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lunedì, gennaio 25, 2016

PR Non Convenzionali: Far svenire il passeggero, far guidare Indiana - Blue Angels

Tra le attività di supporto al reclutamento dell'aviazione di Marina americana, c'è da decenni la squadriglia acrobatica dei Blue Angels (famosissima).

Diciamo che la squadriglia è una componente portante delle loro Reazioni Pubbliche.

In quasi tutte le esibizioni (e in "experience" ad hoc) la squadriglia riserva da 1 a 3 voli dimostrativi per ospiti importanti.

VIP, Giornalisti - o persone comuni ma speciali (tipicamente persone che hanno un ruolo di ispiratori dei giovani, quindi un po' coinvolgimento di influencer, un po' riconoscimento e ringraziamento del loro lavoro per la comunità...

Btw, la US Navy, la mamma dei Blue Angels, è sensibile al ruolo degli influencer e aveva invitato un gruppone di blogger US a vivere per un giorno la vita di una portaerei....

Insomma, una experience fuori dal comune, per creare buzz e appeal. Un'operazione di PR alle loro PR. 

Ecco due casi, due filmati: uno un po' più datato in cui addirittura il volante viene lasciato a Harrison Ford (che ha una lunga esperienza da pilota e sa quello che fa).

Nell'altra è stata scelta una signorina per il suo ruolo di ispiratrice dei giovani (è una campionessa di dragster, una sportiva).

Questa sviene, a un centro punto, ma è felicissima lo stesso.

By the way, specialmente nel caso della signorina di cui sopra, li vedrete fare cose strane e emettere dei suoni. Si tratta delle "manovre anti G", degli esercizi che respingono il sangue (spinto verso le estremità dalle accellerazioni dell'aeromobile) verso la testa.
In poche parole: o fate così o svenite.

Lo fanno tutti  i piloti di jet veloci. Aiutati da speciali tute che comprimono gambve e addome.. ma di questo magari parliamo in un altro blog.

Ecco i video:





lunedì, novembre 23, 2015

Bella operazione per la giornata mondiale per i diritti dell'infanzia. #NONSOLOMIOFIGLIO


Bella operazione, che mi viene segnalata:

In tutto il mondo, i figli dei personaggi famosi scatenano l’attenzione dei media e di milioni di fan: basti pensare all’isteria collettiva per lo stile androgino della piccola Shiloh Pitt, o ai royal babies idoli di Facebook. 

Nello stesso momento, ci sono migliaia di bambini che non godono delle stesse attenzioni: anzi crescono nell’indifferenza di tutti, purtroppo non solo dei media. 

In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini (#Worldkidsday), CAF Onlus, un’associazione di Milano che tutela i bambini maltrattati e vittime di abusi, ha lanciato un’operazione social per invertire la tendenza: #nonsolomiofiglio. 

Alessia Marcuzzi, Nicoletta Romanoff, Camila Raznovich e Davide Oldani, tutti vip con figli piccoli e molto richiesti dai media, hanno postato su instagram una foto con un altro bambino anziché con loro figlio, come se fosse il proprio, accendendo la curiosità dei fan.

Ma venerdì 20 viene svelata l’operazione lanciando insieme a CAF l’hashtag #nonsolomiofiglio e l’appello:“Non dev’essere mio figlio per meritare la vostra attenzione.”

Dal like alla donazione, il passo è semplice. Su nonsolomiofiglio.org è possibile guardare il video e soprattutto sostenere CAF Onlus per aiutare questi bambini ad avere un po’ più di attenzione. Non solo per un giorno.

sabato, maggio 16, 2015

Il riassunto della settimana, sui miei blog


Come tutte le settimane (o quasi) ecco la lista dei principali post pubblicati sui miei blog* questa settimana:

Influencer e Content: due note dal Salone del Libro...




Enjoy.


* Per chi non conoscesse i miei blog e arrivasse, chessò, tramite Google, si tratta di:

Il mio blog storico. Si parla tantissimo di casi di comunicazione digitale e unconventional, di strategie. Integra, con articoli, citazioni, ricerche, ppt raccolte in rete il mio primo libro: Strategie Digitali (1)

http://www.relazionipubblichedigitali.it/
Il mio blog decitato al mondo delle Digital PR o Internet PR o Digital PR... casi di successo o interessanti, approfondimenti ad integrazione del mio secondo libro: Relazioni Pubbliche Digitali (2)

giovedì, maggio 14, 2015

Game of Thrones e Twitter in Francia: una Case History


Il mio post di ieri mi ha fatto voglia di esplorare qualche altro uso markettaro di Games of Thrones.

Per esempio...

Questo è un buon esempio di mobilitazione di una community informale per un'operazione di PR Digitali.

Community informale perché si tratta di persone accomunate da una passione (in questo caso Trono di Spade) che non necessariamente aderiscono a un gruppo, una pagina Facebook, un forum... ma che sono comunque attivi e interessati. Insomma dei fan.

Operazione basata sull'utilizzare degli influencer - informali anche loro.

Non sono necessariamente blogger, giornalisti... non hanno un'etichetta che permetta alle madri per strada dire ai pargoli "guarda piccino, quello è un influencer..." ma sono in grado di portare la loro influenza, la loro credibilità a tutti gli altri, a coloro che sono meno "caldi" nella passione.

Come detto nel manuale delle Relazioni Pubbliche Digitali (scusate l'autopromozione) se anche una singola persona che porto a bordo e coinvolgo in un'operazione di WOM, di Passaparola, di generazione di casino... riesce a coinvolgere poche persone - se ne coinvolgo molte l'effetto cumulato è significativo.

Ma veniamo al caso in questione.

Per assicurare un avvio con  il botto alla quinta stagione di GoT, l'emittente francese Canalsat (quella che diffonde la serie nell'esagono) ha semplicemente organizzato una guerra. Su Twitter.

Un gioco (ovviamente gratuito), una maniera di essere partecipi e non solo delle couch potatoes fanatiche del serial*

Quattro giorni di battaglia online. Perchè quest'anno i massacri partivano prima.

La meccanica: identificare e arruolare 16 Influencer veri; appassionati carismatici e riconosciuti della serie. A loro il ruolo di capiclan, di capi fazione tribù, famiglia.
A loro il compito di reclutare truppe per la causa, creando e mobilitando commnuities (a questo punto sì, formalizzate).

Combattendo una battaglia, un war game, che aveva nel minisito il suo tabellone di gioco, e nei tweet, negli hashtag, le sue armi.

In palio 50 posti per la premiere esclusiva del primo episodio della serie, oltre che la soddisfazione di aver combattuto per una giusta causa (o di fare a pezzi gli odiati Lannister).

Al di là di invitarvi a guardare la video case history qui sotto, basti sapere che la generazione di influenza si è scatenata (al di là del buzz, della copertura mediatica per questa operazione etc...) in oltre 60.000 (!) tweet in 4 giorni, nell'entrata in TT, in una significativa crescita del follow del canale Twitter dell'emittente, nella generazione di 140 milioni di impression...

Il gioco ha saturato il Twitter francese di messaggi attinenti alla marca. Ha incuriosito, reclutato, infastidito forse, ma fatto un gran buzz e una grande pressione di comunicazione.




Date un'occhiata su Twitter all'hashtag #GoTwar e poi ne parliamo (detto questo, facile realizzare questi numeri, se alla base c'è un prodottone, un lovemark come Trono di Spade....)




Approfondimenti:
*Btw, se siete appassionati alla fantasy o semplicemente alla televisione (come analisti di fenomeni etc) vi segnalo The Quest (in Italia trasmessa da Sky)

interessante perchè è un classico reality show a eliminazione... ma calato competamente in un'atomosfera, in un mondo fantasy/medioevale,. Interessante concept :-)

mercoledì, aprile 22, 2015

Coca Cola: bacia la felicità - mailing a influencer (io :-)

Nuovo giro di coinvolgimento degli influencer da parte di Coca Cola - e quindi anche il vostro Digital Planner preferito e i suoi assistenti hanno ricevuto a casa un nuovo kit.
Che condivido con voi come case history di Relazioni Pubbliche Digitali.

Partiamo dall'oggetto e poi parleremo della strategia, del senso.

Un kit di grande dimensione, una cartotecnica ricca, pesante. Una roba grossa. Garantita attirare l'attenzione e la curiosità.
Personalizzata.
Con dentro, come spesso avviene, il prodotto. Ma questa volta nella sua bottiglia classica di verto, la mitica Countour bottle.

Ecco le foto dell'unpacking, assistito dai miei collaboratori del blog:






La storia: la mitica Contour bottle, probabilmente uno degli oggetti più universalmente riconoscibili prodotti dall'umanità, nasce esattamente 100 anni fa. 

Un'ottima occasione da celebrare.

Qui trovate una breve storia:

Il brief per lo sviluppo del pack era semplice:
In 1915, the Coca-Cola Company launched a competition among its bottle suppliers to create a new bottle for their beverage that would distinguish it from other beverage bottles, "a bottle which a person could recognize even if they felt it in the dark, and so shaped that, even if broken, a person could tell at a glance what it was."[81]


Il senso dell'operazione di comunicazione, nel celebrare l'anniversario, è di associare la bevuta alla bottiglia con il bacio. Baciare = bere e viceversa.

Si veda:

E allora la Coke nella sua iconica bottiglietta è stata baciata da Marylin, dal Che Guevara, da artisti, scrittori, autori, musicisti...

Insomma, dopo aver baciato Marylin, ora la bottiglietta bacia me. 
Che non è proprio come baciare la Monroe buonanima ma comunque... 

...e tutta la campagna poi si scatena al suono dell'hashtag #bacialafelicità

venerdì, febbraio 27, 2015

Alle 1145 - SMW e Relazioni Pubbliche Digitali


Alle 1145.
Social Media Week Milano.
Parleremo di Relazioni Pubbliche Digitali con Laura Renieri e Andrea Del Campo.
A Palazzo Reale.
Chi non può esserci può seguire in streaming.

Nell’incontro proveremo a:
- definire un mercato ancora mal definito, a definire in pratica le PR Digitali: cosa sono, cosa non sono, cosa attendersi e cosa no.
– spiegare perché é un modo interessante per comunicare con il pubblico, collaborando con blogger, influencer… ma non solo.
– capire come aziende, agenzie e influencer possono collaborare per una comunicazione piú efficace



giovedì, febbraio 26, 2015

Ci vediamo alla Social Media Week, domani?


Vi ricordo che domani mattina ci sarà l'evento che mi vedrà parlare di Relazioni Pubbliche Digitali con Laura Renieri e Andrea Del Campo.
Ore 11.45 a Palazzo Reale.

Nell’incontro proveremo a:
- definire un mercato ancora mal definito, a definire in pratica le PR Digitali: cosa sono, cosa non sono, cosa attendersi e cosa no.
– spiegare perché é un modo interessante per comunicare con il pubblico, collaborando con blogger, influencer… ma non solo.
– capire come aziende, agenzie e influencer possono collaborare per una comunicazione piú efficace



domenica, febbraio 15, 2015

I miei libri, scaricabili anche su iBooks per Apple / iPad...


Non so se lo sapete ma per acquistare e leggere comodamente i miei libri sul Mac, su iPhone o iPad e anche per comprare ebooks potete usare direttamente iBooks: ecco i link per scaricare la versione elettronica dei miei libri.

Manuale Relazioni Pubbliche - digital PR - PR online 

Generare contenuti e conversazioni per costruire un’opinione positiva della nostra marca, prodotto o servizio, coinvolgendo influencer e blogger: in questo consistono le PR digitali, nuove attività di comunicazione che danno visibilità, rendono notiziabile un evento, aiutano a ottenere un’esposizione mediatica, a entrare nei discorsi delle persone, a sintonizzarsi con loro. Anche nelle PR digitali un’operazione di successo deve combinare strategia e creatività. E qui sta la difficoltà maggiore: se è relativamente facile «essere creativi», molto più complesso è farlo in modo funzionale ai risultati del business. Con l’obiettivo di offrire strumenti per pensare e creare progetti solidi e non un semplice manuale operativo, il libro dedica ampio spazio al trasferimento delle riflessioni strategiche maturate dall’autore in anni di professione. Che cosa sono (e non sono) le PR digitali e cosa è lecito aspettarsi da esse; l’importanza della reputazione e come gestirla; l’individuazione di influencer e blogger e le modalità per lavorare con loro; budget e KPI; prevenzione e gestione delle crisi online: ogni aspetto è affrontato con ricchezza di esempi e puntuali rimandi a risorse in rete.





I canali digitali rappresentano, per chi si occupa di marketing e di comunicazione, una sfida affascinante, fatta di velocità, di una moltitudine di strumenti, di opportunità che si susseguono. Affrontare questo territorio così vario e vasto richiede di dotarsi di una solida visione strategica che guidi sempre l’ideazione delle proprie attività. Per chi non è esperto questo libro è un manuale che spiega, attraverso una metodologia facile da comprendere e da seguire, come progettare e realizzare un’efficace attività di comunicazione digitale pianificandola strategicamente. Il tutto arricchito di tanti casi pratici a cui ispirarsi. Per chi già conosce il campo è una guida che fornisce spunti su come applicare una logica di pensiero strategico per rendere più efficiente e produttivo il processo di sviluppo di un progetto digitale. Per tutti, un manuale pratico, ricco di spunti e case history, per capire meglio la Rete e sviluppare progetti migliori.



Entrambi i libri sono disponibili anche "su carta" (se siete di quelli che amano annotare i manuali).

Naturalmente il formato ebook è disponibile anche in versione non-apple, ad esempio su:

Egea





lunedì, dicembre 22, 2014

Freebie, il nuovo servizio social, per monetizzare la tua influenza (anche se non sei un influencer)

Classico tema di PR Digitali (btw, aspettatevi mie novità su questo fronte nelle prossime settimane... )

Monetizzare la propria influenza: dato che sappiamo che se parliamo bene di qualcosa al nostro network portiamo un valore alla marca / prodotto / idea, la tentazione è quella di farci pagare parte di questo valore.

Questo ragionamento è alla base dei modelli di remunerazione dei blogger (tanto per guardare ai modelli più semplici e basici). Ma questi modelli stanno in piedi solo se l'influenza esercitata, a parte essere in qualche modo misurabile, si estende su numeri cospicui di persone.

Ora, il modello dell'adv "tradizionale" è stato fortemente scosso non solo dall'advertising on line ma dal fatto che chiunque, anche il più piccolo dei blog, può proporsi come media, pubblicare banner, fare ricavi - magari microscopici, vista la sua scarsa audience - ma monetizzare quel poco di valore che genera.
In sostanza il modello AdWords muove ingenti capitali (anche) sommando infiniti siti che individualmente fanno poche pageviews ma che, messi tutti insieme...

Se si riuscisse a portare questo modello anche sul fronte dell'influenza, riuscirebbe a farsi pagare la micro influenza anche chi non è un influencer, non è un blogger, ha pochi contatti ma comunque magari qualcosina riesce a portare alla marca?

Questo, secondo me è un campo dove potremmo vedere iniziative interessanti - a partire da Freebie.

Freebie (http://freebieapp.com/) è un nuovo servizio (basato su di un'app mobile) che permette agli utenti dei Social Media di esercitare la propria influenza in Rete... e di ottenere in cambio prodotti gratis o altre forme di compensazione. Anche se in realtà si conta poco o niente :-)

Con una logica da marketplace, si va a far incontrare domanda e offerta. 
Un'azienda può identificare persone con le caratteristiche più adeguate (diciamo "in target") e fare ad esempio provare il prodotto. A questo punto, in cambio per il "freebie", per aver ottenuto qualcosa gratis (che può essere anche una particolare esperienza o qualcos'altro) - la marca viene autorizzata a pubblicare sui Social Media dell'utente (che può poi però anche cancellare quei post...).

Detta così, però, si tratta più di una forma di advertising - dove la persona mette a disposizione un proprio micro o nano media, la propria bacheca; su cui il brand pubblica messaggi (che ha in qualche modo pagato) a proprio favore.

L'esercizio di influenza invece è quando una persona, che reputiamo credibile, da' un endorsement a un prodotto, marca, servizio. Ci mette la faccia e la propria credibilità. Almeno entro certi limiti.
Qui al limite è una forma di passaparola... che al momento, btw, è attivo solo a Chicago.

Ma mi aspetto che questo sia solo il primo passo nel processo in cui si lavora per automatizzare e rendere "self service" anche questo aspetto della comunicazione...

Come approfondimento e per vedere anche una case history di Freebie (che dovrebbe aver già stretto legami con un centinaio di brand / locali / business... e avere circa 50.000 users) , potete leggere:
http://www.womma.org/posts/2013/10/word-of-mouth-marketing-for-the-21st-century

http://www.socialmediatoday.com/content/hipper-social-four-seasons-hotel-drives-high-return-rate-case-study

venerdì, dicembre 19, 2014

Christmas Shopping simulator. Modo smart di promuoversi con un'app :-)

Ok, lo sappiamo. Fare gli acquisti di Natale è un incubo, si spende, c'è casino...

Io, detto fra noi, ho comprato tutto online, quest'anno. Da varie fonti, inclusa un'artigiana australiana (grazie Etsy). E ho finito lo shopping da settimane.

Dato che il loro business è vendere roba (giochi) online, quelli di game.co.uk hanno cercato di fare un po' di buzz e di far venire in mente l'idea che comprare un videogame è meglio farlo online che in negozio.

Per questo hanno realizzato un app scaricabile che simula, in modalità videogioco, lo shopping natalizio.

Non credo che nessuno si aspetti che qualcuno ci giochi davvero - ma hanno creato un pretesto per far parlare di loro.
Si parla della loro comunicazione... e così si parla del loro business (cosa che altrimenti giornalisti e influencer non avrebbero fatto).

Ecco il trailer.
A me basta quello :-)



PS: Quelli di Game.co.uk dimostrano una certa attenzione alla comunicazione intelligente, o almeno interessante.
Ricordo infatti che sono quelli che hanno fatto firmare contratti in cui le persone cedevano all'azienda la propria anima:

Okkio! In 7.500 hanno venduto l'anima online. Ma non lo sapevano.


E hanno inventato il pasto di 9 portate in un'unica scatoletta, per i gamers compulsivi, che non hanno tempo per mangiare correttamente:

giovedì, dicembre 11, 2014

(Nuovo) #Libroleaks 1: il mio prossimo libro in arrivo


A qualcuno ne avevo già accennato, ma ora posso renderlo semi ufficiale ;-)

Tra metà gennaio e metà febbraio troverete in edicola (e online) il mio nuovo libro.

Sarà un libro abbastanza operativo, che cercherà di mettere ordine. 

Che magari troverà un po' di persone in disaccordo - il che è un bene, perché se si riesce a discutere (senza fare polemiche sterili) ne avrà beneficio tutto il nostro settore ;-) e insieme potremo costruire cose.

Per il resto, titolo e argomento sono ancora da tenere riservati, fino al lancio.

Ma vi terrò informati....

mercoledì, novembre 05, 2014

Le 50 marche più "social" (ricerca)

Quelli di Klout (btw, è ancora una cosa "relevant"?) hanno preso la classifica Interbrand delle marche più influenti, l'hanno incrociata con i loro dati e hanno estratto una lista delle 50 marche più social.

Allora.. sulla metodologia avrei qualcosa da dire; comunque diciamo che è una lista che può essere utile per capire chi seguire e chi studiare, quindi può servire.

Vi metto qui sotto i primi 10. Gli altri potete trovarli qui: 

(per confronto, io mi classificherei allo zilliardesimo posto; se Amazon ha un Klout di quasi 99, io a fatica arrivo a 70... :-)

Klout 50

Klout Score

1. Amazon98.86
2. Microsoft98.85
3. MTV98.32
4. Google98.04
5. Facebook97.94
6. Intel95.94
7. Nintendo95.04
8. McDonald’s94.74
9. ebay93.82
10. Ford93.19

venerdì, giugno 14, 2013

Social: non scopriranno mai che stiamo facendoti pubblicità... Un caso.

Clicco, incuriosito da un annuncio pubblicitario che promette traffico sul mio sito (ormai mi sono annoiato dei banner che mi promettono sostanziali sviluppi di mie parti anatomiche).

Vi faccio un copia/incolla, così si vede cosa si va a promettere in giro...
Le conclusioni le lascio a voi perché non ho voglia di imbarcarmi in cause legali per diffamazione... ;-)

****** è un Network innovativo, nato dal concetto di “public relation dei click”. 

Sfrutta la reputazione di editori del web come: i più grandi amministratori di pagine fb; i proprietari dei più importanti account twitter; i proprietari dei bloggers più frequentati; i siti dei giornalisti più famosi.

(ah, beh, certo, non vediamo l'ora di mettere a rischio la nostra reputazione per le due lire che ci date per pubblicizzare chissà che cosa - anzi, peggio - per dire che ci è piaciuta...)

Per te abbiamo pensato in grande: con 20.000 promoters capaci di divulgare il tuo nome a migliaia di contatti in internet, la reputazione del tuo brand/prodotto/azienda schizzerà alle stelle (certo, manco fosse un Saturno 5)

IL NOSTRO METODO

Gli amministratori dei più importanti siti facebook, twitter e i più visitati bloggers hanno aderito al nostro progetto, iscrivendosi al network ******. 

Grazie alla loro reputazione, alla loro capacità d'influenza e alla la loro notevole visibilità, essi pubblicheranno il nome del tuo sito sule loro bacheche, su quelle degli amici, nelle chat private; creeranno pagine, eventi, nel tentativo di invogliare i loro amici/fan/contatti a “vedere il tuo sito”. (certo, tutti quelli che conosco fremono dal desiderio di sbattersi alla morte per promuovere il tuo **** di prodottino)

Tutto questo senza che il lettore abbia l'impressione che il nostro promoter ti sta facendo pubblicità: semplicemente, il nostro PR gli ha lasciato un feedback positivo sul vostro brand/prodotto/azienda.

Davvero nessuno saprà che mi sta sponsorizzando? Hai capito bene: da nessuna parte si leggerà che il promoter ti sta sponsorizzando, bensì nei lettori emergerà la certezza che il vostro sito, il vostro prodotto o il vostro brand sia “di moda”, l’argomento del momento”, poiché tutte le più grandi pagine fan parleranno di voi!

Insomma fottiamo gli utenti con una forma di pubblicità occulta...

Il miglior marketing di un'azienda è infatti l’opinione pubblica e i feedback di persone normali soddisfatte di un brand/prodotto/azienda. 
Perciò, il vostro brand/prodotto/azienda sarà visto e commentate su tutte le più grandi pagine di internet!
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Ora, negli UK ci sono chiare guidelines in merito (http://robertoventurini.blogspot.it/2011/12/uk-le-guidelines-per-il-pay-per-content.html) e negli USA multe fino a 10.000 dollari (http://www.apogeonline.com/webzine/2009/10/09/onesti-per-legge-nuove-regole-per-i-blogger) se non dichiari il pay per post.

Ma lì l'obiettivo è proteggere gli utenti finali da forme di pubblicità ingannevole. Qui da noi sarebbero più da proteggere gli inserzionisti, cui vengono offerte certe forme di comunicazione a pagamento...

mercoledì, marzo 27, 2013

Se il blogger ti scoppia in mano...

Anzi, la blogger.
Segnalo questo post piuttosto arrabbiato da parte di Serena, di Genitori Crescono:

Questo post mi da' spunto per una qualche riflessione sparsa - che molti addetti ai lavori (ma non tutti) hanno già metabolizzato. Quindi ne approfitto e condivido un mio pensiero (debole?).

E' chiaro che i blogger ( e specialmente le cosiddette "mamme blogger") sono ormai un target di influencer molto ambito, su cui un po' tutti stanno andando a tappeto.

Il problema, (e lo vivo quotidianamente sulla mia pelle, come blogger, non come mamma) è non capire alcune cose di base:

a) Sono / Siamo sommersi di proposte

b) Non essendo giornalisti, possiamo anche non essere interessati, quindi ci deve essere un senso nella richiesta di pubblicazione; perché lo si dovrebbe pubblicare? Come farebbe del bene al nostro blog / al nostro brand?

c) Non essendo giornalisti, ci si deve parlare in modo diverso

d) Attenzione agli stereotipi e alle sensibilità. Non essendo giornalisti possiamo permetterci di irritarci e rispondere se riteniamo di essere stati offesi (e a volte la barra della sensibilità sta decisamente in basso, basta un niente...)

e) Si è ormai percepito che i blogger portano valore. E perché si dovrebbero sbattere a gratis per portare valore ad un'azienda? 
Al di là del pay per post che tendenzialmente è deprecato, su quale base logica un blogger (normalmente povero) dovrebbe fare un favore ad un'azienda (che investe centinaia di migliaia di euro, se non milioni, in comunicazione?)

lunedì, aprile 30, 2012

Il frigo che twitta. Per farti bere.




Come far bere di più (acqua) i brasiliani?

Si cerca un insight e una trovata di  technology buzz o geek advertising, come volete.
Dove l'insight è che la gente berrebbe i famosi due litri d'acqua.... ci fosse qualcuno che glielo ricorda.

L'idea è quella di distribuire agli "influencers" un frigorifero che ti twitta e ti ricorda.

Ora, certo che realizzare un hardware di questo tipo è costoso e complesso, e non può essere fatto su larga scala.
D'altra parte stanno già uscendo i frigoriferi wifi (guardate il secondo video) - che si connettono a un sacco di servizi e di social. Se diventassero di uso più comune, se gli elettrodomestici connessi entrassero nella loro vita... progetti di questo genere sarebbero più facili (e noi non vivremmo più ;-)

 

martedì, aprile 10, 2012

Pinterest: l'idea di Kotex


Iniziano a vedersi delle iniziative di Marketing e Comunicazione su Pinterest che hanno un qualche senso.


Kotex (assorbenti femminili - marca che sui Social non era partita benissimo, al tempo...) ha individuato 50 donne influential su Pinterest.

Nella più classica operazione di Influencer Marketing, ha inviato ad ognuna un regalo personalizzato, basato sui loro interessi.

Di qui, la generazione di commenti, buzz, viralizzazione, quella roba lì.

Guardate il video, che spiega bene.

Su questo trend, ricordo anche KLM Surprise... di cui allego il video.

Btw, va notato che Kotex è prodotto da Kimberley-Clark la stessa azienda che produce i Kleenex - altra marca che sui Social ha fatto cose interessanti, ad esempio il "get well kit" di cui abbiamo già parlato.