mercoledì, novembre 08, 2006

La dimensione sociale dello shopping viene amplificata on line

Tutta la dimensione di consiglio, confronto, socializzazione tipica dello shopping influenza fortemente la nostra decisione di cosa compraree dove. Non è però generalmente corretto chiamare shopping quello che si fa on-line: difficilmente si “va per vetrine”, per vedere cosa c’è di nuovo e di bello, aspettandosi l’inaspettato e la sorpresa. E non si va, generalmente, a fare compere online in compagnia (se invece lo fate postate un commento, mi interessano le eventuali dinamiche su questo fronte).

Queste dimensioni sociali stanno venendo recuperate anche grazie a siti che aggregano comunità che si relazionano fra di loro in modo sociale. E che possono, sul sito, dare voti ai prodotti, creare liste tipo "i 10 migliori", scrivere recensioni e consultare le recensioni dei propri pari. Ricevendo quindi un aiuto per orizzontarsi fra le decine di milioni di prodotti in vendita online e offline, senza doversi fidare solo del punto di vista del produttore ( la pubblicità), ma affidandosi ad un consenso collettivo o più semplicemente, sentendo le opinioni di chi il prodotto l’ha già provato. O, più spesso, di qualità, almeno negli obiettivi: in molti siti esperti e celebrità sono invitati a scrivere recensioni e proprie liste del “meglio di”; e gli utenti “normali” potrebbero venire presto remunerati sulla base della qualità della propria recensione (e , a tendere, sulla capacità di far vendere online il prodotto, in una forma di affiliate marketing).

Questo può avvenire a livello dell'intero mercato ma, molto probabilmente, esprimerà la sua vera forza sulle nicchie sociodemografiche, sulle tribù, su quei piccoli gruppi appassionati, altospendenti, dispostissimi e interessatissimi a scambiarsi opinioni, pareri e consigli.

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