Quando il gioco si fa duro - e nel mondo degli alcoolici è durissimo - i duri mettono mano al portafoglio.
E Diageo è un player molto tosto.
Con marche come Baileys (di cui abbiamo parlato da poco), Guinness, Smirnoff, Pampero, Johnny Walker, Dom Perignon etc etc.
La notizia, diffusa dal Financial Times, è quella di una partnership tra Diageo e Facebook.
Diageo conta già oltre 12,6 milioni di fans mondiali (cumulati fra le marche) su FB. E investirà 10 milioni di dollari sulla più nota delle piattaforme social.
Diageo conta già oltre 12,6 milioni di fans mondiali (cumulati fra le marche) su FB. E investirà 10 milioni di dollari sulla più nota delle piattaforme social.
Facebook metterà a disposizione skills e risorse per sviluppare nuovi percorsi di engagement dei consumatori, per le marche del gruppo, a livello mondiale.
Da un lato soldi, dall'altro know-how. E marketing, esperienza nell'online, visione etc etc. Una specie di megaconsulenza..chiaramente di parte e finalizzata a portar soldi (solo?) alle proprie casse ;-)
Da qui qualche mia considerazione personale da digital planner ;-)
Se facessimo finta che Facebook sia un media, le agenzia griderebbero alla disintermediazione. Ed in effetti il rischio esiste - che il proprietario di una piattaforma tecnologica e di engagement si metta appunto a fare creatività (e già lo fanno....).
Con un vantaggio sleale: quello di conoscere al meglio la tecnologia e le possibilità. Di sapere in anteprima cosa bolle in pentola. E soprattutto di fare cose che agli "altri" non lascerebbero fare.
Da capire se sentono il rischio di inimicarsi le agenzie, che potrebbero fare la guerra (dicendo ai propri clienti cose tipo "Facebook è morto, per comunicare su Internet ora bisogna andare su Google+ e su Badoo" ?).
Ma forse il ruolo di influencer che le agenzie un tempo avevano nei confronti delle aziende è evaporato, il ruolo del consulente e del consigliori si è appannato a favore di un ruolo da fornitore più o meno intercambiabile, da prendere per le orecchie e strizzare finchè non taglia i suoi costi.
Vabbé, leggetevi l'articolo che è istruttivo.
PS: a livello italiano (disclosure: ho lavorato su progetti web per Diageo, un paio di anni fa)...
a) Baileys in Italia ha oltre 29.000 fan - ma è da fine agosto che non si pubblica una riga e quindi l'engagement è quel che è - e il ritmo dei post a occhio è tipo una volta al mese.
b) Smirnoff Italia sta sui 3000 fan; e avendo un asset interessante come il Smirnoff Nightlife Exchange Project, ci sarebbe stato da aspettarsi un qualche cosa di più.
c) Johnny Walker Italia mi risulta non pervenuto, mentre Pampero Italia ha un bel 49.000 fan, delle attività di integrazione online/offline interessanti ma una bacheca che funziona un po' al rallentatore, mi sembra.
Lascio a chi ha voglia di farsi un giro sulle altre marche del gruppo ed analizzarle...
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