mercoledì, maggio 14, 2014

Ecchedduepalle, un altro #epicfail: l'umanità non impara dai propri errori. Kyenge-manifesto

(post rivisto e ampliato questa mattina con un po' di considerazioni di fondo).

#ecche2maroni questi #epicfail. Che orrore.

Che uno non avrebbe nemmeno più voglia di parlarne, non fosse che sono news che attengono alla vita professionale dei comunicatori...

Ci risiamo con l'epic fail più classico: quello del sito dove puoi scrivere quel che ti pare, senza moderazione.

Scusate la cattiveria, ma si dovrebbe presumere che gli addetti ai lavori vivano su questo pianeta e sappiano cosa succede, ad esempio abbiano sentito parlare di Ceres (vi do' il link qui al caso, se pure voi vivete su altri pianeti :-) o di Cynar.

Invece per il ministro Kyenge è stata ideata una bella operazione di online marketing partecipativo: la possibilità di scrivere (riempiendo un template) la propria versione del manifesto elettorale, con alti messaggi valoriali e motivazionali.


Piccolo problema: per un tempo non piccolo, la cosa non è stata moderata (guardate il video più sotto), ed è uscito di tutto, insulti razzisti, croci uncinate, porcate... tutto da copione (e una marea di goliardici e creativi messaggi da parte di noi addetti ai lavori che testavamo se davvero non fosse moderato...)

Vi allego foto del template da personalizzare, come l'ho personalizzato io (e sono stato buono). Su Facebook e ovunque trovate salvate cose molto meno carine (visto anche che la Signora Kyenge, con tutto il rispetto, è purtroppo un bersaglio appetibile per ingiurie e via discorrendo).



Comunque cito un mio commento su FB che ci sta bene pure qui:

La moderazione è SEMPRE obbligatoria: uno perché è pieno di buontemponi in giro. Due perché è pieno di cretini. tre perché è pieno di figli di buona donna. quattro perché rischi di passare dei guai legali, oltre a farci sicuramente una figura di merda. Ora appena dai in pasto alla gente una roba "personalizzabile", ci provano subito...



vedi anche: http://mgpf.it/2014/05/14/rickrolling-cecile-kyenge.html

Perché è importante parlarne: per fare cultura e far maturare il mercato e chi ci opera
Ora (e scusate se mi dilungo), se parliamo di questi epicfail non è per sfogare frustrazioni o dare dello scemo a certi colleghi. E' perché si impara molto di più dagli errori (nostri e degli altri) che dalle cose fatte giuste (purtroppo).

E' perché, se vogliamo fare crescere il comparto in cui lavoriamo e le persone che vi lavorano, è giusto far girare le norme di base e far circolare casi buoni e storie dell'orrore.
E' perché se facciamo qualcosa che può essere bucata, ci sarà sempre un numero non piccolo di persone che si divertirà a farlo o lo farà con cattiveria e odio.

E' perché se si combinano questi pasticci, i clienti e i potenziali clienti si costruiranno una percezione dei social come luogo pericoloso, delle agenzie come covi di cialtroni. E contribuiremo a far stentare la crescita di quello che è il settore della comunicazione a più alto potenziale di successo e di impatto sociale positivo.

Soprattutto qui non si tratta di sbeffeggiare chi ha sbagliato (ormai questo tipo di errore è diventato purtroppo talmente comune che dall'indignazione si è passati allo sberleffo); si tratta di ragionare su un semplice ma gravissimo fatto (dal punto di vista del business). 

Certo, non cade il mondo se qualcuno scrive un manifesto per l'ex ministro "Leviamo le rotelle alla bici, che l'Italia è pronta" (purtroppo me l'hanno censurato). Non è un dramma.
Non fosse che, decina dopo decina di queste goliardate, si svacca del tutto il senso dell'operazione.

Quella che doveva essere una possibilità per le persone di esprimere un pensiero politico, dei desideri, un supporto e una partecipazione è diventato uno sfogatoio, un modo più o meno scemo di dire assurdità, un esercizio di creatività.

Insomma, ha snaturato il senso dell'operazione, secondo me ne ha messo pesantemente in crisi l'efficacia.

E non venitemi a dire "che se ne parli bene o se ne parli male..:".

E' una puttanata, lo si sa da anni e tutte le ricerche lo dimostrano: se non sei una celebrità dello spettacolo o giù di lì, cui la controversia può fare comodo, quando si parla male di te le tue vendite vanno giù, punto. 

Può andare bene per la Ventura, che si critichi lo spot Pittarosso o che su X-Factor ci siano forti attacchi al suo personaggio.

A voi è venuta voglia di votare Kyenge, avendo visto messaggi tipo "Per una serata al Bingo, l'Italia è pronta"? Vi ha fatto simpatia e quindi pensate che la signora meriti il vostro voto? Se lo merita è per altre cose; le elezioni, nonostante tutto, sono una cosa seria. E buttarla in goliardica caciara non è ancora una delle strategie che si dimostrano vincenti nella comunicazione politica.
Ma, forse, è solo una questione di tempo.

AGGIORNAMENTO: verso mezzanotte (più o meno) deve essere scesa in campo la squadra pompieri. Intanto una serie di parolacce venivano automaticamente bloccate (rifiutava la pubblicazione - premoderazione basata su keyword). I contenuti inappropriati (o troppo scemi, come i miei di test) venivano pubblicati ma poi rimossi dopo pochissimi minuti. Meno male... però qualcosa gli scappava ancora:


Nessun commento: