martedì, ottobre 01, 2013

Enel:Polemica-i "Guerrieri" sono mercenari? Chi ha mandato i tweet?


Altro caso di comunicazione degno di attenzione e che quindi segnalo.

Il tema è qui quello dei tweet spontanei verso i tweet "spintanei". Ci si riallaccia in qualche modo ai modelli del pay per post.

Il sasso nello stagno lo lancia Matteo Flora, dalla sua posizione di osservatore privilegiato che grazie alle tecnologie radiografa molto bene la Rete.

Egli ci fa notare che una percentuale molto elevata dei tweet generati sulla campagna Guerrieri non sarebbero in realtà, come dire, spontanei.

Copio un paio delle affermazioni più interessanti dal suo post intitolato  Quanto rumore per i #guerrieri di Enel, siano o no #mercenari":

[quote]
Un numero pari ad oltre il 70% di guerrieri totali (855 su 1174) [sono/sarebbero] membri di una communtiy nata per ‘sollecitare’ azioni social a fronte di premi, coupon e raccolte di punti [che] ha “aderito alla campagna” di creazione contenuti per #Guerrieri;

se è vero che il totale [è] di 1.174 guerrieri totali mostrati sul sito nel momento in cui scrivo questo post, pare che la bellezza di 855, oltre il 70%, di questa cifra di utenti Zzub, una communtiy online nata per “facilitare” il passaparola online offrendo incentivi non monetari a coloro che decidono spontaneamente di eseguire azioni a favore di un Brand, abbia aderito ad una campagna basata proprio sul creare contenuti su questo tema

Mettiamo le cose in chiaro, non si tratta minimamente di utenti “finti” o di “utenti pagati”, ma semplicemente di utenti che vengono incentivati a partecipare ad azioni Social. Parteciperebbero sicuramente anche senza incentivi, ne sono sicuro, e senza i premi e i punti, ne sono realmente convinto. [end quote]


Il resto del post è altrettanto interessante, ma per non farmi mazzolare da Matteo, arresto qui il copia/incolla e metto invece il link al post: http://mgpf.it/2013/09/30/quanto-rumore-per-i-guerrieri-di-enel.html


Prima di pronunciarmi attendo gli sviluppi della faccenda.

In linea generale, c'è da fare una riflessione sull'evoluzione dei mezzi. Il tweet sollecitato è un po' come il messaggio sparato in TV. Broadcast, emissivo. Non certo una manifestazione del consenso popolare, dell'adesione, dell'engagement (e come tale infatti non va conteggiato).

C'è anche da fare una riflessione sull'accettabilità: avendo fatto leva (se i numeri sono confermati) su una community di libero aderenti, non è un segreto per nessuno se viene fatta un'operazione di questo genere - che quindi può essere facilmente "scoperta" dal mercato. 

In un mondo dove siamo tutti col dito sul grilletto dell'epicfail, qual'è il margine di rischio di un eventuale backlash del pubblico? O nessuno si scandalizza più e lo accetta come parte del grande gioco della pubblicità?

Ah, btw, sul tema invece qualitativo della risposta al tema dei guerrieri, segnalo questo Storify interessante per chi vuole studiare il tema (non è l'unico, c'è abbondante materiale in rete): http://storify.com/Detta_Lalla/guerrieri-e-mercenari-l-ipocrisia-e-il-marketing

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