Come promesso o minacciato, ecco la seconda puntata di quella che possiamo definire la checklist base della strategia digitale.
Se volete, diciamo le 10 domande da farsi (magari a strategia stilata su innumerevoli slide di PPT) per non fare troppi errori :-) - un materiale integrativo e di accompagnamento a quanto scritto nel nostro libro "Strategia Digitale" (se non sapete cos'è, ne parlo in fondo).
Se volete, diciamo le 10 domande da farsi (magari a strategia stilata su innumerevoli slide di PPT) per non fare troppi errori :-) - un materiale integrativo e di accompagnamento a quanto scritto nel nostro libro "Strategia Digitale" (se non sapete cos'è, ne parlo in fondo).
Le prime due domandone le ho pubblicate la settimana scorsa e le trovate qui. Le altre seguiranno prossimamente.
Prendete queste come stimolo e spunto di riflesssioen e di verifica.
E' importante scaricarsi sulla realtà e non volare solo nell'empireo del pensiero. Specialmente se non avete quell'esperienza e competenze consolidate che hanno gli esperti del settore, quelli navigati.
Prendete queste come stimolo e spunto di riflesssioen e di verifica.
E' importante scaricarsi sulla realtà e non volare solo nell'empireo del pensiero. Specialmente se non avete quell'esperienza e competenze consolidate che hanno gli esperti del settore, quelli navigati.
3. Abbiamo tenuto presente che Execution is Strategy?
Qui introduciamo un altro tema: Execution is Strategy. Ovvero tante slide di Powerpoint, anche se intelligentissime, non contano nulla, se non le scarichiamo a terra. Quindi, siamo sicuri che siamo pronti ad affrontare l'operatività?
Sembra strano parlarne adesso in quella che apparentemente è una fase ancora di sviluppo, finalizzazione del pensiero strategico.
Ma l'operatività ha il brutto vizio di essere spesso complessa e lunga da mettere in pista.
Le risorse difficili da trovare.
Insomma, ci siamo organizzati?
Saremmo pronti (e quando) a partire?
Abbiamo tutto quello che ci serve e abbiamo identificato tutte le persone che ci servono?
(etc)
(etc)
Il rischio qui è di essere pronti a partire con la strategia... e solo allora partire con l'organizzazione delle risorse. E magari ci mettiamo sei mesi per avere la macchina pronta.
A quel punto siamo cambiati noi, è cambiato il mercato, il contesto... e magari la strategia è da rifare.
Nobbuono.
Un esempio: i tempi che ci siamo dati, sono realistici?
Meglio sempre darsi ampi margini di sicurezza, è nella natura dei progetti fare tutto il possibile per arrivare fuori tempo massimo.
Cosa deve succedere quando? Qual è la pianificazione temporale delle attività, le date di consegna, pubblicazione, online?
Siamo sicuri che stiamo comunicando nel momento giusto, che non ci sono eventi previsti che distoglieranno completamente l'attenzione del pubblico dalla nostra attività, che non siano momenti "giusti" per noi, che non vadano n conflitto con altre attività di marketing...?
Cosa deve succedere quando? Qual è la pianificazione temporale delle attività, le date di consegna, pubblicazione, online?
Siamo sicuri che stiamo comunicando nel momento giusto, che non ci sono eventi previsti che distoglieranno completamente l'attenzione del pubblico dalla nostra attività, che non siano momenti "giusti" per noi, che non vadano n conflitto con altre attività di marketing...?
4. Siamo sicuri che il target..
Noi parliamo per definizione a un target, in realtà (chissà perché non lo si dice mai) in genere parliamo a più target e c'è un effetto diffusione. E con i target dobbiamo riuscire a entrare in relazione, dire le cose giuste o anche solo dare, razionalmente e freddamente, le informazioni giuste.
Ad esempio: siamo sicuri che il target lo conosciamo bene?
Sappiamo davvero (che è diverso da immaginare, intuire...) quali sono i suoi desideri, i bisogni, le paure, le ansie, i desideri. come si sentono, come si comportano... (e qui non aggiungo altro, per non essere banale ma vi invito a guardare queste slide che abbiamo presentato un po' di tempo fa...
Siamo di sapere dove lo posso raggiungere e come si comporta sui vari mezzi e piattaforme?
(etc etc su tutto il tema della conoscenza, degli insight, su cui non mi ripeto).
Ad esempio: siamo sicuri che il target sia quello che noi pensiamo?
Attenzione: normalmente in ogni operazione di comunicazione (o meglio, di marketing), i target cui dobbiamo comunicare sono diversi.
Ci sono le persone che comprano i nostri prodotti o servizi.
Ma magari la nostra comunicazione arriva anche alla nostra rete di distribuzione, ai negozianti; viene vista da giornalisti, influencer e blogger, e forma opinione. Può raggiunge stakeholder e investitori, viene vista dai legislatori, che magari un domani dovranno decidere dei destini del nostro mercato... noi ci abbiamo pensato?
I messaggi sviluppati, non mirati a questi target secondari o collaterali, non è che rischiano di crearci dei problemi, urtare sensibilità, toccare nervi scoperti?
Se devo mandare messaggi diversi a target diversi, come faccio a evitare conflitti percettivi su target che li vedano tutti e due? In sostanza, ho allineato bene la mia strategia di comunicazione, con un approccio integrato?
------ *MESSAGGIO PROMOZIONALE / COME APPROFONDIRE *-------
Come accennato in apertura, questo post è un approfondimento al nostro manuale "Strategia Digitale". l manuale per comunicare in modo efficace su internet e social media.
Per chi non lo conosce, qualche rapida informazione. Intanto dalla sua uscita è più o meno costantemente tra i libri della categoria "business" più venduti su Amazon, su carta e in formato Kindle. Anzi, per un paio di giorni siamo stati il libro in assoluto più venduto su Kindle in Italia (ok, l'editore aveva fatto un taglio prezzo molto notevole :-).
Ma ecco una breve descrizione di cos'è:
Abbiamo voluto fare un libro diverso: in mezzo a tanti libri che "spaccano paradigmi", che fanno della gran teoria del futuro, che dicono alle aziende dove sbagliano ma non danno ricette per fare giusto, abbiamo voluto fare un manuale.
Abbiamo cercato di dire quali sono gli step necessari, giorno, dopo giorno, per fare comunicazione sul campo. Mettendoci quella dose di teoria utile e necessaria per capire perché le cose vanno fatte in quel modo.
Il libro è pensato per:
a) chi lavora in azienda e vuole capire come si fa e perché con l'agenzia non riesce a capirsi :-)
b) chi lavora in azienda e ha un capo con cui non riesce a capirsi o per chi lavora in agenzia e ha bisogno di far capire al cliente "come funziona", visto che non è pubblicità :-)
c) chi lavora comunque nel digitale e vuole andare oltre alla mera operatività - capendo come si ragiona in modo strategico (in funzione degli obiettivi) per fare progetti migliori
d) chi vuole iniziare a lavorare nel mondo digitale e vuole affiancare all'indispensabile pratica anche una capacità di pensiero strategico
Dentro ci sono parecchi decenni (combinati) di esperienza di Giuliana e mia. Raccontando ciò che abbiamo visto funzionare sul campo - dato che il digitale l'abbiamo visto nascere e crescere.
Come dice Giuliana nel suo blog:"Mettere ordine nel senso che, se per i singoli pezzi di digitale come il SEO/SEM, le Digital PR, il Social, sono stati scritti fiumi di parole, la parte che viene prima di tutto questo, la strategia digitale, appunto, non è mai stata considerata. O meglio, ciascuno si è costruito il suo modo di procedere, la sua metodologia, sulla base dell’esperienza e dell’esigenza del momento, ma tutto ciò non è mai stato codificato. Ci abbiamo provato noi."
Nessun commento:
Posta un commento