domenica, luglio 02, 2006

Saatchi, Una Parola, Tantissimi Dubbi

Maurice Saatchi (uno dei 2 fratelloni dell'adv) in un recente articolo sul Financial Times, vaticina la fine dell'advertising.
OK, grazie mille, prenda un numero e si metta in coda con i 20.000 altri che da tribune meno nobili l'hanno già detta, questa.

(L'articolo lo potete leggere sul FT previa una iscrizione al trial di 15 gg, The strange death of modern advertising)

E fin qui gliela passo.
Io ho lavorato qualche anno in Saatchi&Saatchi Italia, ed ho un sano rispetto per quell'azienda.
Ma avere rispetto non significa essere acritici. E io, quella che segue, faccio difficoltà a mandarla giù.

In alternativa alla pubblicità classica, il Saatchi propone una nuova agenzia, M&C Saatchi che, semplificando un po', possiamo definire come basata sul concetto di restringere la comunicazione di un'impresa ad una sola parola, in una sola parola condensarne tutta la brand equity.
Ed usare questa parola per comunicazioni iperficcanti, degli spot pubblicitari di un solo termine, iperbrevissimi.

Wow.

Permettetemi due conti.

La lingua inglese consta di un totale compreso tra i 616,000 e i 300,000 termini, a seconda di come la catalogate.
Diciamo che, comunque, quelli di uso non desueto o raro o iperspecialistico saranno meno di 100,000.
Togliamo quelli impubblicabili in quanto offensivi, blasfemi o antiamericani, e scendiamo ad alcune decine di migliaia.

Secondo fatto: l'americano medio ha un vocabolario attorno alle 10.000 parole. Facciamo 15.000 per i colti ( ma meno di 7,000 per chi non è andato al college)

Se la associazione è uno ad uno (una parola, una azienda), è immediato capire il casino che ne rischia di saltar fuori.. la corsa al nome di dominio e il cybersquatting sarebbero robe da ridere, in confronto.

Fate conto che solo i quotidiani negli US sono circa 1.800, se ognuno si prendesse una parola, avrebbero già deforestato il patrimonio di termini usabili di un 5-10%. E gli altri, che fanno? Le centinaia di migliaia o milioni di aziende US e worldwide che potrebbero vedere nell'"one world" la soluzione a tutti i propri problemi di comunicazione?

E poi... mi posso immaginare Purina impadronirsi del nome "cane" come simbolo della sua brand identity. Ma "zoccola" chi se lo prende? Tods's? e "pisello"? Findus?

Caro Maurice, lo so benissimo che a te andrebbe benissimo che solo qualche migliaia di aziende venissero alla tua nuova agenzia per pagarti profumatamente per vedersi associate ad una sola parola.
Ma tu,Maurice, a che parola ti associ?
(scusate, un vuoto di memoria, come si dice in US English "bufala" ?)


un paio di link sul tema link:
http://www.johnniemoore.com/blog/archives/001444.php
e anche qui