Un blog di Comunicazione, Internet Marketing, Social Media, PR Digitali. Approfondimenti sul Manuale di Strategia Digitale.
mercoledì, settembre 30, 2009
Il futuro è a forma di libro?
martedì, settembre 29, 2009
La social media strategy di Ford in ppt
Il Keynote di Ford all'OMMA Global 2009.
Marketing Olfattivo-Canino
venerdì, settembre 25, 2009
Provando il fast email blogging con Posterous
www.posterous.com
Interessante... a quanto pare una sola mail e il tuo post si spara sul tuo blog, flickr,twitter, Fb... il mondo.
Proviamo... (la foto è a caso, solo per testare il sistema... )
Comprereste una Lamborghini dall'iPhone?
Lo racconta il presidente CEO di eBay (lo leggete qui). Ma al di là dell'evento straordinario, da notare che il lancio dell'eBay mobile app ha generato 400 milioni di $ di business.
Pare proprio che con questo mobile di dovremo, pardon, ci *dobbiamo* fare i conti...
[Branding & Marketing Blog / Venturini]
Google: "non usiamo i metatags per il ranking"
Matt Cutts, Software Engineer di Google è molto esplicito: non usiamo i keyword metatags per la determinazione del ranking (anche se vengono usati per altre cose, ad es. per la descrizione del risultato "in alcune situazioni").
[Branding & Marketing Blog / Venturini]
giovedì, settembre 24, 2009
Ambient:Caffé Gratis McDonald's
Negli Usa l’auditel per la tv online: funzionerà?
Così, negli Stati Uniti, Nielsen inizia a misurare anche questo tipo di fruizione.
Il problema, in realtà, è ben più vasto...
(aggiungo la firma perchè ci sono a quanto pare dei feed che permettono a terzi di ripubblicare i miei contenuti su FB senza che esca la fonte....)
mercoledì, settembre 23, 2009
Visione obbligatoria per i pubblicitari ;-)
[Branding & Marketing Blog / Venturini]
(aggiungo la firma perchè ci sono a quanto pare dei feed che permettono a terzi di ripubblicare i miei contenuti su FB senza che esca la fonte....)
Misurare Facebook-alleanza con Nielsen
[Branding & Marketing Blog / Venturini]
(aggiungo la firma perchè ci sono a quanto pare dei feed che permettono a terzi di ripubblicare i miei contenuti su FB senza che esca la fonte....)
9 giorni al lancio: Google Wave
Conoscendo Google sicuramente ci sarà una qualche (robusta?) potenzialità di applicazione in aree di business e sopratutto in area comunicazione / advertising... quindi potrebbe arrivarci fra le mani un nuovo tool con cui fare engagement, marketing 2.0 e sa dio cosa.
[Branding & Marketing Blog / Venturini]
(aggiungo la firma perchè ci sono a quanto pare dei feed che permettono a terzi di ripubblicare i miei contenuti su FB senza che esca la fonte....)
lunedì, settembre 21, 2009
Puma: gnocca+indici di borsa+iPhone app
Ecco il video esplicativo...
Burberry lancia il suo Social Network (?!)
Cruciale insomma, generare buzz, conversazione positiva fra le persone nei riguardi della marca... andando a lavorare anche su fasce di potenziale clientela più giovane (che magari oggi non ha i soldi per comprarsi un trench con la fodera scozzese, ma domani magari sì).
Il mondo: 9000 Euro/anno per il content digitale
venerdì, settembre 18, 2009
500 C lancia il mistero sul web
500 ricorre ancora una volta pesantemente al web per fare comunicazione - questa volta con un'iniziativa di engagement e di gioco, sempre nell'ottica del coinvolgimento e della partecipazione delle persone al mondo della marca (e del prodotto).
Questa volta si tratta di un giocone, C Mistery... un gioco narrativo multimediale, messo online da metà di questo mese.
Non solo un gioco ma un mondo: una storia, (per l'appunto, un mystery) un blog, applicazioni, integrazioni coi Social Network, etc. ed un concorso per vincere l'automobile, of course.
Riprendendo i contenuti dell'annuncio ai media:
... E’ iniziato 15 settembre C MYSTERY, il gioco interattivo firmato 500C che ha come protagonista Juliette, una ragazza scomparsa a cui i partecipanti dovranno dare la caccia risolvendo una serie di enigmi e misteri.
Tutto inizia su un blog – quello di Mark, giovane giornalista inglese – che invita le persone a mettersi sulle tracce di Juliette, ragazza misteriosamente scomparsa. Seguendo i suoi post, i messaggi su Twitter e Facebook, si arriva a una serie di indizi da scoprire e di prove da superare, coinvolgendo i propri amici (e vincere la nuova 500C) ...
Qui il video su YouTube... http://www.youtube.com/watch?v=pVn91Sqqoe0
(Disclaimer: per onestà professionale segnalo che il progettone è stato realizzato da una certa grande agenzia per cui lavoro e per una volta parlo di qualcosa che abbiamo fatto noi...però magari dateci un'occhio lo stesso, è carino ;-)
giovedì, settembre 17, 2009
Internet: possiamo permetterci il Lusso?
Racconta Dana Thomas, autrice di “Deluxe. Come i grandi marchi hanno spento il lusso”, di una sua intervista al presidente di Louis Vuitton: in merito al fatto che il 40 % dei giapponesi possedesse un oggetto Louis Vuitton, il presidente della maison ripose che quello a cui pensava era il 60% dei giapponesi che ne era privo.
mercoledì, settembre 16, 2009
Audiweb - i dati di Luglio: + un milione di navigatori?
A Luglio sarebbero 30,8 milioni gli utenti che hanno accesso a internet.
Rispetto a dati di Maggio o Aprile si nota una crescita di un milione di utenti Internet (si vedano i miei post precedenti, a partire da questo).
Gli utenti attivi nel mese sono a 21,7 milioni (altra crescita, ovviamente, circa 800,000 utenti rispetto a Maggio).
Però... gli utenti attivi nel giorno medio sono 10,4 milioni, dato che non sembra crescere altrettanto... cresce un serbatoio di utenti "casuali"/occasionali?
Il tempo speso online nel giorno medio è di 1 ora e 38 minuti - più o meno sempre lo stesso; leggera crescita delle pagine viste per persona nel giorno medio (ci sorbiamo 10 pagine in più al giorno, arrivando a 179).
Photo Credits
martedì, settembre 15, 2009
Ascensore unconventional - alcuni esempi
Si parte da "hai paura di perdere i capelli" per passare alla palestra; arriviamo all'avvocato divorzista e alla scuola di paracadutismo (già postata in precedenza)...
USA +20% consumo di TV Online, ma è una TV...tradizionale!
Insomma, in un certo senso un mantenere immutato il modello di fruizione, cambiando però lo schermo... con la marginale differenza che qui si tratta di consumo on demand e non inflittivo / palinsestato.
Quindi ci si inizia a interrogare sulla fine dell'"Appointment TV", verso una TV sempre più su richiesta - con tutte le conseguenze sulla programmazione e sopratutto sulla pianificazione pubblicitaria, unica vera risorsa che tiene in piedi i network televisivi.
Vedere quello che vuoi, ma sopratutto quando vuoi. E non perdersi le puntate... con l'onerosa conseguenza di dover attendere il (costoso) DVD qualche mese dopo per scoprire che diavolo era successo nell'episodio mancante.
Qualche numero: ormai il 25% dei focolari americani guarda la TV (anche) online (+20% vs 2008). E un 20% dichiara che la TV online ha fatto calare il proprio consumo di TV tradizionale.
Il dato più tosto è il quadruplicare su base annua degli utenti di Hulu (che ridiffonde contenuti di ABC, Fox, NBC...), che è ormai il terzo opunto d'accesso televisivo online, rosicchiando terreno a YouTube, buon secondo. Al primo posto? semplice, le "solite TV"- è infatti da notare che due terzi abbondanti dei video-internet-utenti accedono ai contenuti attraverso il sito dell'emittente televisiva - non cercano dunque contenuti "alternativi" ma proprio la televisione di tutta una vita...
I contenuti più gettonati sono le news - con un 43% dei videoutenti, seguiti da reality , sitcoms e sport. Di nuovo nulla di nuovo di fronte allo schermo...e un PC che sta diventando elettrodomestico quasi quanto la solita TV a schermo più o meno piatto o bombato?
Due terzi degli utenti guarda i contenuti in streaming, un 41% va di download gratuito. Ma quasi tutti la TV la guardano da casa... solo 1 su 10 dall'ufficio (la produttività ringrazia).
www.conference-board.orglunedì, settembre 14, 2009
Social Lending: Parte Prestiamoci, Zopa fa Zopa 2?
Dopo un lungo periodo di lavoro abbastanza sottotraccia, è ufficiale: Prestiamoci, operatore Italiano di prestiti P2P parte questo mese, avendo ottenuto le dovute autorizzazioni da parte della Banca d'Italia.
La notizia è stata resa ufficiale attraverso la loro newsletter agli iscritti al sito... a quanto pare una nutrita platea di persone pronte a dare fiducia a questo servizio alternativo (o forse meglio dire complementare...) a quello delle banche tradizionali.
Per quanto invece riguarda Zopa, l'operatore sta lavorando per risolvere il problema del blocco che gli è stato imposto. Il problema, lo ricordo, non è stato sul lato dei prestiti ma sul lato della raccolta di denaro...
In estrema sintesi quando si davano i soldi a Zopa, questi li tenevano lì per un po' di tempo in attesa di decidere a chi prestarli... e qui scattò il problema: se certamente c'era l'autorizzazione a fare i prestiti, mancava l'autorizzazione a tenere bloccati questi soldi... (scusate l'approssimazione).
A questo punto, a quanto comunica Zopa, stanno lavorando per trovare una soluzione tramite un accordo con operatore autorizzato alla parte di raccolta e deposito del nostro contante (già individuato).
Per poter però ripartire dovranno costituire una nuova entità giuridica etc etc... diciamo una Zopa 2.
Da vedere quanto lo stop imposto dalle autorità avrà danneggiato la loro credibilità; sicuramente da tutto questo pasticcio, Prestiamoci -che si è mosso direi con molta più cautela (ha stretto un accordo con Banca Sella) - rischia di trovarsi fortemente avvantaggiato... anche se credo che nel nostro mercato ci sia potenzialmente abbondante spazio per entrambi gli operatori.
Prossimamente dunque proverò anche Prestiamoci, non appena aprono la raccolta, poi vi saprò dire; e comunque quella del Social Lending mi sembra proprio una bella idea, non solo di business ma anche, come dire, dal punto di vista etico e morale...
domenica, settembre 13, 2009
Tre: ma fanno demarketing?
Lo confesso, sono (ero?) un cliente abbastanza soddisfatto di Tre. Per quello che mi serve - principalmente navigare con l'iPhone- sono ragionevolmente contento di servizio, copertura e costi.
Si vede peró che evidentemente spendo troppo poco e che hanno deciso di mandarmi via, di convincermi a passare ad un altro operatore.
Solo così si spiega la tattica di demarketing adottata: mandare un SMS promozionale per le ricariche alle 8 della domenica mattina.
Colgo il messaggio e obbedisco: lasciatemi prendere il caffé poi prometto di iniziare subito a guardare le tariffe degli altri operatori...
-- Post From My iPhone
venerdì, settembre 11, 2009
La palestra non è una palla - Guerilla
Chi abita a milano poi ha fatto probabilmente esperienza della campagna del network di palestre 20 hours... i cui visual fumettari erano quanto di più sgrauso io abbia mai visto - come da immagine allegata... e ce n'erano anche di peggio.
Per confronto posto video di operazione di guerilla veramente divertente... bella trovata, bel messaggio: "escape your boring gym"...
giovedì, settembre 10, 2009
Scatti una foto e trovi il prezzo migliore...
Automaticamente poter confrontare i prezzi dello stesso prodotto.... e magari scoprire che uscendo dal negozio e facendo quattro passi lo si può comprare con un bello sconto.
Impatto catastrofico sulle politiche commerciali? Svuotamento delle politiche di marketing e comunicazione? Fantascienza?
No, fantascienza no, oggi è possibile, in Svizzera.
Ne parlo nel mio articolo settimanale su Apogeo. Se vi interessa, leggetelo pure...
mercoledì, settembre 09, 2009
Guerilla bastardo, ti rigo l'auto
martedì, settembre 08, 2009
Domani il lancio di Monopoli - Google
Sono annunciate novità nei meccanismi del gioco per sfruttare le potenzialità della socialità e dell'online.
Io mi prenoto Parco delle Vittorie.
Voi scatenatevi pure con le battute sulla coerenza del gioco con il ruolo monopolista di Google etc.
Ecco l'announcement dal Sito Ufficiale:
Welcome to Monopoly City Streets. You versus the world in the biggest live game of MONOPOLY in history!
On the 9th SEPTEMBER, a world of property empire building on an unimaginable scale will be launched! A live worldwide game of MONOPOLY using Google Maps as the game board. The goal is simple. Play to beat your friends and the world to become the richest property magnate in existence.
Own any street in the world. Build humble houses, crazy castles and stupendous skyscrapers to collect rent. Use MONOPOLY Chance Cards to sabotage your mates by building Hazards on their streets.
Which strategy will you employ? Determined drive? Ingenious daring? Intelligent caution? Will you thrive under the pressure of a fast growing global property empire – or will you crumble? Find out if you’ll thrive, or even survive, in the amazing world of MONOPOLY City Streets. It's going to be epic fun!
Vedere un video da una rivista… ma è pubblicità!
Assolutamente da segnalare l’iniziativa di Entertainment Weekly, una nota rivista americana “di carta” che per il numero di Settembre ha realizzato un inserto pubblicitario al cui interno è contenuto un piccolo schermo video extrapiatto.
Una volta aperto l’inserto parte una comunicazione (video, of course) Pepsi Max.
Allego il video che dimostra l'operazione.
Qualche approfondimento in più e qualche ragionamento sul tema, per gli interessati, sull'altro blog a cui collaboro, ovvero qui
lunedì, settembre 07, 2009
Due schermi is meglio che one. E per gli editori?
Un nuovo device, evoluzione dell'e-book reader - che ha la caratteristica di avere due schermi.
Con una materialità, un "form factor" molto più vicino a quello che oggi hanno libri... e giornali. Anche se, dalla fotina non si capisce, per funzionare davvero dovrebbe essere un oggetto che si possa tenere comodamente in mano... diciamo come una rivista mensile.
Al di là del fatto di capire come funzionerà l'oggetto "Eee-Reader" (non dimentichiamoci che Asus ha un buon track record in termini di innovazione, avendo inventato i netbook, sostanzialmente), c'è da pensare a quello che potrebbe essere l'impatto sui consumer.
In effetti io sono abituato a leggere molto sul PC, ma non libri. Pubblicazioni e news più che altro li leggo sull'iPhone, perché mi viene comodo mentre sono in metropolitana, o in viaggio, per tenere lo schermo ad altezza occhi etc etc
Questo gadget potrebbe essere una ottima alternativa... ma dipende anche quanto costa (purtroppo i prezzi del Kindle, tanto per dirne una, sono un po' fuori dalla mia portata psicologica - ovvero non caccerei tutti quei soldi per quella roba li).
Da quello che però ho letto in giro (ovviamente non sul loro sito :-( ) si parla però di un obiettivo attorno a poco più di 100 Euro.
A quel prezzo li' ne compro due.
A quanto si dice dovrebbe essere prossimamente lanciato in UK (scommettiamo che sarà pronto per Natale? O almeno dovrebbe).
A questo punto si aprirebbero interessanti prospettive per il mercato dell'editoria digitale e dei periodici... coniugando la fisicità di un supporto che richiama le abitudini e l'ergonomia tradizionali, con i vantaggi dell' e-editoria.
Da capire in primis come sarà lo schermo (e il peso) e sopratutto quali modelli di business potrebbe supportare per gli editori, che sembrano inevitabilmente orientati a trovare una strada di pay per content per i loro prodotti, come strada complementare ad un "free" che con la crisi della pubblicità permette sempre meno di pagare i giornalisti e gli altri costi.
Come ha fatto La Stampa, associare un device ad un content...chissà.
P&G: Obiettivo e-commerce 4 miliardi di $
Lo sappiamo tutti, quelli di P&G in genere quando si muovono lo fanno avendoci pensato bene e ci vanno giù molto seri.
L'obiettivo è sicuramente ambizioso, significando moltiplicare per otto i fatturati attuali,.Per riferimento, i fatturati complessivi sono sui 79 miliardi di dollari.
Via: Adage.com, leggete l'articolo per approfondimenti
venerdì, settembre 04, 2009
Vendere ai ricchi? Basta non voler vendere…
(Articolo originariamente pubblicato su ADV, per gentile concessione dell'editore...dato che questo articolo non è mai stato reso disponibile online ma solo sull'edizione cartacea della rivista, abbiamo pensato fosse utile renderlo più ampiamente fruibile al popolo della rete...;-)
Vendere ai ricchi è un bel problema. Una opportunità, certo, per la disponibilità di reddito, per i margini, per l’effetto trascinamento… ma un bel problema.
In fondo non si sa bene su cosa lavorare: le classiche leve del marketing mix servono a poco.
Esaminiamo da vicino un vero ricco o una vera ricca (meglio se carina). Con una enorme disponibilità di reddito e parametri di scelta alieni da quelli dei comuni mortali, difficile capire come agire.
Ovvio, gli elementi di status (o meglio di adeguatezza del prodotto al proprio status autopercepito) sono fondamentali. La noia derivante dal potersi permettere qualsiasi capriccio è un fattore forte. In effetti, quando il denaro non conta, occorre trovare un altro gioco per divertirsi, altre regole per distinguersi.
Ecco il marketing di negazione
Per colpire duro questo target c’è chi ha scelto la strada del marketing di negazione. Portare fino al fondo la classica strategia della scarsità, rendere difficile avere il prodotto.
Ma attenzione: le “tirature limitate” oggi sono alla portata del popolino, il “negozio esclusivo” è nel linguaggio pubblicitario sinonimo di un vorrei ma non posso decisamente low class.
No, qui si tratta di rendere proprio impossibile avere i prodotti. Di dover chiedere favori per ottenere l’accesso. Di fare in modo che il povero ricco si riesca a gratificarsi in quanto ha ottenuto l’entrata ad un punto vendita proibito alla maggior parte della popolazione, compresi molti suoi colleghi di casta. Di ottenere quindi un badge che confermi la propria superiorità sociale e lo distingua anche nel proprio peer group.
Non m’importa chi sei – se non mi piaci non entri
Non esiste strategia migliore che dire di no ad una star: nei suoi anni ruggenti lo Studio 54, tempio della disco music, era famoso per la durezza della selezione all’entrata - al punto da rimbalzare una notte la rifattissima Cher (che, racconta la leggenda, tornò a casa in lacrime per la frustrazione).
Di qui la generazione di buzz verso il locale e di una fortissima motivazione verso l’acquisto del prodotto/servizio (dove più che ballare contava farsi vedere). E una clientela stellare per il locale.
Ecco allora che nascono oggi prodotti e negozi tenuti addirittura segreti, la cui esistenza è comunicata in modo carbonaro, sussurrata all’orecchio da una celebrità ad una star.
Occorre la sagacia di un James Bond o ottimi contatti per scoprire l’esistenza di certi negozi la cui esistenza è tenuta occulta come una centrale spionistica (corre voce ve ne sia uno in Avenue Montaigne a Parigi, dove invece di tramare per impadronirsi del mondo - se li trovate e riuscite ad entrare - vi vendono jeans da 10.000 dollari).
E sempre in tema di jeans, non pensiate di potervi facilmente impadronire di un paio di quegli elitari jeans giapponesi color Okayama Indigo venduti nel singolare negozio Garage di Tokio.
Nel negozio lavorano e vivono marito e moglie designer. E aprono al pubblico solo qualche giorno al mese.
Se la porta si apre, non bastano i soldi: essi vi devono approvare, vi scruteranno a lungo per decidere se il capo vi va davvero a pennello.
Se a loro non piace la figura che fate, scordatevi i jeans… e dovrete convivere con il rimpianto di essere stati scartati alla prova.
Solo se siete davvero qualcuno potrete poi accedere al passaggio segreto all’interno del negozio L’Eclaireur di Parigi. Per prima cosa dovete sapere che esiste e poi ottenere l’autorizzazione da pare dei dipendenti per entrare in uno spazio dedicato ad oggetti in tiratura limitatissima se non pezzi unici. Dove può entrare un solo cliente alla volta.
Una volta la reputazione si costruiva scoprendo le sorgenti del Nilo o esplorando jungle inospitali, oggi ci si fa un nome sopravvivendo a commessi ostili e scoprendo un negozio segreto. Dura la vita dei troppo abbienti…
Passando dagli happy few ai mass affluent, la strategia resta valida – come dimostrato dal negozio One of a Kind, punto vendita vintage di Portobello Road. I criteri d’accesso sono meno stretti ma resta imprescindibile prendere un appuntamento – dato che (raccontano i fortunati) il negozio è grande quanto un ascensore… o come nel caso del sito di ecommerce 20ltd che vende non più di 20 articoli alla volta, disponibili in quantità ridottissime e dai prezzi astronomici (che ne dite di un’amaca di cachemire e pellicce di volpe a 9000 sterline?) o nel notissimo caso della borsa Birkin di Hermes – un oggettino che può arrivare agli 80.000 dollari con una lista d’attesa di nove mesi…
Tutto sommato, beati loro (i venditori), riusciti a ribaltare le regole del capitalismo e far tornare Re il venditore, non il cliente. Per tutti noialtri non resta che rassegnarci a comprare a rate - ma con la soddisfazione che dal negozio non ci buttano fuori, anzi fanno tutto il possibile per trascinarci dentro…
giovedì, settembre 03, 2009
Uncle Singapore wants you
Per spingere gli arruolamenti di volontari nell esercito a Singapore si è deciso di far leva sull'ego boost - orgoglio per la nazione, il cittadino e la sua faniglia servire la patria - e sul direct marketing, inviando questo kit a casa di 6000 prospect (la giacca, per contenere i costi, è di carta).
Formazione e-marketing: Word of Mouth
Il tema di questa puntata è il Word of Mouth
l Passaparola oggi si chiama 'Word of Mouth'
Il passaparola è sempre stato uno strumento di marketing, oggi cerca però di diventare una scienza?
Il passaparola si è fatto adulto, trasformandosi in una nuova area del marketing; con la sua disciplina, la sua scienza, la sua associazione. Un nuovo nome: Word of Mouth.
Cos'è esattamente il Word of Mouth?
L'idea di fondo del Word of Mouth è quella di influenzare positivamente il target sino al punto in cui il consumatore si trasformi egli stesso in strumento di comunicazione verso gli altri consumatori e prospect.
Lasciare che sia il cliente a parlare (in modo apparentemente spontaneo) bene di noi, invece di spendere in pubblicità.
Se per caso il tema vi interessa, qui potete leggere il resto
Photo credits
mercoledì, settembre 02, 2009
Testing Hi I'm... la sintesi di quello che sono in Rete
Hi I'm è una sorta di semplice, semplicissimo aggregatore.
In 4 minuti d'orologio si setta e si ha una sorta di biglietto da visita virtuale in rete... in sostanza è una pagina con il nostro nome, due righe di presentazione e il link alla nostra pagina FB, il nostro Twitter, Flickr, link al blog e a altri nostri siti importanti...
Insomma come se fosse un microportale (nell'accezione dei portali di n anni fa): di per se non contiene quasi niente se non l'aggregazione dei nostri link sociali piu' importanti.
Da capire se e a cosa serve, ci sto riflettendo. Potrebbe essere una buona "firma" nelle nostre mail o sui biglietti da visita "fisici" - un link solo che ti porta alla scoperta di tutto il mio ricco universo...
Se non altro comunque, come detto il suo pregio migliore è che non ci perdi tempo a settarlo o a ribattere dati, profili, info...
Se volete vedere com'è ecco la mia pagina: http://hi.im/robven
ed ecco la spiega del perché esiste e cosa fa:
Why Hi, I'm?
Chances are you've got a bunch of profiles all over the internet--Facebook, Twitter, LinkedIn, FriendFeed...Plus you might have a blog or a YouTube channel and some pictures on Flickr. Put all those sites together, and that's YOU on the internet.
With Hi, I'm you can share all of your latest content from all of your networks on one page.
- Add your content from your favorite networks.
- Your Hi, I'm page updates whenever you post on any of your networks.
- Highlight links, tweets, videos or posts that are most important to you.
- Share your page at http://hi.im/yourname
Twitter al cinema, il bidone non ha scampo
Ho deciso di lanciare una nuova teoria relativa al ciclo delle novità Internet, una cosa che espanda il già ben noto ciclo dell’hype.
La mia teoria (cui per ora non darò un nome) recita che al lancio di qualsiasi applicazione/novità/idea nel mondo digitale le reazioni del mercato della comunicazione “corporate” sono:
E... molto "bastard inside" se volete sapere qual'è la mia teoria vi dovete leggere l'articolo settimanale del sottoscritto su Apogeo - che trovate a questo link ;-)
martedì, settembre 01, 2009
Nokia Booklet 3G - il primo video
Prezzo: si parla di 400-500 Euro sul mercato libero, poi bisogna capire se e come i telecom operator sovvenzioneranno il prodotto come parte di un package...
ma forse domani ne sapremo di più (o magari mi sono mancato qualche annuncio...)
Skype: venduta?
Si veda anche questo articolo del New York Times