Chi conosce il mondo della grande distribuzione sa quanto sia difficile entrare con il proprio prodotto.
Non è sempre detto che accettino di vendere il tuo prodotto, dato che gli spazi sono alla fine limitati - e si lavora per massimizzare il rendimento del centimetro di scaffale.
Poi chiedono una tassa all'azienda per entrare. Poi negoziano duramente sui prezzi etc.
Ergo, spesso, per aziende nuove la Grande Distribuzione è vista a volte più come un nemico che un amico.
Walmart, la più grande catena d'America, ha invece lanciato un programma di marketing e comunicazione per promuovere gli imprenditori innovativi.
Concorso: "Get on the Shelf". Per certi versi non è dissimile da un X-Factor o forse più un "Millionaire".
Per il secondo anno di fila, dopo una rigorosa selezione, la catena ha selezionato un certo numero di prodotti / imprenditori e ha dato loro visibilità attraverso una serie di video su YouTube (attualmente disponibile il primo e il secondo).
Qui gli imprenditori devono convincere una giuria aziendale della bontà della propria offerta. Ma è soprattutto il pubblico a decidere.
Qui gli imprenditori devono convincere una giuria aziendale della bontà della propria offerta. Ma è soprattutto il pubblico a decidere.
I vincitori di ogni categoria - selezionati attraverso il numero di pre-ordini totalizzati per il proprio prodotto con questa iniziativa, avranno l'onore di vedere il proprio prodotto esposto sugli scaffali della più grande macchina di vendita (fisica) dei prodotti del mondo.
L'anno scorso, nella prima edizione, gli imprenditori partecipanti sono stati oltre 5.000 e i voti oltre un milione. Al momento, detto fra noi, le views dei due video disponibili non sono altissime, nell'ordine di qualche migliaio...
Da notare che si tratta di un'operazione sviluppata dal braccio digitale di Walmart che si chiama @WalmartLabs, quel'armata elettronica di cui qualche anno fa avevamo già parlato... ;-)
Coinvolgere il pubblico nella selezione, nelle decisioni relative all'assortimento - è una scelta per tagliare ulteriorimente costi e pericoli?
Abbassando i rischi, e scegliendo prodotti su cui il pubblico ha già dato preventivamente la propria disponibilità all'acquisto? Per ora mi sembra una intelligente operazione di comunicazione.
Abbassando i rischi, e scegliendo prodotti su cui il pubblico ha già dato preventivamente la propria disponibilità all'acquisto? Per ora mi sembra una intelligente operazione di comunicazione.
Ma un domani chissà... forse il futuro di quello che vedremo sugli scaffali dipenderà un po' più da noi.
Qualche approfondimento:
davvero molto interessante; grazie!
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