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venerdì, marzo 21, 2014

Grandi: il fake dell'acqua trasformata in vino... a fin di bene

Per una volta un'idea bella ma complessa.
Tipica operazione di Internet PR gestita attraverso un fake che poi viene rivelato.

La storia, per sommi capi:

Viene lanciata la notizia di un rivoluzionario gadget che, integrato con un'apposita app e pochi ingredienti aggiunti, è in grado di trasformare l'acqua in vino nel giro di pochi giorni, a casa propria (ok, stiamo parlando di nazioni enologicamente meno evolute della nostra...).

Di questa Miracle Machine si inizia a parlare molto in rete - anche perché si tratterebbe di un progetto in crowdfunding (il che è di moda).

Mashable sta al gioco, e fa un bell'articolo:


e inizia a girare il video di presentazione della macchina:


Salvo poi scoprire che non si tratta di trasformare l'acqua in vino ma il vino in acqua - si rivela infatti che tutta l'operazione è uno stunt dell'organizzazione no profit Wine to Water che si occupa di portare acqua potabile a chi non ha acqua da bere nel mondo.


Brillante e molto sofisticato. Qui leggete la storia: http://themiraclemachine.net/reveal/index.php#

"The disruptive program concept was initiated as a pro-bono campaign to support not-for-profit ‘Wine to Water’, an organization that provides people around the world with access to clean water, one of life’s basic necessities. In just under two weeks, the Miracle Machine went viral as more than 200,000 people watched the Miracle Machine video, nearly 600 media outlets around the world covered the story, 6,000 people tweeted about it. We now need to turn our attention to Wine to Water.

For one dollar, Wine to Water can provide clean water for one person for an entire year. Using a variety of water filters and wells, Wine to Water is changing lives at a fraction of the $499 price tag for the faux machine that so many were willing to buy. “For the cost of a bottle of fine wine, we provide a way to produce 99.9% pure drinking water to a family for up to five years and THAT is the true miracle,” says Doc Hendley, the founder of Wine to Water."

E qui guardate il video:

venerdì, febbraio 21, 2014

Camminare sull'acqua. Unconventional in Malesia :-)

Per camminare sull'acqua, o si è dotati di poteri divini... o si cammina su un liquido non newtoniano.
(se volete farvene facilmente uno anche voi, guardate qui oppure qui)

La seconda, più praticabile, strada è stata scelta in Malesia - dalla Hong Leong Bank.

Una vasca, posta in un centro commerciale.
Dove le persone potevano correre, ballare, andare in bici sul liquido.
Ma anche farlo sbagliato e sprofondare in un vergognoso #fail :-)

Molto divertente. Resta da capire come entri nella loro strategia di comunicazione, un simile stunt.
Non avendo un brief o un documento strategico, difficile giudicare a distanza...

Guardate il video, che è divertente


giovedì, luglio 11, 2013

Geniale: Il sito più profondo del mondo.


Acqua minerale Georgiana.

Scrolla,scrolla, ti porta a 8000 metri di profondità... scrollando per ore e ore e ore... (in un minuto sono andato giù di 25 metri, fate un po' voi...)

Affascinante vedere di prima mano gli strati e le composizioni del nostro bel pianeta, sino ad arrivare alle viscere della Terra da cui nasce questa pregiata minerale ... :-)

http://thedeepestsite.com
(fa caldo, quindi questa settimana sovrabbondanza di post leggerini).

Guardatevi il video:


Borjomi "The World's Deepest Website" from Will Rust on Vimeo.

martedì, novembre 13, 2012

Condividi la doccia con un'amica. Axe: marketing, ecologia


Radicale svolta nella comunicazione di Axe, normalmente übersexy (ricordate gli angeli caduti?).

In un impeto ecologico, lanciano una campagna di sensibilizzazione e impegno per promuovere il risparmio d'acqua; attraverso uno di quei mutamenti di comportamento semplici ma che cambiano le cose.

Chiedono quindi agli uomini di buona volontà di impegnarsi a non fare più la doccia da soli, ma di condividerla con un'amica, una conoscente.

Se lo si facesse tutti, si risparmierebbero miliardi di litri d'acqua al giorno.

Per trasformare questo sogno in realtà, la marca ha realizzato una serie video motivazionali, attivato un'operazione su Facebook includente un concorso etc.

Ma, dato che non basta parlare ma bisogna anche fare, Unilever, a nome di Axe, ha donato mezzo milione di dollari alla ONG Alliance for Water Efficiency, distribuito migliaia di soffioni da doccia "ecologici", etc.. in un mix di azioni di comunicazione e di azioni tangibili di supporto al benessere della comunità, non solo dell'individuo.

Trovate la serie di video cliccando qui. L'hashtag è #showerpooling.
Ne parla anche USA Today.

Aderite anche voi al programma, ne va del pianeta.

lunedì, luglio 16, 2012

Impressionante: cosa non si può fare con l'acqua...ambient


Questo mi ha davvero impressionato. Forse siamo più in direzione dell'arte che della comunicazione pubblicitaria, ma certo vale la pena guardare il video.

Si tratta di un'installazione posta nel metro di Osaka.

Se volete una fontana verticale. Ma è molto di più

Gocce d'acqua vengono lasciate cadere. Ma il sistema è controllato da un sistema sofisticatissimo, che trasforma l'acqua che cade in un display.

Guardate il video, che merita.


venerdì, giugno 22, 2012

L'acqua la compri dal frigo. Evian sviluppa un gadget ad hoc

Per festeggiare l'apertura del servizio di e-commerce per Evian (http://www.evianchezvous.com/), la marca ha messo in pista una iniziativa buzz-tecnologica, praticamente di geek advertising condensata in un gadget inventato ad hoc.

Invece di fare il solito tab sulla pagina Facebook per spendere poco (e ottenere poca visibilità mediatica), si sono inventati una cosa. O meglio, se la sono fatta inventare.

Un oggetto hardware che si attacca sul frigo. 
Molto bellino, btw. E la cosa migliore è che premendo un paio di tasti ci pensa lui a ordinare l'acqua per la consegna, collegandosi via internet al sistema logistico.

In fase di test, nel 2013 dovrebbe essere progressivamente esteso al grande pubblico, permettendo di fare acquisti online senza andare sul web :-)
Da consulente, io dico sempre ai miei clienti che fare una attività FB/Social è cosa buona e giusta, ma ormai, come strategia, è il minimo sindacale. La condizione necessaria ma non sufficiente. E che per emergere, fare buzz, fare engagement, essere relevant (scegliete voi la buzzword preferita) occorre portare più in alto la barra.

E a volte, come in questo caso, la strada passa proprio per l'hardware, più che per il software. Coniugando servizio, comunicazione e logistica.

Adesso mi informo cosa costerebbe fare un device analogo che, premendo un bottone, vi attiva in diretta una consulenza con il vostro Digital Planner preferito. E fa scattare in automatico la fatturazione ;-)

Ecco il video di Evian:




lunedì, aprile 30, 2012

Il frigo che twitta. Per farti bere.




Come far bere di più (acqua) i brasiliani?

Si cerca un insight e una trovata di  technology buzz o geek advertising, come volete.
Dove l'insight è che la gente berrebbe i famosi due litri d'acqua.... ci fosse qualcuno che glielo ricorda.

L'idea è quella di distribuire agli "influencers" un frigorifero che ti twitta e ti ricorda.

Ora, certo che realizzare un hardware di questo tipo è costoso e complesso, e non può essere fatto su larga scala.
D'altra parte stanno già uscendo i frigoriferi wifi (guardate il secondo video) - che si connettono a un sacco di servizi e di social. Se diventassero di uso più comune, se gli elettrodomestici connessi entrassero nella loro vita... progetti di questo genere sarebbero più facili (e noi non vivremmo più ;-)

 

giovedì, agosto 27, 2009

Guerilla Beach Party

In Olanda.

Il filmato sembra più uno spot che una fedele registrazione di un'azione di Guerilla - comunque il concetto è interessante...

venerdì, giugno 12, 2009

Venezia "brandizza" l'acqua del rubinetto

Per ridurre il consumo di acqua minerale in bottiglia campagna di branding per l'acqua del rubinetto, a Venezia.

L'obiettivo è di ridurre la quantità di bottiglie di plastica da smaltire - che per Venezia, città senza strade, ha costi e complicazioni non banali...

Un bell'articolo da leggere sul NY Times