristoratori, come alternativi a TripAdvisor.

C'è da fare delle riflessioni su come gli operatori del settore si muovono e di come lo scenario in cui si muovono, nel bene e nel male sia mutato; e cosa sia sensato fare - in termini di marketing e comunicazione - in un mondo che è cambiato così rapidamente.

Fate voi, io non mi esprimo, questa volta; se guardate i commenti al mio post sul blog e su Facebook, vedete quanti insulti mi sono tirato dietro - il più benigno è che abbia fatto il post per fare polemica e ottenere un po' di visibilità :-)

Contrariamente alle normali policies di moderazione, ho lasciato anche gli insulti, postando tutto quello che ho ricevuto (nonostante le accuse di censura.... che poi sul mio blog potrei pure fare quello che mi pare).

Danno un contesto della situazione di disagio evidentemente vissuta da alcuni operatori del settore...

Spero possa essere utile :-)
(e temo mi attirerò un'altro po' di vaffa dagli attivisti anti TripAdvisor..:-S  )

lunedì, febbraio 24, 2014

Genio (!) DHL si fa fare pubblicità dai concorrenti. Must see.

Idea Geniale.
Fare in modo che siano gli altri corrieri a fare pubblicità a noi :-)

Idea di guerilla semplice... ma sofisticata e ben pensata nella sua esecuzione - soprattutto per rifilare il bidone ai competitor senza che se ne accorgano se non quando è troppo tardi.

Brillante la trovata per fare il modo che il messaggio sullo scatolone non appaia all'accettazione del pacco... ma appaia dopo :-)

Poi, ovvio, si può discutere sulla liceità, correttezza e legalità di una tale operazione così spudoratamente competitiva... o se magari sia un fake... ma io mi fermo all'idea di fondo, che è brillante

Guardate il video, non resterete delusi :-)


venerdì, febbraio 21, 2014

Camminare sull'acqua. Unconventional in Malesia :-)

Per camminare sull'acqua, o si è dotati di poteri divini... o si cammina su un liquido non newtoniano.
(se volete farvene facilmente uno anche voi, guardate qui oppure qui)

La seconda, più praticabile, strada è stata scelta in Malesia - dalla Hong Leong Bank.

Una vasca, posta in un centro commerciale.
Dove le persone potevano correre, ballare, andare in bici sul liquido.
Ma anche farlo sbagliato e sprofondare in un vergognoso #fail :-)

Molto divertente. Resta da capire come entri nella loro strategia di comunicazione, un simile stunt.
Non avendo un brief o un documento strategico, difficile giudicare a distanza...

Guardate il video, che è divertente


giovedì, febbraio 20, 2014

La mia presentazione alla SMW, coi gattini (per chi non c'era)

A grande richiesta (si fa per dire) e per chi non è potuto essere alla Social Media Week ne' seguirla in streaming, ecco la mia presentazione, dal titolo: "se non sapete cosa fare, usate i gattini".

Spero sia comprensibile, ho apportato qualche minima revisione per renderla più fruibile senza il mio commento

Spero che serva. Enjoy.




Roberto Venturini (@robven) Social Media Week 2014 from Venturini.biz

Grazie a DValente per la foto :-)

mercoledì, febbraio 19, 2014

La risposta del ristoratore in****to (Caso Trip Advisor, polemica :-)

Beh, devo dire che il mio post sui ristoranti e TripAdvisor (e specificamente della pizzeria che ha esposto in vetrina il cartello "Vietato l'ingresso agli utenti du TripAdvisor" ha avuto un discreto successo di pubblico.

Lo trovate qui:

Ancora più interessante è che la pizzeria in questione ha risposto su Facebook... diciamo che non ha gradito il post.

Per trasparenza, e perchè sono una persona che cerca di essere per bene e professionale, do' voce al signore, pubblicando anche qui la sua risposta (e il mio commento successivo).


Franco Giordano 
(omissis)

Persone che si permettono ad ipotizzare simili stupidaggini sul proprio Blog ... senza MINIMAMENTE interpellare le Persone di cui si sta' parlando ... non sarebbero neppure da definire UOMINI.
Cio' che ha scritto sul suo blog, sig. Roberto Venturini ... è una cosa IGNOBILE.
A causa di Gente come Lei sto' cominciando ad odiare gente che per lavoro fa il Digital Marketing o il Web Marketing ... che PALESEMENTE porta acqua al mulino del settore.... Piu' sistemi fuori controllo come TA ci sono ... e piu' il settore viene richiesto .
Si dovrebbe vergognare di aver scritto simili cose su di me e il mio locale nel suo blog.
Le garantisco ... che queste GRATUITE cattiverie non finiranno qui...


La mia risposta:

Io guardo i fatti, il caso di marketing così come lo vedono le persone dal di fuori. Poi a raccontare quanto siamo bravi e siamo nel giusto, son tutti buoni... verba volant, scripta manent. E i clienti non parlano col ristoratore, prima di entrare - guardano la vetrina.

Faccio solo addizionalmente notare che mi sono limitato a guardare la cosa come un caso di marketing.
Non come un fatto personale. E, naturalmente mi sono ben guardato da esprimere commenti sulla persona del ristoratore :-)

E quindi ringrazio il signor Giordano di aver messo in dubbio che io possa essere definito un uomo :-)
Prendo nota che un'analisi di mercato venga definita ignobile - è un segno interessante.

Confermo che non mi vergogno di nulla: ho parlato di una scelta di comunicazione fatta da un'azienda e ho dato il mio parere professionale. Capisco possa non piacere, ma la comunicazione della pizzeria non l'ho decisa io :-)

Certo che porto l'acqua al mulino della comunicazione digitale. In primis è il mio mestiere, e poi i numeri e i fenomeni ci dicono che influenza enormemente il marketing e le vendite delle aziende. 

Può piacere o meno, ma è un fattore di mercato ed è pericoloso non tenerne conto o attaccare chi racconta che in realtà "funziona" (come testimoniano molti miei amici ristoratori, nel caso specifico).

E, se permettete,  non condivido la posizione che se c'è un mondo potente, un mercato fuori di noi, l'approccio di business sia di cercare di combatterlo, invece di adattarsi alle mutate condizioni di mercato...

Che poi ci sia un oggettivo problema su TripAdvisor, lo sappiamo tutti - ma la soluzione sta più sul fronte di educare le persone a leggere piuttosto che a far chiudere il servizio - che di per se', ribadisco, per me è diventato fondamentale per la mia scelta settimanale del ristorante domenicale.

Ribadisco poi il fatto, per essere oggettivo e super partes, che la pizzeria in questione - l'Ottavo Nano di Brescia - su TripAdvisor ha pure delle discrete recensioni.. fossi capitato in zona avrei potuto benissimo andarci a mangiare.

Scopro, facendo più attente analisi, che il ristoratore non si sarebbe limitato a esporre il cartello, ma avrebbe denunciato TripAdvisor per "violenze psicologiche":
http://www.bresciatoday.it/cronaca/ottavo-nano-brescia-tripadvisor.html

E scopro anche che di questa pizzeria e del suo rapporto conflittuale con TripAdvisor (e chi lascia le recensioni) si parla in rete da un po' (con esempi di interessanti ma poco cortesi scambi commentatore/ristoratore): :-)
http://www.reddit.com/r/italy/comments/1x6hwe/brescia_pizzeria_lottavo_nano_denuncia_tripadvisor/

Per concludere, un ultimo pensiero: attraverso queste polemiche, la pizzeria è riuscita ad ottenere una visibilità e una notorietà al di fuori del suo naturale bacino d'utenza che altrimenti on sarebbe riuscita ad ottenere.
Quindi potremmo anche vedere l'operazione come una brillante mossa di Guerilla Marketing :-)

Dopo di che cercherei di chiudere la faccenda: Questo è un blog dove si parla di comunicazione, di marketing e di strategie. Non di polemiche personali. E direi che il tema è stato ben approfondito.

Lascio a voi addetti ai lavori di marketing trarre le conclusioni sul fronte business. E alle amiche grammarnazi il resto :-)

Complimenti, grande idea. Cat mailing. Col trucco.

Come spesso dico, la strada per il cuore di un umano passa per il suo gatto :-)

Idea intelligente e creativa. E, ovviamente strategicamente gattina.

Un mailing cartaceo... che appena arriva a casa scatena un interesse esagerato da parte del gatto. 

Che inizia a strofinarsi, a ribaltarsi, a strusciarsi sulla missiva pubblicitaria.

Inevitabile farsi delle domande ed esaminare più da vicino l'oggetto... ed esporsi quindi con uno stato d'animo curioso alla comunicazione.

Il trucco è stato spruzzare di essenza di erba gatta il plico... (per chi non lo sapesse l'erba gatta - o Nepitella o Nepeta Cataria - è una specie di droga, per i gatti, che non capiscono più niente quando l'annusano :-) - in realtà alcuni gatti sembrano esserne immuni)

Ovviamente il mailing riguardava prodotto per i gatti (un e-tailer di sabbietta) e veniva mandato (auspicabilmente) solo a padroni di felini.

Ulteriore dimostrazione del mio principio: Quando non sapete cosa fare usate i gattini :-)

A latere, mi piacerebbe guardare nei conti di questo ecommerce; la sabbiata per gatti è il classico prodotto ritenuto inadatto per la vendita online (basso prezzo, alti costi di spedizione, ingombrante, facilmente reperibile ovunque o quasi, tendenzialmente indifferenziato...)

PS: Se riesco oggi metto su Slideshare la mia ppt fatta alla Social Media Week. Coi gatti.

Ecco, in chiusura, il video di presentazione del caso:


martedì, febbraio 18, 2014

In quale andreste a mangiare? (Polemiche TripAdvisor)

Mi limito a pubblicare due foto.

Una che gira in Rete. Scattata all'Ottavo Nano di Brescia.



Una scattata invece da me, questa domenica, in un ristorante dove ho mangiato bene e ho ricevuto un ottimo servizio.

Cosa che mi aspettavo - perché l'avevo selezionato su TripAdvisor proprio per le sue recensioni positive.

Fare la guerra a TripAdvisor è spesso un modo per non voler riconoscere le proprie manchevolezze - o per continuare a rifilare al cliente di passaggio un prodotto/servizio substandard.

Parlare di frustrazioni degli utenti è corretto... ma spesso sono frustrazioni dovute al bidone rifilato da un ristorante.

Per cui.. magari hanno ragione, ma alla pizzeria "Ottavo Nano" di Brescia nel dubbio non ci andrei a mangiare. C'è abbondante scelta, lì intorno.

Che poi non si capisce bene la polemica del locale verso TripAdvisor, dato che ha pure delle recensioni piuttosto positive; è un modo di farsi pubblicità all'italiana - attraverso la polemica? 

Si è "fatto furbo" e si è comprato un po' di recensioni positive? Ha un problema di accettazione psicologica delle critiche? (ma allora non si fa un lavoro a contatto col pubblico...)

Poi il problema dei troll o dei concorrenti scorretti esiste... ma da quel che sento parlando con tanti ristoratori, tanti clienti stanno imparando a leggere le recensioni e a nasare quel che c'è dietro...

Quando la vita ti dà dei limoni - è inutile incavolarsi e dire "e io non gioco più". Conviene (è indispensabile) per le marche mettersi a fare limonate. E provare a farle più buone che si può.

O mettersi a fare altro. O anche solo stare zitti e lavorare senza fare casino. Spesso la realtà non ci piace. Amen. O siamo in posizione di forza e la possiamo ribaltare, o siamo in situazione di debolezza e conviene cambiare noi stessi per adattarci al mercato. E magari lavorare pian piano per farlo cambiare, magari.

Ma quello che una marca non può mai fare è rifiutare un mercato che cambia e mettersi al di fuori delle logiche delle persone.

Morale: se passo da Brescia, so dove non andrò a mangiare. Ma a Monticello ci tornerò apposta. Anche perché il messaggino lasciato sul tavolo in realtà è solo una piccola tessera di un offerta fatta di cortesia, accoglienza, prezzi giusti e buona cucina :-) e allora sì, che ti viene voglia di farlo sapere a tutti :-)

lunedì, febbraio 17, 2014

Hashtag Fails - come farsi male da soli su Twitter

A volte capita.

Nella fretta, nell'approssimazione, nel casino dettato da tempi stretti e budget insufficienti per fare le cose per bene, nel coinvolgimento di persone troppo junior in progetti delicati... insomma, a volta capita di fare una pirl stupidaggine.

Anche nella scelta di quel piccolo ma delicato elemento di comunicazione che è l'hashtag.

In un mondo social pronto allo sberleffo, alla presa per i fondelli, all'urlo "Epic Fail!", al grido di battaglia "devi morire, azienda bastarda e cattiva".

A volta proprio uno non ci pensa che si sta tirando in casa potenziali autogol.

Ecco una compilation dei miei 5 hashtag fail preferiti:

1. #Susanalbumparty. Susan / album / party o Sus/anal/bum/party... per il lancio dell'album di Susan Boyle. Ma su questo ci ho scritto un post...

2. #heresthebeef lanciato da Wendy. Tributo alla carne. Peccato che sia stato lanciato proprio nel giorno del "Meatless Monday"... (detto questo: se fate un search su Twitter per #heresthebeef, il sentiment mi sembra complessivamente positivo o neutro - i negatives alla fine mi sembrano pochi...)


3. OK, questo non è proprio un fail ma è interessante comunque. Muore Margaret Thatcher. Pace all'anima sua. Ma un hashtag mal scelto innesca il cordoglio per la morte di Cher (la cantante). Ecco l'hastgag incriminato: 

#Nowthatchersdead ovvero Now Thatcher's Dead oppure Now That Cher's Dead... (occhio alla penna, vedi al punto 1)





4. una robina veloce: se dovete promuovere il film Lo Hobbit in Svizzera (CH), che hashtag usate? 

Ovviamente #hobbitch che in Inglese però non suona proprio bene... 

"A short, short tempered, short sighted female with colossal thighs and a malicious, unpleasant attitude that bears a resemblance to an imaginary being with hairy feet from the lord of the ring trilogy." (Fonte)

5. Gravissima per la stupidità (si spera) del fatto.

Metti che sei un'azienda di moda. E che fai un vestitino che si chiama "Aurora". Poi ti rendi conto improvvisamente che l'hashtag Aurora è in TT.

Ovviamente decidi di cavalcare l'onda, twittandoci sopra, per sfruttare la popolarità dell'hashtag, facendo la spiritosaggine di attribuire la popolarità al vestito (senza però andare a vedere perchè diavolo tutti parlavano in Rete di Aurora...)



Beh, sarebbe stato meglio controllare *perché* Aurora era in TT.

Magari perchè ad Aurora, in Colorado, un tizio aveva aperto il fuoco in un cinema, facendo 12 morti.

6. #AllSoggy - prendo questo per parlare di tutta una categoria di fail (e ne abbiamo visti anche qui in Italia, durante il terremoto). All soggy vuol dire tutti inzuppati.


Brillante idea di un azienda (Urban Outfitters) che dopo l'Uragano Sandy (morti, tantissima gente sfollata e senza casa...) pensa bene di legarsi all'evento atmosferico - non per dare una mano, aiutare in qualche modo - ma per promuovere i propri prodotti con una bella offerta promozionale (una fantastica consegna gratuita)

Del resto anche American Apparel non ha fatto molto di meglio - offrendo uno sconto alle persone che si annoiavano per via della tempesta...


Lezioni:
a) quando si fa real time marketing, meglio essere un po' meno real time e controllare se non è successo un casino

b) quando si scrive un #hashtag, meglio farlo vedere a uno che non ne sa niente, magari i suoi occhi vedono cose che noi umani non vediamo

c) prima di sviluppare un hashtag (e soprattutto prima di approvarlo), assicurarsi che il cervello sia saldamente collegato e la nostra attenzione focalizzata...

venerdì, febbraio 14, 2014

Da leggere: Marketing Utile - bella PPT sulle Brand Utility


Buon San Valentino, innanzi tutto.

Now, back to business :-)

Non è la prima volta che parlo di "Brand Utility" ovvero della tattica di marketing di ottenere attenzione, traffico - o costruire aspetti valoriali della marca attraverso la fornitura di servizio alle persone (passatemi il termine "utenti", dai...)

Ovvero fare qualcosa che serva alle persone, invece/inoltre a pubblicità, promozioni, PR, gattini etc.

Ho trovato in rete questa presentazione che vi consiglio: spiega bene e ha qualche buon esempio. Non sono proprio d'accordo su tutto ma è comunque un ottimo approccio.

Indicato anche a chi sta studiando marketing digitale o da grande vuole fare il digital planner ;-)

Potete leggere anche:

Marketing Concreto: le 5 regole per fare una Brand Utility


Enjoy.




Libroleaks #2: consegnate le bozze :-)


Se a qualcuno interessa...

Il libro scritto con Giuliana Laurita è stato consegnato.

Il contratto firmato.

Il prestigioso editore sta ora lavorando all'impaginazione e tutto quanto.

Le previsioni sono per un'uscita in libreria prima dell'estate.

Vi teniamo informati :-)

(Per chi si fosse perso le puntate precedenti, abbiamo scritto un manuale pratico alla strategia di comunicazione digitale - required reading per chi lavora in azienda e in agenzia, fondamentale per chi studia :-)) insomma mai più senza. Però lì non si parla di gattini).

giovedì, febbraio 13, 2014

San Valentino. Apre un negozio di coccole. Stasera, per un pennarello. A Parigi :-)


Si può aprire un negozio di coccole?

Certo, se il tuo prodotto è un pennarello a punta morbida :-)

Oddio -  il nesso tra morbidezza del feltrino e l'abbraccio di sconosciuti è strategicamente un po' tenue - però nell'area di "facciamo un po' di casino" per creare un po' di buzz (e far sì che i blogger di comunicazione ne parlino...) ci può stare :-)

Insomma: Pilot - per il lancio della V-Singpen, ha invitato i single sotto San Valentino a recarsi presso il suo coccole bar.

Da stasera fino a dopodomani, i single potranno essere accolti nel locale, coccolati, potranno scegliere tra vari menu coccolosi etc. A breve (domani) dovrebbero comparire le prime foto delle experience.
http://pilot-vsignpen.fr/le-comptoir-a-calins


Per il resto...

1) Mi fa un po' senso l'immagine del pennarello peloso.

2) Interessante il lavoro per costruire una forte personalità di marca per quello che potrebbe apparirci come un banale prodottino da supermercato (ma, d'altra parte, vogliamo parlare della Bic?)

3) Il sito del prodotto non mi fa proprio impazzire...con giochini e ammennicoli vari che escono parecchio dalla strategia che si sono dati

4) Mi auguro abbiano previsto un "piano B" nel caso i singles non aderiscano all'iniziativa... e un piano B ci vorrebbe sempre, come spiego - tra le altre cose - nel mio libro...


mercoledì, febbraio 12, 2014

Aumentare l'engagement su Pinterest? Ecco come - Infografica

Adoro questo genere di infografiche. Il segreto della felicità e del successo condensato in pochi centimetri quadrati :-)

Alcune però contengono qualche verità utile. Anche se ai limiti del banale (ma quello che è banale per gli "esperti" può non essere per nulla scontato per chi non sia un addetto ai lavori...)

E allora le condivido :-)

La potete anche trovare (l'infografica) in un formato un po' più ampio alla sua fonte originale, ovvero qui:



martedì, febbraio 11, 2014

Twitter vende la TV agli inserzionisti pubblicitari...


Che Twitter sia il luogo dove più si parla di TV ormai mi sembra fuori discussione - e i numeri a supporto (o la semplice esperienza personale) di cosa succede nel network quando c'è un programma come il Festivalone di Sanremo o X-Factor, lo dimostrano.

Ora, quelli di Twitter, che hanno un certo bisogno di tirare su soldi (e possono farlo solo con l'advertising) hanno trovato da un po' di tempo un nuovo prodottino con cui raccogliere investimenti, forse togliendoli persino alla TV (in questi giorni il prodotto è stato allargato a un certo numero di nazioni; in Italia - nonostante ci consideriamo la patria della TV, non ancora)

L'idea è di vendere agli inserzionisti le persone che parlano di un certo programma. Si chiama TV conversation targeting.

Mettiamo il caso che una grande multinazionale abbia definito che il suo target ideale sono le donne che guardano un certo programma. Le si può raggiungere o mettendo la pubblicità nel programma o infilando la pubblicità su Twitter in modo che la vedano (solo) le donne che di quel programma twittano.

A questo punto forse si potrebbe fare a meno della pubblicità in TV e risparmiar un sacco di soldi? (in realtà no, un 30" TV fa un mestiere completamente diverso, ha altri numeri e differente capacità di impatto... è un'altra cosa).

In realtà Twitter punta a convincere gli inserzionisti a fare campagne integrate TV+Twitter, e mostra (a questo link) dei dati che dimostrano come il costo di acquisizione di un cliente diminuisca significativamente se i due mezzi sono usati insieme.

Ovviamente tutto si basa sulla capacità di Twitter di monitorare e conservare i nostri comportamenti. I nostri dati. Qui, se volete, parliamo di Minority Report, di privacy etc. Ma in un altro post, magari, che si è fatta una certa e devo entrare in riunione....


PS: sui risultati di Twitter, diciamo che ci sono luci e ombre...


Potete anche leggere: Facebook Is Watching How You Watch TV


Ecco video di approfondimento:


lunedì, febbraio 10, 2014

Il 17/2 alle 11.30 sono alla Social Media Week



OK, finalmente è stata ufficializzata la mia partecipazione alla Social Media Week.

17 Febbraio, ore 11.30 

Galleria Vittorio Emanuele II (Urban Center)Galleria Vittorio Emanuele II 11/12 
Milano

Titolo dell'intervento: "Se non sapete cosa fare, usate i gattini. Provocazioni, dubbi, poche risposte"

Il tema è di fare una riflessione critica su chi c'è davvero oggi in rete e sui social. Come sono fatti e come dobbiamo attrezzarci strategicamente per comunicare con loro. Abbandonando snobismi e visioni non oggettive...

Se interessa... iscrivetevi qui:

LOL. Il Karaoke alla FNAC per vendere corsi d'inglese :-)


Altra brillante iniziativa della scuola di lingue CCBEU.

Piazzata alla FNAC una macchinetta, gli astanti erano invitati a cantare modello Karaoke.

Alla fine, votazione e buono sconto per un bel corso d'inglese :-)

Non è una roba da timidi, ma è un bel modo per fare engagement in pubblico, IRL (mica solo online...) nel solco delle vending machine Coca-Cola di cui ho più volte parlato in questo modesto blog.




Tra l'altro avevano già fatto una iniziativa piuttosto carina e creativa al cinema - ecco anche questo video:


venerdì, febbraio 07, 2014

Dormite preoccupati. C'è un app da Incubo. Anzi, per farvi avere gli incubi.

Nuova azione di terrorvertising.

Cortesemente offerta dall'emittente TV Horror Channel :-)

L'idea di fondo: di notte sognamo. REM e quella roba lì.

I sogni possono essere influenzati da stimoli esterni che riceviamo durante il sonno.

Quindi: app per smartphone. Lo metti sul comodino e lanci l'applicazione. Scegli uno scenario e l'app inizia a raccontarti una storia. Tu ti addormenti con la favoletta della buonanotte e quando ti sei addormentato l'app inizia a mandare messaggi garantiti da incubo :-))

Ecco il video




PS: per quella frangia di lettori che prendono le cose sempre alla lettera: no, non ci sono prove scientifiche che davvero faccia venire gli incubi. E' una trovata di buzz, per far parlare, per viralizzare il messaggio di marca... 

Sul tema del Terror Marketing ricordo anche:

Bastardi. Meraviglia. :-) Morire di paura per il lancio del film. Telecinesi al bar.


giovedì, febbraio 06, 2014

Save the Date: sarò alla SMW Milano (anteprima)


Se a qualcuno interessa, sarò alla Social Media Week con un evento (non ancora in programma sul sito) il 17 alle 11.30. Una tavola rotonda con Andrea Boaretto (MIP) e Yahoo!

Il titolo del mio intervento sarà: "Se non sapete cosa fare, usate i gattini. (Provocazioni, domande, poche risposte)".

More later :-)

Notevole. Google Glass, Fitness: corri contro gli zombi. O te stesso. O gli amici.

Le "wearable technologies" promettono di essere una roba piuttosto grossa.

Arrivano sempre più concetti, prototipi, app che ci illustrano (pallidamente) come potrà essere la nostra vita nell'era cyborg (ah, beh, certo, mettendoci gli occhialetti ci trasformiamo in cyborg, non ditemi che non si era capito).

In questo caso, interessante app che fornisce stimolo e motivazione a raggiungere i propri obiettivi di training.

Correndo (o allenandosi) contro amici, sconosciuti, contro se' stessi o ovviamente Zombie. In una logica di gamification.

Interessante, guardate il video.

Ecco il sito da dove potete pre-ordinare l'app: http://www.raceyourself.com/





mercoledì, febbraio 05, 2014

Usare Snapchat per assumere i creativi di punta? Fatto ! :-)


Interessante e creativo modo di usare Snapchat - l'app che permette di inviare foto che dopo pochi secondi spariscono, permettendo (teoricamente)> di mandare in giro cosacce che poi un giorno non potranno essere usae contro di te.

L'idea l'ha avuta un'agenzia di Oslo, basandosi su un concetto molto semplice: un creativo che è in grado di creare un messaggio che, come in televisione, ci raggiunge per pochi secondi e ci colpisce è un creativo che ci interessa.

"There is nothing more beautiful than an idea so pure, simple and powerful that it can be explained in a sentence. So when looking for young creative talent to join us here at the agency, we figured Snapchat would be the perfect medium to find them. There is a lot of good talent and many good ideas out there, but if you manage to pitch your idea in less than 10 seconds, you're probably one of the best."

Potete provarci anche voi, se volete - qui ci sono le istruzioni. Ma è solo per studenti. Il vincitore avrà diritto ad uno stage fra i fiordi.

E, nel frattempo l'agenzia si è fatta una bella pubblicità. Cosa che in genere, per le agenzie di comunicazione, tende ad essere una mission impossible.

martedì, febbraio 04, 2014

Oltre il Food Blogging: pagati per mangiare in diretta


Siete o volete diventare Food Blogger?
Lasciate perdere e seguite la tendenza più calda del momento.

Mangiate in streaming o mettete i vostri video (con voi che vi abboffate) su YouTube. Senza dovere nemmeno cucinare.

Va forte in Korea, dove ci sono professionisti del pasto che riescono a fatturare anche 9.000 dollari al mese mangiando in streaming.

Ora è evidente che esistono ampi margini di intervento per marche e aziende - inserendosi in questo media emergente. Con sponsorizzazioni, product placement, endorsement e break pubblicitari :-)

Approfondimento: 

Video (questo è gratis): 

lunedì, febbraio 03, 2014

Dati Audiweb Dicembre - ora con Smartphone e Tablet

http://www.flickr.com/photos/x-ray_delta_one/11145453603/sizes/m/in/photostream/
Altro mese, altra puntata dei dati Audiweb sull’uso di Internet in Italia.

La novità interessante è che adesso vengono rilevati anche gli utenti da smartphone e da tablet.

Partiamo con i numeri grossi.

Gli Italiani che possono accedere alla Rete - da fisso o da mobile sono stimati in 39 Milioni a Dicembre 2013.

Non si può fare un confronto con i mesi precedenti, perché lì si contava solo il “fisso”.
Per un confronto, a Novembre gli italiani che avevano accesso da PC erano 27,5 milioni.

Sul totale del 2013 L’audience online da PC nel 2013 ha registrato un valore medio di 28 milioni di utenti nel mese e 13,6 milioni nel giorno medio.
Nel 2013 gli utenti online nel giorno medio hanno dedicato 1 ora e 22 minuti alla navigazione da PC.

Adesso con i nuovi dati, faccio partire una nuova serie storica, in modo che in futuro possiate trovare comodamente dei dati su un periodo un po’ lungo. (se poi volete farvi delle serie storiche , fate un search su questo blog per “Audiweb” così recuperate i post precedenti )

Da notare però che i dati adesso hanno un nuovo problema di comparabilità: nei dati precedenti veniva misurato l’ utilizzo di internet da parte degli italiani dai 2 anni in su che si collegano attraverso un computer da casa, ufficio e altri luoghi. Adesso invece si parla di popolazione italiana tra gli 11 e i 74 anni.

Comunque, ritorniamo ai numeri principali. I numeri “grossi” sono:
  • 39 milioni hanno accesso in qualche forma ad Internet 
  • 35 milioni hanno accesso da PC
  • 22 milioni hanno accesso da smartphone
  • 7 milioni hanno accesso da tablet

Poi un conto è avere accesso, un conto usarlo davvero…


E adesso riprendo e chioso ampi stralci della press release:
In sostanza, secondo queste metriche, l’accesso a internet da qualsiasi luogo e strumento ha raggiunto l’82% della popolazione italiana tra gli 11 e i 74 anni, pari a 39 milioni di individui, di cui 22 milioni da smartphone e circa 7 milioni da tablet. 

La disponibilità di accesso a internet da casa attraverso un computer risulta la più elevata tra le differenti modalità disponibili, con 35 milioni di individui tra gli 11 e i 74 anni (il 75% dei casi).

Sono, infatti, 15 milioni le famiglie che dispongono di un accesso a internet da casa attraverso computer di proprietà (il 69% delle famiglie con almeno un componente fino a 74 anni), con un tasso di penetrazione che supera l’86% tra le famiglie con quattro o cinque componenti.
Il 72% delle famiglie con accesso a internet da casa tramite computer (10,8 milioni) dichiara di disporre di una connessione ADSL/Fibra ottica e quasi la totalità ha un abbonamento flat (10,2 milioni di famiglie).

L’accesso a internet dai nuovi device connessi presenta un tasso di penetrazione rilevante principalmente tra i possessori di cellulari e smartphone, con 22 milioni di individui (il 47% degli italiani tra gli 11 e i 74 anni) che dichiarano di poter accedere a internet dal proprio device, mentre l’accesso da tablet è disponibile per circa 7 milioni (il 15% dei casi).

In generale, la disponibilità di accesso alla rete da qualsiasi device si estende su oltre i due terzi del territorio: l’86% del Centro Italia, l’85% del Nord Est, l’84% del Nord Ovest e il 78% dell’area Sud e Isole.
L’accesso a internet è diffuso su tutti i livelli sociali, raggiungendo una concentrazione quasi totale tra i giovani (oltre il 96% degli individui tra gli 11 e 34 anni) e tra i profili più qualificati in termini di istruzione e condizione professionale, in particolare tra gli studenti universitari (100% dei casi), i dirigenti, quadri e docenti universitari (99%), tra i laureati (98%), tra gli imprenditori e i liberi professionisti (98%), ma anche tra gli impiegati e gli insegnanti (98%). Si registrano tassi molto elevati anche tra gli studenti di scuole medie e superiori (98%) e tra chi è in cerca di una prima occupazione (91%).

Per quanto riguarda il profilo socio-demografico degli individui connessi a internet da cellulare/smartphone, risultano esposti soprattutto i giovani (oltre il 70% degli individui di età compresa tra gli 11 e 34 anni) e i profili più qualificati in termini di istruzione e condizione professionale, in particolare, tra i dirigenti, quadri e docenti universitari (79%), gli imprenditori e liberi professionisti (74%), i laureati (69%) e gli studenti universitari (77%).

Gli individui con accesso a internet da tablet presentano un profilo socio-demografico decisamente più qualificato in termini di istruzione e condizione professionale. Infatti, a fronte di una penetrazione media del 14,6% sull’intera popolazione dagli 11 ai 74 anni, si registra un tasso concentrazione del 36% per i dirigenti, quadri e docenti universitari, del 35% per gliimprenditori e liberi professionisti e del 28% per i laureati.
Si segnalano, inoltre, tassi di penetrazione più elevati tra coloro che vivono nei centri più popolosi (con più di 100.000 abitanti) e nelle fasce di popolazione più giovani, in particolare tra gli studenti, universitari e non.
  
Dai nuovi dati di audience di Audiweb Database, nel mese di dicembre 2013 sono stati circa 28 milioni gli utenti che si sono collegati almeno una volta da un computer.
Nel giorno medio sono stati 13 milioni gli utenti online, collegati in media per di 1 ora e 11 minuti a persona.

Questi 13 milioni sono secondo me il dato più interessante e vero. Quelli che in effetti sono stati trovati (in realtà è sempre una stima, non li si conta uno per uno). Ora il dato non sembra essere comparabile con i precedenti, per via delle differenze nelle fasce d'età viste sopra. Il dato di Dicembre dovrebbe essere un po' più basso, dato che ci siamo persi gli italiani in rete dai 2 anni agli 11.

Andando comunque, per dare un ordine di grandezza come era il dato sul giorno medio nei mesi precedenti:

L'audience online da PC nel giorno medio a Dicembre è stata di 13 milioni. a Novembre 13,4 milioni di utenti collegati. Ottobre 2013 13,7 milioni. Erano 13.3 milioni nel giorno medio a Settembre 2013 contro gli 11 milioni di Agosto, i 12.8 di Luglio. A Giugno 13,5 milioni. 

A Maggio però la media è stata ben più alta: 14.2 milioni. Ad Aprile 2013 l’audience era di 14,3 milioni di utenti. A Marzo 14,8 milioni. A Febbraio 2013 14,6, Gennaio 14.7 milioni dopo la notevole inchiodata a Dicembre 2012 (14.1 milioni). 

A Novembre 2012 14.7 milioni ma eravamo 14,8 milioni a Ottobre 2012. 

Secondo questi dati si legge un calo di 1,4 milioni di utenti da Ottobre 2012 a Dicembre 2013 nel giorno medio.
Non ho lo spaccato del dato, ma a naso direi che solo una parte di questi evaporati sia in realtà semplicemente passata a usare smartphone/tablet smettendo il PC. La vedo improbabile. Va anche detto che Audiweb aveva imputato questa differenza anche ad adeguamenti dei calcoli sulla base dei nuovi dati ISTAT e del calo della popolazione italiana. Comunque mi sa che un po' di gente a proprio tagliato il costo e si è disconnessa. 

Ed ecco un po' di tabelle:








Sintesi dei dati Audiweb Objects Video dicembre 2013

Dai dati di sintesi sulla fruizione dei contenuti video online, Audiweb Objects Video, nel mese di dicembre risultano 43,2 milioni stream views, con 5,5 milioni di utenti che hanno visualizzato almeno un contenuto video su uno dei siti degli editori iscritti al servizio e una media di 28 minuti e 39 secondi di tempo speso per persona.
Nel giorno medio risultano 1,4 milioni le stream views, con 579 mila utenti che hanno dedicato in media 8 minuti e 44 secondi per persona alla visione dei contenuti video sui siti degli editori iscritti.

*Audiweb Trends è il report trimestrale sui dati sintetici della Ricerca di Base Audiweb sulla diffusione dell'online in Italia che contribuisce alla definizione dell’universo degli utenti internet (individui di 11-74 anni e famiglie con almeno un componente fino a 74 anni).
La Ricerca di Base fornisce la percentuale di popolazione che ha accesso a internet (a livello potenziale) declinato su ogni profilo socio-demografico. I risultati della Ricerca garantiscono la corretta ponderazione ed estensione del panel all'universo degli individui 2-10 anni e oltre 74 anni indispensabile per produrre i dati di audience disponibili in Audiweb View (dati mensili sull’intera offerta editoriale) e Audiweb Database (dati quotidiani sui siti degli editori iscritti), per la stima dell’effettivo utilizzo di internet da casa, ufficio e altri luoghi da parte della popolazione italiana 2+.
Il questionario di rilevazione della Ricerca di Base viene periodicamente aggiornato al fine di monitorare la continua evoluzione dei nuovi device utilizzati per accedere ad internet (smartphone, tablet, televisori, console giochi). Per questo motivo, dopo un primo aggiornamento nel 2012 al set di domande del capitolo mobile del questionario, a partire dal primo ciclo del 2013 è stata introdotta una nuova sezione dedicata al catalogo di telefoni cellulari, al fine di identificare il modello di telefono cellulare posseduto da ciascun intervistato.
Restano invariate la metodologia di ricerca e la modalità di rilevazione fino ad ora adottate.


**Audiweb Database presenta la stima dell’utilizzo effettivo di internet da parte degli Italiani dai 2 anni in su, che si sono collegati almeno una volta attraverso un computer da casa, ufficio o altri luoghi. In particolare, Audiweb Database contiene i dati quotidiani di navigazione sui siti degli editori iscritti ad Audiweb.

LEGENDA

Utenti attivi nel giorno medio (Reach Daily) = fruitori per almeno un secondo del mezzo nel giorno medio del periodo selezionato.

Utenti attivi (Reach) = fruitori per almeno un secondo del mezzo nell’intero periodo di durata della rilevazione.

Stream Views = uno “stream” è un flusso audio-video erogato via internet, uno “Stream View” rappresenta l’avvio della riproduzione del contenuto audio-video in conseguenza di una richiesta di un utente.

Nella diffusione dei dati Audiweb si prega di citare la fonte, il nome del report, l’universo di riferimento e il periodo di rilevazione.

Audiweb

Audiweb è il soggetto realizzatore e distributore dei dati sulla audience online. Il suo obiettivo primario è fornire informazioni oggettive e imparziali al mercato, di carattere quantitativo e qualitativo, sulla fruizione del mezzo Internet e sui sistemi online utilizzando opportuni strumenti di rilevazione.

Audiweb è un Joint Industry Committee guidato dal Presidente Enrico Gasperini e composto da tutti gli operatori del mercato: Fedoweb, associazione degli editori online; UPA Utenti Pubblicità Associati, che rappresenta le aziende nazionali e multinazionali che investono in pubblicità; e Assap Servizi, l’azienda di servizi di AssoComunicazione, associazione delle agenzie e centri media operanti in Itali