giovedì, gennaio 10, 2008

Ma chi ci dà buone notizie?

Le buone notizie non sono credibili. Perchè ci hanno fatto diventare cinici. E non crediamo quindi a politici e alla comunicazione pubblicitaria. Quanto all'entertainment...

Stamattina appena alzato, ho fatto un controllo a campione. Apro repubblica.it.

Come ampiamente previsto, non ho trovato una sola buona notizia.

Solo problemi o notizie "neutre" cioè tali da non generare in me nessun tipo di reazione (ad es: "Televisione: un trans verso la casa del Grande Fratello)".

Prometteva bene "SPECIALE CALENDARI / 2 Pornostar in posa 12 mesi bollenti" ma anche li'... diciamo che se Sorrisi e Canzoni TV facesse un calendario, sarebbe probabilmente più bollente di questo qui.

Sul Corriere va poco meglio - l'unica bella notizia riguarda le Maldive ("Maldive, il boy scout salva il presidente") e se a uno piace il genere, la sezione calendari pare promettere benino (anche se lo sappiamo, con Photoshop...)

Insomma, quel che succede è che siamo costantemente bombardati dal sistema mediatico con messaggi negativi. Che non solo abbiamo i nostri problemi ma che il mondo, la nazione, la città che ci circonda a quanto pare hanno *solo* brutte storie.

Chi non è al governo ci dice che il governo di turno è imbecille, che è inetto, che sta per cadere, che l'Italia è destinata presto alla rovina, chiudetevi in casa che la fine è vicina. Tanto se non è Prodi che ci farà morire tutti sarà il cambio climatico, se non sarà il partito del popolo delle libertà con scappellamento a destra come se fosse Antani, sarà la mafia, l'asteroide, l'influenza dei polli a sterminare la razza umana.

E se anche noi sopravvivessimo, i nostri figli non troveranno mai lavoro e l'Italia col CT che ha (qualsiasi sia) non vincerà i mondiali.

Insomma, il messaggio è che non c'è speranza.

E poi si dice che siamo un paese triste e depresso.

Chiaro che abbiamo i nostri problemi, e grossi. E che questi si innestano su un paese che ama spararsi addosso, lamentarsi, frignare e affermare sempre che questa è una nazione da schifo, che siamo i piu' scemi del mondo (nel calcio, nella politica, i sindacati, no gli imprenditori, come i nostri statali non ce n'è, i turisti italiani all'estero che si fanno sempre riconoscere mentre gli stranieri, quelli si' che....)

Beh, vorrei metere un po' di questi che si lamentano in Francia, quando ci sono quegli scioperi generali che noi manco ci sognamo, che per una settimana se vuoi andare da qualche parte ci devi andare a piedi, a costo di farti 20 Km. (a Milano quando c'è sciopero dei mezzi alla fine io i tram li vedo sempre girare....).

O li vorrei vedere nella tanto acclamata Spagna, dove un direttore marketing un po' junior guadagna 30,000 euro lordi (!) ma un appartamentino in periferia a Barcellona costa tranquillamente 450.000 euro + la ristrutturazione

Abbiamo i nostri problemi ma, dopo aver girato parecchio l'Europa, sono convinto che da noi su tante cose si sta meglio che altrove - e rientrato da poco da Barcellona a Milano, devo dire che per tanti versi sono contento di essere tornato, che ho trovato il tessuto delle aziende qui decisamente migliore di quello spagnolo e che a Milano mi trovo bene, anche se molte cose sono migliorabili.

Tornando al titolo: insomma, i media, per vendere (o per il solito complotto), fanno di tutto per darci mazzate sui maroni.

Le buone notizie le da' il governo in carica - ma dato che la controparte fa di tutto per farci spaventare, che chi è al potere fa normalmente delle enormi vaccate su come e cosa si comunica e che poi spesso ci sono problemi di performance, finiamo per non credere più nella politica. Tanto mentono sempre. Tutti.

E qui si innesca il discorso di Grillo e del "V": ne abbiamo piene le palle non tanto dei politici quanto di cattive notizie... diteci che c'è qualcuno di onesto e competente, che c'è una cosa che va bene e che possiamo guardare al domani con piu' ottimismo.

Le buone notizie ce le dà la pubblicità, le nuove tecnologie...

Ma anche qui si tratta di una fonte prezzolata e non al di sopra delle parti, abbiamo tutti avuto cattive esperienze coi prodotti, si sa che le aziende sono cattive e bieche - non si manca occasione per ricordarcelo.

Per cui nella pubblicità si crede sempre meno, si compra il prodotto perchè ci piace, quanto all'azienda... come se fosse un male necessario - tanto che nell'era dello user generated marketing facciamo nostro il marketing e la comunicazione del prodotto. Perchè il prodotto è nostro, non dell'azienda. Perchè noi sì che sappiamo cos'è, cosa vale e come si comunica - non quegli imbecilli che lo producono... (ok fateci la tara, però...)

Comunque mi sembra evidente che si è ridotto di molto l'uso di advertising "FUD" - strategia basata su generare Fear, Doubt, Uncertainty... stimolare drammaticamente un problema per venderti la mia soluzione.

Forse proprio perchè il livello di ansia è già troppo alto e c'è il rischio che la mente del target blocchi l'ennesima comunicazione negativa.

Resta aperta la valvola di sfogo dell'entertanment, del mondo finto della televisione, della Ruota della Fortuna, tutta risate ed emozioni semplici.

Se vi capita guardatela e analizzate la valletta - esempio perfetto di topona con sopra il cartello "...sono qui solo perchè sono una bella gnocca. Faccio mossette, sorrisini, sono scollata e battutine arrapanti all'esclusivo scopo che possiate da casa sbavare - nel meccanismo del gioco non centro assolutamente nulla, dal punto di fista funzionale sono un orpello inutile... ma sono tanto gnocca e con due bocce finte tanto grosse che ci potrebbero nuotare i pesci rossi" in maniera assolutamente plateale ed evidente, qui non ci si prova nemmeno a dissimulare un poco il meccanismo.

Ovvio che anche qui sempre più persone - in genere quelli con un po' di intelligenza e cultura, rifuggano.... insomma, se sono buone notizie allora devono essere cattive notizie, se qualcuno sorride ci deve essere il bidone. Siamo cinici, se c'è qualcosa di bello allora vuol dire che qualcuno sta cercando di fregarci.

Non ho una soluzione ma sono certo che c'è troppa negatività in giro nel sistema mediatico.

Si comunica troppo sui problemi e troppo poco sulle (tante) buone cose che avvengono attorno a noi. Si dice che solo le disgrazie fanno audience ma tra un po', a furia di disgrazie, la gente perderà la speranza e inizierà a saltare dai ponti, tanto non c'è via d'uscita, tanto domani potrà solo essere peggio... l'ho letto sul giornale. L'ho visto in TV, e c'è anche su Internet...

Nota: ho cercato un po' di fonti di "good news" per vedere cosa ci sia che comunica positivo.
Una gran quantità di fonti online sono di tipo religioso, normalmente legati a organizzazioni religiose protestanti degli US.

Un paio di indirizzi però ( a prima vista) non mi sembrano male, ve li segnalo.

http://www.happynews.com/
http://www.goodnewsnetwork.org/

Credo che iniziero' a monitorarli quotidianamente, anche a me non fa male riuscire a leggere che un po' di cose nel mondo vanno bene...

1 commento:

  1. Io faccio parte degli incazzati. Di quelli che leggono tutti i giorni il Blog di Grillo e che parteciperanno al VDay.
    Questa incazzatura non viene dalla TV, che non guardo più. E neppure da Internet (ero già incazzato prima). E neppure dalla mia italianità ("io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo...").
    Coi miei viaggi, pochi, la mia incazzatura aumenta.
    La qualità delle mie esperienze professionali è peggiorata notevolmente negli ultimi 5 anni.
    Intorno a me vedo tanti arraffoni e pochissima onestà. Un senso civico che tende allo zero. Una considerazione per gli altri inesistente.
    Una delle città d'Italia più ricche di storia e cultura affonda nei rifiuti e nella delinquenza. Tutto il mondo lo vede. E sono cose che succedono solo nel terzo mondo.
    Come tu possa stare bene a Milano, non lo capisco. Ci ho lavorato, e qualche volta ci lavoro ancora.
    E ogni volta che ci torno è una tristezza di città. Cancerogena per 365 giorni l'anno.
    E allora incazziamoci. Ma non per lamentarci educatamente. Ma per alzare la testa e dare vero sfogo alla voglia di migliorare.

    A costo di sembrare degli idioti iracondi.

    E dare il buon esempio. Sempre.

    Io, questo buonismo internettiano 2.0, non te lo appoggio. Neppure con lo scappellamento a destra.

    Ma lo rispetto.

    Pace e bene.

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