Visualizzazione post con etichetta digitali. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta digitali. Mostra tutti i post

martedì, gennaio 12, 2016

Volvo: quando il camion lo guida una bimba di 4 anni... B2B Emozionale


Stunt di comunicazione.

Che segue la strada tracciata dall'Epic Split di Van Damme: invece di essere razionali e "tecnici", si è scelto di giocare sull'emozionale, anche in un ambito B2B.

Se Van Damme dimostrava in modo spettacolare la precisione di guida del "dynamic steering system", la bimba dimostra la robustezza dei veicoli Volvo.

Idea semplice, esecuzione complessa: mettere una bimba alla guida di uno di questi grossi camion e lasciarla divertire.

Ovviamente, data l'età e la mancanza di esperienza, qualche inconveniente non manca. Ma proprio qui interviene la capacità di incassare del prodotto (bellissimo il fotogramma coi genitori preoccupatissimi che gli facciano poi pagare i danni inflitti dalla bambina al veicolo).




(Ovviamente la bimba non è a bordo del camion ma lo pilota a distanza, stile drone... e per rendere la cosa più interessante... beh, si sono inventati qualche sorpresa sul percorso.)

Così il messaggio di prodotto passa in modo molto più "engaging" e "compelling" del solito spottone B2B.
Ecco il video (spoiler alert: alla fine del video il camion è malconcio, ma ancora funzionante :-)




Approfondimenti:

http://blogs.wsj.com/speakeasy/2013/11/15/how-volvo-created-the-jean-claude-van-damme-video/

http://www.fastcocreate.com/3031654/cannes/how-volvo-trucks-pulled-off-an-epic-split-and-a-game-changing-campaign

http://www.digitaltrends.com/cars/4-year-old-girl-drives-heavy-duty-volvo-truck-pictures-video/



giovedì, dicembre 10, 2015

Genio assoluto. Era delicatissima: toccare gli dei per far mettere a dieta gli indiani.


Caso molto delicato, su cui tendenzialmente mi limito a raccontare la storia più che a dare un mio commento (al di là del sempre valido scherza coi fanti ma lascia stare i santi....)

Molto delicato perché da un lato c'è una causa con risvolti sociali (l'obesità degli indiani, con i problemi di salute conseguenti).

Dall'altro c'è un'azienda che vuole fare il suo business (quindi non è un'operazione charity).

E dal terzo c'è la religione e in particolare il coinvolgimento e un po' lo stravolgimento di una delle più note e amate divinità indiane: Ganesh.
Quindi capiamo se la cosa ha funzionato e come; e se gli indiani hanno trovato la cosa blasfema.

Ma veniamo al background: anche in India l'obesità è in crescita (e qui ci starebbe bene il discorso del problema della gente che muore di fame nelle stesse terre dove la gente mangia troppo...).

Gli dei indiani, come spesso capita in oriente, sono rappresentati grassi e opulenti, per motivi storici, come simbolo di prosperità e felicità - che nei tempi antichi largamente coincideva con la libertà dalla fame (e, come detto, ancora adesso...)

Bene, mischiando marketing e religione, l'azienda (Nutralite) è intervenuta nella festività che celebra Ganesh.

Che tra l'altro è una divinità (estremamente popolare e venerata anche da altre religioni) che facilita gli inizi, rimuove gli ostacoli...

...e quindi si presta perfettamente per sponsorizzare un percorso di perdita di peso, un viaggio verso la forma fisica e la salute.

Sensibilizzando i fedeli. Presentando un Ganesha rivisto e rimodellato - invece del panzone, la tartaruga.

Hanno trovato un sacerdote palestrato.
Hanno trasformato la processione in un momento di fitness, introducendo lo zumba.

Hanno introdotto il tema di "donare le proprie calorie". Attraverso una installazione e una proiezione, i fedeli - impegnati in tapis roulant e cyclette - bruciavano le proprie calorie. E a ogni caloria bruciata corrispondeva un'immagine olografica di Ganesh sempre più magra e in forma.

Insomma. guardatevi i video e strabiliate.




La cosa ha ottenuto una eccellente e abbondante copertura stampa. 
Rivelandosi come una delle azioni di Relazioni Pubbliche più interessanti che ho visto ultimamente. Centrandosi sull'uso di una "celeb" senza prezzo...

Questo progetto, fatto da noi, sarebbe stato molto controversial, per il nostro clima, per la nostra cultura.

Ma in India la cosa sembra l'abbiano presa bene, visto che Ganesh è comunque una divinità allegra...anche perché (e qui non vi voglio tediare) ci sono interessanti correlazioni tra le figure degli dei indiani e un loro ruolo da supereroi... e si vedono da tempo reinterpretazioni delle popolarissime illustrazioni che in India sono un po' ovunque, che li portano più vicini a Word of Warcraft che al mondo tradizionale dei colori pastello e delle rotondità popolari.

E  potrei citare il caso di questo corto di Pixar, già che ci siamo...



Approfondimenti:
http://www.newindianexpress.com/entertainment/english/American-Film-to-Present-Hindu-Gods-as-Superheroes/2015/10/14/article3079846.ece

http://www.thehindubusinessline.com/catalyst/ganesha-has-sixpack-abs/article6379606.ece

ci può stare anche questo mio vecchio post:
http://robertoventurini.blogspot.com/2007/09/il-pupazzo-biblico-di-wal-mart-ho.html

giovedì, ottobre 15, 2015

Marketing Turistico Giapponese: la killer app è la Cat Street View.


La zona di Hiroshima, diciamocelo francamente, non è proprio il posto dove verrebbe in mente di andare a passare le proprie vacanze.

E al di là di un morboso turismo nucleare, in realtà c'è altro da vedere - ad esempio la caratteristica cittadina di Onomichi.

Breve, la trovata per attirare l'attenzione e far esplorare virtualmente la città, è stata quella di usare i gatti. Sì, perché a Hiroshima si stima ci siano 150.000 gatti randagi.

Ad alcuni di questi è stata montata una videocamera 360°, un po' sul concetto dello Street View di Google. Mappando quindi i loro spostamenti (in una zona abbastanza ristretta della città, per la verità).

E il risultato è la Cat Street View - la visione della città attraverso gli occhi di un gatto.
Per esplorare (proprio come in Street View, appunto) i luoghi caratteristici della città da un punto di vista diverso. Permettendoci di incontrare, durante questo viaggio a bassa quota, alcuni tra i gatti più famosi della città (con tanto di scheda).

Di fare una esperienza diversa, di farci venire voglia di andare a vedere quel posto.

Throughout the digital experience, top tips are provided on every page, letting users know about tourist attractions in the city that are worth a visit. 

Tra l'altro, non è stato usato un gatto qualunque come guida della città... ma insomma, guardate questo bel video di presentazione che spiega meglio e più rapidamente di quello che potrei fare io...



"The map now covers a shopping arcade and surrounding areas in Onomichi, which is about 70 kilometers east of Hiroshima city. It includes most features seen on other interactive online maps, such as camera angle functions and details about local shops. It also has a selection of 11 pet cats kept in the area with links to their backgrounds."

A integrazione, va detto non è certo la prima volta che gatti e turismo vanno a braccetto in Giappone, come nel caso del Gatto Capostazione (onorario) che ha attirato frotte di turisti in una cittadine...

giovedì, settembre 03, 2015

Per sfruttare l'autoplay video di Facebook... l'annuncio silenzioso

Una discreta genialata :-)

Conosciamo tutti l'autoplay di Facebook... la nuova "feature" che fa partire in automatico i video quando navighiamo il social... 

un'opportunità per i comunicatori - non fosse che (grazie al cielo) di default l'audio è a zero, e quindi si perde buona parte dell'efficacia pubblicitaria (vi ricordate il termine "interruption marketing"?)

Beh, trasformando i vincoli in opportunità, se l'audio non c'è, facciamolo diventare un punto chiave della creatività. 

E quindi ecco lo spot per Facebook, con i sottotitoli e l'interprete in sign language* così lo spot ve lo potete godere comunque, anche se vi fa fatica alzare il volume...

Enjoy.


Hotels.com Silent Ad | Interpreter from victor roa on Vimeo.

Qui lo potete godere con la colonna sonora, volendo:
https://www.facebook.com/Hotels.comUS/videos/896085927099817/

* che in realtà, in modalità Easter Egg, non traduce i sottotitoli, ma dice tutt'altro :-)

“I’m not really signing what he’s saying because there are subtitles. I’m here because Captain Obvious is cool and they promised I’d get to keep this uniform. Also, if you write “gift me” in the comments section, you’ll be entered to win a Hotels.com gift card which is awesome!”.

Ricorda in qualche modo la genialata degli annunci su Youtube "unskippable", ricordate?
http://robertoventurini.blogspot.it/2015/03/rofl-ladv-unskippable-su-youtube-genio.html

Approfondimenti:
http://www.travelpulse.com/news/hotels-and-resorts/hotelscom-ad-caters-to-hearing-impaired.html

http://www.clickz.com/clickz/news/2411440/hotelscom-both-plays-by-and-pokes-fun-at-facebooks-rules


martedì, settembre 01, 2015

Chi usa Twitter? Infografica sull'audience italiana


Una infografica che ci da' qualche dato in più su chi twitta e cosa fa (e quindi su chi vede i nostri tweet...?).

I dati sono relativi al pubblico italiano.

La fonte è Twitter Ads Italia e i dati sono ricavati da dati di Global Web Index.

Il link per vedere l'infografica più grande è questo.
Enjoy.


 

martedì, giugno 23, 2015

Crosselling: estendere la propria gamma...dalla birra al beauty

Vabbè, qui c'è poco da commentare, la notizia si spiega da sola.

Carlsberg, in occasione della festa del padre, in partnership con un'azienda cosmetica, ha realizzato una linea di prodotti per la cura della pelle destinati a un pubblico maschile.

Tra gli ingredienti principali... una delle mie birre preferite. Congelata e polverizzata.

In effetti, lievito e cereali sono ricchi di sostanze comunemente usate nei prodotti di bellezza, a quanto pare.

Classico PR Stunt? Direi di sì. Una bella idea.

I prodotti si comprano qui:

Ecco il video.

giovedì, giugno 18, 2015

Cattivissima? Genio! L'affissione con la faccia del Marketing Director... per farlo irritare



Immaginate un po' cosa fareste se scopriste per caso che in giro c'è un poster con la vostra faccia sopra.
Senza che nessuno vi abbia chiesto il permesso.

Esatto.

Pensate un po' se per di più foste un Direttore Marketing di una ben nota azienda (di quelli con cui è quasi impossibile ottenere un appuntamento per presentare le proprie proposte pubblicitarie, perché non hanno mai tempo).

E se il committente dell'operazione fosse una primaria società di affissioni (Decaux, in questo caso, in Belgio), che ha sparato il vostro faccione larger than life alle fermate del bus, senza interpellarvi.

E se, dato che sul poster c'è modo di contattarvi, un bel po' di gente (amici, conoscenti, sconosciuti) inizi a chiamarvi per chiedervi il senso dell'operazione (e voi cadete dal pero).

Che fate? Ovvio, telefonate a Decaux per levargli la pelle di dosso, più o meno.

A questo punto, loro ti fanno notare che hanno fatto uno ed un solo poster con il vostro viso.
E così poco è bastato per generare nel target (voi) una fortissima reazione. E a scatenare numerose interazioni, facendo engagement con il pubblico :-)
Quindi l'affissione è un mezzo molto efficace ed efficiente, giusto?

E dunque, se invece fosse la vostra marca ad usare questo media, magari con un numero decente di poster sparsi per il paese?
Cosa capiterebbe al vostro business?
Non sarebbe il caso di parlarne?

Messa così, difficile dargli torto - e rifiutare la proposta di una presentazione. Tanto che il 100% dei Direttori Marketing coinvolti ha ricevuto Decaux per fare qualche chiacchiera :-)))

Ecco la video case history:


Un caso che mi ricorda molto questo - usare Google Adwords per farsi assumere da un Direttore Creativo :-)


martedì, maggio 19, 2015

Marketing Turistico: La più grande del mondo? (Vending Machine)


Vecchio caso da antologia, ma sempre valido (parliamo del 2012), perché mi permette di fare un ragionamento su forma e sostanza delle azioni di pr.

Combiniamo due dei temi che mi divertono di più: il Marketing Turistico e il magico mondo delle Vending Machine unconventional, inquadrate in un'operazione di street marketing fondata su di una strategia di Buzz Generation in una logica di Digital PR :-)

E dopo questa sfilza di buzzwords da Guiness (o da digital planner), ecco la storia.

Il colpevole è l'ente promotore del turismo per la British Columbia (Canada). Obiettivo promuovere l'area, focalizzandosi sul mercato di San Francisco.

Se c'è una cosa su cui la British Columbia può giocarsela, è la "wilderness". 
Spazi naturali, laghi, fiumi, alberi, zanzare (credo).

Per far passare il concetto e far parlare dell'operazione, è stata realizzata una vending machine, un distributore automatico altro oltre 4 metri (in realtà è più una specie di slot machine, in cui si vince roba...)

E giù dalla vending machine cadono biciclette, kayak (!), attrezzature per il campeggio.

Da notare che si sarebbe potuto fare la stessa operazione senza necessariamente spendere i soldi per la vending machine. 

La sostanza? Uguale. La forma? probabilmente inefficace.
E' l'elemento vending machine più grande del mondo (o giù di lì) che crea la notizia, che innesca il buzz, che è interessante.

Il concorsino a estrazione in una qualsiasi piazza non frega nulla a nessuno.

Quindi la forma è importante per creare buzz e on bisogna lesinare idee, creatività (e un po' di budget)... :-)

Guardate i video:





martedì, aprile 28, 2015

Prontezza di riflessi: Lidl e gli One Direction

Real Time Marketing, o quasi.

Intelligente esempio di una piccola azione, basata sulla prontezza di riflessi.
E che facendo leva su una notizia di cronaca, a costo zero fa parlare (bene) della marca.

Più che strategia, intuizione.

Rapidamente: Zayn lascia gli One Direction.

Kleenex, come visto, mette a disposizione dei fan i fazzoletti.

Lidl, invece, si ritrova in casa un prodotto che rischia di diventare obsoleto: gli ovetti di cioccolato degli OneD.

Rapido tweet: va via uno dei 5 OneD? per correttezza commerciale, la catena distributiva abbassa il prezzo degli ovetti di 1/5 :-) (nel contempo celebrando l'amore per la band etc etc).


Ovviamente della cosa si parla in rete (26.000 RT del tweet, senza contare le stelline...), la notizia si propaga, si sorride, l'obiettivo delle PR digitali è raggiunto...

PS: divertente notare che la notizia dell'uscita di Zayn dalla band ha coinciso con la notizia di Jeremy Clarkson fuori da Top Gear. 
Inevitabile in Rete l'insorgere di nuovi meme sul possibile scambio di lavori fra i due...




mercoledì, aprile 22, 2015

Coca Cola: bacia la felicità - mailing a influencer (io :-)

Nuovo giro di coinvolgimento degli influencer da parte di Coca Cola - e quindi anche il vostro Digital Planner preferito e i suoi assistenti hanno ricevuto a casa un nuovo kit.
Che condivido con voi come case history di Relazioni Pubbliche Digitali.

Partiamo dall'oggetto e poi parleremo della strategia, del senso.

Un kit di grande dimensione, una cartotecnica ricca, pesante. Una roba grossa. Garantita attirare l'attenzione e la curiosità.
Personalizzata.
Con dentro, come spesso avviene, il prodotto. Ma questa volta nella sua bottiglia classica di verto, la mitica Countour bottle.

Ecco le foto dell'unpacking, assistito dai miei collaboratori del blog:






La storia: la mitica Contour bottle, probabilmente uno degli oggetti più universalmente riconoscibili prodotti dall'umanità, nasce esattamente 100 anni fa. 

Un'ottima occasione da celebrare.

Qui trovate una breve storia:

Il brief per lo sviluppo del pack era semplice:
In 1915, the Coca-Cola Company launched a competition among its bottle suppliers to create a new bottle for their beverage that would distinguish it from other beverage bottles, "a bottle which a person could recognize even if they felt it in the dark, and so shaped that, even if broken, a person could tell at a glance what it was."[81]


Il senso dell'operazione di comunicazione, nel celebrare l'anniversario, è di associare la bevuta alla bottiglia con il bacio. Baciare = bere e viceversa.

Si veda:

E allora la Coke nella sua iconica bottiglietta è stata baciata da Marylin, dal Che Guevara, da artisti, scrittori, autori, musicisti...

Insomma, dopo aver baciato Marylin, ora la bottiglietta bacia me. 
Che non è proprio come baciare la Monroe buonanima ma comunque... 

...e tutta la campagna poi si scatena al suono dell'hashtag #bacialafelicità

martedì, aprile 14, 2015

WTF Vending Machine Coreana :-)

Visto il successo del post della settimana scorsa, anche questa settimana ripropongo un distributore automatico estremo, sempre della stessa marca di sidro coreana (potrei anche fare una rubrica, "La Vending Machine Del Martedì"  - adesso ci penso)

Non chiedetemi cosa sta capitando nel video.

In breve è la collaudata strategia di costruzione di buzz attraverso il coinvolgimento randomico di una persona, che viene fatta diventare un piccolo eroe, che viene celebrato, che 1,2,3 casino :-)

Ecco il video, enjoy:


venerdì, aprile 10, 2015

Smartwatch: arriva (ovvio) l'app di KLM


E torniamo a parlare anche oggi di linee aeree...

Prepariamoci: è totalmente ovvio che nei prossimi mesi assisteremo alle marche scatenarsi nello sviluppo di app per gli smartwatch.

Ogni volta che arriva una nuova piattaforma, c'è sempre qualcuno che cerca di essere fra i primi a sviluppare, se non altro per assicurarsi un po' di notorietà, creare una notizia che permetta di far parlare di una marca/prodotto - di cui magari non ci sarebbe altrimenti molto da dire.

Nella logica del PR stunt (ma anche in quella della marca molto attenta alla comunicazione e molto, molto attiva su unconventional e digital) segnaliamo l'arrivo dell'app di KLM per Android Smartwatch.

Il concetto dell'app è di dare servizio attraverso l'informazione, offrendo ai viaggiatori, sul device probabilmente più "a portata di mano" che esiste, aggiornamenti e info sul proprio volo.

I dettagli del volo? sull'orologio.

Ricordarti che parti? ci pensa l'orologio (se proprio sei uno distratto...)

La carta d'imbarco? sull'orologio.

Entri in aeroporto? L'orologio se ne accorge, e ti informa di qual è il gate di imbarco e a che ora è previsto e qual è il tuo posto a bordo. Un'ora prima dell'imbarco, come per magia, la carta di imbarco di appare al polso, e basterà passare l'orologio al gate.

E se fai fatica a trovare il gate, lo smartwatch funziona da navigatore e ti ci porta.

Approfondimento: 

Potete scaricare l'app qui: 




martedì, aprile 07, 2015

La Vending Machine col trampolino dentro :-)

Buon rientro post pasquale.
Post leggerino da ripresa.

Per la serie "Vending Machine Particolari", questa volta è il turno di un distributore automatico coreano di bevande.

Il trucco: dentro c'è un'intera stanza. 

Il gioco: catturare la bottiglia, scrivere sull'etichetta il proprio sogno e partecipare a un concorso per provare a realizzarlo.

Easy.

Operazione di buzz, il cui principale costo temo sia stato quello della polizza assicurativa per gli infortuni delle persone che potevano schiantarsi e fratturarsi saltando dentro il distributore... :-S

Enjoy, ecco il video:



giovedì, aprile 02, 2015

L'idraulico, lo chiamate da Amazon. Diversificazione verso i servizi.


E' ormai chiarissimo che il business di Amazon è quello di impadronirsi di quote sempre più ampie della nostra spesa.

Non che sia necessariamente un male, se ciò ci fa risparmiare e ci offre una experience migliore.


Ma, ovviamente, i timori verso i monopolisti ci sono sempre e fanno inquietare.

Senza comunque voler entrare in un giudizio di merito, vi racconto di Amazon Home Services.

Amazon, partita da libri e dischi e poi allargatasi a praticamente qualsiasi altro prodotto e a vendere merce di negozi terzi, oggi entra nel settore dei servizi per la persona, la casa... (ma solo negli USA), per capirci idraulici e affini :-)

Quindi giardinieri, insegnanti di yoga, antennisti...


Non sono i primi, già altri siti negli USA offrono un servizio di intermediazione comparabile; ma la potenza tecnologica, finanziaria e di brand di Amazon sicuramente propone un vantaggio competitivo non indifferente.

Grazie alla sua potenza (e disponibilità di risorse, in primis) Amazon può permettersi di fare dei "background check" sui fornitori che si propongono e selezionarli duramente, in modo da evitare il più possibile disavventure ai propri clienti. E tanto per essere corretti, il pagamento avviene solo a lavoro eseguito.

Io già di mio sarei abbastanza felice di fare la spesa alimentare settimanale su Amazon, magari usando Dash, o Amazon Echo. Già che ci sono potrei mettere nel carrello un insegnante di hukulele e un imbianchino. Centralizzato, pratico, rapido, garantito (ovvio) dalle recensioni di chi l'ha provato.






Approfondimento:
http://www.theverge.com/2015/3/30/8309573/amazon-launches-home-services

venerdì, marzo 27, 2015

WTF Video: la musica creata dal twerking :-) per le PR delle cuffiette

Post leggerino del venerdì.

Se questa marca di cuffiette voleva attirare l'attenzione, direi che ricorrere ai glutei, in particolare quelli della regina del twerking, non è stata una brutta idea.

Il concept: piazzare dei sensori collegati ai glutei della signorina.
Trasformare i movimenti in beat.
Creare una nuova ed esclusiva colonna sonora dance per gli amanti della marca.
Fatto. Poi farla girare, in una logica di PR digitali. E passare il milione di views.

Per i dettagli e i primi piani dei glutei, guardate il video, e buon weekend.



 The overall idea behind the project was to provide AIAIAI headphone-users and other music lovers with new music. Moreover, we wanted to do this in an unusual way, which brought about music made by the booty - for the booty. 

The project explores the rich heritage of bass-driven club culture where dancing and booty-shaking are integral elements. We want to see if it’s possible to change the perception of twerking through placing it in a technology-driven, creative context and letting the dance "do the talking." So we let the producer Branko from Buraka Som Sistema use the movement of buttocks to make a new track. In collaboration with the designers OWOW, utilizing a dancer, Twerk Queen Louise, as their instrument who, in turn, contributes to the creative process, Branko ultimately produces a track powered and shaped by the dancer’s booty movements. The end result is the track ‘Cascavel’; new music for the dance floor and, of course, the headphones.

http://realbootymusic.aiaiai.dk
https://www.facebook.com/brankooficial
https://www.facebook.com/TwerkQueenLo...

mercoledì, marzo 18, 2015

Heineken e gli ultimi biglietti della UEFA...


Heineken colpisce ancora, anche in Bulgaria sconvolge la vita di qualche persona, mettendo in palio gli ultimi biglietti disponibili per il partitone della UEFA.

Azione in linea con la loro strategia dell'ultimo periodo.

Detto fra noi, è un po' che non vedo sul mio schermo radar loro idee "breakthrough" * ma la qualità media è ancora piuttosto alta.

Nello specifico di questa operazione, se devo fare una critica è che la vedo un po' "piccola", non è studiata per avere quel wow effect che la trasforma in un video, un'idea che fa il giro del mondo. 

Si è voluto (dovuto?) fare una cosa carina e a modo, che sta nel suo perimetro locale.

Insomma, ecco il video della case history.
Enjoy.



  What would you do to get your hands on a VIP Backstadium Pass and the last few tickets for the UEFA Champions League game of your team? Would you sing the UEFA Champions League Anthem? In front of everybody at the ticket-booth queue? 

In effetti parlo di questo caso proprio per ragionare sul fatto che, lavorando su di uno stesso concept (più o meno, ofc), si possono pensare idee con un grande respiro, che viaggiano più lontano - come ad esempio queste, sempre di Heineken (poi chiaro che il budget è un fattore determinante...):

http://www.nonconvenzionale.com/2009/10/26/heineken-concerto-darchi-uno-scherzo-del-diavolo%E2%80%8E/

Quasi genio :-) Heineken, cosa faresti per il biglietto della UEFA? (Piuttosto bastardo)

Btw, il karaoke non è una novità per Heineken: guardate questo esempio (molto più carino, imho):

http://robertoventurini.blogspot.it/2014/01/geni-heineken-oopsspensavi-di-fare.html

lunedì, marzo 16, 2015

Twitter e le PR Digitali: chi seguire? (crosspost)



Dato che il tema esce dall'ambito ristretto delle online PR e entra nei social media, ripubblico questo post di qualche giorno fa - pubblicato sul mio altro blog (Relazioni Pubbliche Digitali - http://www.relazionipubblichedigitali.it/ ) - in modo che anche chi non segue quel blog abbia la possibolità di leggere questo piccolo pezzo di formazione.

Traccia alcune indicazioni, suggerimenti, riflessioni sul tema del "following" come strategia, strumento di PR e di comunicazione digitale.

Tutti i ragionamenti sono ovviamente tratti dal mio libro "Relazioni Pubbliche Digitali", dove il tema è ulteriormente approfondito ;-)


Nelle famose strategie di following ci sono almeno tre linee direttrici, tre modelli di pensiero - tutte basate sul principio che, a seguire le persone "giuste", il nostro account Twitter e il nostro business ne avranno un vantaggio.


1. Nella sua forma più basica, il ragionamento è che, molto spesso, se ci mettiamo a seguire qualcuno è probabile (è possibile?) che questo ci ricambierà il favore. Quindi crescerà il nostro numero di follower.


OK. E quindi? A cosa mi serve avere tanti follower, di qualsiasi tipo? Quale vantaggio mi porta?


Certo, da un certo punto di vista è possibile che poter vantare un robusto numero di follower dia credibilità al nostro account; ma farsi seguire da persone che non sappiamo se siano in target, magari prese a caso, magari fake anch'essi in cerca di numeri (si veda il mio post precedente) è un po' difficile porti vantaggi...


2. Molto più utile è seguire persone interessanti - per ascoltare e non per tentare di prendere scorciatoie nella crescita del nostro seguito. 


Non dobbiamo entrare in un ottica malsana dove tutto è legato ai numeri. Là fuori, non dimentichiamocelo, c'è gente in gamba. Che ha cose da dire. Che ci capisce. Che ha delle cose da insegnarci. E quindi sono i primi da seguire. Per restare aggiornati, scoprire le novità rapidamente, attingere a spunti di pensiero, ragionamenti, informazioni.


3. In una logica più di business, può poi avere (molto) senso il seguire le persone che ci piacerebbe ci seguissero. Perché possono essere clienti (ma guai poi a rompergli le scatole). Perché ci piacerebbe parlare con loro. Perché possono essere influencer importanti, ridiffondere le nostre idee, i nostri contenuti. E quindi, se decidessero di seguirci, ci sarebbe la possibilità di averne un vantaggio.


Certo, il massimo è quando dal mero following si passa alla relazione, allo scambio, alla collaborazione. Ma non sempre (anzi, solo raramente) ciò è davvero possibile - e bisogna sapersi accontentare. 


4. Possono essere follower di chi ci piace. Gente che segue un leader nel nostro campo; se siamo produttori di chitarre, magari quelli che seguono un virtuoso dello strumento.


Perché se seguono persone che ci sono affini, c'è una più alta probabilità che possano essere interessati a ciò che abbiamo da dire. Che ci seguano e che ci ascoltino.






lunedì, marzo 09, 2015