martedì, aprile 24, 2007

Continuiamo a parlare di Mobile Codes

Proseguiamo il ragionamento sui codici a barre per i cellulari e le loro applicazioni in campo marketing (facendo riferimento al mio precedente post).

In Giappone già da tempo è stato introdotto il sistema, che si è appoggiato su un mondo telefonico che ha in qualche modo saltato Internet e ha dato l'accesso a giochi, servizi, informazioni attraverso l'iMode.

Con il risultato che i Giapponesi (ma anche i Coreani) da anni usano con intensità spaventosa il telefonino per tutta una serie di applicazioni networked.

Secondo una ricerca condotta in Giappone, se il 99% degli utenti richiede un telefonino con la macchina foto, un 56% ritiene indispensabile un lettore di codici (siano essi i classici codici a barre o i più avanzati QR codes ) ed oltre il 70% ha già usato questi codici per accedere a informazioni o servizi.

Non sono pochi coloro che, oltre ad email e indirizzo del sito Internet personale/aziendale hanno già messo sul proprio biglietto da visita un monocromatico codice d'accesso ad uso del cellulare del potenziale cliente / amico / fornitore...

Non solo: questi codici stanno per rivoluzionare aspetto ed uso dei badge aziendali e dei biglietti d'accesso a treni, metropolitane, concerti, musei...

Lo scenario che ci si prospetta è interessante. Ogni comunicazione potrà avere "embedded" una serie di informazioni di approfondimento. Il cartellone del film potrà permetterci di arrivare con un click agli orari delle sale che lo programmano, alla recensione, ai trailer - in modo da poter decidere dal cellulare se è cosa che ci gusta o no.

La copertina di un disco potrà permetterci di ascoltare un campione, di leggere la biografia dell'artista. Un prodotto ad alto contenuto tecnico potrà nella sua pubblicità contenere un accesso diretto ad una scheda (multimediale?) di presentazione e così via.

E anche il mondo dell'advertising e delle promozioni potrà trovare nuovi modi di farci giocare coi prodotti.

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