Un blog di Comunicazione, Internet Marketing, Social Media, PR Digitali. Approfondimenti sul Manuale di Strategia Digitale.
venerdì, settembre 30, 2011
Alternative Media il 5 Ottobre alla SIAM
Io interverrò alla conferenza stampa, c'è tutta una giornata di "intrattenimento".
La cosa secondo me è interessante perché è una finestra sul mondo dei "media alternativi", quelli che spesso non consideriamo media o che finora sono stati sottovalutati perché non gestiti adeguatamente - anche se presentano opportunità ad esempio di una focalizzazione geografica o di target interessante.
I MEDIA ALTERNATIVI DANNO SPETTACOLO
Per la prima volta un Open Day dalle 10 alle 20 dedicato alla scoperta dei nuovi canali di comunicazione a disposizione di centri media, aziende e agenzie.
SIAM 1838 (Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri) via Santa Marta 18.
Li presenta AMMandmore.com con una giornata dedicata alla comunicazione e all’intrattenimento
Vitemedia, il fumetto per voi (again)
Per questioni di impaginazione del blog, metto solo una vignetta "topica" - il resto della striscia la vedete cliccando qui ;-)
Enjoy
Ford non ama i Geek, alla Social Media Week :-(
Scelta di comunicazione un po' curiosa, questa cartolina distribuita da Ford alla Social Media Week.
Dal punto di vista strategico è abbastanza intuitivo pensare che alla SMW (trattandosi di un evento centrato su ambiti fortemente tecnologici) ci sia una forte presenza di addetti ai lavori e che questi siano in buona parte abbastanza Geek.
Attenzione, Geek, non Nerd (qual'è la differenza? ad esempio, si veda qui)
Ora, se uno è Geek (e molti degli addetti ai lavori del Social Media che conosco lo sono), è generalmente fiero di esserlo. Vede questa sua caratteristica come positiva.
Trovarsi di fronte un'azienda che invita a non "sproloquiare come un Geek" sa un filino di insulto, non trovate? :-)
Si potrebbe immaginare che Ford cerchi di ricavarsi un positioning rassicurante su dei target poco trend setter o innovatori, "democratizzando" la tecnologia. Lecito, ma perché farlo proprio alla SMW?
Il sospetto, se uno dovesse fare un'analisi è che più che democratizzarla questa tecnologia, rischino di banalizzarla, prendendo in giro quelli che la abbracciano con passione; e quindi, secondo Ford noi geek che "parliamo strano" siamo un po' pirla? ;-)
Non vorrei dover pensare alla strategia molto italiana di schiacciare verso in basso il livello e mettere un po' alla berlina quelli che "hanno studiato" o che sono comunque più avanti... glamourizzando la mediocrità e la banalità del poco colto; e qualche sociologo potrebbe trovarci tracce di velinismo / tronismo, ma non esageriamo. Anche se indubbiamente, veline e tronisti (ed escort - trattandosi di Ford la battuta è inevitabile) di sicuro geek non sono.
Scherzi a parte è un approccio di comunicazione e posizionamento lecito, nessuno pretende che debbano fare progetti di Geek Advertising; però mi sembra buffo parlare male di Geek ad un raduno di addetti ai lavori... un po' come prendere in giro quelli che bevono vino ad una rassegna enologica.
(poi, per carità, non facciamone un caso, sono solo due cartoline che non so quanti avranno visto... è l'approccio strategico che mi lascia perplesso...)
giovedì, settembre 29, 2011
USA: continua a crescere il tempo su Facebook
...e questi sono dati raccolti *prima* del recente rimaneggiamento di Facebook, quello con la Timeline - rimaneggiamento pensato proprio per aumentare la stickyness (e quindi il tempo passato sul sito).
Ovviamente poi da capire la correlazione tra tempo speso su Facebook e profitti generati, ma è ragionevole pensare che ci sia. Sarebbe interessante avere (credo sia impossibile) un indice di redditività - tipo revenue per minuto di permanenza, comparata tra Facebook e Google.
Ma lo so, queste sono un po' pippe da Digital Planner :-)
Walmart fa l’ascolto sociale. Quindi, a Natale…
Filtrano le prime indicazioni di come l’analisi di social media e mobile potranno aiutare Walmart a vendere di più (nei negozi "fisici") e a sprecare di meno: marcandoci stretti
Vi ricordate la notizia di Maggio, quella in cui si annunciava che Walmart si era comprato Kosmix, agenzia specialista nell'analisi in real time dei Social Media e del mobile? Integrandola nella propria struttura e ribattezzandola "Walmart Labs"?
Adesso si inizia a vedere cosa se ne potrebbero fare: ascoltando le conversazioni "locali" decidere come assortire il negozio e ascoltando quel che dici tu e i tuoi amici costruire delle liste di suggerimenti per i regali, a tua insaputa?
Ne parlo nel mio articolo su Apogeo
Share and enjoy.
mercoledì, settembre 28, 2011
Ricerca Cisco: per i giovani, Internet è indispensabile come....
Cisco ha commissionato uno studio su Internet, che ha riguardato anche i giovani, specificamente studenti di college e giovani al primo impiego in 14 paesi del mondo.
Tra i risultati chiave emerge che Internet è considerato una risorsa fondamentale dell’uomo, come l'aria o l'acqua: un tool indispensabile di cui non si potrebbe più fare a meno. Oltre il 50% degli intervistati si è detto incapace di vivere senza Internet, che è ormai parte integrale della propria vita.
I Social Media sono in grado di influenzare fortemente i giovani, a volte più delle persone con cui si è in relazione “fisica”; un influenza che non può essere sottovalutata data la penetrazione elevatissima di questi ambienti sul target della ricerca.
Per loro la tecnologia più fondamentale sono i device mobili, con gli smartphone che si riconfermano essere sulla corsia del sorpasso ai PC. Device mobili che stanno portando seri colpi all’uso dei altri media, come la TV. Scarso il consumo di libri di carta, al di fuori dei testi scolastici.
Per i giovani che lavorano: sono praticamente tutti su Facebook. E il 70% è “amico” su FB dei propri capi. Con tutte le conseguenze di commistione tra vita privata e pubblica, personale e lavorativa che molti di noi già conoscono bene.
Maggiori informazioni sulla ricerca Cisco Connected World Technology Report 2011 le trovate qui.
E qui trovate anche l’ormai inevitabile infografica
Instagram: a Londra la prima mostra
Che Instagram sia un fenomeno di rilievo ormai non c'è nessun dubbio - e se si sbrigano a fare una versione per Android potrebbe almeno raddoppiare se non triplicare il suo uso.
Se pensiamo che in 9 mesi dal lancio ha permesso alle persone di scattare e condividere oltre 150 milioni di foto...
Al di là dei numeri è però diventato anche un fenomeno culturale; anche se la maggior parte delle opere che si vedono sono brutte foto mal scattate che vengono in qualche maniera salvate dai filtri creativi, c'è chi scatta e condivide delle gran belle foto.
Foto che per la prima volta sono raccolte in una mostra a Londra, organizzata da una sorta di setta che si chiama "Instagrammers", che organizza attività attorno a questo software - tipo photowalks e altra roba interessante.
(A Milano si sono incontrati domenica scorsa)
Comunque, la mostra si chiama “My World Shared“ se passate da Londra magari fateci un salto e mi dite com'è.
Per approfondimenti, leggete qui.
Enjoy
martedì, settembre 27, 2011
Infografica: come diventare Digital Planner
Ve la guardate qui: http://mashable.com/2011/09/24/social-media-career/ (anche perché qui non ci sta)
IKEA: la nursery per i maschi adulti :-)
Chi ha figli adora IKEA per molti motivi, forse in primis perché hanno un'area giochi dove te li tengono per un po' - e uno si guarda mobili e lampade con calma.
A questo punto, era intuitivo: dato che non solo molti bambini si annoiano da IKEA ma anche molti maschi adulti, perché non fare una nursery anche per questi soggetti?
Benvenuti a Manland: invece delle palline basta metterci la Gazzetta dello Sport, la TV, qualche videogioco... e sopratutto il calcetto ;-) poi dopo 30 minuti la donna che ha depositato il compagno viene avvisata (tramite un timer che le viene fornito alla consegna del maschio) che è giunto il momento di riprenderselo ;-)
Succede in Australia. Ecco il video di presentazione.
PS: già che ci siamo: avete notato anche voi come in questi mesi si sia sviluppata una campagna anti-IKEA, basata su (contro) la figura del mitico fondatore e le sue supposte simpatie naziste (e non solo)?
Chissà se c'è dietro qualcuno o qualcosa, non mi stupirebbe - attività di PR "Black hat" sono forse più frequenti di quanto si pensi...
lunedì, settembre 26, 2011
Fare business con le liste/DB Marketing
Una nuova puntata del mio corso di marketing digitale per non esperti, ospitato dal sito di Eurogroup.
Questa volta si affronta il tema del Database Marketing, delle liste di persone da contattare, della loro costruzione etc. con un occhio al digitale.
Se vi interessa l'argomento, potete leggere il mio articolo a questo indirizzo.
A proposito di Eurogroup:
Il marchio Eurogroup, attraverso i servizi di garanzia al credito di Eurofidi e le attività di consulenza aziendale di Eurocons, identifica un’offerta estesa e integrata di prodotti rivolti allo sviluppo delle piccole e medie imprese.
Due società, una pluralità di servizi
I campi operativi di Eurogroup sono presidiati da due società: Eurofidi per quanto riguarda i servizi di garanzia al credito;Eurocons per le attività di consulenza aziendale.
Perché su Facebook la gente abbandona le marche?
Vi segnalo un paio di post che raccontano di ricerche su Facebook - specificamente dei motivi per cui si fa l'unlike alle marche, le si smette di seguire.
Premesso che già prendersi la briga di smettere di seguire una marca è un atto di interazione (rispetto a lasciare lì tutto e semplicemente ignorare i messaggi emessi dall'azienda) - il ragionamento più semplice da fare è che si smette di seguire quando si è rotto un meccanismo relazionale. Che forse non c'è mai stato.
Il caso classico è che abbiamo iniziato a seguire una marca per via di una promozione, un concorso. A seconda delle fonti, si stima che questo tipo di driver rappresenti tra un 40 e un 70% delle motivazioni per seguire una marca.
Per approfondimenti sul perché la ggente inizia a seguire le marche, leggete questo post di e-consultancy e questo di Mashable, che ha anche una bella infografica.
Finita l'operazione, cala l'interesse: il nostro driver era basato sull'avidità, era strumentale e funzionale. Della marca di per se' ci interessa poco e niente, esserle fedeli ancora meno. Quindi si troncano i rapporti, quando fate un'altra promo fatemelo sapere (e come, se non ci segui più su FB?? - vedi alla voce fare adv su Facebook ha parecchio senso, se hai una promo).
L'altro caso classico è che l'azienda ha sbagliato la frequenza di comunicazione: ha postato troppo (rottura di scatole) o ha postato troppo poco (non hanno nulla da dire). O ha postato cose che a me non interessano.
Tutta roba di buon senso, errori che, in teoria, nemmeno un principiante farebbe... e che invece rappresentano la parte più consistenti dei motivi per cui il nostro rapporto social con la persona è fallito.
Dato che questi dati non sono italiani (per fortuna), possiamo dire che tutto il mondo è paese e che anche la fuori c'è tanta gente che ancora non ha capito (o voluto capire) com'è che si fa per bene.
Andando un po' più in dettaglio, vi includo un paio di grafici tratti da due post di Allfacebook, che contengono link e sintesi di un paio di ricerche. Eccoli: post 1 e post 2. Dai post estrapolo le immagini chiave:
http://www.allfacebook.com/facebook-unlike-report-2011-09 |
Dal primo grafico si evince che la ragione principale è la mancanza di interesse. Vedi alla voce "Attention Economy" - siamo interessanti o siamo morti. Mancanza di interesse verso la marca (e qui ci sta un mondo di branding, di percezione....) o verso i suoi contenuti, e qui c'è da fare dei seri discorsi a chi questi contenuti li ha pensati - soprattutto dal punto di vista della strategia.
Il piano editoriale, la strategia dei contenuti, un po' di lavoro da Digital Planner.... ma soprattutto mettersi nei panni dei propri lettori invece di essere autoreferenziali... vabbé, lasciamo stare.
Passiamo al secondo grafico:
http://www.allfacebook.com/report-your-fans-are-fair-weather-friends-2011-02 |
Stessa storia. Con in più un elemento di Information Overload: ho troppa roba sulla mia pagina, tolgo quella meno rilevante. E tu, cara marca, non sei relevant. Siamo interessanti o siamo morti.
E del resto ne abbiamo già parlato.
venerdì, settembre 23, 2011
Ancora un corso del Sole 24 Ore
Parte il 14 Ottobre a Milano lo short master "Nuove Professioni Digitali" in cui sarò docente.
Master Part-time in formula weekend.
Si parla di Marketing digitale, di Social Media, di Seo, di Analytics...
Il Sole 24 ORE Formazione ed Eventi mette a disposizione una borsa di studio a copertura parziale (50%) del costo di partecipazione.
Per approfondimenti:
http://www.formazione.ilsole24ore.com/business-school/YZ5117-nuove-professioni-digitali.php
Master Part-time in formula weekend.
Si parla di Marketing digitale, di Social Media, di Seo, di Analytics...
Il Sole 24 ORE Formazione ed Eventi mette a disposizione una borsa di studio a copertura parziale (50%) del costo di partecipazione.
Per approfondimenti:
http://www.formazione.ilsole24ore.com/business-school/YZ5117-nuove-professioni-digitali.php
Che faccia hanno 1 miliardo di check-in Foursquare?
Affascinante videografica che documenta l'andamento dei check-in su Foursquare... mettetelo HD, Fullscreen e abbassate le luci. E immaginate un miliardo di checkin che illuminano il mondo...;-)
Scherzi a parte, bello.
A Week of Check-ins on the Path to One Billion from foursquare on Vimeo.
giovedì, settembre 22, 2011
Vitemedia - il fumetto per voi
Come già sapete, pubblico in syndacation la striscia settimanale di Vitemedia.
Per questioni di impaginazione del blog, metto solo una vignetta "topica" - il resto della striscia la vedete cliccando qui ;-)
Enjoy
Quando il gioco si fa alcoolico...Diageo investe 10 milioni su Facebook
Quando il gioco si fa duro - e nel mondo degli alcoolici è durissimo - i duri mettono mano al portafoglio.
E Diageo è un player molto tosto.
Con marche come Baileys (di cui abbiamo parlato da poco), Guinness, Smirnoff, Pampero, Johnny Walker, Dom Perignon etc etc.
La notizia, diffusa dal Financial Times, è quella di una partnership tra Diageo e Facebook.
Diageo conta già oltre 12,6 milioni di fans mondiali (cumulati fra le marche) su FB. E investirà 10 milioni di dollari sulla più nota delle piattaforme social.
Diageo conta già oltre 12,6 milioni di fans mondiali (cumulati fra le marche) su FB. E investirà 10 milioni di dollari sulla più nota delle piattaforme social.
Facebook metterà a disposizione skills e risorse per sviluppare nuovi percorsi di engagement dei consumatori, per le marche del gruppo, a livello mondiale.
Da un lato soldi, dall'altro know-how. E marketing, esperienza nell'online, visione etc etc. Una specie di megaconsulenza..chiaramente di parte e finalizzata a portar soldi (solo?) alle proprie casse ;-)
Da qui qualche mia considerazione personale da digital planner ;-)
Se facessimo finta che Facebook sia un media, le agenzia griderebbero alla disintermediazione. Ed in effetti il rischio esiste - che il proprietario di una piattaforma tecnologica e di engagement si metta appunto a fare creatività (e già lo fanno....).
Con un vantaggio sleale: quello di conoscere al meglio la tecnologia e le possibilità. Di sapere in anteprima cosa bolle in pentola. E soprattutto di fare cose che agli "altri" non lascerebbero fare.
Da capire se sentono il rischio di inimicarsi le agenzie, che potrebbero fare la guerra (dicendo ai propri clienti cose tipo "Facebook è morto, per comunicare su Internet ora bisogna andare su Google+ e su Badoo" ?).
Ma forse il ruolo di influencer che le agenzie un tempo avevano nei confronti delle aziende è evaporato, il ruolo del consulente e del consigliori si è appannato a favore di un ruolo da fornitore più o meno intercambiabile, da prendere per le orecchie e strizzare finchè non taglia i suoi costi.
Vabbé, leggetevi l'articolo che è istruttivo.
PS: a livello italiano (disclosure: ho lavorato su progetti web per Diageo, un paio di anni fa)...
a) Baileys in Italia ha oltre 29.000 fan - ma è da fine agosto che non si pubblica una riga e quindi l'engagement è quel che è - e il ritmo dei post a occhio è tipo una volta al mese.
b) Smirnoff Italia sta sui 3000 fan; e avendo un asset interessante come il Smirnoff Nightlife Exchange Project, ci sarebbe stato da aspettarsi un qualche cosa di più.
c) Johnny Walker Italia mi risulta non pervenuto, mentre Pampero Italia ha un bel 49.000 fan, delle attività di integrazione online/offline interessanti ma una bacheca che funziona un po' al rallentatore, mi sembra.
Lascio a chi ha voglia di farsi un giro sulle altre marche del gruppo ed analizzarle...
mercoledì, settembre 21, 2011
La città High-Tech. Vietata agli umani.
Una città tutta nuova. Dotata delle più avanzate tecnologie.
Una smallville high tech. 20 miglia quadrate. Spazio per 350.000 persone.
Autostrade, servizi, tutto quel che serve, e in cui vengono applicate le più recenti invenzioni e trovate tecnologiche. Sole e aria buona.
Bella vero? Il posto dove tutti noi geek vorremmo andare a vivere (mancanza di mare e cucina mediterranea a parte, ovviamente, visto che siamo dalle parti del New Mexico, non lontani da Los Alamos).
Peccato. Scordatevela. Sì, perché in questa città è vietato vivere agli esseri umani. Agli umani è proibito entrare e abitare: disturberebbero i test
Per saperne di più, potete leggere il mio articolo su Apogeo :-) e scoprire che più che la ricerca scientifica, potrebbe "Ai Confini della Realtà".
Una checklist per il proprio blog (2)
Pubblico sul sito di Eurogroup una nuova puntata del mio corso di web marketing per non esperti.
Questa volta si tratta della seconda parte della "Blog checklist".
Il blog aziendale: le decisioni che bisogna prendere prima dello start up.
Quando si decide di aprire o di rinnovare il proprio blog aziendale, occorre prendere un certo numero di decisioni critiche.
Nella puntata precedente abbiamo introdotto il tema di quanto sia necessario porsi delle domande e prendere delle decisioni prima di partire a fare un proprio blog. Per non ritrovarsi poi in un vicolo cieco a causa di cattive decisioni strategiche iniziali o, peggio ancora, andare a intuito senza avere chiara la strategia, gli obiettivi, perché facciamo un blog e cosa speriamo di ottenere per il nostro business.
In questa seconda puntata, ecco un'altra serie di domande interessanti da porsi.
Il resto, se vi interessa, lo potete leggere qui.
martedì, settembre 20, 2011
Donne, Tecnologia, Social Engagement e basta CPM: un convegno interessante.
Vi segnalo un convegno che mi sembra molto interessante. E non (solo) perché sono tra quelli che parlano ;-)
Il tema sono in realtà due:
- donne e tecnologia, dal punto di vista della community delle Assistenti di Direzione (donne per cui la tecnologia non è solo uno strumento di lavoro ma anche un tool di identità)
- l’incongruenza dell’approccio quantitativo/pubblicitario al mondo dei Social, che ha logiche e metriche di successo che sono molto diverse da quelle dell’Advertising, specialmente su un target critico per il business come quello femminile.
Io ci vado (ovvio). Se volete ci vediamo là. E se ne discute.
Ecco i dettagli (vi incollo parte della press release, che facciamo prima):
CPMvsLIKE. L'INFLUENZA DELLE DONNE NEL SOCIAL ENGAGEMENT
Dibattito nell’ambito della Settimana Della Comunicazione.
TheGoodOnes presenta l’esperienza di Secretary.it, la più ampia community di Assistenti di Direzione, influenzatrici nel loro network sociale e decision maker per la selezione di prodotti e servizi, uno spaccato significativo dei processi di conversazione delle donne on-line.
Per conoscere la community, per comprendere il valore della social influence, per pensare in termini di non-impression, per considerare l’engagement come indicatore del successo delle campagne di social marketing.
Relazionano:
Jessica Alessi - Fondatrice Secretary.it
Emilio Vignapiano - Head Social Marketing Mondadori
Marco Muraglia - CEO Starcom Italia
Alessandra Niada - Head Mkt&Comm Best Western Italia
Marco Marozzi - Fondatore TheGoodOnes
Intervengono:
Patrizia Martello - Partner MemethicLab
Cosimo Palmisano – CEO Ecce Costumer
Roberto Venturini – Digital Planner
Modera:
Federico Pedrocchi – Giornalista di Scienza Radio24 / Progetto Triwù
Maggiori info su http://thegoodones.eu/
Baileys, Cantuccini, Sampling, Facebook.
Ovvero, per lanciare il nuovo Baileys al gusto "Biscotti" (che poi dal visual sarebbero dei Cantuccini, se non degli anicini), si è buttato nel media mix anche un sampling su Facebook.
Budget: 200.000 confezioni prova da 5 cl, che si possono richiedere su FB a coppie (una per te, una per un tuo amico). Così c'è la viralizzazione, il gesto gentile (tipico di giochi online come Farmville) etc.
Così si può assaggiare "The Luxurious taste of Italy" (mi aspetto che prima o poi facciano il gelato industriale al pesto o lo Yogurt Bolognese Italian Flavour.
Non sperate di potervici infilare: la pagina è esclusivamente per i clienti Great Britain e a noi stranieri proprio non ci fa entrare...
lunedì, settembre 19, 2011
Corso Sole 24 Ore Marketing, Comunicazione e Media Digitali
Vi segnalo, come d'abitudine, i corsi in cui sarò docente... (a Milano) specificamente il Master di Marketing, Comunicazione e Media Digitali.
Se interessa...
btw è possibile accedere a borse di studio, finanziamenti bancari e ai fondi interprofessionali.
Approfondimento: http://www.formazione.ilsole24ore.com/business-school/YA4972-master-aula-marketing-comunicazione.php
Se interessa...
btw è possibile accedere a borse di studio, finanziamenti bancari e ai fondi interprofessionali.
Approfondimento: http://www.formazione.ilsole24ore.com/business-school/YA4972-master-aula-marketing-comunicazione.php
Il sogno lunare (infranto?) di Domino Pizza - e la centralità della strategia.
Troppo spesso ci concentriamo (solo?) sul come comunichiamo.
Quale tool, quale trovata, qual tecnologia.
L'essenza della comunicazione è la strategia - il trovare "cosa" dire, qual'è il punto che vogliamo fare, la posizione che vogliamo occupare.
C'è chi obietta che i creativi (o certi creativi) riescono a farlo bene senza strategia. Io rispondo - per averlo visto - che creativi bravi possono farlo senza strateghi ;-) perché sono bravi a costruire da soli strategie che portano alla creatività, in modo formale o istintivamente. Al punto che se gli dici che hanno fatto della strategia alcuni si offendono e dicono che hanno fatto della eccellente creatività che non ha bisogno di strategie :-)
Sulle diatribe e rivalità tra strategic planner e creativi, strateghi ed account si potrebbero scrivere volumi, specialmente in quei luoghi d'intrighi che sono le agenzie di adv (e specialmente in tutte quelle dove i risultati per il cliente sono al fondo della gerarchia degli obiettivi per coloro che ci lavorano, troppo impegnati a battagliare per il potere sulla tolda di una nave che sta comunque affondando).
Piccole beghe d'agenzia a parte, importa soprattutto ragionare sulla "brand story", la storia che vogliamo raccontare, il sogno che vogliamo condividere.
In quest'ambito mi piace molto l'idea di Domino Pizza Japan.
Ragionare, seriamente ( o almeno presentandolo in modo molto serio ;-) sul progetto di aprire un Punto Vendita sulla Luna. Aprire un ristorante lunare* che rifornisca di pizza astronauti e scienziati - un temporary shop, comunque, limitato a soli 12 mesi. Per un costo di 21 Miliardi di dollari ;-)
Guardatevi il video che vede il capo di Domino Pizza Japan presentare il progetto.
Un sogno, on obiettivo, una storia che definisce la marca, che "ingaggerebbe" il pubblico... chiaro, facile parlare di preminenza dell'idea rispetto alle technicalities quando si ha un budget di 21 miliardi di dollari. Ma la lezione è sempre valida. Se non c'è un'idea c'è solo una paginetta di Facebook su cui nessuno interagisce.
Anche se, però...
Poi al momento dell'annuncio, qualcuno (io per esempio) è andato a vedersi quanto fattura Domino Pizza. 21 miliardi di Dollari significherebbe investire, per creare la base lunare, una cifra pari a quindici anni almeno di fatturato ( o 55 anni di profitti) US.
E qui si sente odore di pizza bruciata :-) o di stunt marketing.
Com poca sorpresa quindi, se andate oggi sul sito http://moon.dominos.jp/ , a una quindicina di giorni dall'annuncio del progetto lunare, troverete un video diverso. in cui il boss annuncia che il progetto è spostato a data da definirsi etc etc... ;-) visto anche che il prezzo al pubblico di una pizza sulla Luna sarebbe stato superiore ai 214 milioni di Yen.
Potete ancora deliziarvi con il sito lunare originario a questo indirizzo (suggerimento: il menu compare portando il mouse sul lato sinistro sullo schermo, su alcuni computer è talmente nascosto da essere praticamente invisibile).
Dateci un'occhio, ci sono alcuni spunti interessanti di comunicazione :-) compresi i progetti per lo sviluppo di uno scooter spaziale con cui poter fare le consegne a domicilio sulla Luna ;-) e i vari schizzi di come sarebbe la base Domino ...(LOL)
*Da notare che non si tratterebbe di un record di consegna spaziale: infatti già nel 2001 Pizza Hut ha consegnato sei pizze ai cosmonauti della ISS (Stazione Spaziale Internazionale).
sabato, settembre 17, 2011
Hamburger, robot e laser :-)
Dove si vede un robot frustrato, un paio di laser e un hamburger...
Il concetto, un po' criptico, è che questo è un panino fatto a mano, non a macchina...
If machines can't eat it, machines shouldn't make it. Introducing the new Hand-Breaded Chicken Fillet Sandwich at Carl's Jr.
In omaggio, accludo anche il "Come l'hanno fatto".
Enjoy.
venerdì, settembre 16, 2011
Un convegno sulla ascolto della Rete - a Roma
Mi sembra interessante, mi sa che ci farò un salto :-)
Gianandrea Facchini e Buzzdetector
invitano al convegno
“Social media listening: conversation about tools and metrics” Guest: Marshall Sponder – www.webmetricsguru.com
Moderatore: Alessio Jacona
Panel di conversazione – L’ascolto della rete, aspettative e applicazioni
Patrizia Iantorno, CRM e Social media manager, MSC Crociere
Stefano Mizzella, PHD e analista, Openknowledge
Antonio Pavolini, Senior Analyst, Media Industry -‐ InnovaCon & Industry RelaCons Telecom
Manuela Kron, Corporate Affairs Director, Nestlè
Marco Muraglia, CEO Starcom
Roma, 29 Settembre 2011
Spazio Howtan, Vicolo del Polverone 3 Ore 11.30 – 15.30
rsvp: g.facchini@buzzdetector.com
Mi piace che sia a Roma e che comunque sia organizzato in modo che si può vedere anche andando a Roma in giornata ;-)
invitano al convegno
“Social media listening: conversation about tools and metrics” Guest: Marshall Sponder – www.webmetricsguru.com
Moderatore: Alessio Jacona
Panel di conversazione – L’ascolto della rete, aspettative e applicazioni
Patrizia Iantorno, CRM e Social media manager, MSC Crociere
Stefano Mizzella, PHD e analista, Openknowledge
Antonio Pavolini, Senior Analyst, Media Industry -‐ InnovaCon & Industry RelaCons Telecom
Manuela Kron, Corporate Affairs Director, Nestlè
Marco Muraglia, CEO Starcom
Roma, 29 Settembre 2011
Spazio Howtan, Vicolo del Polverone 3 Ore 11.30 – 15.30
rsvp: g.facchini@buzzdetector.com
Mi piace che sia a Roma e che comunque sia organizzato in modo che si può vedere anche andando a Roma in giornata ;-)
La Gamification di Fineco?
Per presentare un proprio prodotto sui Futures, Fineco adotta un linguaggio visuale che sembra preso di peso da Farmville.
Si potrebbero fare dei ragionamenti su come la pop culture contemporanea basata su FB influenzi la comunicazione anche su prodotti serissimi e rischiosetti... ma fateli voi, se volete.
Grazie a Paola, cui ho rubato la schermata.
giovedì, settembre 15, 2011
E da oggi il fumetto sul mio blog :-)
Sentivo da un po' che a questo blog mancava qualcosa...
...certo di fare cosa gradita al mio stimato pubblico, da oggi non manca più il fumetto :-)
Ogni settimana, in syndacation, pubblicherò un link alla striscia Vitemedia - un cartoon che racconta la dura vita dell'agenzia :-)
Spero che vi faccia piacere.
Dato che il template del blog renderebbe illeggibile la striscia completa (verrebbe troppo piccola), pubblicherò un frame significativo, linkato alla striscia nella sua integralità.
Enjoy :-)
Google+ ha 340.000 utenti in Italia...?
Iniziano a vedersi dei numeri anche su Google+. Inevitabile, c'era da aspettarselo.
Mi aspettavo anche un po' più di attività da parte di Google sul fronte utenze business, btw, ma tant'è.
Venendo ai numeri:
"Fullresearch, istituto di ricerca del gruppo FullSIX, ha effettuato una proiezione del numero di utenti italiani del Social Network Google+.
Il numero di utenti stimati al 6 settembre 2011 è di circa 340.500 unità.
Il metodo è lo stesso utilizzato da Paul Allen nelle settimane scorse per calcolare il numero di utenti di Google+ negli Stati Uniti.
Fullresearch ha individuato un campione di più di 125.000 cittadini italiani maggiori di 13 anni (per i minori di 13 anni non è possibile iscriversi al Social Network) caratterizzati dai cognomi più diffusi in tutta la penisola e ha misurato la presenza percentuale dei cognomi all'interno dei profili Google+ di lingua italiana.
L'ultimo dato disponibile, dichiarato da ComScore a fine Luglio, rilevava in Italia 250.000 utenti. "
Estrapolando questi dati, Google+ potrebbe anche arrivare a una milionata di utenti per la fine dell'anno... una piccola quota rispetto a Facebook, certo, ma gli utenti si contano e non si pesano, dato che qui non siamo nel mondo dell'advertising e dei GRP, OTS e Auditel.
E gli utenti di G+ e di FB sono mondi un po' diversi.
mercoledì, settembre 14, 2011
IL QR Code rasoterra cerca l'incredibile (teaser).
Già i QR Codes sono un tale traffico (prendi il telefonino, lancia l'app etc etc) che ci manca solo che in metropolitana vengano piazzati sul bordo inferiore dei manifesti. Evidentemente pensati per posizioni di affissione piu' alte.
Comunque io sdraiandomi a terra sono riuscito a connettermi e a scoprire che si tratta del teaser di un'operazione di Asus: http://www.insearchofincredible.com/
Ora, io spero davvero che incredibile lo sia, perché ci siamo francamente un po' stancati di roboanti promesse che poi si riducono a quattro filmatini prodotti con due lire.
Quel che per ora si vede sembra promettere qualità. Speriamo in bene... io mi sono registrato e, come dicono loro, mi preparo a vivere l'incredibile. Che a quanto capisco dovremo cercare insieme. Anche se è lecito il timore che poi alla fine ci si ritrovi con un'operazione che raccoglie i soliti filmatini user generated mal girati e un po' sfigati.
Speriamo in bene, again.
Parlare con gli autori - con Kindle e Twitter
Amazon mette a disposizione la possibilità di fare domande agli autori direttamente da Kindle.
Il rapporto autore-lettore è in procinto di cambiare o sarà solo l’ennesima trovata tecnologica?
Anche con l’arrivo di internet, il libro è rimasto un oggetto molto 1.0, ammesso e non concesso che per “2.0” si intenda una connessione sociale, una possibilità di dialogo. Ad esempio tra autore e lettori.
Senza voler per forza parlare di libri collaborativi o user generated, il semplice fatto di poter scambiare un’opinione, una chiacchiera con l’autore era un obiettivo complesso da realizzare. Oggi Amazon permette di aprire un canale diretto e tecnologico con l'autore e con la community che si genera attorno a un libro. Un po' social media e un po' tecnologia.
Ne parlo sul mio più recente pezzo per Apogeo, che potete leggere qui.
Enjoy.
martedì, settembre 13, 2011
Gamification: il Monopoli di Foursquare
A Monopoli ci abbiamo giocato un po' tutti, c'è chi lo ama per il suo gusto retrò, chi lo trova noioso esattamente per lo stesso motivo (chi, come me, trova orrendi i tentativi di modernizzarlo, come nel caso del Monopoli di Cars, giocabile anche online).
Ma il concetto di finire in luoghi geografici e impossessarsene è esattamente quello che c'è alla base di molti "giochi" di geolocalizzazione, primo fra tutti Foursquare.
Quindi, perchè non fondere i due concetti e fare un monopoli che si gioca usando Foursquare?
Nasce dunque Foursquaropoly.
Recandosi fisicamente sul luogo, sulla casella, dotati di smartphone e mezzi di trasporto propri; invece di finirci virtualmente con un dado e un segnalino (interessante notare che il digital porta al reale mentre il tradizionale porta al virtuale, in questo caso ;-)
Per ora Foursquaropoly è solo un concept in via di sviluppo.
Vedo solo qualche miliardo di problemi con marchi e diritti vari, a meno che non si mettano d'accordo con l'azienda proprietaria di Monopoli, che potrebbe essere interessata a saltare a bordo dell'iniziativa, se sono smart e vedono la convenienza.
Comunque gli sviluppatori del gioco - che al momento è mooolto under development e che origina da un concept sviluppato da studenti, sembrano essere perfettamente e dolorosamente consapevoli di queste problematiche, tanto da preannunciare che nome e grafica del gioco sono destinati a cambiare...
PS: a voler essere pragmatici e poco romantici, va anche rilevato che gli autori del concept ne hanno approfittato per mettere online, all'interno del microsito di announcement del concept, anche il proprio portfolio.
Volendo, quindi, potremmo anche vederla come una intelligente operazione di autopromozione e di job hunting, un po' come il famoso "Google Job Experiment"...;-)
Foursquaropoly from Deanna McDonald on Vimeo.
Il massimo della schifezza...virale. Ma ha un senso.
OK, questa idea darà un nuovo senso al termine viral marketing. Anzi al marketing batterico.
Warner Bros lancia "Contagion" il solito film sulla solita morte dolorosa per via del solito batterio killer che come al solito ci invade etc etc.
Più che il film mi sa che è innovativa la comunicazione. A partire dai poster che sono stati realizzati per essere delle vere colture batteriche. E si vede.
Dentro ci sono non solo autentici batteri colorati ma anche muffe e... insomma, gli ingredienti per farvelo a casa li ricavate dal video qui sotto che presenta l'idea.
Dentro ci sono non solo autentici batteri colorati ma anche muffe e... insomma, gli ingredienti per farvelo a casa li ricavate dal video qui sotto che presenta l'idea.
Ed ecco il trailer del film
lunedì, settembre 12, 2011
Burberry spende il 60% in Social...e in spot sexy su YouTube
Specialmente in Italia ci siamo abituati che sui Social vadano piccole percentuali dell'investimento pubblicitario.
Con l'eccezione di piccole aziende con piccoli budget che non riescono ad accedere all'advertising - e quindi concentrano sul digitale e i Social Media.
All'estero non è proprio così - ultimo esempio quello di Burberry che ha deciso di ridurre considerevolmente l'adv classico (il che per una marca del mondo moda è un bel passo coraggioso) e di spostarsi sul digitale... però per un profumo, mica per l'impermeabile o la sciarpetta (eh, sì, c'è il trucco, sarebbe stato strano che avessero avuto il coraggio o l'incoscienza di non far più vedere i propri modellini di stagione sulle pagine delle riviste per le persone giuste ;-)
Comunque, per il proprio profumo Burberry Body, il 60% del budget è andato su Facebook - comprendendo un'offerta di un campione gratuito (recapitato con strumenti offline, ovviamente - dato che strumenti come questo non li hanno ancora installati a casa di tutti ;-) )
L'offerta del campione gratuito della fragranza femminile è valida anche per l'Italia.
Vi accedete dalla pagina FB.
Il lancio non sarà solo "social" - ovviamente è stato fatto anche un bello spot...bello sexy (tipo sotto il vestito niente) lanciato su YouTube.
sabato, settembre 10, 2011
Bellissime: foto... animate
Post leggerino del sabato ma un po' meno leggerino del solito.
Vi segnalo queste opere di questo fotografo, che ai suoi scatti aggiunge piccoli dettagli animati.
Una via di mezzo tra foto e video, per così dire... una roba che trovo molto elegante e che a me piace molto (sì, lo so, alla fine sono delle gif animate, però...), hanno un che di interessante
Li trovate su http://cinemagraphs.com/.
Your mileage may vary, comunque ;-)
Enjoy.
venerdì, settembre 09, 2011
Un post in cui si Parla di Groupon dato per spacciato e di Google Offers
Mumble mumble...
...parliamo di daily deals. Quelle offerte speciali che vi arrivano ogni giorno via email. Di cui se vogliamo possiamo tracciare un albero genealogico che le fa risalire a Woot!.
Parliamo di cose (cito solo la mia mailbox) tipo Groupon, Jumpin, Grupalia etc etc.
Da un lato è partito in rete un ciclo dell'hype che vuole il modello di business dei daily deals come ormai insostenibile e specificamente Groupon come un dead man walking il cui giorni sono ormai contati.
Vedremo. Come insegna la storia recente, le notizie e le predizioni hanno la tendenza ad essere spesso fortemente fuori sync con la realtà (scusate, sto rileggendo insieme The Black Swan e Freakonomics, e la combinazione mi sta probabilmente causando effetti allucinatori).
Di sicuro leggere della prossima implosione di Groupon sull'Harvard Business Review da' una patina di credibilità a questa previsione... anche se non va dimenticato che ad esempio la CNN aveva dato per spacciato Google, qualche anno fa.
Dall'altro lato (e sarebbe un caso della cosa sbagliata che arriva al momento sbagliato?) Google ci sta provando abbastanza seriamente, a entrare anche in questo ennesimo mercato - con Google Offers (al momento disponibile solo in alcune città degli US).
E ce lo si poteva aspettare, dopo che Groupon aveva rifiutato una bella offerta di acquisto proprio da parte di Google, azienda che ha dei forzieri belli pieni, tipo il deposito di Zio Paperone.
Ora, data l'abilità di Google a mettere nei guai una serie di aziende e di mercati, introducendo modelli in cui la tecnologia sostituisce gli umani, il self service sostituisce (almeno in parte) i venditori, tutte le volte che Google si muove io lo guardo con attenzione...
Va notato però che a differenza di servizi come Adwords, in cui il self service può essere totale, per Google Offers è previsto l'intervento di "specialisti" di Google nel guidare l'azienda e nel realizzare il deal. Quindi un intervento di forza lavoro umana che in altri servizi non c'è (e quindi non è un costo).
D'altra parte, per i daily deals uno dei problemi (almeno teoricamente più grossi) è il costo e la capillarità di una rete commerciale che vada a contattare uno per uno milioni di negozi, piccoli business etc che potrebbero potenzialmente investire in questo sistema di promozione.
Google ha dalla sua, specialmente in paesi un pochino più evoluti di noi, una tale notorietà e credibilità da poter forse attirare il business senza andarlo a cercare con una rete vendite... tenendo anche conto che dispongono di una delle migliori macchine pubblicitarie del pianeta (se non ricordo male, un fatturato attorno ai 29 miliardi di dollari l'anno?), che possono agevolmente usare per fare pubblicità anche ai propri di prodotti e servizi ;-)
Qui scaricate lo scarno Fact Sheet di Offers, che spiega a grandi linee come funziona.
Direi quindi, da seguire.
Audiweb: dati utenti Internet italiani a Luglio 2011
Dati sulla diffusione dell'online in Italia e i dati di audience del mese di Luglio 2011 da Audiweb: ecco il solito e consueto aggiornamento, con qualche commento e un po' di prospettiva storica.
Sono 26, 2 milioni gli italiani (dai 2 anni in su) che si sono collegati a internet almeno una volta tramite computer a Luglio 2011, da casa, ufficio o altri luoghi. La stessa cifra registrata a Giugno; rispetto a Maggio 2011 abbiamo un calo di 600.000 utenti, dato che erano 26.8 milioni. Ad Aprile erano 26.6 contro circa 26 milioni scarsi a Marzo 2011. A Febbraio erano 25.4 milioni, 25.8 milioni a Gennaio e 25 a Dicembre 2010. La crescita anno su anno è al 10% rispetto al 10.4% registrato a Giugno 2011 vs Giugno 2010.
Forse complice il periodo estivo, scende però significativamente il numero di utenti attivi nel giorno medio: a Luglio 2011 sono 12,2 milioni di utenti attivi mentre erano 13 milioni a Giugno, a Maggio erano 13,2 milioni,13 milioni a Aprile. A Marzo erano 13.3 milioni, a Febbraio 12,8 milioni, 12,6 a Gennaio, 12 milioni a dicembre 2010, 12,6 a Novembre 2010 (se poi volete farvi delle storiche più arretrate, fate un search su questo blog per “Audiweb” così recuperate i post precedenti e vi fate rapidamente una serie).
La crescita Luglio 2011 / Luglio 2010 è del 12,8%. Quella Giugno 2011 / Giugno 2010 era però dell' 11.3%
Si sta online 1h 13' al giorno, quindi abbastanza di meno rispetto ai mesi precedenti: a Giugno erano 1 ora e 19 minuti al giorno, a Aprile era 1 ora e 18', a Marzo era 1 ora e 24' al giorno, 1h 37’ a Febbraio, a Gennaio era 1h 40’.
Pagine viste 128, a Giugno 146, a Maggio 155 pagine per persona, ad Aprile erano 158, a Marzo erano 174 pagine mentre erano in media 202 a Febbraio, a Gennaio 201 e a Dicembre 2010 erano 183.
Di qui copio / incollo la press release:
L’attività online nel giorno medio cambia a seconda delle fasce orarie monitorate: tra le 9:00 e le 12:00 si registra una significativa attività con una media di 5,5 milioni di utenti attivi; tra le ore 12:00 e le 15:00 sono online in media 6,1 milioni di utenti attivi e il dato resta stabile fino alle 21:00, raggiungendo il picco tra le ore 15:00 e le 18:00 con una media di 6,2 milioni di utenti attivi; tra le 21:00 e la mezzanotte il dato si ridimensiona con 4,9 milioni di utenti attivi che navigano mediamente per 30 minuti consultando 49 pagine.
Per quanto riguarda più in dettaglio il profilo degli utenti attivi nel mese di luglio, risultano online nel giorno medio 6,8 milioni di uomini (il 24,8% della popolazione di riferimento) e 5,4 milioni di donne (il 19,7% della popolazione di riferimento). in particolare i giovani tra i 25 e i 34 anni (il 32,4% della popolazione), seguita dai 35-54enni (il 31,4% della popolazione che è anche quella più rappresentata online con il 47,3% degli utenti attivi nel giorno medio).
Il 31,5% della popolazione online nel giorno medio proviene dall’area Sud e Isole (3,8 milioni di utenti attivi), il 30% dal Nord-Ovest (3,7 milioni di utenti attivi), il 17,8% dal Centro (2,2 milioni) e il 15,7% dall’area Nord-Est (1,9 milioni).
La sintesi mensile del report Audiweb Database è disponibile sul sito audiweb.it per gli utenti registrati e in forma completa per tutti gli abbonati attraverso le principali aziende di elaborazione dati per la pianificazione pubblicitaria.
Legenda
Utenti attivi nel giorno medio (Reach Daily) = fruitori per almeno un secondo del mezzo (Brand/Channel) nel giorno medio del periodo selezionato.
Utenti attivi (Reach) = fruitori per almeno un secondo del mezzo nell’intero periodo di durata della rilevazione.
Connessi: individui +2 che hanno accesso potenziale a Internet.
Popolazione: individui + 2 anni (per quanto riguarda gli individui +74 anni, si fa riferimento esclusivamente agli individui che vivono in nuclei familiari dove c'è almeno un componente tra gli 11-74 anni).
Popolazione di riferimento: in alcuni casi viene proposta la proiezione dei dati sulla popolazione di riferimento al fine di dare un'idea della percentuale di concentrazione del fenomeno nel segmento di riferimento. Ad esempio, tabella "Internet audience - Donne / Fasce d'età", popolazione di riferimento = totale popolazione femminile +2 anni.