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mercoledì, settembre 17, 2014

Scabroso e divertente: il GaioDramma (Pirula Pirula)

Oggi parliamo di qualcosa che non è comunicazione commerciale, ma è (molto) storytelling.

Una web series fatta da gente che stimo e che penso meriti visibilità e apprezzamento.

Per certi versi, una bomba tirata verso il pubblico.

Io ve la segnalo.

Ecco il promo e sotto vi metto l'indirizzo della prima puntata e la spiegazione di che accidenti è.


Ecco l'URL della prima puntata: http://youtu.be/eP8LODydWkg

Il protagonista di Pirula Pirula è Ettore, un prostituto gay che in arte si fa chiamare “Sabrina”. Ettore, alias Sabrina, lavora circondato da colleghe pronte a dargli consigli sul mestiere “più antico del mondo”.


12 puntate, da 5 minuti l'una - sul mestiere più antico del mondo che si intreccia con il mondo della prostituzione gay. 

Poteva essere una cosa pesantissima - e invece il tema è stato trattato con leggerezza; poteva essere un concentrato di luoghi comuni e invece dentro all'umorismo c'è molto rispetto.

Cito: "L’argomento di Pirula Pirula è delicato, la serie affronta il tema della prostituzione omosessuale, ma il tono del racconto è tagliente, ironico e totalmente privo di retorica.
Dal 15 settembre, troverete la prima puntata di Pirula Pirula, un gaiodramma su Youtube.

Le puntate seguenti saranno visibili liberamente, con doppia cadenza settimanale, su Cineama.it, la  community e piattaforma dedicata al cinema e all’audiovisivo. "

Facebook: Pirula Pirula - serie web
 (https://www.facebook.com/pirrula?ref=hl

Twitter: @PirulaSabrina
 (https://twitter.com/PirulaSabrina

G+: Pirula Pirula
 (https://plus.google.com/u/0/105967580178658690986/posts)

Pirula Pirula, un gaiodramma, è una serie web diretta da Andrès Arce
Maldonado, regista del film Carta Bianca (http://www.cartabiancafilm.com) scritta da Marco Medelin
con la collaborazione di Emanuela Guaiana, Ivana Pantaleo ed Elisa Franchi, e prodotta da La Siliàn.








venerdì, luglio 04, 2014

Epic Win: per il Gay Pride, Burger King lancia il Proud Whopper

Genio.

In occasione del Gay Pride, Burger King ha introdotto nei suoi punti vendita il Proud Whopper.
E...

Secondo me questa attività, che lega prodotto e comunicazione, packaging e buzz sarà una delle grandi protagoniste dei premi creativi dell'anno.

Dal mio punto di vista la genialità sta nell'approccio strategico, nell'idea centrale.
Semplicissima.
Geniale perché era lì da sempre, era sempre stata lì, bastava solo vederla.
E una volta che te la mostrano ti scatta un "certo, come mai nessuno ci ha mai pensato prima?".

Ma non solo: è fortemente valoriale, emoziona (specialmente chi vi viene coinvolto ma anche gli spettatori), perché va a toccare cose profonde dell'essere umano.

In conclusione, la comunicazione è riuscita a trattare il tema gay in maniera straordinaria. Portando dalla propria parte molte persone, indipendentemente dall'orientamento sessuale - perché quando vedi cosa hanno fatto, come fai a non essere d'accordo con loro e a rispettarli profondamente?

Insomma, guardate il video.

sabato, settembre 28, 2013

Pesantissimo:Fail Barilla, interviene Libero


Il #fail Barilla prende di colpo una nuova piega.

Libero, noto quotidiano di centro-destra (non particolarmente noto per la sua obiettività) Fa un titolone in prima pagina: "Barilla, la pasta della Libertà".

E spara bordate questa volta direttamente omofobe contro le corazzate omosex che bombardano la casta e pura Barilla.

(I maledetti frocioni che vogliono distruggere la famiglia e meno male che c'è Lui che la difende, insomma...*)

Questa è pesantissima. Nn invidio chi è adesso nel comitato di crisi dell'azienda.

Se passa l'associazione Barilla = destra, berlusconismo... le masse si mobilitano davvero (ahimè, molto di più che per altri temi, diciamo).

Possiamo dire che Libero ha regalato una bella mela avvelenata alla famiglia Barilla? Ripartiranno i nostalgici del "Boicotta il Biscione"?

Garofalo risponderà con uno spot pro Renzi?

Compreremo i cibi sulla base del loro orientamento politico?

* Il primo che si permette di citare questa frase fuori contesto gli faccio del male, intesi?

venerdì, settembre 27, 2013

#epicfail gay Barilla: a chi giova?



Dico la mia sul tema. Più che raccontarlo (immagino che lo conoscerete già tutti) cerco di trarne una lezione, riflessioni utili in generale a chi fa comunicazione.

Consentitemi di restare stretto sugli aspetti "tecnici", di comunicazione dell'evento. Sul fronte umano c'è già abbondantissimo materiale in rete.

E dico la mia a caldo, mentre gli avvenimenti sono ancora in corso. Quindi perdonatemi se mi sono perso dei pezzi.

I fatti. 
Scandalo: intervista di Guido Barilla alla Zanzara (il programma radio, btw, che più detesto). 

In cui ha parlato di gay (in Barilla non farebbero mai pubblicità con una famiglia gay, credono nella famiglia tradizionale, nella donna tradizionale... e i gay facciano quello che vogliono senza infastidire gli altri - senza disturbare gli altri; e se non vogliono mangiare la nostra pasta ne mangeranno un'altra).

E poi però si è schierato a favore del matrimonio omosessuale (ma contro le adozioni omosessuali)

Apriti cielo. 

Naturalmente, essendo il tema molto delicato, si scatena immediatamente la polemica e il #fail diventa sempre più #epic sui social - venendo ripreso ovviamente anche dai mass media (da cui era partito); ad esempio con questo articolo di Repubblica che chiaramente ridigerisce e riformula (o sintetizza?) le cose dette in stile più "giornalistico".

E si va rapidamente in testa nei Trending Topic di Twitter.

A questo punto si presta il fianco non solo a critiche ma anche a incursioni della concorrenza - che con grande stile, nella personificazione della pasta Garofalo, affonda il suo colpo su Facebook:

e chi, come Altea, che lo fa in modo mooolto diretto - andando in collisione frontale con il "Dove c'è Barilla, c'è casa". 

Da capire poi se qualcuno non si arrabbierà anche per questa pubblicità, che potrebbe essere vista come un bieco sfruttamento dei gay e del pasticciaccio Barilla... (vedi alla voce "paraculaggine" - anche se mi dicono che forse è una pubblicità fatta già qualche tempo fa...)

E qui, se permettete, finisco la cronaca, tanto la trovate ovunque. E nel mentre che scrivo chissà quante altre belle cose stanno succedendo.


Questo epicfail, è lecito domandarsi, farà realmente dei danni all'azienda? Beh, difficile dirlo. Occorrerà vedere l'andamento delle quote - e quelle non le vedremo mai, noi del pubblico.

Quelli che si scagliano tanto furiosamente contro Barilla… sono davvero consumatori del prodotto? 

Ho dei sospetti che un attivismo in rete sia in qualche modo legato a dimensioni culturali che si riflettono anche sui consumi - non so, sbaglierò ma vedo la pasta Barilla come un prodotto di fascia più bassa… quindi di lì non si perde quota, perché già non c'è.

La famiglia italiana, a fronte di queste dichiarazioni, boicotterà Barilla? Mah. In genere la gente ragiona con il portafoglio. Tanti sono già passati alle marche del supermercato, che costano meno. 

Altri, come me, comprano un paio di marche premium (tipo Garofalo) quando sono in promozione al supermercato - mi stocco per qualche mese e il divario di prezzo con Barilla si riduce molto sensibilmente, per un prodotto ovviamente organoletticamente superiore.

I gay boicotteranno Barilla? beh, questo è più probabile.

Certo è che, in un momento di mercato difficile, invitare i consumatori ad andarsene, se vogliono, rischia sempre di far scattare ragionamenti che sarebbe meglio non insinuare nella testa della gente. 

Fa brutto dire una cosa che suona come un "per quello che ce ne frega, potete anche andarvene da un altro". Indipendentemente che si parli a omo, eteri o bisessuali. Con la fatica che fanno le marche mass market ad essere inclusive…

Tra l'altro in un momento in cui Barilla deve anche confrontarsi con una insidiosa bufala che sostanzialmente dice che i loro prodotti sono cancerogeni.

In realtà potrebbero anche guadagnarci, dall'operazione. Se infatti qualcuno abbandona Barilla e va verso l'alto, cambiando marca, rischia di comprare comunque un prodotto di proprietà della Barilla… venduto con margini più elevati. Dato che Voiello è proprietà di Barilla. 

Quali lezioni trarre? Quali domandi porsi?

beh, secondo me:

1. Tutto comunica. Specialmente una persona che fa parte della famiglia proprietaria di un'azienda. E' ovvio che occorre essere consapevoli che ciò che si dice sarà diffuso alla popolazione rapidamente.

2. Se si va in una trasmissione in cui fanno di tutto per estrarre commenti, dichiarazioni controversial, in cui vivono su scandali che generano un audience morbosamente affezionata - occorre essere triplamente cauti. Sapendo che là fuori ci sono testate che non vedono l'ora di soffiare sul fuoco, anche reinterpretando cose dette per dare un tono un po' più piccante.

3. Quando si comunica è saggio darsi l'obiettivo di fare del bene alla propria marca. Portare business. Se necessario e opportuno prendendo posizioni, certo. Essendo controversial se è il caso. Ma se controversia deve essere, che sia pianificata e gestita.

4. In realtà, escludendo i gay era ovvio che si sarebbero scatenate polemiche, danno d'immagine, insulti e boicottaggi. Magari, l'abbiamo detto, che coinvolgono gente che già non consuma Barilla. Magari che non portano poi danni economici all'azienda.

5. Un conto possono essere le opinioni personali (e si dice "io"); un conto quelle aziendali (in cui si usa il "noi"). Se si usa il noi si parla a nome del management, dei quadri, dei dipendenti. E' l'azienda che prende posizione. E non sempre è saggio (o sensato, o giusto) che un azienda - che vive per fare profitto - prenda posizione su dinamiche umane e sociali.

E in questo momento è stata messa in difficoltà tutta l'azienda, con un affannoso mobilitarsi per cercare di affrontare quella che si è trasformata in una crisi di immagine su scala planetaria (ad es. : https://www.facebook.com/BarillaUS/posts/592044824175763)

Ma la vera domanda è: con un'iniziativa di questo genere  - e dico iniziativa perché penso che una persona di quel calibro pensi bene a quello che dice, rifiuto di immaginare che parli senza pensare alle conseguenze - ecco, con un 'iniziativa così, quale beneficio ci si poteva attendere per il business aziendale?

E quindi la vera considerazione è: Se vuoi fare una cosa che non vedi come possa avvantaggiarti ma che potrebbe in qualche maniera penalizzarti… ma chi te lo fa fare di prenderti questa gatta da pelare?



Approfondimento: qui uno storify sul caso, può essere interessante. Qui un altro storify.

giovedì, febbraio 24, 2011

Una birra regala azioni. Un'altra è gay.

Doppio post oggi. Visto che ci sono due storie parallele, due storie di birre.

La prima è la birra Broo - made in Australia (Michaela, dicci com'è, se ci leggi).
E' rimasta una delle poche birre locali di proprietà australiana (pare che i giapponesi abbiano fatto shopping di birrifici, laggiù). Per mantenere l'identità e la proprietà della marca, parte un'offerta speciale che è anche comunicazione istituzionale.

Comprando una cassa da 24 lattine, in omaggio 10 azioni dell'azienda. Così i clienti diventano azionisti.
In fondo al post,  il video.

La seconda storia è della birra Purple Hand e della birra Salamandra, made in Mexico dal birrificio Minerva. A quel che ne so le prime birre dichiaratamente gay. Andando su un target interessante come propensione ai consumi etc... e proponendosi come badge, distintivo, come dichiarazione d'orgoglio.