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martedì, marzo 15, 2016

Bellissimo. Il biglietto gratis di JetBlue... con l'esperimento di democrazia


Bella, bella idea per creare buzz.

Meccanica semplicissima.

In un anno di elezioni, che si preannunciano combattute e piene di livore negli USA, JetBlue ha deciso di condurre un esperimento sociale a 8000 metri di quota.

Su un aereo preso a caso, ai 150 passeggeri è stato offerto un biglietto gratuito per una qualsiasi delle destinazioni, nazionali o internazionali servite dalla compagnia.

Ma... c'era una clausola.

Tutti i passeggeri dovevano decidere all'unanimità una sola, unica destinazione per tutti.
Sarebbe bastato un solo passeggero dissenziente e nessuno avrebbe vinto.

Fosse stato in Italia, data la nostra epica litigiosità (gli americani dicono che ogni volta che tre italiani si incontrano per strada fondano un nuovo partito), non ci saremmo mai riusciti.

O magari, data la nostra smartness genetica ci saremmo immediatamente messi d'accordo tutti, senza esitazioni, sulla destinazione più cara e lontana.

E negli USA?

Beh, sul volo i passeggeri hanno avuto voce e microfono, sono state condotte campagne elettorali, e alla fine si è passati alla votazione.

Saranno riusciti a trovare compromessi e un accordo per poter vincere tutti?

Nel video, scoprirete come è finita:


martedì, marzo 08, 2016

Bello. Il poster che ti fa correre veloce... per vincere un paio di Reebok


Semplice e d'effetto.
Un poster. E l'equivalente pedonale di un Autovelox.

Pronti e via, per strada devi correre veloce. E se sorpassi i 17 km/h vinci un paio di scarpe.

Chiamasi Engagement :-)


Ecco il video - operazione creata ovviamente per creare buzz più che per colpire qualche decina di persone per strada.

In sostanza, lo possiamo (anche) catalogare cone stunt di PR.

venerdì, marzo 04, 2016

Ci mancava solo l'app che ti dice se sei bruttarella... per il sito d'incontri. Ma l'idea di PR c'è.


Post leggerino del venerdì che racconta di un sito di incontri svizzero.

Si chiama Blinq http://www.joinblinq.com/

Questi signori hanno sviluppato (con una grossa mano esterna) un software di riconoscimento facciale che non solo giudica la tua età, ma anche quanto sei "hot" o meno. 

Sul sito di incontri... potevo rimanere offeso (scusate, non ho resistito)
Tutte cose che, dette così, lo dovrebbero rendere popolarissimo fra i suoi utenti, immagino.

In realtà al momento sembra un gran colpo di PR. E la cosa ha senso, adesso vi spiego perché.

In primis, si mette il tutto su un sito a parte:

Un sito che va a misurare "come uscirebbe" una tua foto (da postare poi nel sito delle anime gemelle).

E allora, un po' per curiosità, un po' per validare il proprio ego, un po' per testare le immagini a disposizione per scegliere quella più efficace da postare... questa app ha fatto un paio di milioni di visite... e ha costruito awareness per il servizio di incontri. Quindi - almeno potenzialmente -  business.



 bello il caveat "tarato sui gusti svizzeri".



Approfondimento:


venerdì, febbraio 26, 2016

Avete paura di volare? Ecco l'app per voi...


Bella idea (anche se l'esecuzione mi lascia un po' freddino). Post leggerino del venerdì.

In sostanza l'insight è che c'è gente che ha paura di volare, e che il decollo è uno dei momenti che fa più paura.

La trovata è di distrarre i passeggeri, far loro distogliere la mente dalle proprie paure per concentrarsi su qualcosa d'altro.

Approfittando che ora si può usare il telefonino anche in decollo ANA, una linea aerea giapponese, ha realizzato una apposita app.

L'idea: "Puzzle games and music are the top ways to relax in-flight"

Il video che segue presenta l'idea e la sua realizzazione (che, come detto, non mi entusiasma troppo).



A questo punto si può discutere sul valore in termini di marketing dell'operazione.
PR, buzz? Non mi sembra abbia fatto parlare di se' i giornali.

Customer care, coccolare i clienti? Forse, se l'hanno comunicata e hanno reso fasile e popolare il download.

giovedì, febbraio 25, 2016

Bellissimo. La pizza dei sogni e il poster interattivo. Wow Effect.

Unconventional stunt pizza pr digital planner blog venturini




Di Pizzerie, di ristoranti ce ne sono tanti. Come emergere, come "bucare"?

La Catena La Place in Olanda lo ha fatto sommando la relazione diretta con le persone a un Wow effect. Con in più un effetto alone di buzz.

Unconventional stunt pizza pr digital planner blog venturini
In sostanza: poster interattivi. Comunicazione audiovideo bidirezionale con lo chef dal poster.

Da un'affollata via del centro, i passanti potevano parlare con lo chef.

Richiedere la pizza dei loro sogni. Vederla preparare sotto i loro occhi.

E, volendo, affrettarsi al ristorante per vederla pronta e calda.

Unconventional stunt pizza pr digital planner blog venturiniEcco il video:



Engagement, specialmente perché è una cosa inusuale. Furba, anche perché permette di entrare dentro a come sono concepiti, preparati i prodotti, è appetitosa. Divertente, insomma.

Idea semplice, realizzazione tecnologicamente un po' più complessa. Ambient, unconventional, creatività e tecnologia. Un bel mix.

martedì, febbraio 23, 2016

Il primo TEDx in volo: ideona di PR da Qantas per il volo delle startup australiane

O famo strano, facciamolo ad alta quota. No, non stiamo parlando di diventare membri dell'esclusivo Mile High Club ma di un TedX.

Mercoledì 17, sul volo da Sydney a San Francisco (13 ore di volo!) i passeggeri hanno potuto godere del primo TEDx volante. 

Alcuni fra i più interessanti innovatori australiani nel mondo della scienza e della tecnologia hanno condiviso la propria visione a bordo del veivolo (dal vivo per chi è a prua del 747 e con streaming live per tutti gli altri passeggeri).

Se (come probabile) non eravate a bordo di quel volo, ecco uno dei video girati a bordo (che, volendo, potete anche vedere se partecipate al TEDx di Sydney il prossimo maggio).



 Altri video li trovate ovviamente su YouTube.

L'attività, oltre a contribuire in termini generali al branding dell'azienda, a rafforzarne e consolidarne la percezione come azienda che innova, sostiene anche la riapertura della tratta aerea tra Sydney e San Francisco - chiaramente un percorso pensato anche per facilitare i rapporti tra l'Australia e le culle dell'innovazione tecnologica americana.

E quindi, che di meglio per un TEDx di un aeroplano pieno di imprenditori? A bordo, infatti, c'erano anche un gruppone di startuppari australiani, che dopo l'atterraggio si sono fatti un bel giro dei grandi classici (Google, Facebook, Twitter, Singularity University...) per fare il pieno di idee e dare un boost ai loro business plan.

Un caffé offerto a chi riconosce l'oggetto sull'iPad :-)
  
Ed ecco un po' di content lato "press release" che approfondisce il tema:
Remo Giuffré, fondatore del TEDxSydney: "We are thrilled to be partnering with Qantas on this exciting 'Ideas that Travel' adventure celebrating the airline's San Francisco service connecting Australian and US-based entrepreneurs.

Some of the most exciting speakers from TEDxSydney alumni will be sharing their ideas at 30,000 feet while members of our extended networks are anticipating some serious meeting and greeting in the Bay Area next week. We're all looking forward to hearing more about those experiences at TEDxSydney 2016 at the Opera House in May."

Ed ecco un po' di approfondimenti, partendo dalla pagina Facebook dell'operazione (interessante vedere che i commenti all'operazione da parte degli utenti tendono ad essere fuori tema e relativi a disservizi reali o percepiti della linea aerea... ma la gente ha bisogno di sfogarsi e lo fa in qualsiasi modo. Quindi sempre prepararsi a reazioni del pubblico irrazionali o poco intelligenti o aggressive...).







mercoledì, febbraio 17, 2016

Ha ancora senso la fotografia, se dal poster ti dico...cosa mettere su Instagram ?


Il fotografo, una volta, era quello che decideva cosa e quando fotografare, per scattare una bella immagine.

Il turista scattava foto sfocate, storte, ma tanto erano dei "ricordi".

Poi c'era il turista con velleità artistiche ma poca disciplina e gusto... e ti rifilava 90 minuti di diapositive orribili.

Ora lo scenario si è rimescolato; la tecnologia, gli smartphone... per molti la reflex è diventato un oggetto ingombrante ed inutile.
Ma forse presto sarà inutile anche l'umano dietro l'obiettivo, inteso come testa pensante :-)

Già, perché il pensiero era quello di trovare la bella immagine... ma adesso, a New York Canon ha predisposto dei poster digitali, che danno in diretta indicazioni su cosa è bello fotografare in quel momento preciso.
E dei camioncini con schermo digitale, posizionati nelle aree di NY più fotografate.


Telecomandando il fotografo e facendo scattare a tutti la stessa foto che tutti posteremo su Instagram, Facebook, Twitter etc etc :-)

In realtà il progetto è un po' più ampio e complesso... include l'ascolto in diretta delle reazioni al progetto sui social e la capacità quindi di reagire in real time... se vi interessa, la cosa da leggere è questa:

mercoledì, febbraio 10, 2016

Impressionante. L'ologramma che protegge i parcheggi per disabili

Impressionante realizzazione in Russia.

Il problema: i guidatori russi "si dimenticano" che non si può parcheggiare nei posti riservati ai disabili.

La soluzione: una ONG ha realizzato un impressionante artificio tecnologico per dare una lezione ai guidatori "distratti".

Una videocamera posta presso il parcheggio, controlla la presenza sul parabrezza del contrassegno disabili.

Se manca... beh, c'è uno schermo invisibile, fatto da vapori d'acqua. Su cui appositi proiettori proiettano l'immagine olografica di un disabile che con forza arresta il guidatore malandrino e gli impartisce una lezioncina..

Da farsi venire un accidente.

Al di là del tour de force tecnologico - che raggiunge un numero limitato di persone, l'effetto "notiziabilità" / PR crea una comunicazione difficilmente ottenibile con mezzi convenzionali.

Guardate il video. Merita.




More than 30% of the drivers in Russia take disabled parking spaces without caring about the signs on the ground. Dislife, a Russian non-profit organisation, came up with a powerful campaign to stop this inconsiderate behaviour. They installed projections of a real disabled person that popped up every time a non-disabled driver tried to park in their space. Special cameras verified the presence of the disabled sticker on their windshields and if no sticker was detected, the hologram would appear to confront the driver. Watch the stunt in action below : http://dislife.ru/

Grazie a Serena per la segnalazione.


giovedì, febbraio 04, 2016

Google ha distribuito più di 5 milioni di visori per la Realtà Virtuale... #GiovedìVR



Oggi è giovedì, quindi parliamo di realtà virtuale - un tema dove i big sempre più pare vogliano scommettere duro.

Un tema che quindi o ci cambierà la vita o sarà un altro inceneritore di risorse finanziarie spese dietro a quello che "avrebbe potuto essere".

Se Facebook, Sony e altri hanno fatto grande rumore e PR sul tema della Virtual Reality, Google è stata un po' più di basso profilo nella comunicazione.

CardboardHa però fatto dei fatti - il suo Cardboard è il visore VR più diffuso al mondo, con oltre 5 milioni di pezzi venduti (e ci credo, costa pochi euro e al limite uno se lo può anche autocostruire... e sfrutta il nostro smartphone, senza costringerci a comprare hardware aggiuntivo).



La sua app per visualizzare i filmati /app di Virtual reality è stata scaricata 25 milioni di volte. Centinaia di migliaia di ore di filmati VR sono stati consumati su YouTube.

Ora il tono della comunicazione si è alzato, con Google che annuncia l'apertura di una divisione vera e propria dedicata al tema.

E' chiaro che immergersi in una realtà artificiale ma convincente è una opportunità potenziale pazzesca per il mondo dei giochi, del turismo virtuale e (come abbiamo già detto) delle luci rosse.

Nei piani di Google c'è sicuramente un forte coinvolgimento di YouTube - che cavalcherà seriamente i contenuti VR e una partnership con GoPro (che ha prodotto una - costosissima - professional camera per filmare in Virtual Reality).

Qui è dove vi metto un video che approfondisce cosa sta pensando di Fare Google:


Google has big plans for VR, but it's starting with something small: a piece of cardboard. We go behind the scenes with the new Google Cardboard and a crazy GoPro camera rig.

Interessante l'articolo di ITespresso, che da' un contesto:
"Secondo una ricerca targata SuperData, nel 2017 saranno venduti 70 milioni di dispositivi di Realtà virtuale (VR). Il mercato dei visori per la virtual reality (VR), forte di 70 milioni di unità, genererà un giro d’affari pari a 8,8 miliardi di dollari di fatturato sul versante hardware e 6,1 miliardi di dollari su quello software."



Approfondimenti:
http://www.alphr.com/google/1002416/google-opens-dedicated-virtual-reality-division
http://recode.net/2016/01/29/google-adds-design-oomph-to-virtual-reality-unit-as-apple-enters-the-fray/
http://fortune.com/2016/01/27/google-cardboard/
http://www.lastampa.it/2016/01/28/tecnologia/realt-virtuale-tutti-i-numeri-di-google-cardboard-ll7lmj1rv2s39Vyw0E9jcO/pagina.html




lunedì, gennaio 25, 2016

PR Non Convenzionali: Far svenire il passeggero, far guidare Indiana - Blue Angels

Tra le attività di supporto al reclutamento dell'aviazione di Marina americana, c'è da decenni la squadriglia acrobatica dei Blue Angels (famosissima).

Diciamo che la squadriglia è una componente portante delle loro Reazioni Pubbliche.

In quasi tutte le esibizioni (e in "experience" ad hoc) la squadriglia riserva da 1 a 3 voli dimostrativi per ospiti importanti.

VIP, Giornalisti - o persone comuni ma speciali (tipicamente persone che hanno un ruolo di ispiratori dei giovani, quindi un po' coinvolgimento di influencer, un po' riconoscimento e ringraziamento del loro lavoro per la comunità...

Btw, la US Navy, la mamma dei Blue Angels, è sensibile al ruolo degli influencer e aveva invitato un gruppone di blogger US a vivere per un giorno la vita di una portaerei....

Insomma, una experience fuori dal comune, per creare buzz e appeal. Un'operazione di PR alle loro PR. 

Ecco due casi, due filmati: uno un po' più datato in cui addirittura il volante viene lasciato a Harrison Ford (che ha una lunga esperienza da pilota e sa quello che fa).

Nell'altra è stata scelta una signorina per il suo ruolo di ispiratrice dei giovani (è una campionessa di dragster, una sportiva).

Questa sviene, a un centro punto, ma è felicissima lo stesso.

By the way, specialmente nel caso della signorina di cui sopra, li vedrete fare cose strane e emettere dei suoni. Si tratta delle "manovre anti G", degli esercizi che respingono il sangue (spinto verso le estremità dalle accellerazioni dell'aeromobile) verso la testa.
In poche parole: o fate così o svenite.

Lo fanno tutti  i piloti di jet veloci. Aiutati da speciali tute che comprimono gambve e addome.. ma di questo magari parliamo in un altro blog.

Ecco i video:





lunedì, gennaio 04, 2016

Xmas Edition #3. Genio: a teatro si paga un tanto a risata - pay per laugh

Continua la serie di post natalizi, snelli, veloci e creativi.

Oggi* siamo in Spagna - dove per contrastare la crisi del teatro (innescata anche da un brutale incremento dell'IVA) si sono inventati una soluzione innovativa, tecnologia e provocatrice.

Se il problema è che con meno soldi in tasca si preferisce scommettere sul sicuro, andarsi a vedere il filmone hollywoodiano e non rischiare con il teatro autoctono.

E allora attori e regista hanno deciso di minimizzare il rischio percepito dai potenziali utenti. E di far pagare solo in funzione del risultato effettivamente ottenuto :-)

Breve: dispositivo di riconoscimento facciale, in grado di identificare i sorrisi, posto davanti allo spettatore seduto in platea. Durante lo spettacolo si registrano le risate. 
A fine spettacolo lo spettatore si presenta in cassa e salda il conto.


Semplice e fa riflettere, sul rapporto costo/valore :-)

Ecco il video:



Approfondimento:
A mediados del 2013 la industria del arte en España sufrió uno de los golpes más grandes de todos los tiempos:
En medio de la peor crisis, el gobierno decidió cambiar el IVA de los espectáculos teatrales del 8% al 21, logrando la mayor sangría de espectadores que se recuerde. Las salas de teatro perdieron el 30% de los espectadores en solo un año. Ante esa realidad, a esta compañía independiente de comedia sólo le quedaba tomárselo con humor e inventar algo: Pay per laugh.
LA IDEA
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Se acondiciona cada butaca del teatro con cámaras de reconocimiento facial que detectan la sonrisa y un visor. Y se le propone a los espectadores el siguiente trato: la entrada será totalmente gratuita. Si la obra no te genera nada no pagas nada, ahora si te ríes tendrás que pagar por cada sonrisa.
Hablemos de números 30 céntimos de euro por cada risa generada, cosa que como viene el mundo es un precio bastante conveniente. Para que nadie tenga que llorar por haberse reído mas de la cuenta el máximo a pagar serían 40 risas (el resto, viene de regalo).

* Oggi per modo di dire... l'idea ha vinto un Leone a Cannes nel 2014, ma in Italia se ne è parlato abbastanza poco ed è ancora un'idea attuale.

mercoledì, dicembre 23, 2015

Da Whiskas: il Kitten College :-) NSFW?


Ultimo post prima delle ferie - e lo facciamo bello leggero.

Parliamo del Kitten College. Una iniziativa educational da Whiskas - che invece di parlare come al solito agli umani - intelligentemente parla ai felini, con una serie di materiali educativi destinati ai gattini, per aiutarli a crescere.

In dettaglio, 12 video che approfondiscono temi didattici specifici, come la teoria delle stringhe, l'archeologia, la letteratura. Motivando i micetti a crescere colti e intelligenti, a pensare "out of the box" (ma spesso anche dentro).

Vi allego il primo filmato e vi invito a iscrivere i vostri grandi felini di piccola taglia a questo corso. L'educazione è potere. Per loro.

Per noi questi film sono un ammazza produttività, quindi non guardateli al lavoro.

(Da notare che comunque, davvero questi video sono pensati per essere educational, insegnando ai padroni* un po' di cose importanti per la cura e manutenzione del felino piccolo).

E' ovviamente una campagna di adv... che però sfrutta il potenziale della rete, e la sua mancanza di vincoli di tempo e di spazio per raccontare in modo articolato e completo una storia, con il ritmo e il passo giusto. E un sacco di minutaggio di piccoli gatti molto carini.

 * il termine esatto non è padroni, in realtà, anche se per praticità lo usiamo spesso. Termine più corretto è "umano di riferimento" o "umano di proprietà del gatto"

martedì, dicembre 15, 2015

Durissima: chiedere a un uomo di far fare shopping alla fidanzata... ma c'è una birra in mezzo

In qualche modo, a distanza di tempo, Beck's risponde ad Heineken, lavorando sui territori del maschile, identificando insight legati alle nostre paure ancestrali - prima fra tutte accompagnare la fidanzata a fare shopping.

Se questa è, notoriamente, un'attività che i maschi preferiscono evitare o quantomeno ridurre ai minimi termini, la sfida che Beck's ha lanciato in Croazia è stata quella di tener occupata la dolce metà per almeno un'ora (senza che lei sapesse che c'era sotto qualcosa, ovviamente).

La "teoria" dell'esperimento di markleting ha qualcosa a che fare coi benefici per la relazione di un po' di comprensione, del raggiungimento del compromesso, fuffa così. 

La realtà è che si è lavorato sull'avidità.
Il premio in palio, se si riusciva a tenere la fidanza impegnata almeno un'ora era una camionata (beh, dai, un furgoncino con qualche cassa...) di birra.

Il gioco valeva dunque lo sbatti, come direbbe il milanese imbruttito...

Ecco il video di questa case, con i maschi croati che si arrampicano sugli specchi per tenere le sbalordite compagne in negozio a provarsi roba... :



Per un approfondimento sugli stunt di Heineken, ecco un link che vi porterà a miei vecchi ma pur sempre validi post:
http://robertoventurini.blogspot.it/search?q=heineken 

giovedì, dicembre 10, 2015

Genio assoluto. Era delicatissima: toccare gli dei per far mettere a dieta gli indiani.


Caso molto delicato, su cui tendenzialmente mi limito a raccontare la storia più che a dare un mio commento (al di là del sempre valido scherza coi fanti ma lascia stare i santi....)

Molto delicato perché da un lato c'è una causa con risvolti sociali (l'obesità degli indiani, con i problemi di salute conseguenti).

Dall'altro c'è un'azienda che vuole fare il suo business (quindi non è un'operazione charity).

E dal terzo c'è la religione e in particolare il coinvolgimento e un po' lo stravolgimento di una delle più note e amate divinità indiane: Ganesh.
Quindi capiamo se la cosa ha funzionato e come; e se gli indiani hanno trovato la cosa blasfema.

Ma veniamo al background: anche in India l'obesità è in crescita (e qui ci starebbe bene il discorso del problema della gente che muore di fame nelle stesse terre dove la gente mangia troppo...).

Gli dei indiani, come spesso capita in oriente, sono rappresentati grassi e opulenti, per motivi storici, come simbolo di prosperità e felicità - che nei tempi antichi largamente coincideva con la libertà dalla fame (e, come detto, ancora adesso...)

Bene, mischiando marketing e religione, l'azienda (Nutralite) è intervenuta nella festività che celebra Ganesh.

Che tra l'altro è una divinità (estremamente popolare e venerata anche da altre religioni) che facilita gli inizi, rimuove gli ostacoli...

...e quindi si presta perfettamente per sponsorizzare un percorso di perdita di peso, un viaggio verso la forma fisica e la salute.

Sensibilizzando i fedeli. Presentando un Ganesha rivisto e rimodellato - invece del panzone, la tartaruga.

Hanno trovato un sacerdote palestrato.
Hanno trasformato la processione in un momento di fitness, introducendo lo zumba.

Hanno introdotto il tema di "donare le proprie calorie". Attraverso una installazione e una proiezione, i fedeli - impegnati in tapis roulant e cyclette - bruciavano le proprie calorie. E a ogni caloria bruciata corrispondeva un'immagine olografica di Ganesh sempre più magra e in forma.

Insomma. guardatevi i video e strabiliate.




La cosa ha ottenuto una eccellente e abbondante copertura stampa. 
Rivelandosi come una delle azioni di Relazioni Pubbliche più interessanti che ho visto ultimamente. Centrandosi sull'uso di una "celeb" senza prezzo...

Questo progetto, fatto da noi, sarebbe stato molto controversial, per il nostro clima, per la nostra cultura.

Ma in India la cosa sembra l'abbiano presa bene, visto che Ganesh è comunque una divinità allegra...anche perché (e qui non vi voglio tediare) ci sono interessanti correlazioni tra le figure degli dei indiani e un loro ruolo da supereroi... e si vedono da tempo reinterpretazioni delle popolarissime illustrazioni che in India sono un po' ovunque, che li portano più vicini a Word of Warcraft che al mondo tradizionale dei colori pastello e delle rotondità popolari.

E  potrei citare il caso di questo corto di Pixar, già che ci siamo...



Approfondimenti:
http://www.newindianexpress.com/entertainment/english/American-Film-to-Present-Hindu-Gods-as-Superheroes/2015/10/14/article3079846.ece

http://www.thehindubusinessline.com/catalyst/ganesha-has-sixpack-abs/article6379606.ece

ci può stare anche questo mio vecchio post:
http://robertoventurini.blogspot.com/2007/09/il-pupazzo-biblico-di-wal-mart-ho.html

mercoledì, dicembre 09, 2015

Gli YouTuber? In Siberia! (sul serio, fatto). Tomb Raider. Fantastico. Invidia.


Il titolo del post mi è venuto fin troppo facile :-)

L'operazione però è reale.
Di quelle belle grosse, senza badare troppo a spese.

Parliamo di nuovo del lancio di Tomb Raider. Quello di Lara Croft.


Immagino il brief: coinvolgere gli influencer.


Però "da loro" questo non vuol dire facciamo un eventino a basso budget, 2 tartine e gli diamo una copia del gioco.

Volendo fare qualcosa che avesse risonanza su scala il più possibile globale, l'idea è stata di prendere 4 YouTuber e di farli fuggire dalla Siberia. Seguendo le orme di Lara.

Non vi voglio spoilerare (guardate il video qui sotto) ma vi anticipo che non è stata roba da fashion blogger o da beauty star.
Arrampicate. Teleferiche. Unghie rovinate e pelle arrossata dal freddo. Lupi. Arco e frecce. Roba seria. Elicotteri.

Insomma, guardatevi il filmato. E fate un po' di riflessioni su cos'è un'azione seria di PR.

Uno stunt serio che poi viene ovviamente ripreso e amplificato nello spazio digitale.
E di conseguenza rappresenta uno spunto per fare uscire notizie sui media tradizionali e online, per fare copertura stampa. Per comunicare.

(Ammetto: rosico. Questo sì e un evento da influencer cui mi sarebbe davvero piaciuto essere invitato :-)))

Ecco il video:

Approfondimenti:
http://www.mirror.co.uk/news/technology-science/technology/watch-four-youtube-stars-copy-6813611
http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-3315921/Could-Lara-Croft-YouTube-stars-try-hand-stunts-latest-game-Siberia.html


venerdì, novembre 06, 2015

Fatelo (sì, "quello") per la Danimarca. Pochi bambini? Ci pensa la comunicazione. Marketing Turistico.


"Do it for Denmark".

La Danimarca è una bella nazione (andateci). Con un basso tasso di natalità.
La Danimarca  è un paese freddo, d'inverno.

La fuga verso i climi caldi è un must, un paio di volte l'anno.
E quando si è in vacanza... beh, l'impatto demografico è evidente.

Quindi, animata da un preclaro impegno sociale, nell'interesse della Nazione, l'operatore turistico Spies ha lanciato in questi anni ben due campagne mirate a far crescere il numero di pargoli danesi.

La prima fase l'anno scorso, all'insegna di "Il sesso salverà la Danimarca"; e ne fate di più se ve ne andate a fare un viaggetto (e, in effetti, i Danesi fanno il 46% di sesso in più durante una vacanza e il 10% di tutti i bambini Danesi sono stati concepiti in quel contesto).

Naturalmente è stata aggiunta una promozione, come incentivo: prenotandosi con lo "Sconto ovulazione", se si dimostra, calendario alla mano, che si è concepito un pargolo durante il viaggio comprato con la premiata ditta Pies, ci si vedrà regalare 3 anni di pannolini e complementi.



Il secondo anno si è invece spostato il tiro: Se non lo fai per la Nazione, almeno fallo per la mamma, così diventa nonna. E la Mamma può contribuire economicamente al vostro viaggio, investendo sulla vostra probabile riproduzione...



Approfondimenti:
http://www.independent.co.uk/news/world/europe/do-it-for-denmark-competition-calls-for-danes-to-have-more-sex-to-tackle-declining-birth-rates-9218490.html

http://www.adweek.com/adfreak/heres-another-hilarious-ad-tries-get-people-denmark-have-more-sex-167285

sabato, ottobre 17, 2015

Che vi siete persi, sul mio blog?

Come al solito, un'immagine assolutamente a caso.
Questa volta non è riassunto settimanale, perchè ultimamente mi è stato molto difficile stare dietro al blog e postare regolarmente.

Diciamo che quindi è un aggiornamento dall'ultima volta che ho aggirnato.
O una roba del genere.





martedì, ottobre 13, 2015

Master Social Media e Internet PR - IED Milano. Io ci sarò :-)


E' con grande soddisfazione che vi annuncio la mia partecipazione a un bellissimo Master. 

Uno dei pochi seri, se mi posso permettere.

Come forse avrete notato, ho diradato le mie attività di formazione: un po' perché sono messo male come carichi di lavoro, un po' perché ormai sono poche le strutture con cui mi sento a mio agio.  

In IED invece, ci torno sempre volentieri :-)

E ora bando alle chiacchiere e vi racconto il Master (lo confesso, ricorrerò molto al copia & incolla)

Il Master si chiama "Social Media & Digital PR", è una iniziativa di IED, si terrà a Milano ed ha al timone la mia amica e coautrice di "Strategia Digitale": Giuliana Laurita. A questo punto non potevo non esserci :-)

Io mi occuperò di:

Progettare le Digital PR

Quali sono le differenze tra le PR offline e quelle online? Come si individuano gli influencer? Come si imposta una relazione con gli influencer? Che cosa si può proporre loro? In che modo si può fare da ponte tra il brand e gli influencer? Sono alcune delle domande alle quali risponderà questo insegnamento.
In sostanza vi racconterò un po' di strategia specialistica per le PR Digitali. Prendendo spunto da quello che ho scritto nel manuale di Relazioni Pubbliche Digitali.

E poi vi racconto cosa faccio tutti i giorni (sì, lo posso rivelare: non sto seduto tutto il giorno a fare strategie e PPT: faccio succedere cose, faccio funzionare progetti....). E probabilmente vi rivelerò verità che vi sorprenderanno... o no :-) 

Cercando di insegnarvi cose che vi saranno utili in pratica, non solo in teoria.

Una cosa che mi sembra molto interessante del Master, è che non è una roba tutta "Strategica". Mi piace molto che vengano insegnati ad esempio Powerpoint e Excel. Perché è inutile raccontarci storie: se volete lavorare in azienda e agenzia e non fare solo il lavoro da schiavo, bisogna saperli usare. Punto.

E che venga insegnato a maneggiare le immagini, a capire di infografiche e di video. Perché i creativi e i grafici certo fanno il loro lavoro, ma un certo livello di competenza nel gestire certi contenuti è un asset molto utile.

Mi piace il panel dei docenti. E ritengo che la diversità dei punti di vista sia utilissima perché si ascoltino più campane e ci si formi una propria idea, una propria visione personale.

In sintesi (e qui cito dal sito di IED):

Gli strumenti social e il mondo delle digital PR sono sempre più presenti nelle strategie di marketing e di comunicazione delle aziende, ma perché funzionino servono competenze specifiche. Affrontare questo territorio, così vasto, fatto di velocità, di una moltitudine di strumenti e opportunità che si susseguono, fa si che le persone in grado di comprendere questa sensibilità e queste pratiche sono e saranno molto richieste.

Dopo un percorso intensivo di 7 mesi, i partecipanti potranno inserirsi nel settore professionale dei social media e delle digital PR, in aziende ed agenzie. Sapranno rapportarsi con tutte le tematiche relative al digitale e alle sue funzioni relazionali verso clienti, partner e influencer.

Sbocchi professionali:

Il master garantisce un know–how altamente qualificante per i profili: social media manager, social media specialist, community manager, digital PR, digital consultant, digital content strategist.

Il Link per approfondire e chiedere info è questo:


E qui c'è il link al modulo per scaricare la brochure:


E poi:


A chi è rivolto:
Il master è rivolto: a studenti laureati sia in discipline artistiche/umanistiche, sia tecniche/economiche; a professionisti con almeno due anni di esperienza nel settore.

Contenuti e struttura:
I social media sono il più importante momento di svolta nel mondo del marketing, un cambiamento radicale degli equilibri nella comunicazione tra aziende e consumatori. Da una situazione in cui le aziende trasmettono un messaggio attraverso i media tradizionali (stampa, radio, TV, direct, etc. etc.) e i consumatori ascoltano e reagiscono in maniera quasi pavloviana (acquistando i prodotti oggetto del messaggio), ci troviamo oggi in uno scenario che vede i consumatori protagonisti di una vera e propria relazione con le aziende, essendo abilitati a parlare con esse e di esse. Di conseguenza il mondo del social – ma anche, più in generale, quello del digitale – è diventato centrale rispetto alla possibilità, per le aziende, di sostenere questo scambio.

Il territorio con il quale si confronta un professionista del web è un territorio molto articolato, poiché nel tempo i mestieri del digitale si sono moltiplicati, specializzandosi sempre di più. Il master intende formare professionisti in grado di comprendere l’identità di un brand e le sue esigenze relazionali, creare una strategia adeguata, implementarla e monitorarla. Professionisti in grado di definire e distinguere gli ambiti di intervento di figure professionali diverse, coordinarle e monitorarle, perché conosceranno le basi di ciascuna di esse, pur mantenendo una forte focalizzazione sul tema dei social media e delle digital PR.


Riguardo questi aspetti, che costituiscono il core del master, i nostri studenti saranno messi in condizione di:
- Creare e implementare una social media e digital PR Strategy, una content strategy, un piano editoriale;
- Padroneggiare gli strumenti social: piattaforme, strumenti di content management, strumenti di ottimizzazione dei contenuti;
- Creare contenuti per le diverse piattaforme;
- Identificare gli influencer e coinvolgerli adeguatamente;
- Comprendere le implicazioni della conversazione che avviene sul web, in termini di brand awareness e brand reputation, attraverso strumenti di web monitoring;
- Misurare l’efficacia delle azioni attraverso gli analytics.