Visualizzazione post con etichetta economy. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta economy. Mostra tutti i post

martedì, dicembre 18, 2012

Nel (cyber)spazio tutti possono sentirti urlare


Nel nuovo mondo dalle progressive sorti digitali, un parametro (e forse solo uno) è assolutamente chiaro: fai un errore e ti salteranno alla gola. 

Dai un disservizio e a gran voce un numero grande o piccolo di antifan chiederà la tua morte. Invocherà la chiusura dell’azienda (e il conseguente licenziamento di persone incolpevoli).

Il mio pensiero sul tema è contenuto nel mio più recente articolo per Tech Economy - che potete trovare qui:

http://www.techeconomy.it/2012/12/11/nel-cyberspazio-tutti-possono-sentirti-urlare/

mercoledì, dicembre 05, 2012

Nel mondo del Social non vogliamo più controllare solo il pensiero…


Una mia riflessione su un fondamentale cambiamento che il passaggio dall'advertising al Social ha portato nelle strategie di comunicazione.

Ne parlo sul mio più recente articolo per Tech Economy, che potete leggere qui.

martedì, marzo 27, 2012

Entrare sul digitale è solo la fine dell’inizio



Se molti di noi hanno problemi con il magico mondo dei Social, in parte è anche perché non pochi decisori di questi progetti si portano dietro un imprinting forte derivante da una vita passata ad occuparsi di comunicazione tradizionale. 

Un po’ come le paperelle che sono cresciute convinte di essere un etologo.

Il tema vi sembra interessante? Allora vi suggerirei di leggere il mio pezzo su Tech Economy. Lo trovate qui.
Enjoy :-)



martedì, marzo 13, 2012

Come fai Recruitment, se la credibilità online non ce l’hai?


Uno dei paradossi di questo mondo in cui viviamo è che la disoccupazione giovanile è orrendamente elevata. 

Allo stesso tempo, esiste una serie di lavori per cui non c’è un’adeguata scorta di candidati. 
 Sono ormai parecchi anni che gira il mantra “i lavori più richiesti dei prossimi 10 anni sono lavori che oggi non esistono ancora”. 

A fronte di una scarsità di risorse qualificate (perché, va detto, si trovano abbastanza facilmente persone che si spacciano per esperti), la competizione aziendale si organizza anche sulla capacità di portare a casa quelle persone, quel know how che ci permetta di eccellere o anche solo di stare alla pari. 

 Insomma, essere capaci di attrarre le persone giuste, le persone che vorremmo – sia su questi nuovi aspetti che anche per ruoli più tradizionali dove comunque abbiamo deciso che ci servono “quelli bravi”. 

 A questo punto diventa molto importante per l’azienda essere attraente, essere seducente. E qui entrano in gioco i Social Media… 

 Se l’argomento vi interessa, potete leggere il mio articolo su Tech Economy.. che trovate qui. Enjoy

mercoledì, gennaio 25, 2012

Il mio articolo su Tech Economy. Internet, che dilemma per le aziende...

E comincia un'altra avventura giornalistica. 

Da ieri è partita la mia rubrica su Tech Economy - "iniziativa editoriale che ha l’obiettivo di esplorare i punti di contatto tra il mondo dell’economia e quello delle tecnologie"


(per approfondimenti, vi rimando al mio post precedente).


Quanto al mio pezzo, ho ripensato al primo articolo che ho scritto (moltissimi anni fa) per Web Marketing Tools. E l'ho ripensato ad oggi, mettendomi nei panni delle aziende. Messe di fronte alle necessità di fare un marketing e una comunicazione diversa ma, allo stesso tempo di far quadrare i conti e di non esplodere intubandosi in una complessità eccessiva.


Se interessa, potete leggere il mio pezzo per Tech Economy cliccando qui.
Enjoy.

lunedì, maggio 23, 2011

Come Seth Godin ha fatto i soldi regalando un libro...

Dunque... chi mi conosce un po' sa quanto sia (e sia sempre stato) vocalmente allergico all'entusiasmo verso i "nuovi paradigmi", verso la funky economy, verso la Free Economy, verso la New Economy... (poi, negli ani, un po' di previsioni sbagliate le ho fatte anch'io e di cose che a posteriori si sono rivelate discutibili le ho scritte anch'io, come tutti).

A me continua a non tornare il conto di un po' di cose, che hanno rialzato la testa come se la lezione del 2000, in cui scoppio la bolla Internet perché giravano tante parole ma pochi soldi.

Però, bisogna ammettere che Internet ha cambiato un po' di cose nell'economia. Ha messo in difficoltà certi mercati e ne ha inventati altri. Ha cambiato delle regole del gioco. Ad esempio nell'editoria.

Quindi, pur evitando di entusiasmarmi e di credere che dobbiamo (già?) buttar via l'economia classica, mi piace segnalare questa intervistina con Seth Godin, che racconta del suo libro "Unleashing the ideavirus" - e come ha venduto milioni di copie iniziando a regalarlo.

Di certo non è da tutti, come sanno tanti di quelli che ci hanno provato seguendo il suo esempio. Un po' di riflessioni da fare, specialmente sull'incertezza di un mondo dove uno fa una cosa e chi fa la stessa ha risultati diversi.

Capite perché mi piace poco insegnare usando le Case Histories? Se presentassi questa come Case e gli allievi provassero a fare la stessa cosa (ora), sicuro che non tirerebbero su una lira... vabbè, vedetevi il video che è breve e interessante.

BTW questo video è uno dei trailer di PressPausePlay, "a film about hope, fear and digital culture", che si preanuncia interessante - a meno che non sia il solito discorso di paradigmi scoppiati e di modelli di business dove non si capisce come alla fine del mese riesci a pagare l'affitto...;-)