Marca esclusiva, posizionata su un target di palati raffinati. Grey Poupon, una senape.
Già, e sui social? Su Facebook, dove tutti si scatenano ad acquisire più like possibile, anche a costo di comprarli (poi sapete come la penso sulla polemica dei falsi follower).
Lì si rompe il giocattolo, perché l'idea è di avere cani e porci ad amare e likare la nostra pagina.
Alla faccia dell'esclusività, si svacca la marca.
A meno che...
A meno che la marca, in base al suo credo, non ci pensi bene, prima di accettare il tuo like.
Vadano a vedere il tuo profilo Facebook. A capire se sei persona di gusti raffinati. Se sei degno.
In caso contrario non ti accettano. E rescindono il tuo link, ti rimbalzano, ti rifiutano.
A me hanno preso alla stragrande (non avevo dubbi, essendo uno di gusti fini), non ho quindi potuto verificare se davvero ti segano. Provateci voi e sappiatemi dire se e quanti sono stati rimbalzati.
:-P
Ovviamente siamo nuovamente nel campo dell'uso dei tui dati, della personalizzazione, del cercare di estrarre un senso dalle cose che fai, dici, posti.
Un campo maledettamente affascinante. (in questo caso non dovrebbero esserci problemi di privacy, nella misura che il processo e il risultato li vedi solo tu e non vengono diffusi a terzi).
Fatevi un giro e giocate al processo di approvazione, è carino.
Ora, come spesso capita, non è però che l'operazione Facebook e il sito della marca siano esattamente allineati:
Si veda anche questo mio dotto articolo: Marketing negativo: se non ti vendo tu vuoi comprare…;-)
2 commenti:
non sono stato accettato, come puoi vedere: http://cl.ly/image/2C1X1E3b0Q0Y
:)
Finalmente qualcuno che lo ammette pubblicamente :-)
(anche se ho il dubbio che vada con un generatore casuale, riprova domani e vedi se il risultato è lo stesso)
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