Il Banner - la risposta sbagliata all'opportunità dei Social Network?
Secondo una ricerca di IDC (riportata da emarketer) i numeri dietro ai Social Network sono realmente impressionanti.
Più della metà della popolazione USA userebbe questo tipo di siti (in Italia solo Facebook farebbe 4 milioni di iscritti...).
Più del 75% degli iscritti si collega almeno una volta alla settimana e un 57% lo fa quotidianamente. Più di un terzo passa un'ora o più collegato per ogni sessione.
Per l'Italia non ho questi numeri, ma coloro che sono nel mio network sembrano rispettare o superare queste medie... per quello che vale dl punto di vista statistico.
La roba brutta, a fronte di questo diluvio di "pageviews" è che non si clicca sui banner: sempre la stessa ricerca afferma che si interagisce, si socializza, ma non si clicca sui banner; se in media il 79% degli utenti Internet clicca su un banner almeno una volta l'anno (!), sui SN solo un 57% degli utenti ha confessato di averlo fatto.
Che il potenziale ci sia, siamo tutti d'accordo, che la strada sia il banner la vediamo sempre più dura.
Un ulteriore elemento di complicazione.
Per sfruttare questi canali di comunicazione si sperava di poter fare la solita poca fatica con qualche bannerino, adesso vediamo che bisogna investire tempo, fatica e intelligenza per sviluppare altre cose, che possano essere engaging per gli utenti, cogliendoli in maniera sintonica ripetto allo stato d'animo, al set mentale in cui sono quando vanno in rete a social networkizzare...
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Secondo una ricerca di IDC (riportata da emarketer) i numeri dietro ai Social Network sono realmente impressionanti.
Più della metà della popolazione USA userebbe questo tipo di siti (in Italia solo Facebook farebbe 4 milioni di iscritti...).
Più del 75% degli iscritti si collega almeno una volta alla settimana e un 57% lo fa quotidianamente. Più di un terzo passa un'ora o più collegato per ogni sessione.
Per l'Italia non ho questi numeri, ma coloro che sono nel mio network sembrano rispettare o superare queste medie... per quello che vale dl punto di vista statistico.
La roba brutta, a fronte di questo diluvio di "pageviews" è che non si clicca sui banner: sempre la stessa ricerca afferma che si interagisce, si socializza, ma non si clicca sui banner; se in media il 79% degli utenti Internet clicca su un banner almeno una volta l'anno (!), sui SN solo un 57% degli utenti ha confessato di averlo fatto.
Che il potenziale ci sia, siamo tutti d'accordo, che la strada sia il banner la vediamo sempre più dura.
Un ulteriore elemento di complicazione.
Per sfruttare questi canali di comunicazione si sperava di poter fare la solita poca fatica con qualche bannerino, adesso vediamo che bisogna investire tempo, fatica e intelligenza per sviluppare altre cose, che possano essere engaging per gli utenti, cogliendoli in maniera sintonica ripetto allo stato d'animo, al set mentale in cui sono quando vanno in rete a social networkizzare...
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Il problema del modello di business attraverso il quale monetizzare il successo di social network è molto importante.
RispondiEliminaCome Google si è inventato il modello alla base di Adwords in un momento in cui i motori di ricerca si trovavano nella stessa situazione dei SN, così oggi c'è una finestra temporale per una idea di successo in questo campo.
Se non trovassimo questa idea non so fino a che punto il giochino può reggere e chi può pagare la banda.
Finirà che i SN si metteranno a pagamento? :-)
No. Non credo. Forse si farà come Twitter. Che stringerà partnership con attori come Dell e altri (che attraverso twitter hanno un canale importante, anche di vendita) e svilupperà per essi particolari feature. Insomma, un modello di business freemium, free per la maggiorparte degli utenti, a pagamento per chi vuole qualcosa di più. Il banner (e la pubblicità) hanno ormai dimostrato il loro fallimento. E' cambiato l'approccio del cliente/consumatore/utente. E questo rende non più valido il modello precedente.
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