mercoledì, maggio 18, 2011

Un altro piccolo esempio che il mondo pubblicitario sta agonizzando ?




Vi segnalo il gustoso (e amaro) post sul corrosivo blog “Bad Avenue” dove i panni sporchi della pubblicità si lavano in pubblico.

In sintesi uno dei più prestigiosi (parola grossa, rispetto ai premi internazionalmente riconosciuti che danno all’estero... ) premi pubblicitari italiani, il Grand Prix di Pubblicità Italia, è stato quest’anno assegnato ad una campagna per un’azienda (Glenfield) che nel frattempo è morta, scoppiata: “Dopo aver lasciato letteralmente per mesi senza lavoro i propri dipendenti, oltre ad aver provveduto allo svuotamento dei magazzini e alla dismissione di tutta la parte informatica nel settembre 2010 era stato siglato l’accordo di cassa integrazione straordinaria”.

Mentre noi del digitale (o almeno, la maggior parte di quelli che conosco) si lavora duramente, con tempi assurdi e pagati molto meno della pubblicità su progetti che hanno un carico di lavoro dieci volte maggiore dell’advertising e sono ben più misurabili… il sistema pubblicitario “classico” celebra chi è più bravo a far pubblicità ai morti?

Sarà anche bella, la pubblicità che ha vinto il prestigioso premio, ma di sicuro tanto efficace dal punto di vista del delivery di risultati non dev’essere stata… :-P

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