Rientro da una presentazione ai blogger con un bel po’ di pensieri per la testa.
Sono stato ospite di una presentazione in Lancia. Presentazione riservata ai blogger, principalmente del mondo automotive, una selezionata rappresentanza italiana ed estera. Una presentazione focalizzata a raccontarci tutto e di più sulla nuova Ypsilon 5 porte, di prossimo lancio.
Fino a qui, non occupandomi io di auto sul mio blog, teoricamente non c’è nulla di cui potevo scrivere. Per me, però, una cosa interessante da raccontare c’è: il fatto che abbiano fatto questa riunione (e non perché senta la necessità di sdebitarmi di qualcosa, dato che l’auto non me l’hanno regalata e su FIAT non ci lavoro da tempo. Quindi, niente marketting.)
La cosa che mi fa pensare è stato il livello dell’incontro.
Hospitality VIP, visita guidata alla Pinacoteca contenente la raccolta privata di Giovanni e Marella Agnelli. Presentazione della Ypsilon, del suo design, della sua evoluzione durata quasi una giornata.
Presentazione, tra l'altro, avvenuta nella famosa “virtual room” dove su un enorme schermo si interagiva con un 3D della macchina indistinguibile dalla realtà. In sostanza una presentazione assolutamente analoga a quelle fatte a Marchionne quando deve decidere (un paio di volte al mese) degli sviluppi dei nuovi modelli. Eccetera.
Una riunione blogger che è costata dei soldi veri, e passi. Ma quello che mi ha impressionato è stato lo schieramento di manager Lancia a interagire col pubblico. I designer della macchina, responsabili marketing, comunicazione e web, responsabili del centro stile e dello sviluppo degli interni, product manager e un’altra serie di persone di alto profilo.
Gente che ha un botto di cose da fare. Il cui tempo, come si dice è prezioso.
Una concentrazione di risorse chiave, schierate a supportare verso di noi il lancio della nuova macchina (mostrata in anteprima, sarà presentata al Salone di Ginevra), impegnate a assicurarci che il ristretto pubblico di soli blogger si portasse a casa le informazioni; ma anche disponibili a rispondere alle domande (alcune anche abbastanza toste) degli esperti. E parecchio, parecchio interessate a raccogliere feedback, input, critiche, suggerimenti.
L’impegno di risorse, di persone, di tempo, di impegno è stato notevole: ricordo che quando lavoravo in agenzia, in occasione di certe presentazioni di campagne chiave di comunicazione, online o offline presso multinazionali comparabili mi andava bene se vedevo riunite un decimo della quantità e della qualità delle persone che ho visto in Lancia.
E la cosa forse più affascinante è stata vedere l’interazione tra persone, manager dell’azienda e blogger. Con i primi, i manager, con le facce progressivamente sempre più stupite. Per il fuoco di fila di domande. Per la preparazione e la competenza delle persone dei blogger in sala. Senza far marchette per nessuno (tanto i nomi non li dico e la maggior parte manco li conosco), un uditorio che si è messo a fare osservazioni sul prodotto, sul marketing, sul posizionamento che hanno messo a dura prova le persone dell’azienda, che si sono trovate davanti gente che a quanto pare ne sapeva almeno quanto loro.
Ma perché Lancia si è presa un tale mal di pancia, ha bloccato persone che devono portare valore in azienda, per una giornata e più… solo per parlare con una trentina di blogger? Non è che qualche azienda sta davvero iniziando a sospettare che un pugno di persone possono davvero decidere del destino di una marca o di un prodotto? E che là fuori non c’è più solo un pubblico bue, ma delle competenze di alto profilo che grazie alla Rete si possono esprimere e integrare nel marketing dell’azienda?
Sarà il primo passo che ci porterà a vedere anche in Italia operazioni di lancio delle nuove auto basate sul coinvolgimento dei Social e dei blogger, come ha fatto Ford per la Fiesta?