Visualizzazione post con etichetta fashion. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta fashion. Mostra tutti i post

martedì, dicembre 15, 2015

Durissima: chiedere a un uomo di far fare shopping alla fidanzata... ma c'è una birra in mezzo

In qualche modo, a distanza di tempo, Beck's risponde ad Heineken, lavorando sui territori del maschile, identificando insight legati alle nostre paure ancestrali - prima fra tutte accompagnare la fidanzata a fare shopping.

Se questa è, notoriamente, un'attività che i maschi preferiscono evitare o quantomeno ridurre ai minimi termini, la sfida che Beck's ha lanciato in Croazia è stata quella di tener occupata la dolce metà per almeno un'ora (senza che lei sapesse che c'era sotto qualcosa, ovviamente).

La "teoria" dell'esperimento di markleting ha qualcosa a che fare coi benefici per la relazione di un po' di comprensione, del raggiungimento del compromesso, fuffa così. 

La realtà è che si è lavorato sull'avidità.
Il premio in palio, se si riusciva a tenere la fidanza impegnata almeno un'ora era una camionata (beh, dai, un furgoncino con qualche cassa...) di birra.

Il gioco valeva dunque lo sbatti, come direbbe il milanese imbruttito...

Ecco il video di questa case, con i maschi croati che si arrampicano sugli specchi per tenere le sbalordite compagne in negozio a provarsi roba... :



Per un approfondimento sugli stunt di Heineken, ecco un link che vi porterà a miei vecchi ma pur sempre validi post:
http://robertoventurini.blogspot.it/search?q=heineken 

martedì, ottobre 20, 2015

PR, Tech, Fashion (e NFC): alla sfilata, compri il vestito sfiorandolo con l'anello.

Un esercizio di applicazione delle tecnologie alla vita quotidiana e all'acquisto di prodotti, settato in un contesto di "lifestyle" che aggiunge glamour alla cosa.

In sostanza, un'operazione di PR Digitali, applicato al FashionTech - l'intersezione tra mondo della moda e quello della tecnologia.

Vabbè, basta chiacchiere, ecco i fatti duri e puri.
Sfilata di Henry Holland, alla London Fashion Week.

In partnership con Visa, alcuni spettatori (chiaramente tutte "celebrities", quindi molto "influential") sono stati dotati di uno speciale anello, dotato di tecnologia NFC (che come sapete amo molto...).

Naturalmente non un orrendo accrocco tecnologico, ma qualcosa di affine alla marca. E poi due celebrities hanno usato l'anello per acquistare capi in modalità "contactless" :-)

Semplicemente avvicinandosi alla modella in posa, hanno sfiorato l'abito con l'anello - e hanno così concluso la transazione, caricando il costo sulla propria carta di credito e ritirando poi all'uscita il capo.
(Se avete il sospetto che fosse tutto combinato, secondo me avete totalmente ragione).

Cito da Forbes:

"Last night’s show ended with two VIP guests – Daisy Lowe and Alexa Chung – stepping out of their seats and walking over to the models where they were stood in their finale poses, to choose one item they particularly liked the look of. Using a House of Holland ring they were wearing, they placed it against the item in question, and instantly bought it there and then."

Ecco il video che presenta l'evento:



 Approfondimento:

Forbes

Wareable


mercoledì, giugno 25, 2014

Non ti lascio comprare il vestito... se non apri il lucchetto con un Like


Incentivo forzato ai Social? Scarcity Marketing (si veda questo mio vecchio post)?

Far vivere, per una marca diffusissima un minimo del brivido dell'esclusività, della scarsità propria di marche di ben maggiore lusso? (Vi ricordate cosa aveva fatto H&M per la propria linea Versace? Il salta la coda? Se no, leggete qui) o forse solo una promozione che passa obbligatoriamente per i social?

La sostanza è che si rende difficile comprare, attraverso un appendino col lucchetto.
(C&A ci aveva già deliziati con gli appendini conta click, guardate qui)

Che si può aprire solo con un like su Facebook. Attraverso un'operazione di likaggio collettivo. Influenzando (si fa per dire?) tutto il proprio network.
Che può permettere poi ad una di loro (quella che corre più veloce) di vincere un vestito.

Da C&A. In Brasile. Per la linea firmata da Calvin Klein.

Insomma, date un'occhiata al video che capite tutto :-) compreso che non hanno fatto dei brutti numeri.




lunedì, ottobre 21, 2013

Moda (2): Un sacco di dati. Quanti Italiani comprano moda con l'e-commerce? 13 milioni e più

Oggi giornata dedicata alla moda.

Segnalo l'interessante ricerca commissionata da Netcomm, il consorzio italiano del commercio elettronico.

Ecco un estratto dalla Press Release:

Sono 13,2 milioni gli eShopper attivi nell’ultimo trimestre e si stima un volume di acquisti mensili di oltre 1 miliardo di euro per quasi tutti i mesi del 2013 (il picco registrato a luglio è stato pari a 1,35 miliardi di euro)

In un anno è cresciuto di oltre 1 milione il numero di chi ha comprato online almeno una volta nella vita un prodotto di abbigliamento e di moda, per un totale di quasi 9 di eFashion Shopper (+14,5% rispetto a Ottobre 2012). Le transazioni online da device mobile sono il 18% degli acquisti di prodotti di moda e abbigliamento a fronte di una media del 10%.

Nei primi 8 mesi del 2013 gli acquisti online di prodotti di moda e abbigliamento sono cresciuti del 25,5% rispetto allo stesso periodo del 2012

Gli eShopper si dividono in due ampie categorie: 5,1 milioni sono acquirenti sporadici, mentre 8,1 milioni sono acquirenti abituali con tre o più beni comprati negli ultimi tre mesi. 

Gli sporadici hanno al loro attivo uno o due acquisti nel trimestre, hanno effettuato complessivamente 6,5 milioni di acquisti (il 14% del totale), con uno scontrino medio di 100 euro e hanno generato 680 milioni di euro nel trimestre (16% del totale). 

Gli abituali (8,1 milioni) hanno realizzato tre o più acquisti nel trimestre, hanno compiuto 40,1 milioni di acquisti, con uno Scontrino medio 90 euro e hanno generato 3.540 milioni di euro nel trimestre. 

Proprio questi ultimi – gli acquirenti online abituali – guidano la crescita dell’ecommerce nel nostro Paese, generando l’86% del valore totale delle transazioni.

In particolare, nell’approfondimento dedicato agli acquisti online di prodotti “fashion” i consumatori che hanno comprato un prodotto di moda almeno una volta nella vita sono cresciuti di 1 milione di unità (1,1 milioni) nell’ultimo anno, arrivando a sfiorare quota 9 milioni di individui, con un incremento del 14,5% rispetto all’ottobre 2012. 

Inoltre, nei primi 8 mesi del 2013 gli acquisti online di prodotti di abbigliamento hanno generato transazioni per un valore superiore del 25,5% rispetto allo stesso periodo del 2012 (secondo i dati dell’Osservatorio CartaSì).

A questo link sono disponibili ulteriori materiali relativi alla notizia.

giovedì, marzo 28, 2013

Ricerca su Fashion e Social Media - Italia


Segnalo la ripartenza dell'Osservatorio Brands & Social Media - con la pubblicazione dei dati relativi al settore Fashion.


Cito:

"Il settore, guidato da Burberry, si caratterizza per una forte comunicazione visuale e un uso dei social media come canali “verticali” in cui si esprime emotivamente l’affezione ai brand da parte degli utenti.

La ricerca, che si propone di analizzare la comunicazione sui social media di alcuni dei più rilevanti brand nazionali e internazionali presenti sul mercato italiano, torna con una metodologia arricchita, in grado di cogliere con precisione uno scenario comunicativo dinamico e sempre in evoluzione grazie a più di 60 diversi indicatori relativi alle variabili di esposizione, di coerenza e di interazione con il pubblico.

Per questo report sono state selezionate 14 aziende leader di settore a livello internazionale, i cui social media sono stati analizzati nel mese di gennaio 2013.

Leader della classifica è Burberry, seguito da Dior e Dolce & Gabbana. Il risultato di Burberry deriva dall’uso intensivo dei social media dal punto di vista dei contenuti, incentrati sulle caratteristiche distintive del brand: prodotti di punta, come il trench, o tratti caratterizzanti, come l’inglesità, in grado di catalizzare l’attenzione degli utenti sulle diverse piattaforme.

Il settore si avvale ovviamente di strategie globali, con la tendenza a creare profili internazionali che raccolgono utenti da tutto il mondo, e la presenza ridotta di profili localizzati per singole lingue o Paesi.

Rispetto alle piattaforme utilizzate, Facebook si conferma quella più adottata insieme a YouTube. Questo settore si distingue anche per un’elevata tendenza alla sperimentazione su nuovi social media, come Pinterest e Instagram, e nel mondo delle app."

Per approfondimenti, infografica e richiedere l'accesso ai risultati completi, potete cliccare qui






mercoledì, luglio 11, 2012

Cena con Make-up incorporato. A Madrid.


Anche in Spagna  la crisi picchia duro, tanto di mettere alle corde i ristoranti.

Per sopravvivere occorre, lo sappiamo, innovare, essere creativi, pensare al proprio mercato in un'ottica strategica.

Ad esempio come ha fatto il ristorante Zamburiña, con i suoi Beauty Dinners. Si cena, si beve, si ascolta un po' di buona musica grazie al resident DJ... e un team di make-up specialists rimette al massimo le gentili signore, magari provate da una giornata di lavoro. 

Cenate e settate appropriatamente per una notte di festa... vedi alla voce vantaggio competitivo.
Per le signore e per il ristorante.  



venerdì, luglio 06, 2012

Shopping, altro che Farmville :-)


Gamification, gamification... ma dalle verdi colline e dalla polverosa terra di Farmville,  Fantasy Shopper porta le gentili signore nello spietato e glamorous mondo dello shopping.

Semplice concetto: un po' di denaro (virtuale). 

Una paghetta se torni spesso. 

Col tuo budget giri per i più interessanti e famosi negozi di Londra. E compri, virtualmente, capi e accessori. 

Ma se scendi di un bottone, lo compri davvero e te lo spediscono a casa (in questo caso, però, i soldi li vogliono veri)

Realizzi il tuo outfit virtuale. Lotti per conquistare saldi e sconti. Condividi socialmente. E rimani irrimediabilmente shopping dipendente. Alla Kinsella.

Merita di essere esplorato e di rifletterci - per questo, do your best and link the rest, leggetevi l'articolo dell'Economist : http://www.economist.com/node/21548929 anche perché è una delle "hottest startup" europee.