giovedì, marzo 06, 2008

Un Packaging che ci illumina



Anche se (grazie al cielo) non mi occupo più di packaging, ho sempre avuto un debole per le confezioni innovative.

E questa, direi, lo è.

Senza stare a teorizzare troppo, ve la racconto. Si tratta di una linea di prodotti cosmetici per maschi giovani - realizzati in gel e quindi semitrasparenti.

L'ideona è stata di incorporare un chip e un led nel pack. Ogni 15 secondi, che il prodotto sia sullo scaffale del negozio o sulla mensola del bagno, la luce si accende e, come dice il New YorkTimes...

"NXT is sold in an arresting triangular container that lights up from the bottom, illuminating air bubbles suspended in the clear gel. The plastic is tinted blue, and when the AAA batteries in its base are lighted, the whole thing looks like a miniature lava lamp or a tiny fishless aquarium."

Grazie all'economia cinese e ai suoi bassi costi, l'azienda è riuscita a incorporare il device luminoso in prodotti venduti tra i 5 e i 6 dollari (o meno) e a farci un margine.

Visto il potere d'arresto della confezione, si è deciso di lanciare la linea senza nemmeno una lira di pubblicità ( facendo anche affidamento sul world of mouth derivante dalla publicity che questo tipo di innovazione avrebbe sicuramente generato).

Chiarissimo esempio di "First Comer Advantage".

Ora, chi volesse imitare l'idea si troverebbe di fronte alle resistenze delle catene - ma anche dei consumatori; a nessuno fa comodo trasformare un lineare del supermercato in una minidisco rutilante di luci che alla fine abbagliano, confondono e non ti fanno più capire cosa comprare.

A meno che... e se mettessimo, su ogni prodotto, l'equivalente di una mini insegna al neon con la sua marca, come in una mini Times Square o meglio, piazza di Tokyo?


1 commento:

Anonimo ha detto...

Indubbiamente "accattivante" come si suol dire! Se dovessi vedere una cosa del genere non credo che resisterei all'acquisto d'impulso.
Chissà se hanno brevettato l'idea dei Led?
Secondo me al retail comunque non dispiace poi così tanto l'idea di confondere il consumatore, io quando entro in un supermercato vengo sottoposto a così tanti stimoli che mi dimentico cosa devo comprare...