E cosa succederà ai packaging con l'arrivo di Internet Mobile e una disaffezione alla TV?
Per tutti i lettori che non sono venuti ad assistere al mio brillante ;-) numero a
Viscom, ho pensato di condividere qui qualche nota sul mio intervento, magari interessa... giusto qualche appunto, qualche concentrato di pensiero...
Il mio tema è stato quello dell'analisi degli scenari derivanti dalla "comunicazione a breve raggio" sul Punto Vendita (o altro luogo) tra il prodotto / espositore e il cliente. E le conseguenze che potrà avere su quello che sarà il packaging e il material PV nel medio/lungo periodo.
In un mondo in cui stiamo diventando più tecnologici e in cui tra non molto (se calano le tariffe) un gran numero di persone sarà dotato di telefoni o PDA in grado di collegarsi a Internet e di altri protocolli di comunicazione, le opportunità e i rischi per la distribuzione sono potenzialmente enormi.
Uno dei problemi che potrà ad esempio dover affrontare il PV nel caso di un accesso a Internet di tipo mobile, da dentro il negozio, è quello di una libertà per il consumatore di confrontare prodotti e prezzi ed eventualmente, dopo essere stato stimolato da una buona esposizione del prodotto sui nostri scaffali, fare un rapido confronto online e andare a comprare in un altro negozio che abbia prezzi meno cari (e li comunichi online).
Altro problema: se come sappiamo, con la TV
non li becco, certi target, come faccio a comunicare pubblicitariamente con loro?
Ad es. per il lancio di un nuovo prodotto, il Permission Marketing ha poco fiato, è fondamentale creare prima awarness attraverso un Interruption Marketing (che non sia uno sfascia**** marketing). Il Permission se permettete ;-) arriva in fase due o tre.
E come faccio fare Interruption? Uno delle strade, credo, sarà beccarli sul PV, con attivazioni, con nuovi strumenti di comunicazione che faranno evolvere gli attuali "materiali POP", con lo sviluppo di packaging sempre più innovativi e con creatività sempre più mirata e strategicamente corretta, il pack come media di se' stesso, per vendersi in assenza o limitazione di supporto mediatico.
(Disclaimer: come sapete, lavoro per una società di packaging... se andate però a vedere quello che ho scritto in tempi non sospetti, questi pensieri li ho in capo da tempo e comunque, al di là che io possa essere di parte, mi pare che questi ragionamenti possano stare in piedi da soli...)
Una prima area di intervento è quella dei Mobile Codes, particolari codici a barre che un cellulare con apposito software può "leggere" come indirizzi Internet ecollegandosi on line a pagine di approfondimento (ne avevo gia'
parlato qui, come detto, in tempi non sospetti).
Insomma, col cellulare scatto una foto del pack e automaticamente vado su un minisito che mi informa, che mi attiva una promozione o un concorso... etc etc
Altre aree di potenziale sviluppo, che stanno suscitando un crescente interesse sono quelle della comunicazione del prodotto o del suo espositore / materiale POP
attraverso Bluetooth, per trasferire sintetici contenuti multimediali verso il telefonino del visitatore del nostro Punto Vendita, per non parlare poi di quello che ci combineranno con l'RFID e magari il
carrello intelligente.
L'impatto della tecnologia sul PV può tradurtsi in un effetto di "Convenience", di praticità per il consumatore - come nel caso del self scanning che fa risparmiare tempo. Può generare un Wow effect, stupendoci, almeno un breve periodo. Ma per essere un fattore strutturale nel rapporto tra commercio e pubblico, deve svolgersi sul fronte della generazione di emozioni.
Insomma, tutto in tema di coniugazione e di contaminazione tra i mestieri tradizionali dello stratega e del creativo che fa "la scatola" e quelli nuovi del tecnologo - uniti per inseguire un visitatore del PV sempre più complicato.
E qui ci sarebbe da fare una analisi di questo cliente sul PV... e da capire quanti diventeranno sempre più distratti, tecnofili e mediafobi, affamati di emozioni di stimoli e di novità.
E capire quanti invece invecchieranno in modo conservatore -restando il pubblico chiave di trutta una serie di prodotti poco emozional, un target poco innovattivo sia sui media (quelli che guardano tanto la TV oggi) sia in termini di prodotti.
Su questi ultimi, è chiaro, forse c'è poco da fare innovazione. C'è però da domandarsi cosa faremo tra qualche anno quando il nostro pubblico sarà tutto passato a cavalcare nelle verdi praterie del cielo...
Più o meno si è trattato di questo, in modo rapido, poi magari uno di questi giorni trasformerò questi appunti in un'articolo un po' più strutturato... che già adesso ho quasi scritto, accidenti come sono andato lungo, mi sono lasciato prendere dall'entusiasmo...