Posizione interessante e largamente condivisa (da me).
Il mondo del digitale sconta ancora enormemente un approccio che vede affrontare i nuovi modi di comunicazione secondo delle logiche del "vecchio" advertising.
In primis la dottrina "primo non prenderle".
Minimizzare i rischi. Giocare il più possibile sul sicuro.
Ora, è assolutamente indispensabile spendere i soldi in modo oculato, e non buttarli via come si è troppo spesso fatto negli anni ruggenti.
D'altra parte, se si va sul sicuro, si fanno sostanzialmente cose già viste - il cui impatto, man mano che vengono rifatte, si affievolisce.
La sperimentazione, d'altra parte, è rischiosa: si rischia che non funzioni e i soldi non ritornano. Si rischia che funzioni e si abbia successo, si vincano premi, si spacchi il mercato.
Certo, in una cultura corporate conservativa, il rischio è anche che se l'azione va male, salti la propria poltrona. E allora non si è incentivati a sperimentare, ma si fa catenaccio e si gioca in difesa, sperando di pareggiare.
Leggete quello che dice, più autorevolmente di me, David Shing (http://shingy.com/), digital prophet di AOL. Anche se (in parte per la stranezza del suo titolo) non è un personaggio esente da critiche.
Ecco il link:
Ed ecco il link all'Huffington Post, dove scrive cose:
Nessun commento:
Posta un commento