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lunedì, novembre 28, 2011

In arrivo la carta di credito Vodafone, col Tap&Go


Le compagnie telefoniche si sono sempre occupate di gestire denaro e - nel mondo mobile - quella cosa delicatissima e dall'altissimo potenziale che è il trattamento economico dei micropagamenti. 

E' ovvio che uno dei futuri possibili è quello dei pagamenti "mobili", ovvero usare il cellulare come carta di credito (e vi ricordo i post precedenti sull'NFC, vi rimetto i link in fondo).

E' anche vero però che il salto dal contante all'NFC è decisamente troppo forte per la massa - tenendo conto che già le carte di credito sono poco usate e viste con diffidenza in Italia...
Però resta il fatto che le prepagate (tipo Postepay etc) sembrano conoscere un successo maggiore.

Uno step intermedio dunque, era ovviamente una carta prepagata-like fortemente integrata con il cellulare e il tuo conto telefonico - il che è quello che ha fatto Vodafone lanciando SmartPass.

E' una carta ricaricabile, in esclusiva per i clienti Vodafone. Associata al circuito Mastercard.
Dispone del "Tap & Go", il sistema che per pagamenti di piccolo importo di consente di pagare semplicemente appoggiando la tessera sul lettore (ad es. da McDonalds).

Tra gli aspetti più innovativi, il trasferimento di fondi P2P tramite il cellulare e un botto di altre caratteristiche che però fate prima a leggervi qui, perché mi interessa più parlare del lato marketing della cosa.

Dal punto di vista del business è ovviamente interessante stare dalla parte di quelli che raccolgono denaro, per poi smistarlo a terzi (esercenti). Dal punto di vista Marketing è interessantissimo stare dal lato del monitoraggio dei comportamenti, del mobile couponing integrato con il mezzo di pagamento, delle offerte e sconti che ti arrivano sul cellulare. E infilarsi dentro le raccolte punti / fidelity di terzi. Anche grazie all'integrazione con l'app mobile dedicata.

Per ora tutto questo attraverso la carta. Di qui a qualche tempo, ma non sarà questione di settimane e forse nemmeno di mesi, vedremo i famosi pagamenti con NFC, attraverso un percorso di educazione che dal Tap & Go integrato al cellulare, pian piano farà a meno della carta e ti lascerà col solo telefonino...

A quanto sono riuscito a sapere, la disponibilità di Smart Pass dovrebbe essere cosa di qualche giorno, ma se siete proprio assatanati, potete prenotarvi sul sito...

lunedì, ottobre 03, 2011

Molto interessante: Mediaset + Facebook +Televoto + Credits.



Questa cosa è passata un po’ sottotraccia (anche se mi ha battuto sul tempo Marco Massarotto) ma secondo me è una notizia molto interessante, per parecchi motivi.

La notizia: lunedì sera è andata in onda la prima puntata di Baila, su Canale 5. Lasciando perdere - perché fuori tema del post - tutte le polemiche e le complicazioni della messa in onda della puntata, per la prima volta in Italia è stato possibile effettuare il televoto via Facebook.

Il mitico Televoto è una delle colonne portanti di questo gente di programmi televisivi; se volete, un modo per fare engagement del pubblico in una sorta di multicanalità ante litteram ;-) ma anche una fonte di revenue che entra nel modello di business del programma.

Storicamente infatti il televoto si effettua con una chiamata telefonica “premium”; per capirci, votare via telefono per Baila costava attorno ad 1 Euro. Che viene poi suddiviso tra l’emittente televisiva e l’operatore telefonico attraverso cui è avvenuta la chiamata, in revenue sharing.

Ora, come detto, per la prima volta in Italia si è potuto esprimere il proprio voto attraverso Facebook - anche in questo caso a pagamento.
E su Facebook, per pagare,  si usano i Credits, la moneta privata del Social Network. Qui la faccenda si fa interessante. Per la prima volta ho visto una applicazione concreta di questa moneta in Italia al di fuori del mondo dei giochi sociali.

Se mi sono mancato qualcosa, segnalatemelo - ma non credo proprio sia stato fatto nulla su questa scala e su questa dimensione di pubblico: 4 milioni abbondanti di audience del programma e il lancio del FB-televoto  in diretta TV da parte di Barbara D’Urso… che quindi spinge sia il programma che i Credits.

In effetti da un po’ di tempo mi stavo proprio domandando che fine avrebbe fatto questa moneta made in Zuckerberg e se sarebbe stata adottata da qualcuno che non fosse lo Zynga di turno ;-)

Politiche di prezzo diverse, FB è più conveniente…
Fatti un po’ di conti c’è da notare anche che il costo del televoto via FB è stato inferiore a quello via telefono; è vero che 10 credits costano 10 dollari al cambio ufficiale, ma la realtà è un po’ diversa ;-)

Se provate ad acquistare Credits dalla pagina FB di Baila (ovvero da qui ), pagando con Paypal ve ne lasciano 50 per 3.68 Euro - quindi avremmo potuto votare via FB a 0.736 Euro. Ergo uno sconto rispetto al telefono di oltre il 25%.
Facile pensare che i margini retrocessi agli operatori telefonici siano comunque un po’ più pesanti rispetto a quelli che può richiedere un Facebook - che potrebbe essere molto interessato a entrare in questo business.

Ma dove stiamo andando a parare?
Qualche mia considerazione e illazione.
Andare a far televotare su Facebook può essere un’indicazione che si percepisca il televoto “classico” come limitato per le nuove audience più “tecnologiche” e “Sociali”? O almeno si cerchi di affiancare un nuovo tool per fare un po’ più di engagement e salvaguardare delle fonti di revenue addizionali? (sarebbe molto interessante poter avere dei dati su quanti voti ha avuto il programma via telefono e quanti via Facebook…)

Seconda considerazione: Mediaset sta facendo molto pressing sui Social Media per i propri programmi e presidia in modo molto attivo e conversazionale le pagine FB; a pochi giorni dalla prima puntata Baila ha già superato gli 11.000 fan, mentre lo storico programma "Cotto e Mangiato” ne ha più di 323.000 - che non son pochi. 

Qui ci sarebbe da aprire il tema dell'engagement attraverso il “Second Screen”, parlare di programmi TV che il pubblico guarda con il tablet/notebook/smartphone sulle ginocchia per commentare con il proprio network (e se guardate i Social di molti altri programmi televisivi vi rendete subito conto che l’uso contemporaneo dei due schermi è davvero un fenomeno in espansione). 

Terza considerazione: a me verrebbe da pensare  che “Baila” non sia proprio il massimo come target Facebook ;-)  Allora potrò sbagliarmi.. ma credo sia plausibile pensare che questa di Baila sia una forma di sperimentazione su un programma meno “mission critical” … prima di fare un rollout del televoto Facebook-centrico su qualche programma un po’ più pesante? ;-)

E se la cosa funziona, vedremo altre aziende aderire alla valuta Facebookkiana e usarla per delle “Self Liquidating Promo” o altre forme di interazione con marche e prodotti a pagamento?

giovedì, luglio 22, 2010

Square: accettare i micropagamenti con l'iPhone

Una interessante combinazione di (un piccolo) hardware e software per permettere sostanzialmente a chiunque di accettare pagamenti via carta di credito.
Prospettiva affascinante.
Ecco il video di spiegazione di come funziona Square.

giovedì, giugno 25, 2009

Il Pay per Content passa dall'iPhone?

Contenuti a pagamento, la strategia dell’iPhone...

Il declino dell’industria della musica e le sperimentazioni sui nuovi dispositivi di fruizione dei contenuti sembra stia dando qualche idea anche agli editori, in cerca di soluzioni per avvicinarsi al pay per content.

Ne frattempo, l 'applicazione a pagamento di Men's Health...

Questo è il tema e il tono del mio nuovo articolo per Apogeo. Se vi interessa, cliccate qua... (se no, amici come prima)

mercoledì, giugno 10, 2009

I media USA pensano seriamente a farci pagare le notizie online

E chi le pagherà tutte queste notizie?

Un documento dell’American Press Institute raccomanda agli editori di farsi pagare, di combattere per il copyright e di rifocalizzarsi sui consumer per sopravvivere alla tempesta elettronica...

Un mio nuovo articolo su Apogeo, che racconta delle ultime pensate del mondo editoriale americano, che sta ragionando seriamente su come sopravvivere all'evoluzione dei media recuperando il pay per content.

L'articolo lo leggete qui

venerdì, aprile 24, 2009

Tira un’aria di pay per content…

Che cosa succede se scoppia il modello free basato sulla pubblicità? E se si tenta di passa al pay per content ma la gente non ci sta? 

Una provocazione, lo spunto per una polemica, un tentativo di discussione costruttiva...

Un tentativo di immaginare degli scenari in merito a dove rischiamo di andare - il mio nuovo perzzo per Apogeo che potete leggere a questo indirizzo...