martedì, gennaio 13, 2015

La realtà virtuale di British Airways: una buona o una cattiva idea?

Lo ammetto, ero partito per scrivere un post di plauso e invece è uscito un post di riflessione.

Partiamo dai fatti.

British Airways, per promuovere la propria offerta di viaggi negli USA, ha fatto un piccolo tour in alcune città europee.
Lo sappiamo: per farti venire voglia di viaggiare non c'è come "farti fare una experience", darti un assaggio di quello che ti aspetta.

Quindi, con perfetta logica strategica, si è deciso di usare la Realtà Virtuale, usando quel catafalco che sono gli Oculus Rift :-)

Di qui, tutto molto classico: si ferma la gente per strada, gli si fanno indossare gli occhialoni. Sperimentano una realtà immersiva che li stravolge e li sorprende. Li si butta "in prima persona" in un'esperienza molto americana, come se si fosse lì, no?

Ecco il video, poi proseguo con le mie riflessioni:




Is this the ultimate try before you fly? Customers across Europe try our newest innovation, bringing to life iconic US experiences through Oculus Rift virtual reality technology. Nicole Scherzinger launches the exciting technology, as passers-by are transported from the streets of Europe to New York, LA and Texas.

Ovviamente, sul field, si possono coinvolgere poche persone: decine, forse un centinaio, forse qualcosa di più.
Si fa un'impressione grandissima... ma su pochi; e il costo contatto lo sappiamo è ovviamente talmente alto da non valere la pena.

A meno che, recita il manuale delle PR digitali*, non si usi questo evento per creare notizia. Non si "colpiscano" dieci persone per sedurne a migliaia. Si crei, tipicamente, un video che si spera "virale" o quantomeno molto visto, che amplifichi la portata della nostra comunicazione.
E allora i conti tornano.
Ho speso sì un sacco di soldi ma ho fatto impressione su un numero ragionevole di persone. Ne ho fatto parlare. Ho innescato un buzz. Etc.

Fin qui dunque, tutto bene.
Il problema dell'operazione specifica è che la realtà aumentata deve essere sperimentata per godersela. E vedere video di persone che se la godono non è così engaging, coinvolgente, se non riesci a immaginare cosa stanno provando.

Guardando il video, mi è venuta una gran voglia di provare gli Oculus Rift.
Ma non mi è rimasta in testa British Airways o una particolare voglia di andare negli USA.
E' un po' come farsi raccontare il sesso non avendolo mai provato di persona...

Diciamo che non mi sembra che si tratti di un'idea "spreadable", perché in fondo tutto si riduce a un "abbiamo fatto provare a un po' di persone un'esperienza fighissima, peccato che tu non possa nemmeno immaginarti come sia".

Insomma, non basta buttarsi a innovare sul fronte delle tecnologie per fare comunicazioni impattanti.
Ci va molto pensiero strategico, altrimenti il rischio è che tutto quello che si ottiene sia un sonoro "so what?"

* Su questo fronte aspettatevi delle novità, in tempi abbastanza brevi
:-)

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