La ben nota "uscita" del Presidente del Consiglio offrirebbe un ottimo spunto per dibattere sul tema "che se ne parli bene o che se parli male..."
In realta' si tratta di un'operazione di marketing molto, molto più sofisticata di quanto appaia a prima vista e la sua dinamica non appare essere stata colta.
Usando l'antico strumento del silogismo, proviamo a decodificare il messaggio...
1) chi vota a sinistra è... (vabbe', lo sappiamo);
2) Il Cavaliere di certo non vota a sinistra;
Conclusione...
3) Berlusconi avrà tanti difetti, ma di certo non e' un coglione.
In questa diabolica operazione, il premier porta obbligatoriamente, in modo quasi subliminale, la totalita' del pubblico ad esprimere un giudizio di merito positivo sulle sue qualita'.
Tanto di cappello...
( o no???)
non mi hai convinto
RispondiEliminaConvinto di che, scusa?
RispondiEliminaSono d'accordo, mi piacerebbe però sapere se Berlusconi è secondo il suo parere consapevole degli effetti che un'uscita (a mio avviso divertente e ficcante) ha comportato (con riferimento al suo sillogismo) nonostante gli esiti elettorali. Secondo lei c'è un gosht writer dietro? Uno che gli dà consigli? Uno staff di marketing politico che "vive" con lui? Oppure si considera sufficientemente preparato in materia, al punto di prendere qualche lezione americana e fare poi tutto da solo? Voglio dire anche qui il "medium è il messaggio"?
RispondiEliminaSe ha un ghost writer, è da licenziare...
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