giovedì, gennaio 17, 2008

Per combattere l'effetto TiVo, si fa sport

Negli US, come abbondantemente sappiamo, il mondo della pubblicità televisiva è preoccupato per un sacco di ragioni.

Non che la pubblicità in TV sia morta, certo è che non sta benissimo -e che sicuramente non fa vedere tassi di crescita, anzi.

Tra i molti motivi di sofferenza dei pubblicitari "classici" il terribile TiVo, il videoregistratore che permette di saltare la pubblicità. E comunque tutti gli altri strumenti che registrano ora per vedere dopo.

Questo è uno dei fattori che sta portando a pianificare in maniera crescente negli spazi sportivi; normalmente si guardano infatti in diretta e non in registrata - quindi c'è una maggior probabilità che si veda la pubblicità (è ammessa una breve fuga verso il bagno nel primo tempo e una corsa verso il frigo per una biretta nel secondo).

Per questo motivo si vede una certa tensione sui listini - ad esempio del Superbowl, con tariffe in crescita (lo spazio più costoso, quest'anno, si è venduto a 3 milioni di dollari, +15% rispetto all'anno scorso).

Resta comunque evidente la necessità di integrare la pubblicità con altre forme, diciamo più attuali, di comunicazione - ormai quello del crossmedia/360/comunicazione integrata... è un tempo la cui ora non è più rimandabile.

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