martedì, maggio 22, 2012

Branca: quando la "comunicazione" non servirebbe


Come magari avete visto da Foursquare, un gruppo di blogger sono stati ospiti per una visita guidata nelle distillerie Fratelli Branca (in occasione della presentazione del Fernandito, di cui poi vi parlerò più in là, credo).

E io, come al solito, quando vado a un evento  interessante, poi lo racconto per condividere quello che ho visto. O faccio un blogger-marchettone, decidete voi :-)

Questo è il classico esempio di azienda che non avevo mai "considerato", anche per via del mio scarso coinvolgimento con i loro prodotti, che sì consumo ma che non sono delle marche che appartengono (o appartenevano, più correttamente) al mio mondo affettivo.

Dopo la visita al museo e alla fabbrica e soprattutto alla cantina nel sottosuolo di Milano, accompagnati dal Conte Branca in carne e ossa, ho ripensato a una cosa che ho capito da tempo.

Che la "comunicazione", tra virgolette, è quella cosa che serve, in mancanza di meglio, a far apprezzare l'azienda quando non hai la possibilità di portare la gente a vederla, a conoscerla.

E ho pensato, Branca a parte, che forse il digitale è potente proprio perchè può fare quello che l'advertising non può fare: dare un surrogato di esperienza.

Ma anche lì, non può ancora replicare l'emozione di vedere una botte di miliardi di litri che da più di un secolo sforna Stravecchio, o i profumi di erbe e spezie della fabbrica, scoprire le caffettiere con cui fanno il Caffé Borghetti  o scoprire che è mr. Branca himself che si chiude in fabbrica per miscelare le erbe della ricetta segreta del Fernet, nota solo a lui.

E questa è comunicazione, senza virgolette.

Al di là dell'esperienza piacevolissima, ho riflettuto molto sul marketing dell'esperienza. Sul non avere bisogno di costruire una storia, un "backstage" aziendale perché ce l'hai già, da secoli. Sul non avere bisogno di costruire comunicazione perchè basta far vedere la realtà.

E mi è sembrato un perfetto esempio del mantra dei social-digital-coso: molto più interessante quello che un'azienda fa, rispetto a quello che un'azienda dice. E che la comunicazione, con le virgolette, non può essere il surrogato di un'azienda che fa bene le cose.


E ho deciso che vorrei  aprire un'agenzia di comunicazione che organizza solo tour delle aziende per i consumatori :-)

Quanto al lancio di prodotto per cui ci hanno invitato, magari ve lo racconto la prossima volta ;-) (però hanno dovuto portarmi via di lì a peso, sennò glielo bevevo tutto).

La bellezza di vedere gente che lavora con gli atomi, non con gli elettroni :-). Qui ero ancora sobrio, anche se non si direbbe.

Nel sottosuolo di Milano, centinaia e centinaia di botti di Fernet-Branca :-)
Le caffettiere del Caffé Borghetti, con l'orgogliosissimo Conte Branca in primo piano :-)
Comunica più un 30" o 839 ettolitri di Stravecchio  in una botte usata da più di 100 anni?






1 commento:

Claudio Ponticelli ha detto...

Deve essere stata una visita molto interessante, e le foto confermano!
Un'agenzia che propone solo tour di aziende? Sarei il primo a provarla! Abbiamo patrimoni di tradizione e storia in Italia inestimabili, soprattutto nel food&bev., che meritano di essere scoperti!