Sarà almeno dieci anni che ne sento parlare.
Già (all'estero) con il cellulare puoi azionare distributori di bevande, di profilattici e persino i cessi pubblici.
Ma di usare il cellulare come se fosse una carta di credito ancora non se ne parlava sul serio, perlomeno non da noi.
Tim ha però annunciato ieri la sua soluzione di "borsellino elettronico", rendendo possibile effettuare il pagamento attraverso il telefonino, abbinando (in banca) il proprio numero di telefono ad una carta di credito (o prepagata).
Con questa soluzione si potranno effettuare acquisti, comprare biglietti aerei etc etc. oltre a servizi dispositivi e di consultazione del proprio conto.
In teoria il servizio dovrebe essere attivo da fine anno.
In sperimentazione invece la tecnologia NFC che permette di usare il cellulare "stile telepass" ovvero effettuare pagamenti solo passando con il cellulare vicino ad un apposito ricevitore (ovviamente con le necessarie salvaguardie, altrimenti un sacco di persone andrebbero in giro col ricevitore in tasca succhiando soldi dai cellulari dei passanti...;-).
Applicazioni previste: parcheggi, pedaggi, biglietti dei mezzi (un servizio che io acquisterei subito), cinema... ma di questo se ne parla dal 2009.
Restiamo in attesa delle contromosse degli altri operatori, in primis Vodafone...
E' chiaro che l'arrivo di sistemi funzionanti di micropagamento potrebbe portare delle progressive trasformazioni nel modo in cui ci relazioniamo col denaro, in cui compriamo e di conseguenza il marketing stesso di prodotti o più probabilmente servizi.
Da un certo punto di vista, più si rende immateriale il denaro più è facile allentare il controllo sulla spesa, favorendo gli acquisti d'impulso...
Foto: Mike Licht
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