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mercoledì, luglio 29, 2015

Da oggi su Amazon si compra pure da mangiare (sì, anche in Italia)

E finalmente anche in Italia arriva la vendita in modalità "seria", da parte del retailer simbolo dell'ecommerce, dei cosiddetti "groceries" (in realtà qualcosa già prima la si poteva trovare, ma qui si è fatto il salto di qualità)..

Pare il negozio "Alimentari e cura della casa" - che spinge la spesa a casa di roba da mangiare - ma no, frutta e verdurine, il fresco no: per Amazon Fresh il tempo non è ancora venuto.

(Vedi approfondimento sotto)

Devo dire che la cosa era più o meno scontata, visto che da tempo questo tipo di prodotti erano già in vendita su Amazon in altre nazioni. 
Qui ometto di fare un ragionamento sull'evoluzione della "spesa a casa", di tutte le startup che ho visto nascere e fallire durante gli epici anni della bolla Internet.
Troppo lunga, forse un'altra volta.

Quello che dico è che se si muove Amazon, in genere porta casa risultati, come dimostrano le ultime news sui loro economics...


Questa news rischia comunque di innescare dele reazioni a catena.

Ci sono tutta una serie di ragionamenti che si possono fare.
Se adesso si muovono i colossi dell'alimentare italiano per essere su Amazon bisognerà capire (a tendere) se e come come questo nuovo canale distributivo sul mercato italiano  (potente? Potentissimo? Debole?) farà evolvere gli scenari (prezzi, trattative con le catene...). Insomma sarà interessante vedere come evolverà l'ecosistema.

Anche perché la possibilità di vendere su Amazon, potrà offrire uno sbocco importante al mercato a una serie di realtà di eccellenza o di nicchia o di quel che volete voi.
Per vendere in Italia ma anche all'estero. Senza lo sbattimento ( o l'impossibilità culturale) di aprirsi un eshop proprio.
E su questo fronte, a titolo di esempio, mi fa piacere trovare su Amazon il mio caffè preferito :-) (si, gli faccio pubblicità al caffé Carbonelli, se meritano :-)

Anche se, d'altra parte... eh, beh, il prossimo, ovvio passo possibile è di adottare la strategia del private label.
Adottata dai retailer di tutto il mondo, declinata sul mondo e-commerce e concretizzata nel produrre pelati, biscotti e scatolame a marchio Amazon. Anche se alle nostre orecchie potrebbe suonare tanto strano pronunciare "Spaghetti Amazon" per i nostri figli potrebbe essere un giorno una cosa normale...  

(approfondimento: articolo del Wall Street Journal)
(approfondimento: il servizio Prime Pantry di Amazon - questo se arriva, arriverà più in là, mi sa)

Userò, personalmente, il servizio?
Decisamente sì (salvo confrontare i prezzi...hai visto mai, ma non penso di avere sorprese).

Sono già abituato da tempo a comprare on line vino, caffè, olio e qualche altra cosa, facendo scorta per un mese o due (così non mi fanno pagare le spese di spedizione).

Essendo un felice utente Prime di Amazon, why not.
A questo punto potrei persino smettere di andare tutte le settimane al supermercato - e il fresco andarmelo a comprare al mercato, sulle bancarelle. Combinando il commerce innovativo con quello più antico :-)

Però, d'altra parte.. diciamocelo: quando si fa la spesa entriamo in un frame of mind particolare, e i siti di quel tipo in genere applicano una metafora da supermercato, o comunque cercano di creare una experience sensata per la spesa. Quella di Amazon, che è la stessa che usiamo per comprare libri, bulloni, dischi e qualsiasi cosa mi sembra un po' inappropriata per il food. Ma poi magari uno ci si abitua.

Resto in serena attesa di vedere se anche in Italia, conseguentemente, Amazon distribuirà Echo (l'ecommerce che funziona "a voce") e/ o Dash (la bacchetta magica per mettere roba nel carrello, senza collegarsi con il computer,,, l'equivalente di annotare una cosa da comprare sulla lavagnetta).

Quelli sì che li userei a palla (sì, mi sto candidando a fare il beta tester :-)

Ed ecco come promesso, l'approfondimento della notizia, tramite un ovvio ritaglia/copia/incolla della press release (che anche in questi tempi digitali c'ha sempre il suo bel perché, se fatta bene):



Da oggi disponibili su Amazon.it migliaia di prodotti alimentari a lunga conservazione per la cura quotidiana della casa, il cui numero è destinato a crescere nel tempo.
 I clienti iscritti a Prime potranno usufruire di spedizioni gratuite illimitate in un giorno e potranno scegliere liberamente dove ricevere i prodotti: a casa, in vacanza o in uno delle migliaia di Punti di ritiro presso gli uffici postali di tutta Italia.
 I produttori e i distributori italiani di alimentari potranno vendere presto i loro prodotti in Italia e nel mondo grazie ad Amazon Marketplace.


Apre oggi su Amazon.it il negozio di Alimentari e cura per la casa. I clienti possono acquistare da subito migliaia di prodotti alimentari a lunga conservazione e per la cura e la pulizia quotidiana della casa. Al lancio sono presenti marchi nazionali e internazionali come Barilla, Valfrutta, Knorr, Rio Mare, San Benedetto, Mulino Bianco, prodotti di punta per la prima infanzia di Plasmon, Mellin o Huggies e quelli per la cura della casa come Chanteclair, Dash, Scottex, Cuki e molti altri.

I clienti possono acquistare online oppure dall’applicazione gratuita di Amazon.it e fare la spesa in qualsiasi momento, da qualsiasi luogo, ricevendo pasta, latte, bibite, shampoo e detergenti delle loro marche preferite entro 24 ore. È possibile iniziare a fare la spesa con 1-Click alla pagina: www.amazon.it/alimentari.

I clienti iscritti a Prime possono fare acquisti nel nuovo negozio Alimentari e cura della casa e scegliere una delle opzioni di consegna disponibili su Amazon.it, inclusa la spedizione gratuita illimitata in un giorno che consente di ricevere i prodotti di uso quotidiano direttamente a casa in 24 ore, disponibile in più di 6.000 comuni italiani, o il servizio Spedizione Sera che permette di ricevere i prodotti lo stesso giorno, disponibile nell'area di Milano.

... ha dichiarato François Nuyts, Country Manager di Amazon Italia e Spagna: “... abbiamo iniziato con migliaia di prodotti da centinaia di marchi nazionali e internazionali di eccellenza, e continueremo ad ampliare la nostra selezione in modo rilevante nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. A cominciare da questa estate daremo l'opportunità ai venditori terzi di offrire i loro prodotti all’interno del nuovo negozio Alimentari e cura della casa: questa è una grande occasione per le aziende alimentari italiane di raggiungere milioni di clienti Amazon sia in Italia sia all’estero.”

...

Esportando i sapori italiani
I produttori e i rivenditori indipendenti italiani di generi alimentari possono offrire online i loro prodotti a milioni di clienti non solo in Italia, ma anche all’estero. A partire da oggi, Amazon invita le aziende italiane del settore alimentare a vendere i loro prodotti sui siti di Amazon, permettendo così a milioni di famiglie di scoprirli e comprarli online.

“La cucina è uno dei più importanti patrimoni culturali italiani. Sono migliaia le aziende locali che producono specialità alimentari di alta qualità e i clienti in tutta Europa non vedono l’ora di assaggiarle. Ora queste imprese possono diventare fornitori di Amazon o vendere direttamente i loro prodotti ai nostri clienti attraverso Amazon Marketplace,” ha dichiarato Xavier Garambois, VP Retail di Amazon EU. “Siamo entusiasti di poter diventare un partner strategico per i brand italiani dell’Alimentare e di poter contribuire a far conoscere i sapori d'Italia.”

A partire da settembre, sia i produttori italiani, sia i rivenditori di generi alimentari potranno utilizzare Amazon Marketplace e vendere i propri prodotti su Amazon come venditori terzi. Potranno inserire gratuitamente i prodotti e avere il pieno controllo della propria offerta da un account unico e accedere direttamente a milioni di clienti, non solo in Italia ma anche all’estero. Con Amazon Marketplace i produttori Italiani potranno cominciare a vendere i loro prodotti in tutta semplicità; inoltre con la Logistica di Amazon potranno raggiungere tutti gli appassionati di cibo, contando su spedizioni veloci e affidabili.

Le aziende interessate a vendere i propri prodotti sul nuovo negozio Alimentari di Amazon.it possono visitare la pagina: http://www.amazon.it/DiventaFornitoreAmazon



giovedì, aprile 02, 2015

L'idraulico, lo chiamate da Amazon. Diversificazione verso i servizi.


E' ormai chiarissimo che il business di Amazon è quello di impadronirsi di quote sempre più ampie della nostra spesa.

Non che sia necessariamente un male, se ciò ci fa risparmiare e ci offre una experience migliore.


Ma, ovviamente, i timori verso i monopolisti ci sono sempre e fanno inquietare.

Senza comunque voler entrare in un giudizio di merito, vi racconto di Amazon Home Services.

Amazon, partita da libri e dischi e poi allargatasi a praticamente qualsiasi altro prodotto e a vendere merce di negozi terzi, oggi entra nel settore dei servizi per la persona, la casa... (ma solo negli USA), per capirci idraulici e affini :-)

Quindi giardinieri, insegnanti di yoga, antennisti...


Non sono i primi, già altri siti negli USA offrono un servizio di intermediazione comparabile; ma la potenza tecnologica, finanziaria e di brand di Amazon sicuramente propone un vantaggio competitivo non indifferente.

Grazie alla sua potenza (e disponibilità di risorse, in primis) Amazon può permettersi di fare dei "background check" sui fornitori che si propongono e selezionarli duramente, in modo da evitare il più possibile disavventure ai propri clienti. E tanto per essere corretti, il pagamento avviene solo a lavoro eseguito.

Io già di mio sarei abbastanza felice di fare la spesa alimentare settimanale su Amazon, magari usando Dash, o Amazon Echo. Già che ci sono potrei mettere nel carrello un insegnante di hukulele e un imbianchino. Centralizzato, pratico, rapido, garantito (ovvio) dalle recensioni di chi l'ha provato.






Approfondimento:
http://www.theverge.com/2015/3/30/8309573/amazon-launches-home-services

giovedì, dicembre 18, 2014

Quanto è difficile per una marca farsi vedere su Amazon: ricerca

Oggi vi segnalo una ricerca di Millward Brown.

La sintesi: sappiamo quanto possa essere potente Amazon come canale distributivo per un prodotto, una marca. 

Ma la lotta per riuscire a farsi vedere (e quindi comprare) è bella tosta. 

A settembre è stata condotta un'analisi negli US: su 75 milioni di persone che sono andate sul sito, solo il 30% è andato oltre la prima pagina di risultati. 

Si ripropone allora anche su Amazon l'effetto Google - dove o si è nelle primissime posizioni o spesso è come non esserci. 



 Infatti risulta che solo un 20% dei visitatori è pronto ad andare a visitare la seconda pagina, un 12.6 la terza e meno del 10% è disposto ad andare oltre (io personalmente devo essere nell'ultimo 0.5%, visto che di pagine ne guardo anche a decine, pur di poter   trovare  "una soluzione migliore"... ma so di non essere il target tipico).

 In effetti quello che capita è un fenomeno ancora molto legato ai modelli del retail tradizionale: faccio un (rapido?) giro, guardo cosa c'è sullo scaffale, se un prodotto mi colpisce l'occhio lo compro, senza investire troppo tempo e fatica a comparare, a esplorare.

Quindi se la mia marca o prodotto non sono ben visibili.... (infatti ai supermercati si paga per avere l'esposizione preferenziale, quella che rende più visibile il tuo prodotto). Su Amazon invece, è il mitico algoritmo che decide tutto.

Ecco allora che se già la nostra marca per farsi vedere in rete deve pensare ad un approccio di "Google Marketing" (sviluppo la mia comunicazione per piacere a Google, non solo alle persone - in modo da avere visibilità sul motore di ricerca), deve anche pensare a un "Amazon Marketing (devo piacere all'algoritmo di Amazon per uscire in prima pagina nella lista dei prodotti ricercati.

Anche perché le persone (almeno negli US) non sembrano esser molto sofisticate o analitiche o interessate alla reale comparazione e ottimizzazione dell'acquisto: dalla ricerca risulta che un 35% clicca sul primo prodotto della lista, un 17% sul secondo. 

Approfondimento: 

Detto questo, va rilevato che se per le marche è dura, nemmeno per Amazon son tutte rose e fiori: al di là del casino combinato pochi giorni fa ( Il Natale nero di Amazon ) ci sono brutti segnali, come i problemi sindacali avuti in Germania e la decisione di non essere più disponibile a San Marino per disaccordi sul pagamento delle tasse di importazione. E anche le vendite non sembrano essere all'altezza delle aspettative:
http://www.nytimes.com/2014/12/02/technology/to-gain-the-upper-hand-amazon-disrupts-itself.html?smid=pl-share&_r=0

Per non parlare del fatto che molte persone considerano Amazon una "evil company" e cercano di evitarla, quando non addirittura di attaccarla... insomma, sarà interessante seguire l'evoluzione dei fatti.

lunedì, novembre 17, 2014

Rivoluzione nell'ecommerce. Amazon ti piazza in casa un citofono per vendere di più :-) Amazon Echo.

Ok, non è proprio un citofono, ma tutto sommato non è una cattiva descrizione.

A naso questa è una notizia interessante e foriera di potenziali rivoluzioni nell'e-business (o magari no, chi può dirlo? 

Magari è solo un PR stunt... anche se potrebbe essere molto costoso, per una semplice operazione di comunicazione.)

In breve: è in vendita (ma non da noi) un nuovo device di Amazon che si chiama Echo.
Questo aggeggio sostanzialmente ascolta. Tutto il tempo. Se dici la parola magica ti permette di inserire a voce un prodotto nel carrello della spesa di Amazon.

Più specificamente, Amazon Echo fa diverse cose. Suona musica in streaming. Come detto ti ascolta. Ed è in grado di parlarti, di farti da assistente personale. Gli chiedi che tempo fa e lui te lo dice. Gli chiedi cos'è un oritteropo e lui ti legge la definizione su Wikipedia. E soprattutto si prende nota di cosa devi acquistare, permettendoti di aggiungere vocalmente prodotti da comprare dentro il tuo carrello della spesa amazoniano.


Sostanzialmente un "ricordami di comprare...", un "ah, segnami che devo acquistare..:"

Quindi dall'idea, dal momento in cui realizzi che ti serve o desideri un certo prodotto, al carrello della spesa con il minimo ritardo e la minima complessità possibile. E più accorci il processo, meno hai tempo e modo di cambiare idea.

Lo sappiamo, più la fai facile e più vendi.

Questo fa il paio con Amazon Dash, la bacchetta magica di Amazon per comprare i "groceries" - di cui abbiamo parlato qualche tempo fa.

Interessante notare che ai clienti "Prime" di Amazon fanno 100 dollari di sconto sull'acquisto di Echo (99$ invece di 199$). Questo significa che vogliono tenersi buoni i clienti migliori. Quelli che già hanno in testa che per qualsiasi cosa c'è Amazon. Rendergli ancora più facile e naturale comprare tutto su Amazon. Mettergli in casa un citofono per parlare direttamente con l'azienda.

L'idea strategica di questo prodotto immagino sia quella di contribuire sempre di più a far diventare Amazon il punto di riferimento per qualsiasi acquisto (tenete conto che in altri paesi ci comprate molte cose in più, ci potete fare anche in buona misura la spesa degli alimentari e simili). Far scattare il "mi serve la birra --> lo dico ad Amazon" (Homer)

E intercettare tutte le idee d'acquisto, efficientizzando il più possibile il percorso verso il carrello. Tanto, basta la parola.

Approfondimenti:


sabato, maggio 10, 2014

Il riassunto settimanale del mio blog

Continua la tradizione di inserire immagini a caso nei post settimanali di riepilogo.
Settimana contraddistinta da lavori importanti e dalla partecipazione ad una grossa gara - quindi il blog ne ha un po' sofferto e sono riuscito a pubblicare meno del solito.

Anzi, nemmeno il riassunto settimanale del blog è stato pubblicato, recentemente, per via di vacanze e ponti.

Se vi siete persi qualcosa, ecco la lista di ciò che ho pubblicato dall'ultimo aggiornamento - ci sono un po' di cose secondo me parecchio interessanti e godibili che meritano la lettura.

Enjoy e buon weekend.

Brutto colpo per negozi e i supermercati? Amazon Dash, la bacchetta magica per lo shopping

Da leggere: 5 principi per una marca di successo

Da guardare - Real time marketing con l'aiuto del pubblico - song writing & Pretzel :-) (e sale il titolo in borsa di Wendy)

Audiweb Marzo: un po' più di italiani in Rete, Internet si ripiglia...

Dedicato a tutti i pubblicitari :-) Le Dumb ways to die in Agenzia :-)

Product Placement nei video online: adesso è "retroattivo" (e considerazioni su coda lunga e manipolazione dei contenuti)



martedì, aprile 22, 2014

Brutto colpo per negozi e i supermercati? Amazon Dash, la bacchetta magica per lo shopping



Si parlava di cose del genere da tempo, magari in forme più complesse (frigoriferi intelligenti e connessi...). 

Applicazioni del genere per smartphone che fanno cose analoghe già esistono, ma non hanno la stessa "convenience" di un hardware dedicato.

La bacchetta magica di Amazon a occhio sembra una cosa effettivamente pratica e divertente.

Serve a comprare online le "groceries"(ma non solo), insomma a fare la spesa su Amazon Fresh (attivo in Souther California, Seattle area e S.Francisco Area)

In Italia i supermercati online sono abbastanza scomparsi dal radar screen - dopo un periodo eroico un po' di anni fa, ancora esistono ma non fanno più notizia. 

Anche perché c'è tutta una parte non solo culturale ma anche di bieca logistica che complica le cose (e non è che uno si può far consegnare latte e uova alla Packstation non refrigerata ... :-))

Invece all'estero evidentemente il potenziale ci deve essere se Amazon ha deciso di investire su questo fronte.

Amazon Dash è un hardware che può sia leggere i codici a barre che riconoscere la voce.

E mettere i prodotti che ci servono (che a casa abbiamo terminato, ad esempio) nel carrello della spesa in modo facile - e progressivo.

Man mano che ci si ricorda di qualcosa  - invece di segnarselo su una lista per comprarlo poi durante il weekend (se siete ben organizzati) - fate che memorizzarlo nel carrello.

Con tutte le conseguenze per il negozio sottocasa o il supermercato abituale.

Da notare che la disponibilità del barcode scanner sostanzialmente incentiva il cliente alla fedeltà al prodotto, rendendo più semplice e conveniente ricomprare sempre lo stesso; mentre l'uso vocale apre poi la necessità di fare un fine tuning sul sito o sull'app (ok, "cioccolato al latte", ma quale marca?) esponendosi a tutte le logiche influenzatorie ben note di Amazon :-)

Ecco il video di lancio e a seguire il video che spiega "come si fa". Enjoy.




venerdì, gennaio 10, 2014

Riassunto della Settimana. Di cosa ho parlato sul mio blog?

Se vi siete persi qualche post e volete rimettervi in pari, animato dal migliore spirito di servizio, ecco di cosa ho parlato nei giorni scorsi:



Share & Enjoy.

ROFL Amazon Drone? Groupon Catapulta, Walmart Antiaerea :-)


E' tutta una questione di riflessi :-)

Amazon annuncia di avere in progetto di consegnare, un giorno non lontano, parte delle proprie vendite usando droni aerei robot.

Ah. 
A parte che mi sembra una roba complicata e un po' pericolosa, a parte che mi sa più di operazione di "basse PR" che un progetto industriale.. ma può essere.

Invece Groupon, più praticamente e con barriere tecnologiche significativamente inferiori da superare, annuncia ricorrerà, per le proprie consegne aeree alla ben più semplice ed affidabile catapulta :-)

PR sì, ma con un bel sorriso.

E, udite, udite, un leak afferma che Walmart è pronta ad attrezzare i tetti dei propri negozi con batterie di minimissili antidrone capaci di abbattere in volo le consegne di Amazon :-)

Ecco il link:
http://www.rockcitytimes.com/walmart-install-mini-surface-air-missiles-store-roofs-shoot-amazon-drones/

Ecco il video di Groupon:



E, per riferimento, il video di Amazon relativo ai droni:

lunedì, maggio 13, 2013

Negozi fisici moriranno? Non hanno i Big Data... ma forse succederà un'altra cosa...


Non avendo Big Data i negozi fisici sono destinati a morire?

Questa è la tesi di John Lunn, Global Director of the PayPal Developer Network - come potrete ascoltare dal video qui sotto che riprende il suo intervento alla The Next Web Conference ad Amsterdam.

La teoria è che senza dati, non si sa in realtà nulla dei nostri clienti. E che i negozi "fisici" questi dati non li raccolgono o non li sanno usare. Mentre i giganti dell'e-commerce lo sanno fare eccome.


E quindi sanno stimolarci, proporci cose, suggerire idee, farci offerte personalizzate, upselling, crosselling. Sanno cosa abbiamo fatto, chi e cosa siamo, cosa abbiamo guardato, desiderato, visto e rivisto... ci conoscono: il fattore chiave alla base del marketing e della comunicazione. Mentre i negozio tradizionali, specialmente se catene impersonali non hanno la minima idea di noi.


Qualcuno dei più attenti lettori obietterà che per molti c'è ancora la necessità di toccare con mano, provare, misurarsi i prodotti.

E a questo la risposta è il fenomeno dello showrooming. Dove si va in negozio, si valuta e poi (magari con uno smartphone, senza allontanarsi nemmeno dal negozio si va vedere quanto si risparmia comprandolo su Amazon e soci. (Sullo showrooming e i goffi tentativi per combatterlo si veda questo mio post).


Però forse potrebbe capitare una cosa ancora diversa, uno showrooming al contrario. Chiudono i negozi tradizionali e al loro posto subentrano (mettendo giù i mattoni) negozi che fino a ieri erano solo digitali. Dove si va online, si vede, sceglie, decide. E poi si compra in negozio che si ha prima il prodotto.


Provate a leggere questo articolo, che è suggestivo. Online shops take stock and move into the High Street Ma anche questo: All change: high street shops reveal a retailers' revolution

Ma anche questo articolo sui negozi di Google:  Google Works on Launching Retail Stores

E Amazon cerca più spazio (fisico) a Manhattan: Amazon Shops to Boost City Space

mercoledì, aprile 24, 2013

Crowdvoting. Decidi se la serie va in onda...su Amazon.


La notizia: 

"Fourteen pilot shows - including Alpha House and Zombieland - are to be put to the public vote on Lovefilm and Amazon.com.
Viewers can submit feedback influencing which shows get made into full series. (http://www.bbc.co.uk/news/entertainment-arts-22152989)"

Ovvero i pilot delle serie saranno messi online, visibili liberamente. Al fine di avere la gente che vota se la serie deve continuare o deve essere uccisa.


Il pensiero: ma siamo sicuri sia davvero una buona idea?


Di sicuro aiuta a ridurre i rischi, dato che produrre una serie è un costo non indifferente e se si fa un bagno, i danni sono notevoli.
D'altra parte, il ricorso alla saggezza della folla mi sembra un approccio parecchio sopravvalutato (no, non sto parlando di politica).


Chi fa ricerche di mercato sa di fenomeni di appiattimento, specialmente se le opinioni sono pubbliche e condivise, sull'atteso, sull'aspettato.


Si sa che si tende spesso a premiare cose non eccessivamente innovative e disruptive, che magari sono gradite e capite al volo da fasce avanzate della popolazione ma che a botta calda non fanno presa sulle masse... salvo poi diventare poco dopo fenomeni di costume. Che ci si accoda spesso al parere della maggioranza o di quei membri della community che appaiono più autorevoli (o decisi)


Diciamo che a chiedere alla gggente, non c'è forse il rischio di ritrovarsi appiattiti ad un minimo comun denominatore? Non c'è il rischio che idee innovative (mi viene in mente Lost) vengano scartate perchè il contesto del test, la fretta, la poca voglia, lo scarso coinvolgimento o semplicemente il framework diverso da quello della TV abbiano un'influenza negativa?

E magari escano meglio format già noti, more of the same, cose facili, magari (da noi) metri quadri di curve e pelli nude, facile comicità, risse e insulti?


E che i pilot per tenere alta attenzione e curiosità, engagement e coinvolgimento possano diventare come certi trailer, tutti bombe, inseguimenti, scene drammatiche, cliffhanger, bonazzi e bonazze, per eccitare la fantasia su quello che la serie potrebbe essere e ottenere quindi un voto positivo?



In sostanza, siamo sicuri che sia la cosa più efficace chiedere alle persone di decidere su ciò che gli piace? (lo so, questa è volutamente provocatoria). D'altra parte nei famigerati focus group ho visto un po' troppe buone idee innovative venire affossate senza un perché (in qualche caso per avere un grande successo poco tempo dopo).



Mi viene anche in mente la mia reazione a quel grandissimo successo TV che è The Big Bang Theory. Io la serie ho iniziato a vederla da metà e sono rimasto folgorato. Poi ho recuperato le puntate perse, tra cui il primo episodio. Bene, avessi visto quello per primo, non avrei probabilmente continuato a guardarla, perchè la serie è decollata dal secondo o terzo episodio.



Quello che temo è l'effetto Fred Astaire.

(According to Hollywood folklore, a screen test report on Astaire for RKO Radio Pictures, now lost along with the test, is reported to have read: "Can't sing. Can't act. Balding. Can dance a little." http://en.wikipedia.org/wiki/Fred_Astaire )

mercoledì, dicembre 21, 2011

Pesantissimo: Amazon dichiara guerra ai negozi tradizionali

In realtà l'ha già fatto da tempo, ma stavolta è proprio palese :-)

La pietra dello scandalo è lo sconto del 5% offerto da Amazon (negli US) alle persone che verificavano il prezzo di un prodotto scansionandone il codice a barre.

Quindi sostanzialmente incentivandole ad andare in un punto vendita fisico, visionare il prezzo e vedere quanto invece costerebbe comprare lo stesso prodotto su Amazon.

Sconto però valido solo il 10 Dicembre.

Che sarebbe il famoso "Black Friday", ovvero il giorno dove gli americani si mettono in coda alle 4 del mattino per i pre saldi natalizi: il giorno probabilmente più importante per tutti i negozi e le catene USA in termini di fatturato.

In sostanza un vero colpo basso, sferrato da Amazon e da altri retailer, mirato alle code delle persone (smartphone-dotate) in paziente attesa che i negozi aprissero...

A quanto pare Best Buy ha da tempo rimosso i codici a barre da alcuni prodotti per rendere almeno un pochino più complesso fare il price comparison con Amazon (ma anche con altri servizi: si veda questo articolo del NY Times, molto interessante perchè racconta come anche gli altri e-tailer abbiano studiato i trappoloni per scippare vendite ai negozi fisici durante il "Black Friday")

Cercate "Price check" su Amazon e scoprite cosa fa l'app... purtroppo non installabile in Italia. O seguite questo link, o guardate il video che segue.

Ora, c'è poco da stare a stracciarsi le vesti, cari negozianti... io è dal 2006 che ne parlo, di questo scenario (che sin da allora avevo iniziato a mettere, con qualche difficoltà, in pratica)... e non sono nemmeno un megaguru del digitale ;-) e poi ne avevo riparlato nel 2007, nel 2008, nel 2009... magari non con lo scan del barcode ma con una semplice foto 

Btw la modalità del "guardo il prodotto in negozio e poi lo compro online" è una delle mie preferite per prodotti che costino più di una cinquantinata di euro...

mercoledì, settembre 14, 2011

Parlare con gli autori - con Kindle e Twitter

Amazon mette a disposizione la possibilità di fare domande agli autori direttamente da Kindle. 

 Il rapporto autore-lettore è in procinto di cambiare o sarà solo l’ennesima trovata tecnologica? 

 Anche con l’arrivo di internet, il libro è rimasto un oggetto molto 1.0, ammesso e non concesso che per “2.0” si intenda una connessione sociale, una possibilità di dialogo. Ad esempio tra autore e lettori. 

Senza voler per forza parlare di libri collaborativi o user generated, il semplice fatto di poter scambiare un’opinione, una chiacchiera con l’autore era un obiettivo complesso da realizzare. Oggi Amazon permette di aprire un canale diretto e tecnologico con l'autore e con la community che si genera attorno a un libro. Un po' social media e un po' tecnologia.

 Ne parlo sul mio più recente pezzo per Apogeo, che potete leggere qui

 Enjoy.

giovedì, luglio 07, 2011

Da oggi su Amazon si può anche vendere...


Vi rigiro una sintesi del comunicato stampa di Amazon.it.

Secondo me questo lancio rischia di avere delle conseguenze non da poco sul panorama dell'ecommerce italiano, dato che un seller si può appoggiare alla potentissima piattaforma (anche logistica) di Amazon per il proprio business...

Sapendo che la prima domanda che vi farete è "ma quanto costa?", ecco subito il link a piani e tariffe: http://services.amazon.it/servizi/vendita-su-amazon/piani-e-tariffe/

Segue estratto della Press release:

Amazon lancia Marketplace in Italia
Con l’apertura del sito ai venditori la selezione in Elettronica, Software e Videogiochi aumenta di oltre 250.000 prodotti.

E questo è solo l’inizio: il numero di prodotti disponibili, offerti dai venditori, aumenterà a breve anche in altre categorie già presenti sul sito Amazon.it

Grazie a Marketplace i clienti possono accedere a una selezione ancora più ampia, sempre con la facilità di utilizzo del sito Amazon.it, compresi i metodi di pagamento e la Garanzia dalla A alla Z di Amazon, che copre tutti gli acquisti effettuati presso i venditori. In questo modo comprare su Amazon è facile e sicuro.

Con Amazon Marketplace viene lanciato anche il servizio Logistica di Amazon. “Logistica di Amazon” (FBA, Fulfillment by Amazon) imballa e spedisce i prodotti per i venditori, in modo che gli ordini arrivino al cliente rapidamente, proprio come per gli ordini di Amazon. Così i clienti possono scegliere qualsiasi metodo di spedizione disponibile su Amazon.it, come ad esempio la spedizione “1 giorno” e Amazon Prime, anche quando acquistano dai venditori.

Servizi per il venditore su Amazon.it
Vendere tramite Amazon Marketplace è facile. Inserendo i propri prodotti su Amazon.it i venditori possono raggiungere milioni di potenziali clienti ogni giorno. 

Con l’interfaccia web Seller Central i venditori possono gestire ogni aspetto della vendita su Amazon.it, ad esempio aggiungere informazioni riguardanti un prodotto, aggiornare il catalogo, gestire gli ordini e i pagamenti. 

Con Seller Central i venditori possono anche vendere su tutti gli altri siti europei di Amazon come Amazon.de, Amazon.co.uk e Amazon.fr.

Per maggiori informazioni visitare il sito http://services.amazon.it


mercoledì, novembre 04, 2009

Per Norah Jones, Internet non è un nemico?

In occasione del lancio del  nuovo LP "The Fall" di Norah Jones, i brani del disco sono disponibili per l'ascolto in streaming su El Pais (noto quotidiano spagnolo).
La qualità è così così però mi piace l'idea di poter provare prima di comprare, riducendo la problematica di tutti i beni esperienziali...

Interessante notare che la pagina comprende i link al Making of e al videoclip... ma non c'è nessun link utile per l'acquisto del disco (?)

D'altra parte, sul sito ufficiale dell'artista c'è invece un link per il download di uno dei brani da Amazon e per il pre-order del disco...

(da una segnalazione di Alessandra Riva su FB)

martedì, novembre 03, 2009

I conti di Amazon

Crisi o non crisi, le vendite di Amazon sono cresciute del 28% rispetto all'anno scorso, trainate dal settore internazionale, sfiorando un fatturato di 5,5 miliardi di dollari (5,45 per l'esattezza).

Gli utili salgono quasi del 70% e la crescita attesa per questo ultimo trimestre 2009 dovrebbe superare il 25% rispetto all'anno scorso.

Le vendite all'estero stanno raggiungendo in valore le vendite in US+Canada: UK, Francia, Giappone, Germania e Cina fanno registrare un incremento del 33%.

Interessante anche guardare cosa vendono di più: lo storico settore dei media cresce "solo" del 17% e vale quasi 3 miliardi di dollari. Un mercato duro, anche perché Walmart ha deciso di entrare pesantemente anche lì, facendo una guerra dei prezzi ad Amazon su walmart.com.

Salgono invece del 44% i prodotti elettronici e gli altri prodotti.


Deve far riflettere che il prodotto più venduto di Amazon sia il suo Kindle, l'e-book reader.

Ci sarebbe poi da fare dei pensieri sul fatto che se Amazon apre la strada con un prodotto relativamente costoso come il Kindle, altri come Asus, stanno per lanciare (inizio 2010) ebook reader molto meno costosi e modelli molto più "belli" con doppio schermo a colori etc.