Il Gelato e l'eco-Marketing
Con tutto questo gran parlare di riscaldamento globale, di cambio climatico etc etc, inevitabile che gli addetti al marketing sfruttino questo tema e cavalchino questo cavallo, a prescindere dal fatto che l'azienda ci creda o meno.
Si sa, un buon pretesto è un buon pretesto, basta che la gente se la beva.
La maggior parte della popolazione è ecologista solo a parole (provate un po' a dire alla "gente" di non usare la macchina, di tenere più basso riscaldamento e condizionatore, di spendere di più in cambio di prodotti più ecologici, ignorando le tentatrici offerte made in china... paese che inquina orrendamente il pianeta).
La popolazione è spesso ecologista a parole e senza conoscenza - le complessità dell'impatto ecologico dei prodotti sfuggono completamente alla massa, che come sappiamo ha bisogno di concetti semplici, di grida di battaglia poco complesse - tipo "L'idrogeno è buono!" (già, ma come si produce l'idrogeno... se non distillando il petrolio...?)
Sia come sia, una delle soluzioni più facili per promuovere la propria produzione come "ecologica" è quella di "mettere a zero" le emissioni di CO2 - il che non vuol dire necessariamente modificare i propri processi produttivi per renderli meno inquinanti, ma dare dei soldi ad una qualche organizzazione che pianta alberi (o attività similari) - con l'idea che il bene fatto bilancia il male arrecato dall'azienda.
Assolutamente da segnalare in questo campo il progetto Impatto Zero di LifeGate.
Insomma, sempre più aziende si appiccicano l'etichetta di ecologica pagando (meglio così di niente, comunque...).
Altre aziende sembrano un po' più serie, hanno una storia di impegno che contribuisce a definirne anche il brand. Ad esempio Ben & Jerry.
La nota azienda gelatiera Ben & Jerry (una volta una simpatica, alternativa, hyppie-impresa individuale, oggi proprietà di Unilever) ha creato il primo gelato climaticamente neutro - logico che un'impresa di gelati non voglia che la Terra si sciolga... (anche se l'aumento della temperatura media aiuterebbe il business del gelato).
La mossa è asslutamente in linea con la storia dell'impresa, che ha sempre collaborato con ONG, col WWF etc...
La neutralizzazione è stata affidata a Hier, un gruppo di 38 ONG olandesi, dietro compenso di 2,4 milioni di Euro per i prossimi 5 anni
Altro aspetto degno di lode è l'iniziativa per far capire al pubblico i temi ambientali, con la messa online del sito http://www.climatechangecollege.org/
Con tutto questo gran parlare di riscaldamento globale, di cambio climatico etc etc, inevitabile che gli addetti al marketing sfruttino questo tema e cavalchino questo cavallo, a prescindere dal fatto che l'azienda ci creda o meno.
Si sa, un buon pretesto è un buon pretesto, basta che la gente se la beva.
La maggior parte della popolazione è ecologista solo a parole (provate un po' a dire alla "gente" di non usare la macchina, di tenere più basso riscaldamento e condizionatore, di spendere di più in cambio di prodotti più ecologici, ignorando le tentatrici offerte made in china... paese che inquina orrendamente il pianeta).
La popolazione è spesso ecologista a parole e senza conoscenza - le complessità dell'impatto ecologico dei prodotti sfuggono completamente alla massa, che come sappiamo ha bisogno di concetti semplici, di grida di battaglia poco complesse - tipo "L'idrogeno è buono!" (già, ma come si produce l'idrogeno... se non distillando il petrolio...?)
Sia come sia, una delle soluzioni più facili per promuovere la propria produzione come "ecologica" è quella di "mettere a zero" le emissioni di CO2 - il che non vuol dire necessariamente modificare i propri processi produttivi per renderli meno inquinanti, ma dare dei soldi ad una qualche organizzazione che pianta alberi (o attività similari) - con l'idea che il bene fatto bilancia il male arrecato dall'azienda.
Assolutamente da segnalare in questo campo il progetto Impatto Zero di LifeGate.
Insomma, sempre più aziende si appiccicano l'etichetta di ecologica pagando (meglio così di niente, comunque...).
Altre aziende sembrano un po' più serie, hanno una storia di impegno che contribuisce a definirne anche il brand. Ad esempio Ben & Jerry.
La nota azienda gelatiera Ben & Jerry (una volta una simpatica, alternativa, hyppie-impresa individuale, oggi proprietà di Unilever) ha creato il primo gelato climaticamente neutro - logico che un'impresa di gelati non voglia che la Terra si sciolga... (anche se l'aumento della temperatura media aiuterebbe il business del gelato).
La mossa è asslutamente in linea con la storia dell'impresa, che ha sempre collaborato con ONG, col WWF etc...
La neutralizzazione è stata affidata a Hier, un gruppo di 38 ONG olandesi, dietro compenso di 2,4 milioni di Euro per i prossimi 5 anni
Altro aspetto degno di lode è l'iniziativa per far capire al pubblico i temi ambientali, con la messa online del sito http://www.climatechangecollege.org/
Sarebbe interessante se ogni prodotto riportasse il peso che la sua fabbricazione ha avuto sull'ambiente. Un po' come le informazioni nutrizionali per gli alimenti...
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