lunedì, aprile 09, 2007

Le birre smettono di discriminare?

La birra, uno dei prodotti più antichi dell'uomo ( pare sia stata scoperta nel 7000 avanti Cristo...) si sta in questi tempi evolvendo verso nuove formulazioni per rendere la popolare bevanda più accessibile a tutti... un paio di esempi:

a) La birra per i non vedenti - prodotta dalla Birreria tedesca Uerige (considerata una dei migliori produttori di Altbier del mondo), dispone di una etichetta in Braille contenente anche informazioni sul prodotto e il suo processo di fabbricazione.

b) La birra per i celiaci - prodotta da Damm, fabbrica Spagnola ( o meglio Catalana - sennò qui mi sparano....), sempre alcoolica, con un gusto che dovrebbe essere identico a quello della birra normale (non l'ho provata) e lo stesso grado alcoolico - ma con livelli di glutine accettabili (sotto le 6 parti per milione).

Considerando che i celiaci in Spagna sono circa l'1% della popolazione, oltre all'impegno sociale c'è anche un interesse di mercato a mettere sul mercato il prodotto... che comunque si inquadra in un generale interesse verso il segmento, in un marketing di nicchia sempre più spinto. Con tutto vantaggio di minoranze finora discriminate dal mass market. Sempre più facilmente si incontrano in negozi e supermercati spagnoli prodotti per celiaci - con mio grande sollievo, avendo una figlia affetta da una sindrome analoga... anche se è ancora un po' troppo giovane per una bella birra.

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