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mercoledì, settembre 16, 2015

Genio. Per recuperare la cena in famiglia... il macinapepe ammazza la tecnologia :-)


Chiunque abbia figli  o nipoti ha ben presente l'impatto che le nuove tecnologie hanno sulle dinamiche familiari.

Già la TV durante la cena ammazza la conversazione.
Per non parlare della connessione Internet, che distrugge qualsiasi relazione sociale a tavola :-)


Per recuperare un minimo di interazione in famiglia durante uno dei pochi momenti in cui ci si trova insieme, la soluzione è quindi di resettare a zero tutte le tecnologie che interferiscono con le dinamiche socio-familiari.

Problema: proibire il WiFi o la TV in casa immediatamente innescherebbe una esplosione nucleare in mariti e figlie.

Soluzione: rubando un'idea o due da Q (il mago dei gadget di James Bond), trasformare un innocuo macinapepe in un'arma nascosta di distruzione di massa domestica.

E, d'altra parte si può inveire contro il destino e le tecnologie - ma quando c'è la sfiga c'è poco da fare... e si è costretti (forse) a parlarsi.

Perché "Quando le famiglie si scollegano, si connettono". :-)

Ecco il video che spiega:



Il mandante è Dolmio, azienda australiana che produce prodotti alimentari italiani... (o come correttamente dicono sul loro sito, "Italian Inspired Meals".

Ovvio: questa è un'operazione di buzz, per far parlare della marca attraverso la creazione di un topic divertente e interessante... specialmente utile in situazioni dove forse del prodotto, della passata di pomodoro o del sugo alla Bolognese c'è un po' poco da dire e forse nulla di eccitante...

L'idea in nuce non è nuovissima, guardate questo mio vecchio aritcolo sul telecomando che ammazza qualsiasi TV nei luoghi pubblici...

martedì, luglio 28, 2015

Se si batte il record di caldo.. :-) Poster / frigorifero per McDonald's

Non solo ha fatto un caldo pazzesco nelle settimane passate, ma in questo finale di stagione (lavorativa) mi è volato addosso uno dei peggiori periodi degli ultimi anni. Morale: i blog sono andati a mezzo servizio e resteranno così fino a boh, dopo metà agosto?

Vedo comunque che mi seguite e per ringraziarvi, un piccolo case leggerino, estivo, bello fresco.

Un po' sul filone delle vending machine, McDonald's si è inventato il poster che distribuisce gelati (ok, sono dei flurries, un po' diverso, ma è per dare l'idea).

Gli abitanti di Amsterdam hanno ringraziato.

Il poster/frigorifero era settato per aprirsi automaticamente solo se si fosse battuto il record di caldo... al raggiungimento dei 38.7° (una bella febbre). E la gente si è messa in attesa, per vedere se davvero...

Si aprirà, dopo quello delle vending machine, un filone dove creatività, tecnologia e impianti di affissione ci stupiranno, giorno dopo giorno? (ma, ricordo, il massimo mai fatto sulle vending machine è questo...)

Ecco il video della case history, enjoy.

mercoledì, luglio 01, 2015

Genio? Direi di sì. Nescafè connette gli sconosciuti... al semaforo :-)


Questo mi è piaciuto molto.

Molto carino, sia come esecuzione, sia come approccio strategico, come pensiero sottostante, come pensiero di marca*, come comunicazione emozionale.

In estrema sintesi:
Esterno giorno.
Francoforte.
Semaforo.
Pedoni in attesa.
Da ordinati tedeschi, cercano l'apposito pulsante per richiedere il verde pedonale.

Invece trovavano un pulsante con la scritta "press together".
Un schermo ovviamente collegato con una webcam.
Sguardo perplesso. Riflesso negli occhi del pedone dall'altro lato della strada, messo di fronte allo stesso enigma.
Un lampo d'intesa. Entrambi pigiano il bottone.
E dal semaforo entrambi ottengono un Nescafè.


Connecting strangers.

Cosa che sarebbe bello succedesse senza l'intervento del marketing e della comunicazione.
Molto di più che un prodotto; un'emozione :-))

Vabbé, sopprimo qui e ora la vena lirica e vi metto la video case history. Però anche i Digital Planner ogni tanto hanno dei guizzi di creatività, mica solo di strategia :-)




 * abbiamo visto quali risultati di valore porti investire sulla marca:
http://robertoventurini.blogspot.it/2015/06/roi-piu-alto-del-49-se-investi-sulla.html

martedì, maggio 19, 2015

Marketing Turistico: La più grande del mondo? (Vending Machine)


Vecchio caso da antologia, ma sempre valido (parliamo del 2012), perché mi permette di fare un ragionamento su forma e sostanza delle azioni di pr.

Combiniamo due dei temi che mi divertono di più: il Marketing Turistico e il magico mondo delle Vending Machine unconventional, inquadrate in un'operazione di street marketing fondata su di una strategia di Buzz Generation in una logica di Digital PR :-)

E dopo questa sfilza di buzzwords da Guiness (o da digital planner), ecco la storia.

Il colpevole è l'ente promotore del turismo per la British Columbia (Canada). Obiettivo promuovere l'area, focalizzandosi sul mercato di San Francisco.

Se c'è una cosa su cui la British Columbia può giocarsela, è la "wilderness". 
Spazi naturali, laghi, fiumi, alberi, zanzare (credo).

Per far passare il concetto e far parlare dell'operazione, è stata realizzata una vending machine, un distributore automatico altro oltre 4 metri (in realtà è più una specie di slot machine, in cui si vince roba...)

E giù dalla vending machine cadono biciclette, kayak (!), attrezzature per il campeggio.

Da notare che si sarebbe potuto fare la stessa operazione senza necessariamente spendere i soldi per la vending machine. 

La sostanza? Uguale. La forma? probabilmente inefficace.
E' l'elemento vending machine più grande del mondo (o giù di lì) che crea la notizia, che innesca il buzz, che è interessante.

Il concorsino a estrazione in una qualsiasi piazza non frega nulla a nessuno.

Quindi la forma è importante per creare buzz e on bisogna lesinare idee, creatività (e un po' di budget)... :-)

Guardate i video:





martedì, aprile 14, 2015

WTF Vending Machine Coreana :-)

Visto il successo del post della settimana scorsa, anche questa settimana ripropongo un distributore automatico estremo, sempre della stessa marca di sidro coreana (potrei anche fare una rubrica, "La Vending Machine Del Martedì"  - adesso ci penso)

Non chiedetemi cosa sta capitando nel video.

In breve è la collaudata strategia di costruzione di buzz attraverso il coinvolgimento randomico di una persona, che viene fatta diventare un piccolo eroe, che viene celebrato, che 1,2,3 casino :-)

Ecco il video, enjoy:


giovedì, gennaio 29, 2015

Fantastico da Call of Duty. Il Killcameraman. Indubbiamente virale.


Brillante operazione di comunicazione per Call of Duty.

La strategia è quella della costruzione del mito, di fare buzz e viralità, del "famolo strano" e surreale, del divertente.

Ma andiamo con ordine.

Se giocate a Call of Duty (uno dei più noti videogame sparaammazzalitutti) conoscerete sicuramente l'esistenza della Killcam, una modalità di visualizzazione "soggettiva" che vi permette di godere in prima fila l'ammazzamento del nemico:
http://callofduty.wikia.com/wiki/KillCam

Lo sprovveduto giocatore ha sempre pensato, banalizzando, che si trattasse di una qualche diavoleria informatica che permetteva una forma di animazione delle sequenze.
E invece no.


No perché le azioni vengono in realtà riprese da Randall Higgins - un operatore specializzato, un esperto giornalista di guerra.

Un coraggioso operatore che riprende in prima persona e a rischio della propria vita tutte le azioni che si svolgono nel videogame.

Il Killcameraman.

E per rettificare e dare la giusta luce a questo oscuro eroe, ecco in Rete il video che ce lo presenta e dove lui si racconta.
E dove capiamo che forse ha il lavoro migliore del mondo.

Se amate i videogiochi, direi imperdibile.
Onore al merito :-)

Ecco il video, che si sta avvicinando alle 1,4 milioni di views::





giovedì, dicembre 19, 2013

Cina: un fake per milioni e milioni di cinesi.


Quando si parla di Cina, si parla di grandi numeri. E se è un fake, diventa un fake di dimensioni colossali.

Contesto culturale: in Cina esiste il mito di un animale... mitologico (un po' come lo Yeti, o il mostro di Loch Ness...) che nessuno è mai riuscito a vedere.

Si chiama Qilin*

In Cina esiste una marca di lusso lanciata da poco.

Che non solo nessuno sostanzialmente ha mai visto, ma di cui non si è nemmeno sentito parlare. Una marca che si chiama Qeelin - in chiaro riferimento al chimerico animale.

Il Fake è consistito nel far credere al popolo che il Qilin esistesse davvero - realizzando foto e video, basati su ateriali d'archivio, che dimostravano come in realtà da anni si sapesse che il Qilin esistesse. E questi video sono stati posizionati su siti imprtanti e fatti girare sulle chat.

In Cina, un botto di persone ci sono cascate - 30.000 repost, 15.000 commenti in poche ore, 35 milioni di views in quattro giorni, un botto di persone che ci sono cascate in pieno.

Guardate il video, che spiega bene la case history:




*da Wikipedia: Il Qilin (麒麟), noto anche come Kylin, Kilin o Kirin, è una creatura della mitologia cinese e giapponese simile ad una chimera. La leggenda narra che appaia in contemporanea alla nascita di un uomo saggio. È spesso rappresentato come un mostro il cui corpo è completamente circondato da fiamme. Inoltre è frequentemente associato al punto cardinale dell'ovest, al posto della tigre bianca Byakko. Ciò è più comune in Cina che in Giappone. Nella lingua giapponese moderna, inoltre, tale nome è utilizzato per indicare la giraffa.

mercoledì, novembre 20, 2013

Il reggiseno che Twitta - contro il cancro. Da Nestlé, TweetingBra

Classica operazione di Buzz realizzata sfruttando i social.

A Ottobre, mese internazionale della lotta ai tumori al seno.

Operazione dei cereali Fitness, in Grecia.
Accordo con una stella della televisione locale, Maria Bakodimou (che è pure una blogger! :-)

Le hanno fornito un reggiseno con incorporato un micro dispositivo Blutooth.

Ogni volta che si sgancia il reggiseno, il suo smartphone collegato twitta messaggi che ricordano  l'importanza della prevenzione e dell'autodiagnosi, invitando le donne all'autopalpazione.

Ecco il video:


giovedì, novembre 07, 2013

Blogger Marketing: Android 4.4 KitKat Unboxing. Ma è quello di cioccolato :-)

Evidentemente là fuori c'è qualcuno che monitora i Social Media e i blog.

E ha visto il mio post sulla Case History di KitKat Android (la trovate qui) come innovazione nel marketing.

E mi ha mandato il rarissimo KitKat a forma di robottino Android :-) 
Una buona forma di relazione con i blogger...

Ecco l'unboxing (scusate, non sono un bravo fotografo...) che mi è sembrata una cosa divertente da fare:

Il prodotto nella sua confezione originale

Apriamo la confezione...



Tiratura Limitata...

Il KitKat Android in tutta la sua gloria 


KitKat Android e il suo felice possessore :-)
Vista la preziosità dell'oggetto, non credo farò un test hands on. Anzi, mouth on :-)


mercoledì, ottobre 09, 2013

Sono dei geni. Il sequel di Heineken Roulette

Cioè, sono bravi. Hanno dietro una marca che ci crede davvero e hanno dei budget veri.

Esattamente come qui da noi, giusto?

Comunque... ricorderete,  spero, l'operazione Heineken Roulette.

Gente pescata all'aeroporto, a cui veniva data l'opportunità di partire a caso... (se non l'avete visto, cliccate qui, documentatevi e poi ritornate a leggere).

Bene.
Adesso hanno fatto la fase 2.

Come sappiamo, è molto più difficile fare una buona fase 2 che una bella fase 1.
Qui ci sono riusciti.

Mettiamo il caso che uno abbia visto online, da qualche parte, il video di Heineken Roulette.
E supponiamo che abbia commentato, su un qualche social, che fosse capitato a lui, sarebbe partito...

Avete già capito.
Godetevi il video.


venerdì, settembre 13, 2013

Quando il Marketing cambia il nome alle città

"The frequently stolen
traffic sign
at the entrance to the
village of F--king."
Buon Venerdì 13 :-)

Stavo riflettendo al caso della birra Maes (ti regalo un barile di birra se di cognome fai Maes - e se non è così ti lascio cambiare cognome su Facebook) e al correlato caso di Perrier.

E mi è venuto in mente che nella  gloriosa storia del marketing ci sono stati alcuni casi in cui si è cercato (o si è voluto) intervenire sul nome di città ( normalmente piccole) a fini di promozione (o di auto promozione turistica).

Come nel caso probabilmente più famoso - quello di Clark, Texas - che ha accettato di cambiare il proprio nome in Dish, in onore di una compagnia di TV satellitare (approfondimento).

Ma c'è anche chi ha detto di no - e la città di Turkey, Texas, ha declinato la richiesta del PETA di cambiare nome durante la festa di Thanksgiving.

Così come Woodside ha rifiutato di cambiare nome in Sugardaddie.com (noto sito di incontri).

Altri tre casi significativi (presi di peso da Wikipedia):

Halfway, Oregon, became the first place to accept the money from a dot-com to change its name to match the web site "Half.com"

Topeka, Kansas, renamed itself Google, Kansas for the month of March 2010.

Richland, New Jersey briefly renamed itself "Mohito" in 2004 at the behest of the Bacardi company in honor of the mint grown at Delponte Farms, an essential ingredient in the drink.

Ci sono però anche casi in cui forse sarebbe un errore cambiare il nome, essendo forse questo l'unico elemento che connota e da' una ragione (stupida) per visitare il centro, come è probabilmente il caso di "F--king", in Austria* che sta però considerando il passo

Approfondimento: lista delle città che a un certo punto, per motivi loro, hanno cambiato nome:
http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_city_name_changes

Altro approfondimento e qualche altro caso:
 http://mentalfloss.com/article/25021/7-towns-changed-their-names-and-4-almost-did

* Mi auto censuro non perchè bacchettone, ma perché conoscendo Google so che corro il rischio mi facciano casino, non essendo il mio un blog "per adulti" (mi è già capitato)

venerdì, settembre 06, 2013

Coca-Cola: la stampa 3D diventa uno strumento di marketing


La stampa 3D sarà the Next Big Thing?

Qualche segnale si vede (a partire dalla decisione di Tesco di installare stampanti 3D nei propri punti vendità, così come si installavano i servizi di stampa delle foto... si veda questo mio post precedente).

Anche sul fronte della comunicazione, i creativi stanno iniziando a scoprire questo strumento, se non altro come spunto per operazioni di impatto... come nel caso di Coca Cola in Israele.

In sintesi: per comunicare il lancio delle mini bottiglie, in Israele hanno invitato laggente a creare delle versioni di se' stesse in miniatura. Delle specie di Tamagochi digitali, di cui prendersi cura (e prendersi cura di se' stessi è un bel concetto... ).

Alcuni dei partecipanti hanno vinto la realizzazione del proprio avatar in miniatura stampato in 3D... come vedrete dal video in allegato :-)


Coca-Cola Mini-Me (3D printing) from Gefen Team on Vimeo.

"we created 3D printed mini figurines of our consumers - their own little doll, which looks exactly like them, only in mini. using the latest in 360° scanning and 3D printing technologies, we built a 3D printing lab inside coca-cola's main factory in israel. our 360° scanner was able to scan a human figure within a few minutes. we transformed the photographic images into a 3D model and high resolution 3D printers were then used to bring the digital model back to life as perfect mini-me figures made of color sandstone. at the end of the day we gave them a special little gift but also a personal experience they will remember forever."

(un grazie ad Adriana Ripandelli per la segnalazione del caso)

Per approfondimenti:
http://venturebeat.com/2013/08/20/coca-cola-3d-printing/

http://3dprintingindustry.com/2013/08/26/coca-cola-israels-mini-bottles-and-3d-printed-mini-mes/

mercoledì, settembre 04, 2013

Un barile di birra gratis se hai il cognome giusto :-)

Iniziativa di comunicazione (e marketing) unconventional che ha fatto molto parlare di se'... 

anche perché incorpora elementi di buzz, elementi di generosità senza senso e...

In sostanza (poi guardate il video che spiega meglio) in Belgio la birra Maes deve combattere con marche nazionali e internazionali che si spartiscono un mercato piccolo ma goloso per i consumi pro capite.

Decidono quindi di fare branding ed equity regalando un barile di birra Maes... a tutti quelli che si chiamano Maes di cognome ( è un cognome molto diffuso, in Belgio) :-) facendo in modo che tutti lo sappiano in modo che si organizzi un bel festone in ogni famiglia per condividere il birrone.

E se uno non si chiama Maes? Semplice - ti permettono di cambiare cognome su Facebook - così puoi chiedere il tuo barile di birra :-)


Appendici:

- Ricorda un po' il caso di Perrier e del cambio di nome del paese dove c'è la sorgente... ma lì era una faccenda conflittuale

- Se si facesse a Milano dovremmo cambiare il nome alla birra, e chiamarla Zhou...



venerdì, luglio 26, 2013

Wow. Partire ... a caso, con Heineken. Departure Roulette.



Questi sono sempre più fighi, se passate il termine.


Operazione di buzz che in Rete farà parlare molto di se': Departure Roulette.

E non si vede manco una birra in giro.

Detto questo: se all'aeroporto vi fermassero e vi proponessero un viaggio gratis, accettereste? E se la destinazione fosse casuale e doveste partire immediatamente, accettereste?

Ecco il video, guardatelo, merita.
Sorridete. E poi piangete.

Perché, qui da noi, temo che una cosa del genere non la faremo mai prima del 2050.


lunedì, luglio 22, 2013

Geniale:-) pillola magica (bastardissima) contro l'obesità, da Coca-Cola

Mi è piaciuta moltissimo.

Colpire uno per educarne cento :-) a fin di bene.

E fare una cosa geniale per smorzare le polemiche, le critiche al tuo prodotto (i soft drink sono da più parti sotto tiro perché ritenuti una delle cause dell'obesità).

E allora fai un'iniziativa che non parla di prodotto, ma parla di come combattere facilmente l'obesità.

Partendo da un insight: la gente per risolvere il problema tende a cercare le soluzioni miracolose, facili.

E quindi si inventano le pillole miracolose. Le si pubblicizza, offrendole gratis ai primi 50 che telefonano. E ad alcuni di questi le si danno davvero. Basta che se le vengano a prendere.

Però, nel frattempo, ci si è messi d'accordo con i familiari, con chi ti vuole bene., E si organizza una giornata che non dimenticherai mai. E che chi vedrà il video... beh, non vi rovino la sopresa :-)

(il video è in spagnolo ma si capisce)


Sullo stesso tema dell'obesità, Coke aveva già offerto al pubblico un ascensore molto particolare...

La versione ufficiale: El anuncio de Coca-Cola para reforzar el compromiso con los hábitos de vida saludables.
Cambiemos las estadísticas incluyendo en nuestra vida diaria ejercicio regular.

Subir y bajar escaleras, pasar del ascensor, dejar el coche y caminar, son actividades físicas que acompañadas de una dieta sana nos ayudan a sentirnos mejor.

Conoce los compromisos de Coca-Cola:http://cambialasestadisticas.cocacola.es

venerdì, luglio 19, 2013

Spettacolare: il poster gigante stampato in diretta


Operazione di dimensioni gigantesche :-) oltre 30 metri di altezza.

Un poster stampato in diretta sulla parete di un edificio. Da una stampante HP di dimensioni improbabili...

Se guardate il video, capite come hanno fatto (la stampante c'è davvero... anzi i 3.000 fogli A4 necessari per produrre il poster sono stati stampati da una batteria di Deskjet... ma c'è stato anche un *sacco* di lavoro manuale)



lunedì, luglio 15, 2013

Stiamo esagerando? Il tremendo caso degli ex-vegani.


Questa è una case history di quelle toste.

Che pone domande su cosa sia lecito o meno fare, quanto possiamo spingerci in là, quanto possiamo essere fake, cosa siamo disposti a fare (qualsiasi cosa?) per attirare l'attenzione.

In estrema sintesi il caso (poi metto un approfondimento).

Viene pubblicato un sito destinato a sputtanare (con nome e cognome) quelli che erano vegani e poi si sono pentiti o hanno deviato dalla retta via.

La lista. L'invito a massacrarli mediaticamente. L'invito alla delazione, a denunciare pubblicamente (con tanto di descrizione per riconoscerli per strada) conoscenti voltagabbana.

La Vegan Sellout List, la lista dei venduti, dei traditori. 

Apriti cielo. Naturalmente (e meno male) si sono scatenate le critiche, gli attacchi a questa iniziativa deplorevole. Un buzz forte sui social (ad es su twitter) e fuori, anche sui media tradizionali (ergo grande buzz e copertura mediatica, reach). E ci si è cascati in massa.

Beh, salta fuori che era tutto un fake. Che l'indignazione era inutile, ci avevano solo preso per i fondelli.
Ah, certo, a fin di bene: se andate adesso all'indirizzo dove c'era il sito (exvegans.com) trovate un video di veg-tv.info sui mattatoi.

Tutta una scusa per attrarre la nostra attenzione, facendo leva su nostre istanze etiche e di privacy, per portarci a riflettere che gli animali soffrono. Per portare ex vegani spaventati dal poter essere sulla lista (e quindi oggetto di rappresaglie, là fuori è pieno di matti) a sbattere il naso sul loro errore.

La mia prima reazione istintiva: mi sa che oggi vado a farmi un hamburger alla faccia loro (btw, io consumo carne non più di una volta la settimana, e mia moglie è vegetariana, ma detestiamo il massimalismo in tutte le sue forme).

Ecco un video che (prima del reveal) racconta/ attacca l'iniziativa

Per un maggiore dettaglio, guardatevi questo, a titolo di approfondimento: 

E articoli scritti prima del reveal:

giovedì, giugno 20, 2013

La pizza la consegna il Drone.


Mi verrebbe da dire: "Adoro il profumo di Pizza la mattina. Profuma... di vittoria".

Ma qui non siamo in Apocalypse Now, siamo nel magico mondo del marketing di Domino PIzza, azienda che mi sembra davvero molto attiva, visti i post che mi scatena.

Si tratta (almeno per ora) di uno stunt, di un guerrilla, di una consegna della pizza per via aerea che non ha senso dal punto di vista logistico.

Almeno per ora (tra i problemi da risolvere: la navigazione notturna o con nebbia, come fa a suonare alla porta, come difendersi da uccelli predatori o dalle Tartarughe Ninja che in breve tempo si renderebbero conto delle consegne volanti di cibo)

Il ‘DomiCopter’ Dominos’ First Pizza Delivery Drone permette una consegna fregandosene di traffico, ostacoli e compicazioni (missili antiaerei esclusi) per garantire che la pizza arrivi ancora bollente.
Allego il video e un bonus content.