Secondo quanto dichiara Condé Nast, il suo editore, l'edizione italiana di Wired sarebbe in avanzata fase di realizzazione.
Direi che possiamo aspettarci un numero zero entro qualche mese.
Wired, insieme a Business 2.0 e Red Herring evocano in me eroici e dolorosi ricordi.
Di un periodo in cui sembrava possibile ribaltare il mondo e il suo sistema economico attraverso la tecnocrazia e lo smantellamento delle "vecchie" aziende.
Lo sbomm della bolla Internet travolse anche la testata che fu rilevata nel 1998 appunto da Condé Nast che la trasformò e, bisogna riconoscergli il merito, la riportò alla sostenibilità economica.
E le "vecchie" aziende continuarono a dominare i mercati più forti di prima (anche se profondi cambiamenti sono tati certamente messi in moto... ma con tempi lunghi, generalmente)
Quindi Wired non è più da anni quel manifesto rivoluzionario che era ai suoi esordi, anche grazie al coinvolgimento del Guru per eccellenza, Negroponte.
Come sostengo da anni e come dichiarato l'Amministratore Delegato della casa editrice, "Vorremmo che Wired fosse il Vogue della tecnologia "
Il che non è necessariamente un male....speriamo solo che in Italia, patria della moda, non sia più Vogue che tecnologia...;-)
"Women get crazy for the sharp dressed geek"
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