Siamo in chiusura d'anno e quindi è il momento di fare dei bilanci, di guardare avanti e di fare gli auguri a tutti.
Grazie per avermi seguito anche quest'anno; il blog continua a marciare forte e tra non molto tempo passerà la soglia del milione e mezzo di pagine viste dalla sua creazione.
Che per me è un bel risultato.
Con l'occasione, un rapido recap dei 10 post che vi sono piaciuti di più quest'anno (o meglio, i più letti). Magari possono servire a chi se li è persi :-)
Tra i post scritti quest'anno il maggior riscontro di pubblico lo raccoglie una storia che non è un epic fail ma è proprio ... beh, decidete voi. Un albergatore che dichiara persone non grate nonché indesiderati i clienti che arrivano da TripAdvisor (un raro caso di demarketing):
Settimo post del 2015 più letto, la mia riflessione sulla mobilitazione collettiva sul caso Rummo (btw, la loro pasta è tornata sugli scaffali ed è forse proprio questo il momento di essere solidali):
In questi giorni di Natale ho deciso di adottare una linea di leggerezza per il blog, pubblicando rapidi post su idee semplici e brillanti: chiamiamola Christmas Edition, poi dal 7 Gennaio ricominciamo con post più seri e magari anche più strategici.
L'idea di oggi: http://autohelply.com/ - attraverso un servizio online permettere di fare un miglior uso dei messaggi di mail "Out of Office" (tipici di questo periodo, btw).
Facendo comparire nel proprio messaggio di "OOO" un banner che presenta un caso di persona scomparsa nella zona. Aiutando a diffondere un "Chi l'ha visto" e auspicabilmente a ritrovarli - in maniera analoga al classico cartone del latte:
Come di consueto, ecco di cosa ho parlato ultimamente (magari serve). Così approfittate delle ferie per recuperare :-)
Ci sono alcuni casi estremamente interessanti, ve li metto per primi:
Ultimo post prima delle ferie - e lo facciamo bello leggero.
Parliamo del Kitten College. Una iniziativa educational da Whiskas - che invece di parlare come al solito agli umani - intelligentemente parla ai felini, con una serie di materiali educativi destinati ai gattini, per aiutarli a crescere.
In dettaglio, 12 video che approfondiscono temi didattici specifici, come la teoria delle stringhe, l'archeologia, la letteratura. Motivando i micetti a crescere colti e intelligenti, a pensare "out of the box" (ma spesso anche dentro).
Vi allego il primo filmato e vi invito a iscrivere i vostri grandi felini di piccola taglia a questo corso. L'educazione è potere. Per loro.
Per noi questi film sono un ammazza produttività, quindi non guardateli al lavoro.
(Da notare che comunque, davvero questi video sono pensati per essere educational, insegnando ai padroni* un po' di cose importanti per la cura e manutenzione del felino piccolo).
E' ovviamente una campagna di adv... che però sfrutta il potenziale della rete, e la sua mancanza di vincoli di tempo e di spazio per raccontare in modo articolato e completo una storia, con il ritmo e il passo giusto. E un sacco di minutaggio di piccoli gatti molto carini.
* il termine esatto non è padroni, in realtà, anche se per praticità lo usiamo spesso. Termine più corretto è "umano di riferimento" o "umano di proprietà del gatto"
Se (come presumibile) a Natale avete un po' di tempo libero e avete voglia di contenuti di cultura, vi segnalo la particolare programmazione di qualità che RAI ha messo in pista per questo periodo sulle sue web radio.
Come già sapete, Radio Rai è un cliente. Detto questo, penso personalmente che sia importante che ci sia qualcuno che continua a cercare di produrre e diffondere cultura, in tempi difficili per tutti i contenuti di qualità che non fanno i numeri al box office facendo leva sulla "popolarità".
Quindi ne parlo volentieri... (e, simmetricamente io sono affezionato cliente loro, le web radio RAI sono la colonna musicale ufficiale di quando mi isolo per scrivere strategie e le mie migliaia di slide, articoli o libri :-))
Insomma spezzo una lancia volentieri per raccontarvi nello specifico di Radio 6 Teca, Radio 7 Live e Radio 8 Opera e comunque di tutto il mondo di www.webradio.rai.it – un mondo che presenta un'eccellenza italiana nella qualità e nella programmazione - con un’offerta tanto ricca da non trovare riscontro in altre web radio o
siti web di tutta Europa.
La cosa importante è anche la commistione di contenuti esclusivi provenienti dagli archivi Rai, eventi live, Enti Lirici, Teatri di Tradizione e Fondazioni, per venire incontro alle richieste di contenuti di valore da parte del pubblico italiano.
Venendo alla programmazione Natalizia:
Radio 7 Live propone agli ascoltatori una finestra sugli eventi "live" più importanti del passato e del presente ad esempio trasmettendo alcuni tra i più importanti festival italiani con interpreti d’eccezione: dal 21 al 25 dicembre verrà dato spazio alla passata edizione dell’Umbria Jazz Winter (imperdibile se siete jazzofili!) con le performance di Giovanni Guidi & Gianluca Petrella Duo, Jon Batiste, Fabrizio Bosso Quartet, Joe Lovano e Chris Potter Quintet feat Lawrence Fields, Cecil McBee, Jonathan Blake. Nei giorni successivi, verranno trasmessi i concerti dal vivo LIVE in Via Asiago, con Danilo Rea e Gino Paoli, Global Climate Day Roma e UJW 2016.
Se amate la classica e la lirica (che ormai ascoltate solo su RAI e poco altro), da tenere d'occhio quello che offre sotto Natale Radio 8 Opera con una programmazione di tutto rispetto che propone, con un occhio al passato e uno alla contemporaneità, grandi cantanti e direttori impegnati in titoli significativi nell’evoluzione della percezione e del gusto del pubblico italiano.
Tra i principali contenuti programmati da notare la Semiramide, il testamento artistico di Rossini ; il 25 dicembre, giornata dedicata ai Tre tenori con tre capolavori della storia del melodramma: Aida, Tosca e L’elisir d’amore; lunedì 28 “Callas vs Tebaldi”, con l’interpretazione di Norma, La Traviata, Pagliacci e Giovanna d’Arco. Infine mercoledì 30, Don Giovanni di Mozart del 1970 diretto da Giulini alla RAI di Roma, con Nicolai Ghiaurov, Gundula Janowitz, Alfredo Kraus e Sesto Bruscantini. A seguire una memorabile Lucia di Lammermoor di Donizetti diretta da Francesco Molinari Pradelli nel 1967 alla RAI di Torino con Renata Scotto, Piero Cappuccilli e Luciano Pavarotti.
Radio 6 Teca ha preparato un
palinsesto particolare con alcuni appuntamenti legati alle tematiche del
periodo recuperando materiale di pregio e curioso dall'archivio di Radio Rai...
Un interessante esempio di fund raising e di integrazione di PR (digitali e tradizionali) e tecnologia...
La storia: per raccogliere fondi per le malattie rare, in Australia organizzano una biciclettata di 920 km (!) - la Captain's Ride dove personaggi di primo profilo, dei veri VIP sono guidati sulla strada in carovana da Steve Waugh, leggenda sportiva locale (la fondazione che organizza la cosa è la sua...) #captainsride
Ma per allargare al pubblico generale la partecipazione a questo percorso, si è fatto ricorso alla realtà virtuale.
Ovviamente, integrando lo spinning, attraverso un accordo con la catena di palestre Fitness First...
Mettendo in connessione le "persone comuni", nella loro vita quotidiana con un evento altrimenti remoto e non inclusivo, sia per la scomodità dell'operazione, sia per il suo essere focalizzato sui "personaggi"...
La cosa bella è che, attraverso la realtà virtuale si è presenti "là" in diretta. Si partecipa, si regalano i propri kilometri a favore di uno specifico bambino. Si è "dentro".
Non si vive un'esperienza asincrona ma si è presenti, vi vive quello che succede dall'interno, in real time. E questo è uno spunto molto interessante.
Guardate il video, che spiega tutto.
L'operazione, in generale, è stata un successo - con oltre 1 milione di dollari raccolti e una grande copertura mediatica e social...
In qualche modo, a distanza di tempo, Beck's risponde ad Heineken, lavorando sui territori del maschile, identificando insight legati alle nostre paure ancestrali - prima fra tutte accompagnare la fidanzata a fare shopping.
Se questa è, notoriamente, un'attività che i maschi preferiscono evitare o quantomeno ridurre ai minimi termini, la sfida che Beck's ha lanciato in Croazia è stata quella di tener occupata la dolce metà per almeno un'ora (senza che lei sapesse che c'era sotto qualcosa, ovviamente).
La "teoria" dell'esperimento di markleting ha qualcosa a che fare coi benefici per la relazione di un po' di comprensione, del raggiungimento del compromesso, fuffa così.
La realtà è che si è lavorato sull'avidità.
Il premio in palio, se si riusciva a tenere la fidanza impegnata almeno un'ora era una camionata (beh, dai, un furgoncino con qualche cassa...) di birra.
Il gioco valeva dunque lo sbatti, come direbbe il milanese imbruttito...
Ecco il video di questa case, con i maschi croati che si arrampicano sugli specchi per tenere le sbalordite compagne in negozio a provarsi roba... :
Caso molto delicato, su cui tendenzialmente mi limito a raccontare la storia più che a dare un mio commento (al di là del sempre valido scherza coi fanti ma lascia stare i santi....)
Molto delicato perché da un lato c'è una causa con risvolti sociali (l'obesità degli indiani, con i problemi di salute conseguenti).
Dall'altro c'è un'azienda che vuole fare il suo business (quindi non è un'operazione charity).
E dal terzo c'è la religione e in particolare il coinvolgimento e un po' lo stravolgimento di una delle più note e amate divinità indiane: Ganesh.
Quindi capiamo se la cosa ha funzionato e come; e se gli indiani hanno trovato la cosa blasfema.
Ma veniamo al background: anche in India l'obesità è in crescita (e qui ci starebbe bene il discorso del problema della gente che muore di fame nelle stesse terre dove la gente mangia troppo...).
Gli dei indiani, come spesso capita in oriente, sono rappresentati grassi e opulenti, per motivi storici, come simbolo di prosperità e felicità - che nei tempi antichi largamente coincideva con la libertà dalla fame (e, come detto, ancora adesso...)
Bene, mischiando marketing e religione, l'azienda (Nutralite) è intervenuta nella festività che celebra Ganesh.
Che tra l'altro è una divinità (estremamente popolare e venerata anche da altre religioni) che facilita gli inizi, rimuove gli ostacoli...
...e quindi si presta perfettamente per sponsorizzare un percorso di perdita di peso, un viaggio verso la forma fisica e la salute.
Sensibilizzando i fedeli. Presentando un Ganesha rivisto e rimodellato - invece del panzone, la tartaruga.
Hanno trovato un sacerdote palestrato.
Hanno trasformato la processione in un momento di fitness, introducendo lo zumba.
Hanno introdotto il tema di "donare le proprie calorie". Attraverso una installazione e una proiezione, i fedeli - impegnati in tapis roulant e cyclette - bruciavano le proprie calorie. E a ogni caloria bruciata corrispondeva un'immagine olografica di Ganesh sempre più magra e in forma.
Insomma. guardatevi i video e strabiliate.
La cosa ha ottenuto una eccellente e abbondante copertura stampa.
Rivelandosi come una delle azioni di Relazioni Pubbliche più interessanti che ho visto ultimamente. Centrandosi sull'uso di una "celeb" senza prezzo...
Questo progetto, fatto da noi, sarebbe stato molto controversial, per il nostro clima, per la nostra cultura.
Ma in India la cosa sembra l'abbiano presa bene, visto che Ganesh è comunque una divinità allegra...anche perché (e qui non vi voglio tediare) ci sono interessanti correlazioni tra le figure degli dei indiani e un loro ruolo da supereroi... e si vedono da tempo reinterpretazioni delle popolarissime illustrazioni che in India sono un po' ovunque, che li portano più vicini a Word of Warcraft che al mondo tradizionale dei colori pastello e delle rotondità popolari.
Il titolo del post mi è venuto fin troppo facile :-)
L'operazione però è reale.
Di quelle belle grosse, senza badare troppo a spese.
Parliamo di nuovo del lancio di Tomb Raider. Quello di Lara Croft.
Immagino il brief: coinvolgere gli influencer.
Però "da loro" questo non vuol dire facciamo un eventino a basso budget, 2 tartine e gli diamo una copia del gioco.
Volendo fare qualcosa che avesse risonanza su scala il più possibile globale, l'idea è stata di prendere 4 YouTuber e di farli fuggire dalla Siberia. Seguendo le orme di Lara.
Non vi voglio spoilerare (guardate il video qui sotto) ma vi anticipo che non è stata roba da fashion blogger o da beauty star.
Arrampicate. Teleferiche. Unghie rovinate e pelle arrossata dal freddo. Lupi. Arco e frecce. Roba seria. Elicotteri.
Insomma, guardatevi il filmato. E fate un po' di riflessioni su cos'è un'azione seria di PR.
Uno stunt serio che poi viene ovviamente ripreso e amplificato nello spazio digitale.
E di conseguenza rappresenta uno spunto per fare uscire notizie sui media tradizionali e online, per fare copertura stampa. Per comunicare.
(Ammetto: rosico. Questo sì e un evento da influencer cui mi sarebbe davvero piaciuto essere invitato :-)))
In questo caso, la necessità per gli umani di muoversi di più, fare esercizio
Campo in cui Reebok ha tutto da guadagnarci...
Quindi in metropolitana, un sistema interattivo seleziona due pendolari a caso (così dicono) e (in un momento dove c'è casino zero, quindi direi verso l'alba?) lancia la sfida.
Chi è quello fisicamente più reattivo?
Qualche minuto e molto fiatone dopo, ecco il vincitore.
E indovinate un po' cosa succede...
(Suggerimento: se guardate il video qui sotto lo scoprite)
Con l'arrivo dei telefonini e la disponibilità della funziona "registra un video che se ti va bene finisci a Paperissima", una marea di persone si sono improvvisate registe e hanno alluvionato YouTube di filmini amatoriali.
In molti casi, i video sono girati in formato verticale (sospiro).
Il che lascia forzatamente delle bande nere di fianco al video su YouTube.
Tutto spazio inutilizzato, tutti pixel sprecati.
Di qui l'ideona: donarli in beneficienza.
E' il progetto brasiliano "Doe as barras", dona le barre. Quando si carica un video, si può scegliere una ONG, donando loro uno spazio di visibilità attorno alla nostra opera d'arte verticale.
OK, la gente sono disposti a fare qualsiasi cosa, recita il mantra.
E le aziende sono pronte a superare le soglie del sadismo, per fare engagement :-)
Breve, vi riassumo la storia del poster che ha chiesto a delle persone (in carne e ossa) di cercare di sopravvivere 24 ore alle peggiori intemperie che il clima londinese e un po' di cattiveria dell'agenzia potevano offrire.
Per il lancio della nuova versione di Tomb Raider (il videogioco) a Londra è stata lanciata una selezione di coraggiosi (o incoscienti) concorrenti. Tra le migliaia di partecipanti, 8 aficionados del brand (o semplicemente 8 pazzi) sono stati selezionati.
Piazzati fisicamente sulla superficie di un poster.
E, nell'attesa che ne sopravvivesse solo uno. Con l'idea di far durare il gioco 24 ore.
Per abbreviare l'agonia e fare comunque engagement, in aggiunta al clima notoriamente inaffidabile di Londra, sono stati aggiunti effetti speciali: tempeste di neve, piogge ghiacciate, venti tropicali, caldi torridi. Il tutto per fiaccare la resistenza fisica dei partecipanti appesi al poster.
Uno a uno, hanno ceduto, sotto gli occhi implacabili delle telecamere che trasmettevano in streaming il massacro sul microsito http://www.survivalbillboard.com/#TheGame
Bene, è giunto il momento di un altro pezzo di approfondimento, di strategia, di formazione.
Dove salgo in cattedra e vi spiego, a costo di sembrare arrogante, dove e perché si sbaglia più frequentemente...
1: come mi facevano notare l'altro giorno da un cliente, chi si appiccica "marketing" nel titolo è spesso la persona che lo ha studiato di meno (in azienda o in agenzia) :-)
Se non passate il test, andate direttamente al punto 7.
2: di sicuro parliamo troppo. Nel marketing è molto più importante ascoltare che parlare.
Ad ascoltare si impara, si aggiusta la mira.
Se si parla troppo e non si ascolta abbastanza, si finisce per scoccare la freccia dove pensate ci sia il bersaglio.
Se ascoltate scoprite dov'è.
Scoprire cosa la gente vuole, cosa la gente pensa. Questo si chiama "le basi del marketing"
E con il digitale ora, finalmente ci sono gli strumenti per farlo.
Altro che rivoluzione digitale: prima di andare all'università necessario saper fare correttamente le tabelline. Poi ne parliamo.
3: Se parliamo senza ascoltare...
- se ve bene facciamo la figura dei cretini. Di quelli disconnessi.
- e comunque siamo logorroici
- soprattutto perché ci focalizziamo nel parlare a, invece di parlare "con"
Io, a quelli dei call center non rispondo nemmeno più, o li liquido in 10"con una scusa - tanto so che vogliono vendermi roba a qualsiasi costo.
E mi sommergono di chiacchiere, senza ascoltarmi.
A volte do' risposte assurde, ma tanto non deviano dal loro script.
Non ascoltano, non possono ascoltare.
Quindi non gli do' retta, anche se magari mi perdo un'offerta interessante ogni tanto, non ho voglia di farmi parlare addosso da loro.
4: se non avete una strategia siete morti.
Lo so, tutti abbiamo una strategia.
La strategia è rifilarmi roba il più possibile. Mettermi sotto pressione perché io compri.
E per questo si mettono sotto pressione i venditori, quelli del marketing, tutti.
Più pressione applicata alla catena, più vendite si ottengono. O no?
D'altra parte è noto (scusate la franchezza) che i quindicenni che assillano le loro amiche a colpi di "me la dai, me la dai, me la dai" trombano come ricci...
La strategia (e si chiama marketing) è capire cosa desidero comprare. E produrmelo.
5: Ah, ma per questo c'è la Marketing Automation.
Pensare, perché? una volta che avete un segnale che mi interessa un prodotto, me lo riproponete pubblicitariamente finché capitolo, su qualunque sito io vada.
Non importa capire chi o cosa sono: importa capire che io ho un portafoglio, e tutto ciò che si frappone tra i miei soldi e i vostri fatturati è la mia stupidità, incapacità di capire che è meglio se vi do' tutti i miei soldi.
Quindi l'importante, visto che sono ottuso, è ripetermela tante volte.
Ora, dato che è vero che tanta gente è proprio così, questo approccio spesso funziona. E fa vendere. Ma non sempre :-)
6: al peggio, tiriamo in ballo i valori del brand.
Che, se sono una bella slide in Powerpoint, o un capitoletto iniziale del brief (che poi continua con un "e comunque fottetevene, quello che ci interessa è vendere in un qualsiasi modo") non è che mi aiutano tanto ad amarvi.
E a cacciarvi la lira.
In sostanza, per molte aziende, inconsapevolemente (ma spesso anche molto consapevolmente) Brand Values, Mission, Vision sono questa roba qui:
Troppe marche mi parlano troppo. Di cose che non mi interessano. Di cose che è chiarissimo, sono quelle che voi pensate mi dovrebbero, da manuale interessare. E me le ripetete continuamente. Che poi chissenefrega, si farebbe anche volentieri a meno di parlarmi così tanto, non fossi tanto ottuso da richiedere decine e decine di contatti prima di reagire al vostro stimolo pavloviano e cacciarvi la lira.
7. Se vi riconoscete in questi punti e avete magari pure fatto un master, fatevi delle domande. E datevi delle risposte.
Ammettiamolo. Gli annunci pre roll su Youtube tendono ad essere una seccatura.
Anche perché, contravvenendo a tutto quello che ci diciamo da 20 anni, mi sembrano molto "casuali" e non contestuali.
Interruption marketing (e amen, lo posso anche capire) ma veramente poco affine ai miei interessi, ai miei bisogni.
Questo è vero abbastanza in generale - e di qui il successo degli Adblocker (su cui prima o poi bisognerà che scriva qualche riga...)
Burger King però, cogliendo l'insight che i pre roll sono spesso un'epica rottura di scatole, ha realizzato degli annunci pensati apposta per precedere uno specifico video :-) E quindi molto contestuali e perfino divertenti.
64 soggetti per 64 video che si sapevano di grande pubblico.
L'idea è buona - l'esecuzione un po' povera... ma comunque poi alla fine uno l'informazione della promo finisce che se la sorbisce, quindi obiettivo raggiunto...
Un modo spiritoso e smart di scherzare con il pubblico. In maniera intelligente, cosa che al brand non fa mai male :-)
In tutto il mondo, i figli dei personaggi famosi scatenano l’attenzione dei media e di milioni di fan: basti pensare all’isteria collettiva per lo stile androgino della piccola Shiloh Pitt, o ai royal babies idoli di Facebook.
Nello stesso momento, ci sono migliaia di bambini che non godono delle stesse attenzioni: anzi crescono nell’indifferenza di tutti, purtroppo non solo dei media.
In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini (#Worldkidsday), CAF Onlus, un’associazione di Milano che tutela i bambini maltrattati e vittime di abusi, ha lanciato un’operazione social per invertire la tendenza: #nonsolomiofiglio.
Alessia Marcuzzi, Nicoletta Romanoff, Camila Raznovich e Davide Oldani, tutti vip con figli piccoli e molto richiesti dai media, hanno postato su instagram una foto con un altro bambino anziché con loro figlio, come se fosse il proprio, accendendo la curiosità dei fan.
Ma venerdì 20 viene svelata l’operazione lanciando insieme a CAF l’hashtag #nonsolomiofiglio e l’appello:“Non dev’essere mio figlio per meritare la vostra attenzione.”
Dal like alla donazione, il passo è semplice. Su nonsolomiofiglio.org è possibile guardare il video e soprattutto sostenere CAF Onlus per aiutare questi bambini ad avere un po’ più di attenzione. Non solo per un giorno.
Un post di recap, con i 5 post più letti e i 5 post che secondo me dovreste leggere, insomma, premio della critica e premio del pubblico dell'ultimo mese.
Partiamo con i post più visti degli ultimi 30 giorni.
Un post del 2012 che dimostra la teoria della coda lunga. Da sempre è stato il mio post più letto (per motivi sbagliati, come potete leggere qui) e che ha ormai totalizzato l'incredible cifra di oltre 85.000 letture.
3. Una meritata medaglia di bronzo per il caso di Coca Cola, uno stunt in un festival della gioventù, combinando packaging, radiotrasmettitori, droni e pirotecnia:
un post che racconta delle sperimentazioni di Microsoft per riconoscere i volti ma anche leggerne l'età e le emozioni. Il che, al di là di ovvie applicazioni di security, apre la porta a interessanti (o preoccupanti?) scenari per il marketing e la pubblicità.
5. al quinto posto un caso di comunicazione smart. Per dimostrare visualmente quello che sarebbe difficile dimostrare altrimenti, con grande creatività:
A parte che è divertente, interessante idea su un campo spesso banale: il marketing turistico. Legando esplicitamente due fattori ovvi come il benessere sessuale della coppia e il piacere della vacanza con temi alti quali l'interesse nazionale, lo spirito patriottico, l'amore per la propria mamma :-)
Nella categoria "marketing emozionale & lacrimuccia", il solito ambush natalizio e aereo. Ma con un twist in più. Molto classico ma decisamente bellino.
Un post di strategia potete anche leggerlo ogni tanto :-) Questo parla di come è facile sbagliare e alienarsi l'amore del pubblico... se si scopre che siamo un po' zoccole :-)
OK, ho barato, questo ha più di 30 giorni, ma secondo me è interessante, e spiega i pericoli ce si celano dietro alla Case History :-) Usare con cautela & Don't try this at home.
Abbiamo già parlato in passato delle opportunità offerte dal riconoscimento facciale.
Una vending machine o un poster che riconoscono sesso, età, etnia.
Per proporti il prodotto più adeguato, ad esempio.
Ora il prossimo passo: un algoritmo in grado di riconoscere il tuo stato d'animo, e tue emozioni. E anche l'età.
Quindi potenzialmente in grado di resettare la pianificazione pubblicitaria, di farti comparire davanti annunci, banner, chissà forse anche contenuti in linea con il tuo mood.
O prodotti e soluzioni ad hoc: superalcoolici, spumanti, fiori, antidepressivi, anticoncezionali.
Certo, siamo ancora lontani da tutto questo; ma certe cose fanno in fretta ad arrivare...
In pratica, lo stato dell'arte è condensato nel sito del Project Oxford dove potete sperimentare di persona (con una vostra foto) l'accuratezza o meno dell'algoritmo.
Ecco tre mie prove, giudicate voi quanto la macchina ci piglia o meno...
Dunque, qui al massimo direi un'emozione da "me la tiro da figo che si fa un selfish".
L'algoritmo la trova molto neutrale, ci può stare.
E' generoso con l'età, attribuendomi 53 anni. Ringrazio.
Qui faccio la faccia da pirla perché mi stanno facendo una foto e non so resistere.
Molto neutrale non mi sembra, un po' di sorpresa ce la posso pure vedere... ma mi da' 54 anni, quindi mi sta bene.
Happiness a palla. Ci sta.
Era un prosecco particolarmente pregevole.
Unico neo: mi attribuisce un'età di 74 anni. Ci metterei pure la firma, però...
* Provocatorio e lunghissimo. Anzi, l'URL più lungo del mondo.
Alla base, strategicamente, la necessità di comunicare che la BMW i3 elettrica si può comprare e usare tranquillamente, perché ha una autonomia di tutto rispetto.
La soluzione creativa: un gioco.
Arrivare, online, da un punto A a un punto B, su Google StreetView.
Facile? Mica tanto. Cioè la meccanica sì, digitare l'URL di destinazione. In pratica, però essendo l'URL lungo 300 km... :-)
Alla fine del percorso, una BMW i3 in omaggio. Che solo il più veloce, il più determinato, il più resistente e testardo, solo quello che ha l'autonomia necessaria riuscirà a portarsi a casa.
Come mettere meglio in risalto l'esperienza di un percorso (quindi autonomia) lunghissimo?
*Detto fra noi sto facendo molta fatica a scrivere di comunicazione, di temi tutto sommato leggeri.
Dal resto la vita va avanti. Anzi, dobbiamo farla andare avanti. E' la nostra migliore risposta.
Anche se ovviamente tendiamo a essere focalizzati a vendere servizi e prodotti, esiste una parte molto interessante del marketing e della comunicazione - che è quella che vende cultura o che attraverso la cultura... vende servizi e prodotti.
Sono cose che mi piacciono molto, anche perchè contrastano un generale imbruttimento delle persone (e di conseguenza della comunicazione, che, diciamocelo, in genere segue i trend piuttosto che innovare davvero).
Due esempi interessanti made in France:
Il distributore di cultura
A Grenoble si è deciso di disintossicare la gente dagli smartphone :-) (e magari da Candy Crush).
Offrendo, nei luoghi d'attesa, l'accesso a un intrattenimento più culturale, trasformando una perdita di tempo in un'occasione di arricchimento personale.
Ecco quindi l'installazione di appositi distributori (stampanti) per regalano poesie, racconti, fumetti. Tarati sui tempi d'attesa, a scelta delle persone, 1,3,5 minuti (e qui ometto i commenti, da noi, in genere, ti dovrebbero stampare Guerra e Pace e forse avanzi tempo :-)
La cosa carina è che si tratta di un'iniziativa crowd sourced, una piattaforma dove tutti gli autori possono pubblicare i propri testi e interagire con essi (per approfondimenti: Short Edition)
Questa è più "classica", in effetti da tanto tempo si usa ogni tanto regalare libriccini al popolo, per fare un po' di cultura... :-) solo che i costi di stampa e distribuzione impattano fortemente sulla fattibilità del progetto.
Ovviamente, con il digitale il problema si risolve da solo e sorprende che aziende e organizzazioni non regalino più libri (con l'eccezione di white paper ed ebook che spiegano quanto è figa la tua azienda).
SNCF ha invece realizzato una vera e propria biblioteca digitale di 100.000 libri, a disposizione dei viaggiatori dei treni (e ci sono, oltre a opere di autori regionali e contemporanei molti "classici" - e quindi si riduce anche il costo dei diritti d'autore... :-) da consultare attraverso un'apposita app.
I libri (attenzione, non tutti gratuiti) si prendono da una "biblioteca virtuale", un pannello che decora l'interno del treno... o il retro dei sedili. Un QR Code si occupa di tutto...
I libri sono categorizzati anche per tempo di lettura, in modo da adeguare l'offerta ai bisogni dei viaggiatori, in un contesto comunque di fruizione sempre più compressa di contenuti
Poi, su questo nucleo altre operazioni, concorsi e iniziative si possono sicuramente attivare...
I libri sono scaricabili senza connessione Internet anche perché sui treni francesi, sorry, il WiFi non l'hanno messo (e hanno fatto bene, così si sono risparmiati tutte le critiche che noi italiani lanciamo alle connessioni sui nostri treni, invece di avere un approccio "beh, è meglio di niente" :-P