giovedì, gennaio 22, 2015

Ricerca: perché la gente va in Rete? 4 Motivi



Segnalo questa ricerca di AT Kearney - "Connected Consumers Are Not Created Equal: A Global Perspective " 

Ci dice cose interessanti, specialmente una cosa: quali sono i motivi per cui le persone vanno in Rete, si connettono.

Spunti che se vi occupate di marketing, di strategia, se fate il planner sono il bread and butter del vostro lavoro quotidiano :-)

I motivi sono (in corsivo i miei commenti, le mie riflessioni):

Interpersonal Connection
La rete è un luogo sociale, dove si intessono relazioni nuove e si dà un valore aggiunto, un piano addizionale a quello "fisico", una sua continuazione o una sua sostituzione quando "dal vivo" non ci si può relazionare. L'uomo è un animale sociale e come tale trasforma e usa tutti i mezzi a quel fine. La marca può intervenire come abilitatore, sponsor, tool in tutto questo ?
(vedi nota alla fine del post)

Self-Expression
Dove forse dovremo parlare di Selfie-Expression :-) Dove tutti abbiamo qualcosa da dire, e molti lo dicono. Dai livelli più alti a quelli più rosiconi, la Rete ci permette di dare voce ai nostri pensieri. Dallo sfogatoio delle frustrazioni e delle paranoie complottiste al pensiero profondo, da filosofo, che una volta si poteva sfogare solo nell'agorà. Area sfruttata fino alla nausea (perché spesso in modo banale) dalle marche, ma che è ancora molto potente.

Esplorazione
Di marche, prodotti, idee, curiosità, gattini. La Rete ha fatto esplodere le nostre capacità di esplorare l'universo delle cose e delle idee... senza peraltro dare grandi garanzie di affidabilità.
Marche forti sono quelle che mi permettono di scoprire nuove idee, nuovi fenomeni culturali, nuovi meme e "mai più senza"

Convenience
Qui entra pesantemente (anche) il mondo dell'ecommerce. Praticità, facilità. Se fate ecommerce vivete (anche) di questo - forse più che di prezzo. Se fate retail fisico questo è uno degli elementi che potrebbero buttarvi fuori dal mercato. Certo, non tutti gli italiani usano l'ecommerce. Solo quelli di reddito tutto sommato più elevato, di cultura più alta... dipende su che mercato siete. Se vendete la pasta e i prodotti discount probabilmente per un po' siete ancora tranquilli... a parte i fatto che i margini sono ridicoli.

Altre cose interessanti dalla ricerca li copio e incollo.


  • Four motivations for connectivity. People go online because it meets four basic, universal needs: interpersonal connection, self-expression, exploration, and convenience. But respondents from different countries were more motivated by different factors. For example in emerging markets and places where offline expression is limited, the ability to express an opinion rates very highly; in more mature markets, exploration and convenience matter more.
  • The power of social media. Social networks are the places where connected consumers spend the largest amount of their time online. Social networks and social marketing are very effective in generating brand interest and purchases among younger consumers. However, the number of users on a social network is not necessarily an indication for engagement or, importantly, purchases. Furthermore, different social media sites display different usage patterns in different countries.
  • The convergence of physical and online stores. While most purchases today are still made in store, more than half of the survey respondents say they prefer shopping online as well as the online experience. Connectivity does not mean that consumers do everything online, but being connected offers access, speed, and convenience, and enhances the overall the experience. 


  • Approfondimento:
    http://www.atkearney.com/consumer-products-retail/connectedconsumers/full-study/-/asset_publisher/Aj6WmQ8WDHBx/content/connected-consumers-are-not-created-equal-a-global-perspective/10192

    Nota: la ricerca parla di Interconnessione personale - io preferisco pensare in termini di interconnessione emotiva.
    Dove la connessione non è fatta solo con persone, ma con tutti gli oggetti, gli attori, i soggetti con cui la nostra affettività, emotività si attiva.
    Detta in maniera più banale, qui ci entrano anche le marche e (certi) prodotti, che possono avere un ruolo non banale nella sfera emotiva delle persone e magari riempire vuoti esistenziali che religioni, ideologie, strappi della società hanno aperto nell'anima delle persone.

    Cito da "Strategia Digitale"*:

    Si potrebbe scrivere un’enciclopedia su come l’arrivo di internet abbia cambiato la società e come le persone si relazionino in modo diverso, specialmente per effetto dei social media. L’entrata in questa arena di aziende e organizzazioni, che hanno visto nella possibilità di creare relazioni affettive un vantaggio competitivo, ha cambiato lo scenario del marketing; non si tratta infatti di fare advertising ma di cambiare il modo in cui le aziende prendono posto nel mondo delle persone.

    Di qui nel tempo si sono create attese e aspettative relativamente all’approccio di relazione delle e con le aziende. Non è detto che tutte si debbano relazionare - anzi: molte marche non sono titolate a relazionarsi ma solo a informare (va benissimo offrire sconti senza pretendere di essere grandi amici). È, in effetti, un errore abbastanza grave pretendere a tutti i costi di avviare una relazione o di costruire una “community” con persone che non ne sentono il minimo bisogno. Forse la nostra marca o il nostro prodotto non sono in grado di suscitare emotività, coinvolgimento, forse possiamo al massimo suscitare un sorriso - che sicuramente influisce sulla percezione e forse sulle preferenze d’acquisto. Sicuramente non possiamo imporre un’interazione se non siamo interessanti. Qui i casi sono due: non siamo stati abbastanza bravi nel nostro marketing, oppure il nostro prodotto proprio non ha speranze. È vero che con tempo, denaro e costanza, probabilmente si riesce a costruire un immaginario e una relazione su quasi qualsiasi cosa, usando professionisti capaci e dandosi un orizzonte temporale. D’altra parte però è sano domandarsi se il gioco vale la candela. Se questi investimenti di lungo periodo davvero porteranno risultati tali da giustificare i costi. Se davvero, una volta riusciti a trasformare la nostra marca di bulloni in un lovemark, riusciremo a sbaragliare la concorrenza sui prezzi dei cinesi.

    * Strategia digitale. Il manuale per comunicare in modo efficace su internet e i social media

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