mercoledì, agosto 28, 2013

Sex sells, anche al maschile? E offende un milione di mamme?

Ieri parlavamo di acchiappo mobile per il deodorante; oggi torniamo sul tema dell'uso del sesso come strumento di vendita ma - in ottica bipartisan - oggi l'idea è quella di mirare al maschio e non alla femmina. O forse viceversa.

La strategia è una di quelle più antiche del mondo: se hai poco da dire sul prodotto, lavora sugli intangibili. E sugli appetiti sessuali.

In effetti, sui condimenti per insalate e piatti cucinati (che all'estero sono un mercato ben più coplesso del nostro) in fondo c'è pochino da dire. E quindi Kraft ha pensato bene di buttarla sul gnoccolone palestrato. Un po' modello Coca Light (ricordate?).

Anche perchè c'è un tocco di italianità nel prodotto (all'americana, ofc) e "Italians do it better", no?

Se vi piace il genere, rifatevi gli occhi con il figone (poi va a gusti) di Get Me Zesty dove, oltre al "ricettario" che accompagna l'uso dei prodotti, potrete godervi gli spot del topolone che cucina (si fa per dire), inviare degli Zestygram e partecipare a un concorso (si vince una lezione di cucina con il bonazzo).

Ecco anche la pagina Facebook:
 https://www.facebook.com/KraftDressing

E Twitter: https://twitter.com/TheZestyGuy

Non è però tutto oro quello che luccica, sia esso un bel tartarugone sulla pancia.
La campagna ha infatti causato non poche polemiche e critiche per l'eccessiva sessualizzazione della comunicazione.

Se vi interessa il tema, leggete:
http://www.huffingtonpost.com/2013/06/14/kraft-zesty-dressing-ad_n_3441805.html

o questo, che racconta della posizione delle famiglie americane cristianamente conservative

Ecco un video di Get Zesty, così vi fate un'idea:



E, per reference, il mitico spot della Diet Coke...



Nessun commento:

Posta un commento