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lunedì, settembre 14, 2015

Strategia: come evitare di suicidarsi attraverso gli obiettivi. #strategiadigitale

Prosegue il ciclo di articoli di approfondimento sulla Strategia Digitale e pensati anche come un servizio, un valore aggiunto per chi ha comprato il libro.

Oggi approfondiamo un tema semplice ma molto importante: quello di quanto è facile farsi del male sbagliando sul fronte degli obiettivi.

Alla base di qualsiasi strategia c'è (*ci deve essere*) l'obiettivo.

Solo che "Obiettivo" è diventata troppo spesso una buzzword vuota di reale significato. Come Vision e Mission.

Una di quelle cose che metti nelle slide iniziali perché devi. E scrivi un paio di robe che suonino bene.

Allora, fin quando gli obiettivi te le scrivi tu e servono a te, pazienza - cioè è grave, ma dato che poi sei tu a fare il lavoro, te la canti e te la suoni, si suppone che tu sappia dove andare, anche se non lo scrivi in modo elegante.
O no?

Già, perché a scrivere i propri obiettivi per se' stessi... beh, le cose una volta scritte appaiono diverse da come ce le hai in mente. E magari ti fanno rendere conto che non hai le idee poi così chiare.

Ma è molto peggio quando devi passare gli obiettivi, la strategia, un brief a qualcun altro. Collaboratore, agenzia, consulente.

Davvero: ma tutto questo ambaradan di robe che mi chiedi di pensare, di sviluppare, su cui magari devo costruire una strategia e tipicamente delle azioni... ma perché?
Dove vuoi arrivare?
Cosa vuoi ottenere?

Ma sul serio.

E deve capirlo pure tua madre.

Quindi gli obiettivi devono essere:

1. sensati

2. raggiungibili (fai i compiti a casa, per vedere se stai sparando una puttanata senza senso...)

3. motivati da basi oggettive (se l'obiettivo è condizionato da "fattori politici" dimmelo, che almeno lo so e mi adeguo).

4. concreti, ben definiti (in pratica, sul serio, cosa vuoi? "migliorare la tua percezione" in che direzione? vendere di più? quanto? ti basta uno 0.005%?). Più sono vaghi, più c'è spazio per non capirci un tubo e lasciare spazio a interpretazioni deliranti. O intelligenti... ma fuori tema.

5. misurabili (così almeno sappiamo se li abbiamo raggiunti o no... altrimenti discuteremo fino alla fine dei tempi...) - altrimenti è inutile che mi chiedi i KPI. 

6. utili, fondati su una realtà di business, non "per fare branding" o raggiungere degli "intangibili" che alla fine non ti portano da nessuna parte. Essere più "social" può essere importante. Ma nel tuo caso specifico, mi fai capire come ti aiutano a migliorare i risultati? Altrimenti non è che sto investendo soldi, li sto buttando, perché non si sa come faranno a tornare indietro, questi soldi spesi...

8. scritti in italiano, evitando buzzwords. Che spesso sono utili paraventi per nascondere che dietro non c'è un'idea chiara. Come detto prima, se mia mamma non capisce non è detto capisca io. Perchèémagari invece di darmi un obiettivo su cui posso lavorare, mi hai dato una supercazzola.

E qui un ultimo punto, molto delicato.
La grande differenza tra quello che vuoi e quello che ti serve
Davvero.


lunedì, giugno 10, 2013

Da Twitter UK. Il Segreto per il Social? Gli Obiettivi (!)


Io l'avrei detto con più forza e meno diplomazia. Ma capisco che una figura ufficiale come il responsabile vendite di Twitter in UK debba andarci un po' più morbido.

Durante l'Adobe Summit (evento di alto profilo per il Digital Marketing, mi sarebbe piaciuto andarci) il Signor Daisley ha detto alcune cose per me di totale buon senso.. ma che se devono essere ridette anche negli UK allora c'è un problema - e figuriamoci in Italia come siamo messi.

Prendo lo spunto dal suo intervento per elaborare e esprimere a modo mio 3 concetti (poi, per una versione più ortodossa di quello che ha detto, potete approfondire in fondo al post)  

1. Chissenefrega di fare campagne social "cool" o "engaging". Non stiamo facendo dello show business. Stiamo facendo del business. E i Social sono una piattaforma di marketing che ha bisogno di obiettivi ben chiari (altrimenti il casino è assicurato).

Vedi alla voce "dove andiamo? non lo so, ma intanto iniziamo a correre".

Una volta capito strategicamente dove vogliamo andare, ci stà fare una cosa bella, divertente, cool e con tanti numeri. 

2. Fan e Followers in grandi numeri fanno bene all'ego. 

Ma se l'obiettivo è solo quello, non inutile stare a fare cose complicate. Una bella promozione, un concorso, un sampling e ne tiriamo su a frotte. Poi, chiaro, non ci si fileranno più, dopo, ma il numerone è assicurato e siamo felici (anche se non influenza una cippa sui risultati dell'azienda).

3. Twitter è scoppiato in mano a tutta una serie di aziende che hanno commesso degli epic fail. Facendosi danni non da poco. E in fondo questo non è un male, dato che questi fail hanno una grandissima visibilità e possono mettere paura alle altre aziende.

Che magari ci mettono un po' più di testa, di cautela e pensano un po' meglio al progetto e a dove potrebbe rivoltartisi contro...
  
Approfondimenti: