martedì, giugno 30, 2009

Anche il buono sconto può andare on line

Nuova puntata del mio corso di e-marketing per le PMI, pubblicato da Eurogroup.

Se per molte aziende fare e-commerce può rivelarsi una soluzione non praticabile, mettere un buono sconto per portare le persone in negozio può invece essere una buona idea, specialmente sul fronte della costruzione di database degli utenti.

Quella del buono sconto, inteso sia come riduzione di prezzo vero e proprio sia, in una modalità più allargata, come buono per un omaggio o un servizio speciale è storicamente uno dei mezzi classici di promozione delle vendite - apprezzato per la rapidità di risposta e quindi il veloce intervento sulle rotazioni.

Se vi sembra interessante, ecco l'indirizzo per leggere il resto

Il futuro dei videogiochi (e non solo) - presto qui

Guardatevi questo video.

Project Natal, l'idea di come sarà (a breve) il mondo del videogaming secondo Microsoft (ma, ovvio, altri seguiranno a ruota).

Avete presente la Wii? Bene, sostanzialmente quella roba li' - ma senza nessun controller.

Il corpo, il viso, le mani sono il controller, un po' come capitava con EyeToy (ricordate?) ma moltiplicato all'ennesima potenza.

Fortissimo per i giochi, ma a tendere il potenziale è quello di diventare un'interfaccia "naturale" all'uso del computer (chi ha potuto testare Surface sa di cosa parlo, ma questo ha un potenziale dicei volte più forte).

Forse è ora di iniziare a sviluppare applicazioni e interfacce in un linguaggio naturale: quello del corpo, quello "non verbale" e nemmento digitale (inteso nel senso delle ditina sante....)





Per confronto, guardate questo filmatino di Minority Report...


venerdì, giugno 26, 2009

Il multipiattaforma multibusiness di Dunkin Donuts

Per aumentare il business, normalmente aiuta aumentare le vendite.

E per aumentare i profitti aiuta aumentare l'ordine medio e abbattere il costo per prodotto venduto.

Facciamo un esempio: in un fast food il costo di vendere un hamburger o dieci, se comprati tutti insieme dalla stessa persona è circa lo stesso (tempo dell'addetto).

Insomma, meglio avere una persona che compra 10 panini che dieci che ne comprano uno - e meglio avere una persona che compra dieci caffè che una che ne compra uno e nove che non lo comprano.

Morale della favola: Dunkin'Donuts, catena di ciambellerie e caffè, ha lanciato un'operazione di marketing e comunicazione mirata alla generazione di ordini collettivi aziendali, supportata da (modeste) piattaforme tecnologiche

Come potrete vedere anche dal video, il principio è che se ti viene voglia di un caffè o di una ciambellina, devi essere generoso e proporre ai tuoi colleghi (o assimilabili) di prendere qualcosa anche loro, che tu andrai generosamente a ritirare, diventando l'eroe dell'ufficio.

A questo scopo un'applicazione web (www.dunkinrun.com) o mobile per iPhone, permette di allertare gli altri - sottoponendo una lista di prodotti all'interno delle quali scegliere (molto più comodo che andare in giro con carta e matita e raccogliere gli ordini).

L'ordine collettivo viene assemblato sul mobile o in una pagina stampabile.

Con quel pezzo di carta o con l'iPhone si va al punto vendita che si troverà un'ordinazione collazionata e bella corposa - il massimo dell'efficienza.

So già che ci sarà chi criticherà il meccanismo, sulla base che l'ordine non dovrebbe essere stampato e portato a mano ma integrato in una extranet che attivi automaticamente il sistema di produzione del locale Dunkin'Donuts... ma a me sembra molto sensato iniziare a vedere se l'idea funziona con un modello basico e costi limitati (visto che poi ci sarebbero tutta una serie di complessità non banali da risolvere nel caso di ordine telematico...)

La vera questione irrisolta del sistema è però, diciamocelo, che non affronta la problematica della raccolta dei soldi per l'ordine e il versamento su apposito conto PayPal del "runner" (quello che si offre per andare a prendere ciambelle e caffè per tutti e che deve pure anticipare i dollari per l'acquisto...).

giovedì, giugno 25, 2009

Il Pay per Content passa dall'iPhone?

Contenuti a pagamento, la strategia dell’iPhone...

Il declino dell’industria della musica e le sperimentazioni sui nuovi dispositivi di fruizione dei contenuti sembra stia dando qualche idea anche agli editori, in cerca di soluzioni per avvicinarsi al pay per content.

Ne frattempo, l 'applicazione a pagamento di Men's Health...

Questo è il tema e il tono del mio nuovo articolo per Apogeo. Se vi interessa, cliccate qua... (se no, amici come prima)

mercoledì, giugno 24, 2009

Tre, l'iPhone e Twitter - una interessante case history da seguire in diretta

Già che ci siamo parliamo anche di come Tre sta usando Twitter per portarsi a casa clienti e sopratutto proporsi con un'immagine molto più positiva rispetto ai competitors, facendo dei "leaks" sulla loro offerta iPhone?

Allego un po' di twittate recenti di Tre che danno un'idea...

A me (e non solo a me) questa loro iniziativa è piaciuta parecchio... (disclaimer: sono loro cliente...)

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crede che questa estate "LA FRUTTA saraà BBONA da magnare". κρύπτος γράφειν!!

legge i commenti sulla twitata 'frutta bbona'. Bravi, qualcuno ha decifrato il messaggio :-)

dà appuntamento ai followers per domani a metà giornata: faremo i fruttivendoli insieme, vi va? Alle 11 tutti qui :-)

aspetta il via libera dai partner. La frutta è bbona, la cucina è in fermento, si attende il via libera dello chef :-)

@Goldmund100 attendiamo gli chef. E il fuso orario favorevole. Potrebbe slittare ma non dipende da noi :-)

capisce la delusione per il mancato annuncio della frutta bbona. Rimedieremo nei prossimi giorni, ne siamo certi :-)

inizia una nuova giornata di dure trattative per dare ai propri clienti sempre il meglio a prezzi ragionevoli. Cross your fingers!

tratta. Meglio offire prezzi folli o rinunciare se i prezzi non sono in linea con le aspettative e le politiche aziendali? Dilemma

@Mondo3 non si torna all'1.0. chi preferisce solo notizie 'blindate' ha tre.it, twitter per chi ha piacere a leggere possibili insider :-)

@giancarlofrnr no propblem, non siamo perfetti ci stiamo impegnando per dare ai clienti l'offerta migliore (o per non dare nulla)

fase delicata. Viste le critiche per i rumors in anticipo, oggi ci dedichiamo a www.giocaevincicon3.it, ultimo giorno per vincere! :-)

morsica la mela :) prezzi più bassi, rete più veloce e dati inclusi anche sulla ricaricabile.

lavorerà tutto il weekend per dare ad inizio settimana i dettagli dell'offerta. FRUTTA BBONA, anche per gli scettici :-)

da luglio il nuovo iPhone 3G S. L’iPhone 3G 8GB disponibile da 0 euro in abbonamento. Dettagli tra qualche giorno. Buon weekend! :-)

frulla la frutta: 3g, 3gs, 8, 16, 32, scegli3, zero6, zero7, zero8, 3senza scatto, 3autoricarica... in settimana tutti i dettagli!

ultimi ritocchi al listino iPhone. Consumer e business.

ha congelato il listino iPhone. Ultimo giro di approvazioni. Confermato da 0€ in abbonamento e da 99€ con ricaricabile e 3GB dati inclusi!

attende le approvazioni. Visti i 3 fusi orari coinvolti, stima che domani possa essere tutto pronto. Stima :-)

chi è cliente di un concorrente, può prendere una usim 3power ed usarla in qualsiasi terminale :-)

vorrebbe ufficializzare i prezzi, ma non può. nel weekend? Dipende dalla mela #iphone

@melamorsicata ahahaha, se dessimo aneprime adesso troveremmo la testa di cavallo (morsicata) nel letto :-)

@melamorsicata ok, allora paghi tu le penali se ci beccano :-P scherzi a parte, è dura anche per noi non poterlo ancora dire :-)

@maxime73 ecco che cos'era quell'impennata di hits sul server :-) se è per iphone, serve ancora un po' ma avvisiamo via twitter

conta i giorni che mancano all'ufficializzazione dei prezzi. Stanno sulle dita di UNA mano :-)





Ikea: su Twitter scrive, legge e risponde (anche a me).

Come molti di voi sapranno, Ikea Italia da un po' di tempo sta usando Twitter come strumento di comunicazione.

Per metterli un po' alla prova ho provato a usare Twiter per segnalare un problema... di seguito il copia incolla dello scambio.

Non sono stati forse rapidissimi, ma fa piacere che ascoltano e che fanno un tentativo di instaurare una conversazione con la loro clientela...

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(robven) Scopre che IKEA Italia lo sta seguendo su Twitter. Apperò.

IKEAITALIA@robven Benvenuto Roberto

(robven) Ikea:perchè il "tempo medio di attesa" x le fatture comunicato non ha nessuna relazione con la realtà? ( so che mi leggete...;-)

IKEAITALIACiao! Certo che ti leggiamo ;). Puoi spiegarci meglio qual è il problema con le fatture? Così cerchiamo di darti una risposta. :)Bravi :-) C'è spesso una netta discrepanza tra il tempo medio annunciato x le fatture sul display e quanto si aspetta davvero a carugate

IKEAITALIAIl sistema dovrebbe aggiornare i tempi "medi" previsti per ogni operazione: verifichiamo se ci sono problemi. Grazie della segnalazione! :)


martedì, giugno 23, 2009

La grande corsa sui tacchi a spillo, a Milano

Segnalo questa inconsueta operazione di marketing: la grande corsa sui tacchi a spillo.

4 Luglio in Largo la Foppa (Milano). Una mini maratona (80 metri).
Se si raggiungono i 266 concorrenti, si batte il Guinness dei primati (tra tutte i partecipanti verranno estratte tre paia di scarpe Manolo Blahnik)

Ah, molto logicamente, lo sponsor sono i cerotti Hansaplast... ;-)

www.corsasuitacchi.it o, su Facebook

US: la recessione danneggia le marche... con delle eccezioni

Secondo un articolo di Advertising Age, la recessione sta dando una batosta dura alle marche, almeno a certe marche, nel settore dei prodotti consumer.

Interessante notare che le marche ben supportate in comunicazione se la sono cavata meglio, così come le marche leader nelle proprie categorie e i prodotti superpremium...

L'articolo lo leggete qui (ma fate in fretta, tra qualche giorno potrebbe passare a pagamento...;-)

(Vedi anche il mio post precedente: Private Labels: 91% dei consumatori US resterà fedele anche dopo la fine della recessione.)

Photo Credits

Il gelido Ambient di Orangina

Orangina, notissima (in Francia) marca di aranciata, ha recentemente realizzato a Lione un ambient particolare.

Un messaggio pubblicitario ed un gadget pubblicitario sono stati abbandonati per le strade della città... incapsulati da un blocco di ghiaccio.

Per cui... armarsi di pazienza ed attendere...

lunedì, giugno 22, 2009

Pubblicità Labbro-tattile: Blistex



Confessiamolo: tutti quanti, quando ritiriamo un biglietto dalla colonnina del parcheggio, dovendo ripartire al volo pena strombazzata dell'automobilista educatissimo in coda dietro di noi, ci ficciamo il ticket fra le labbra e partiamo.


Partendo da questo umano comportamento, ecco una brillante idea per Blistex, la cremina per le labbra.

Un biglietto del parcheggio bello ruvido, tipo carta vetrata, che attira subito l'attenzione sul problema/soluzione, toccando esattamente il punto del problema con un meccanismo esperienziale...;-)

giovedì, giugno 18, 2009

Quando un colore dice tutto





Bella campagna per Comex (azienda messicana produttrice di vernici e affini )

In effetti ci sono dei colori che simbolizzano un personaggio, un mondo...




(visto su Scaryideas)

mercoledì, giugno 17, 2009

Il Governo US chiede a Twitter di rimandare la manutenzione per aiutare gli Iraniani

Come molti di voi sto seguendo l'evolversi della situazione in Iran attraverso Twitter.

Due pensieri: utilissimo, pericolosissimo.

Utilissimo perchè scavalca le censure etc etc.

Pericolosissimo perchè ho visto affermazioni e smentite, controaffermazioni e controsmentite - verità divergenti; ed è assolutamente evidente che in una situazione di questo genere chiunque può scrivere qualsiasi cosa - la più terrificante viene maggiormente ripresa ed amplificata. Con tutti i rischi di manipolazione, destabilizzazione etc etc.

Ma questo è il solito problema di tutti i media che non hanno un controllo editoriale (che poi, anche quelli...) da parte di qualcuno che si faccia responsabile di quel che scrive sapendo anche che se scrive delle bufale e crea dei danni la paga di persona.

Non che sia a favore della censura di Internet, però qualche problema dobbiamo ammettere che ce l'abbiamo.

Detto questo: Twitter ieri doveva andare in manutenzione. Il Dipartimento di stato americano ha chiesto loro di rimandare lo stop del servizio proprio per aiutare gli iraniani a continuare a comunicare fra loro e con il resto del mondo.

Insomma, Twitter sta rapidamente diventando una di quelle cose che magari non ti piacciono ma che non puoi permetterti di ignorare.


Private Labels: 91% dei consumatori US resterà fedele anche dopo la fine della recessione.

Secondo una ricerca di GfK, una stragrande maggioranza dei consumatori americani dichiara che, una volta passata la recessione, continuerà a comprare le private label della grande distribuzione.

(si veda questo pdf scaricabile)

A quanto pare, la qualità di questi prodotti è considerata più che soddisfacente - uguale o migliore di quella dei prodotti a marchio (definizione, btw, abbastanza superata - ormai anche molti prodotti delle catene sono delle vere e proprie marche...).

Anzi, emerge una domanda di avere ancora più varietà e numerosità dei prodotti a marchio privato, quasi una richiesta di copiare e migliorare i prodotti esistenti...ad un prezzo migliore.

Sicuramente la recessione con le sue pressioni economiche è un fattore molto motivante nel cambiare abitudini d'acquisto, e questo ha portato ad un incremento nell'acquisto delle marche commerciali - acquisto che si sta trasformando in una abitudine.

Questo fenomeno sicuramente pone interessanti sfide per le marche, he devono obbligatoriamente lavorare, sia in termini di marketing che di comunicazione, per riguadagnere la percezione di un superiore valore, di una giustificazione di un prezzo più elevato o premium agli occhi dei loro consumatori...

Bathroomvertising per Canale Jimmy

In Francia, per supportare il serial "The Practice" in onda su Jimmy, si è ricorso al bathroomvertising, una forma di ambient di cui ho già parlato in passato.

In pratica, sugli specchi di bagni selezionati, è stata applicata una pellicola che riproduce l'effetto dello specchio a due vie, quello classico che si vede in tutti i serial polizieschi e attraverso il quale i protagonisti assistono in genere all'interrogatorio dei cattivi.

A quanto riporta l'agenzia, l'aumento di audience è stato del 4.5%.

Per vedere il filmato dell'operazione: andate sul sito dell'agenzia (http://www.marcelparis.com/ ), selezionate "travail" (è la banda scorrevole più in basso e scrollate fino ad arrivare a Jimmy.

Link precedenti sul bathroomvertising:


martedì, giugno 16, 2009

Privacy e permission marketing - Rapporto Italia 2009

Segnalo in anteprima la pubblicazione del primo “Rapporto su privacy e permission marketing in Italia”

Il sondaggio è stato realizzato da Human Highway per conto di uno dei leader storici dell’e-mail marketing italiano (Mag-News/Diennea).

Oggetto della ricerca è capire come e quando gli utenti web italiani decidono di concedere i propri dati di contatto e quali siano le reazioni dei navigatori nei confronti delle promozioni che richiedono la comunicazione di informazioni personali.

Ecco il link per scaricare il rapporto: www.mag-news.it/privacy2009.htm

Per ulteriori informazioni, di seguito un estratto del loro comunicato stampa (abbondantemente riassunto...)

"Il sondaggio analizza come e quando gli utenti web italiani decidono di concedere i propri dati personali e quali sono le reazioni principali nei confronti delle promozioni on line che richiedono la comunicazione di informazioni personali.

La ricerca è stata realizzata nell’aprile del 2009 da Human Highway per conto di Mag News su un campione di quasi 1.000 individui rappresentativi dei circa 23 milioni di navigatori abituali italiani sopra i 15 anni, che si connettono almeno 1 volta a settimana.

Quello che emerge chiaramente dal sondaggio è che gli italiani sono abbastanza informati e
molto attenti alla propria privacy on line. I dati raccolti sul web tramite moduli-form non sono generalmente percepiti in maniera negativa, almeno fino a quando non si richiedono informazioni più specifiche legate alla sfera economica e reddituale (con tassi di abbandono che arrivano fino al 57%), alla composizione del nucleo familiare ed alla tipologia di abitazione, oppure non si fanno domande sul tempo libero, sul titolo di studi e non viene chiesto di indicare il sesso (in questi casi i tassi di abbandono sono intorno al 10%).

Interessante anche l’atteggiamento degli italiani nei confronti dello spamming. Malgrado il
fenomeno sia ormai dilagante (solo il 3% dichiara di non esserne in qualche modo coinvolto), gli utenti di Internet non sono affatto rassegnati. Solo il 15% non reagisce a quella che ritiene essere una violazione della propria privacy, mentre 8 persone su 10 hanno protestato almeno una volta con chi spediva loro messaggi non richiesti o hanno cambiato indirizzo e-mail (quasi 3 su 4 intervistati), oppure ancora hanno aggiunto il mittente tra quelli filtrati dai sistemi antispam (quasi la metà dei casi).

Addirittura 1 utente su 3 dice di essersi rivolto al Garante per la Privacy almeno una volta (è probabile però che questa risposta sia indotta dalla crescente intolleranza verso lo spam e dalla confusione di ruoli tra Autorità Garante e responsabile del trattamento).


Altri dati interessanti emersi dalla ricerca sono: la diffidenza verso i pagamenti on line con
carta di credito (un intervistato su due dichiara di avere paura ad utilizzarla on line), la preoccupazione che qualcuno tracci i siti visitati durante la navigazione o che i contenuti delle conversazioni via chat possano essere memorizzati “da qualche parte” (un utente su tre). Questi timori devono essere considerati attentamente perchè portano spesso a modificare i comportamenti di utilizzo di Internet."
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I dati Audiweb di Aprile

Da Audiweb gli ultimi dati sui navigatori italiani (sono dati un po' più abbondanti di quelli rilasciati da altre fonti...).

29,88 Milioni gli utenti che hanno accesso a Internet in Aprile (+5% rispetto a Marzo), sempre circa 10 milioni gli utenti attivi nel giorno medio.

Il tempo passato al giorno in rete è sempre attorno all'ora e mezzo, salgono di poco le pagine viste, da 160 a 170.

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lunedì, giugno 15, 2009

Gillette: il rasoio...beh, non è solo per la barba ...(viral)

Eh,sì, avete fatto bene a pensare male: un video virale che facendo leva sul concetto che se non ci sono i cespugli del sottobosco l'albero sembra più alto (giuro), dà alcuni utili consigli su come radersi la zona inguinale.

A parte il discorso di branding a mezzo virale, mi ricordo - ai tempi in cui gestivo Gillette come cliente - del fatto che le vendite delle lame sono condizionate da quanto si usa il rasoio; ad es. se viene di moda la barba alla Italo Balbo, si rade meno pelle, la lama dura di più e si vende di meno.

Di qui molto sensato il tentativo di marketing di estendere l'uso del rasoio non sono la viso ma alla rasatura del corpo.... (in effetti su YouTube trovate tutta una serie di video che spiegano come radersi le varie parti del corpo - attività una volta riservata quasi esclusivamente ai nuotatori agonistici).

Ci sarebbe poi da fare anche qualche discorso sull'evoluzione delle strategie di marketing della marca da quando questa è stata acquistata da P&G.

Comunque, su questo tema, era arrivata prima (credo) Philips, con la sua campagna "Shave Everywhere", in maniera spigliata,trasgressiva,virale, un po' strana (scegliete voi l'aggettivo)

Twitter per le PMI

Nuova puntata del mio mini corso di marketing online per le PMI, in onda sul sito EuroGroup

Come usare efficacemente Twitter per il nostro business? Per cosa possiamo usare il Twitter e le logiche di sperimentazione dello strumento....

In una puntata precedente abbiamo visto alcune case histories di successo per Twitter. Vediamo per cosa potremmo usare Twitter e proviamo a individuare la logica di fondo per sperimentare su questo nuovo strumento.



Riparliamo di Twitter, questa volta in modo più "operativo". E' chiaramente uno strumento nuovo, con una base di utenti in Italia ancora abbastanza limitata - ma contraddistinta dall'essere una popolazione all'avanguardia tecnologica, per così dire - persone fortemente "digitali", innovatori; e se questo è il nostro target, vale veramente la pena di considerare una sperimentazione usando questo strumento. 


Il resto lo trovate a questo link

sabato, giugno 13, 2009

WiFi gratis da McDonald. Sì, in Italia...

So che probabilmente l'avete già letta, questa - ma nel caso vi fosse sfuggita (pezzettino leggero da sabato):

Roberto Masi, Managing Director McDonald’s in Italia ha annunciato la disponibilità del WiFi gratis in tutti i ristoranti della catena - e già ad oggi dovrebbe essere attivo in oltre 300 punti vendita dell'azienda degli archi dorati.

“È con orgoglio - dice - che presento oggi l’unica rete di Free Wi-Fi in Italia con una diffusione e una capillarità così grande su tutto il territorio. Il servizio è attivo già oggi in oltre 300 dei nostri ristoranti”.

L'accesso è annunciato gratuito ed illimitato.

Al momento non mi è chiaro come funzioni il sistema, specialmente per le faccende di identificazione dell'utente, accesso etc. Mi sa che più tardi faccio un salto per un caffè ed un esperimento.

Anche se, da quando ho l'iPhone (anche grazie alla tariffa dati piuttosto economica che ho) il mio interesse per il WiFi è sceso di molto...

venerdì, giugno 12, 2009

Venezia "brandizza" l'acqua del rubinetto

Per ridurre il consumo di acqua minerale in bottiglia campagna di branding per l'acqua del rubinetto, a Venezia.

L'obiettivo è di ridurre la quantità di bottiglie di plastica da smaltire - che per Venezia, città senza strade, ha costi e complicazioni non banali...

Un bell'articolo da leggere sul NY Times

La Pubblicità User Generated e il cane 2.0…(ADV Reprint)

Sempre più numerose le iniziative volte ad affidare la progettazione e la realizzazione degli spot pubblicitari agli utenti. Funzionano?

(Articolo originariamente pubblicato su ADV, Maggio 2007)


Ammettiamolo: siamo stati militarmente occupati dalle truppe del 2.0. Al grido di “User Generated Content !” ci hanno invaso i templi della musica, dell’audiovisuale, della notizia.


Ma ora hanno osato infrangere il più terribile dei tabù: quello della pubblicità creata dai non addetti ai lavori.


Dilettanti allo sbaraglio

Siti come Zooppa mettono oggi a disposizione delle masse oppresse (dall’advertising top-down) concorsi per la produzione di video pubblicitari. I materiali realizzati sono votati dal pubblico, che elegge i vincitori che portano a casa un premio che può raggiungere i 3000 dollari. A questo punto il committente (come TomTom o Greenpeace) decide cosa farsene delle proposte ricevute.


Nella stessa direzione vanno XLNTads, ViTrue o Current.tv, la TV online per i giovani lanciata da qualche anno dall’ex vice-presidente Al Gore (con premi che arrivano teoricamente ai 50.000 dollari). Grandi marche come Doritos, McDonalds, Chevrolet, Sony o MasterCard hanno battuto questa strada con iniziative autonome, per non parlare della Fiat 500 o di Pepsi che al pubblico fa ridisegnare le proprie lattine.


Le Agenzie pronte a lottare casa per casa

La risposta non si è fatta attendere ed in tutto il mondo i professionisti della comunicazione hanno iniziato a prepararsi per vendere cara la pelle (spesso equivocando sul termine Guerilla Marketing – che non significa creative directors con la faccia dipinta in colori mimetici).


Visto l’impatto di Internet su comparti come quelli del turismo, della musica o del software, è normale salga la pressione a chi rappresenta la parte “tradizionale” del business. D’altra parte c’è da domandarsi quanto lo User Generated Advertising (UGA) sarà veramente in grado di togliere business alle agenzie.


Il dilemma è antico: sarà più creativo un professionista navigato o un inesperto ma motivato appassionato? Se mi permettete, forse lo è di più il secondo. Ma di una creatività spesso tale perchè non focalizzata: quando ero Account Director su Pepsi, ero quotidianamente perseguitato da amateurs decisi a vendermi bellissime idee per spot miliardari… senza avere idea delle necessità o dei budget della marca.


La povertà tragica/strategica degli user ( e la inquietante sinteticità dei brief loro passati online) pone dunque un serio limite al raggiungimento di risultati in termini di rafforzamento della marca o di generazione delle vendite. E a quella si deve aggiungere la povertà dei mezzi a disposizione del dilettante medio.


E’ tutta una questione di RP o c’è un’idea?

Insomma, il rischio è che dall’UGA nascano idee carine e postmoderne (o meglio ‘poststrane) ma slegate da strategie di comunicazione e con valori di produzione minimalisti.


Commercial insomma teoricamente poco efficaci, quasi impresentabili se non rappresentassero una buona opportunità di generare news value. Di costruirci un meccanismo di relazioni pubbliche che permetta di far parlare della marca ben più di quanto ci consentirebbe un normale spot. Di dare alla marca dei valori “moderni”, di condivisione del business con la propria utenza. Di far interagire con la nostra comunicazione.


Attenzione però, c’è anche il rischio di negare a priori un meccanismo interessante: quello di rompere certi schemi analisi-strategia-creatività che incanalano le aziende nel parlarsi addosso, sapendo già cosa attendersi dalle analisi di mercato e della clientela, adagiandosi nella comoda illusione di non aver bisogno di pensare troppo.


Il valore dell’UGA è forse proprio quello di scatenare la creatività del pubblico e, più che di fornirci materiali pubblicitari a bassissimo costo, di aprirci la visione a ciò che è la nostra marca, come viene vista, interpretata, proiettata. E come quindi ci viene restituita. In fondo questo è un processo strategico, più che creativo. Anche se può indubbiamente fornirci occasionalmente idee creativamente validissime… ma difficili poi da gestire nel delicato equilibrio diplomatico cliente – agenzia.


Per molti inserzionisti infine, l’UGA è quasi un disperato tentativo di rompere il muro dell’indifferenza verso la pubblicità patinata, troppo spesso invisibile per le giovani generazioni; proponendo inv

ece messaggi affini al target e appealing nella loro grezzità ( grezzezza? grezzeria?) perchè “fatti da noi” e non “fatti da loro”.


Non molto di nuovo sotto il sole

Pur con tutto i rispetto per l’evoluzione tecnologica, non dimentichiamoci che comunque da che mondo è mondo le aziende hanno sempre fatto ricorso al pubblico per la generazione di idee creative ( e di relative campagne di RP).


Indimenticabile per l’Italia il caso del logo dell’ENI – quello che generò 4.000 bozzetti inviati dal pubblico e sfociò nella scelta di quello che allora chiamarono il “cane a sei zampe” ma che oggi sarebbe indubbiamente conosciuto come Cane 2.0.



Online il mio archivio di articoli per ADV

Come qualcuno sa, da qualche anno scrivo per ADV Advertiser, un'ottima rivista del settore pubblicitario/comunicazionale/markettaro.

La maggior parte dei miei articoli sono stati però pubblicati solo sull'edizione "di carta" della rivista.

Con illuminata visione (da parte loro) ci siamo però messi d'accordo per ripubblicare sul mio blog gli articoli più interessanti scritti da me, in modo che tutti possano goderne (anche se con un annetto o due di ritardo...)

Content wants to be free, no?

Grazie ad ADV e godetevi il primo articolo nel prossimo post, gli altri a scadenze imprevedibili e a mio insindacabile giudizio...

giovedì, giugno 11, 2009

mercoledì, giugno 10, 2009

Philips sdogana il giocattolo erotico? (e ribattezza la categoria)

Nuovo da Philips (ok, si parla di qualche mese fa, a quel che capisco...) un device consumer destinato a dare un piacere che non è - in contrasto con la tradizione della marca - legato al mondo dell'entertainment audiovideo...(ok, fate pure le vostre battutacce).

Interessante, in termini di comunicazione su aree "delicate", lo sforzo di trovare una denominazione del mercato che possa essere più accettabile di "giocattoli erotici" e simili. La genialata è stata definire il mercato come prodotti per il "Relationship Care"...

Dopo Durex, che ha posto in vendita il suo anellino vibrante nella Grande Distribuzione (vabbè, era coerente al suo business) ma prima ancora Panasonic, produttrice di un device che per gli esperti sarebbe il top di gamma (il cosiddetto "Magic Wand"), anche Philips entra in questo mercato edonistico fino a ieri visto con...diciamo una certa cautela...

Lo sappiamo, all'evolvere del mercato e della società evolve anche il comune sentire e quindi anche la comunicazione pubblicitaria. A quando dunque i vibratori in comunicazione? (a parte lo storico precedente di Ikea...)

Added Bonus: visto che vi voglio bene, ecco il link ad una mappa (in spagnolo) delle zone erogene maschili e femminili... facciamoci una cultura.

I media USA pensano seriamente a farci pagare le notizie online

E chi le pagherà tutte queste notizie?

Un documento dell’American Press Institute raccomanda agli editori di farsi pagare, di combattere per il copyright e di rifocalizzarsi sui consumer per sopravvivere alla tempesta elettronica...

Un mio nuovo articolo su Apogeo, che racconta delle ultime pensate del mondo editoriale americano, che sta ragionando seriamente su come sopravvivere all'evoluzione dei media recuperando il pay per content.

L'articolo lo leggete qui

martedì, giugno 09, 2009

Saatchi: i concorrenti hanno fatto "hackervertising" sul sito dell'agenzia?


Il sito di Saatchi & Saatchi "hackerato" da un concorrente? No, è un'aggressiva mossa che sfrutta la mancata protezione dei possibili indirizzi Internet...


Se andate sul sito saatchiandsaatchi.co.uk, troverete una sorpresa: un video promozionale dell'agenzia di comunicazione virale Asabailey che annuncia di aver hackerato il sito della Saatchi.


Mossa molto coraggiosa, per così dire, e apparentemente illegalissima.


In realtà anche se l'iniziativa è comunque ai limiti della legalità (o un po' oltre) la situazione non è proprio così come appare.


Il sito "vero" di Saatchi & Saatchi in Inghilterra ha come indirizzo saatchi.co.uk


Il dominio saatchiandsaatchi.co.uk invece non era stato acquistato dalla prestigiosa agenzia - essendo quindi libero è stato comprato da Asabailey che ha montato il finto hackeraggio ;-) e ne ha approfittato per creare rumore mediatico attorno a se'.


Prevedibile comunque che Saatchi & Saatchi non lascrerà passare la cosa ancora per lungo tempo e che interverrà a difesa del proprio brand...

lunedì, giugno 08, 2009

Caffé gratis allo studente-media

Nella continua ricerca di media / non-media o di strumenti non convenzionali, na nuova strada si focalizza sullo studente, figura non solo molto propensa ad attività virali ma caratterizzata da non avere tipicamemente il becco di un quattrino.

Di qui l'idea: offrire agli studenti (olandesi) una card valida 10 caffé - in campio di uno spazio pubblicitario all'interno delle loro presentazioni in Powerpoint.

Meccanismo semplicissimo, dunque: inserire una delle slides pubblicitarie della catena di caffetterie Coffee Company all'interno di una presentazione fatta in pubblico, farsi filmare o fotografare mentre si eroga la slide in classe, uploadare la prova dell'avvenuto spottone pubblicitario e ottenere la card.

Btw anche il sito della catena non è male.

Non si tratta della prima iniziativa che sfrutta lo studente in cambio di prodotti / servizi gratis: si veda ad esempio la fotocopia gratuita ma sponsorizzata in Giappone, del soft drink gratis se ti sorbisci anche un 30" pubblicitario...

Il primo videoclip fatto in Televideo


Su Geek Advertising

Copywriter usato offresi

Annuncio comparso davanti alla sede di Leo Burnett.

Guerilla Job Seeking?





-- Post From My iPhone

venerdì, giugno 05, 2009

Reebok:su iPhone fatti la scarpa personalizzata

Nuovo da Reebok: Your Reebok, l'applicazione che ti permette di disegnarti la scarpa personalizzata e di comprarla online.

(concetto simile a NikeID)

L'applicazione non è disponibile per gli utenti italiani - al momento il sistema è attivo solo per USA e UK, più avanti verrà probabilmente introdotto in Germania, Austra, Francia, Belgio, Olanda e Irlanda.

Un passo avanti nel filone del m-commerce: viste anche le annunciate nuove potenzialità del rinnovato sistema operativo dell'iPhone che arriverà tra un po', potremo presto cominicare a parlare di iPbone-commerce come categoria a se'?

Axe: usa un sapone da uomo, altrimenti...

Obbligatorio:com'è cambiata la comunicazione in 3'30"

Visione obbligatoria, specialmente per le aziende.

Un divertente ed intelligente video sull'evoluzione della comunicazione in 50 anni - in 3 minuti e trenta secondi. spiega perchè oggi comunicare è divetanto un maledetto pasticcio...

basico per molti lettori, molto meno per molti dei nostri clienti?

giovedì, giugno 04, 2009

Nokia n-gage: un sito da complimenti per la creatività

Una delle rare operazioni di e-marketing ancora in grado di sorprendermi e di farmi fare di sì con la testa.

Poi è chiaro che il compito in quache maniera era più facile (rispetto, ad esempio, ai Corn Flakes) in quanto si tratta di promuovere la piattaforma di gaming per i cellulari Nokia, quindi la latitudine di pensiero offerta ai creativi era un tantino più ampia...;-)

Guardatevelo, è un sito da premi e da benchmarking...www.get-out-and-play.com/index.php

Alcune note:
1. intelligente la maniera in cui si è risolto il preload, magari non nuovissima (mi sembra di aver visto dei concept del genere in passato) ma efficace nel trasformare una rottura di scatole in un momento engaging

2. il filmato di per se' non è terribilmente innovativo ma è molto ben girato - tenete duro e arrivate alla fine (e comunque è probabilmente un discreto virale, si sno anche ricordati di mettere il backstage - che ha il suo perché).

3. molto bella l'idea e la realizzazione del gioco "breakout" fatto con le persone - questa sì è la part "nobile" del sito.

(Grazie a Frank Stahlberg per la segnalazione)

mercoledì, giugno 03, 2009

Lo sbarco in forze delle app geocontestuali

Come ampiamente previsto, è arrivata l'onda della geocontestualizzazione - nel giro di pochi giorni, nel mio piccolissimo sto testando una serie di applicazioni (più o meno nuove) che mi permettono di dire al mondo dove sono, mostrargli una mappa, raccontargli che diavolo sto facendo, vedere chi è attorno a me.

La domanda è: ma gliene frega qualcosa a qualcuno?
Esiste un business model sostenibile? Esiste il potenziale di combinare la localizzazione con l'advertising?

Al momento la mia opinione è che questo genere di applicazioni può avere un futuro se aggiungono valore al territorio in cui mi trovo o meglio alla mia conoscenza, alla mia percezione del territorio (come nel caso del cerca toilette di Charmin'...).

Posso ad esempio capire aziende.it che sto usando sull'iPhone (insieme ad AroundMe e LocalPicks), che - basandosi sulla forza della community e dei suoi commenti - non solo dovrebbe farmi trovare l'esercizio commerciale più prossimo ma darmi un'idea di come "performa".

Ho qualche dubbio in più su BrightKite e simili o su Mobnotes... ma ci devo ancora pensare un po' su...anche perchè di questo genere di applicazioni c'è n'è in giro un numero crescente...

Si può dire "culo" in pubblicità?


Fantastica nella sua creatività la comunicazione di questa linea di traghetti...
(via: link)

I giornali americani in caduta libera

Dati veramente inquietanti sulle vendite di pubblicità dei quotidiani americani, che da anni fanno registrare un calo significativo; nel primo trimestre 2009, però, le vendite di spazi sono calate del 30% rispetto allo stesso periodo 2008.

Sul fronte dell'online le cose non vanno però molto meglio, con un calo del 13%.


link:

(via Roldano De Persio)