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venerdì, gennaio 17, 2014

Porsche: la stampa 3D come strumento di comunicazione :-)

Grazie alla tecnologia della stampa 3D, ora quasi chiunque potrà permettersi una Porsche.
In scala, certo, un modellino.

E' la prima volta che vedo la stampa 3D come strumento di promozione (almeno per quello che riesco a monitorare).

Il calo dei prezzi delle stampanti "domestiche" e l'introduzione di stampanti 3D a disposizione del pubblico (si veda l'esempio di Tesco ) potrebbero aprire la strada non solo a nuovi business ma anche a usi creativi della tecnologia per comunicare.

Per promuovere il nuovo modello Cayman S, Porsche ha reso disponibile il modello 3D, che chiunque abbia accesso ad una di queste stampanti può stampare e customizzare.

(Oddio, visto in foto, il risultato non sembra sia poi questo gran che... forse puntano più che altro sull'effetto "novelty"...)

L'hashtag dell'operazione è #3DCayman.

Piccolo dettaglio: la pagina dell'operazione sul sito della casa automobilistica sembra essere sparita. Forse qualcuno in alto ha avuto a che ridire sulla qualità dell'output?

Mah. Comunque, come al solito, concentriamoci sull'idea più che sull'esecuzione...

Ecco il video



giovedì, ottobre 10, 2013

Affascinante. Yahoo: la prima ricerca in 3D che si fa con le mani


Una intelligente sinergia tra una nobile attività a favore dei non vedenti e un'attività di autopromozione di quello che una volta era il portale più famoso del mondo...


E l'idea è di quelle affascinanti. Fatto a Tokyo. Per i bambini non vedenti (e ipovedenti).

Una macchina che, grazie al riconoscimento vocale, capisce cosa vuole il bambino. E ricrea - con una stampante 3D, l'oggetto. 

Così il bimbo può esplorarlo con le mani...

Guardate il video, assolutamente affascinante, bravi.


venerdì, settembre 06, 2013

Coca-Cola: la stampa 3D diventa uno strumento di marketing


La stampa 3D sarà the Next Big Thing?

Qualche segnale si vede (a partire dalla decisione di Tesco di installare stampanti 3D nei propri punti vendità, così come si installavano i servizi di stampa delle foto... si veda questo mio post precedente).

Anche sul fronte della comunicazione, i creativi stanno iniziando a scoprire questo strumento, se non altro come spunto per operazioni di impatto... come nel caso di Coca Cola in Israele.

In sintesi: per comunicare il lancio delle mini bottiglie, in Israele hanno invitato laggente a creare delle versioni di se' stesse in miniatura. Delle specie di Tamagochi digitali, di cui prendersi cura (e prendersi cura di se' stessi è un bel concetto... ).

Alcuni dei partecipanti hanno vinto la realizzazione del proprio avatar in miniatura stampato in 3D... come vedrete dal video in allegato :-)


Coca-Cola Mini-Me (3D printing) from Gefen Team on Vimeo.

"we created 3D printed mini figurines of our consumers - their own little doll, which looks exactly like them, only in mini. using the latest in 360° scanning and 3D printing technologies, we built a 3D printing lab inside coca-cola's main factory in israel. our 360° scanner was able to scan a human figure within a few minutes. we transformed the photographic images into a 3D model and high resolution 3D printers were then used to bring the digital model back to life as perfect mini-me figures made of color sandstone. at the end of the day we gave them a special little gift but also a personal experience they will remember forever."

(un grazie ad Adriana Ripandelli per la segnalazione del caso)

Per approfondimenti:
http://venturebeat.com/2013/08/20/coca-cola-3d-printing/

http://3dprintingindustry.com/2013/08/26/coca-cola-israels-mini-bottles-and-3d-printed-mini-mes/

giovedì, luglio 11, 2013

E se si stampasse 3D al Supermercato? Tesco ci sta ragionando (ma anche gli altri)


Il modello commerciale moderno è basato sulla standardizzazione dei prodotti, per contenere i costi e rendere i prezzi accessibili al consumo di massa.

Con l'arrivo di Internet (semplifichiamo) si è iniziato a parlare di mass customization... idea che si è infranta, sostanzialmente, perchè alla gente - me per primo - i prodotti personalizzati piacciono, ma non piace dover pagare un extra in cambio, spesso abbastanza salato (chi sa di produzione e logistica sa anche perchè esplodono i costi)

Esplosiva (o quanto meno interessante) è la prospettiva del 3D printing, del potersi stampare a casa oggetti, magari basandosi su file scaricati in rete (o piratati, copiati...); non solo l'mp3 o il video pirata ma domani forse anche l'oggetto.

Motivi per cui si sta ragionando su come trovare un modo per rendere accessibile e legale l'autoproduzione di prodotti che le aziende hanno sviluppato spesso con investimenti pesantissimi.

Però... comprarsi una stampante, attrezzarsi non è ne' banale ne' gratuito e bisogna vedere se vale la pena. 

Molto più sensato potrebbe continuare a rifornirsi di prodotti nel luogo dove andiamo abitualmente - il supermercato.

Che magari però ha installata una stampante 3D (di quelle belle) e permette di stamparsi prodotti on demand - magari anche in una logica simile al print on demand dei libri; non mi carico di costi stoccandomi di libri o prodotti che raramente vengono venduti. 

Ne conservo solo l'informazione - e se arriva uno che vuole quel prodotto, lo stampo on demand... interessante per parti di ricambio, ad esempio. O per prodotti veramente personalizzati....

Comunque Tesco in Inghileterra ci sta facendo dei seri ragionamenti. Ecco cosa dicono sul loro blog:

So what does this all mean for Tesco then? Well I’m making no promises, but there are a few things I can predict for the future. We already print photos and posters in many of our larger stores, so why not other gifts and personalised items? How about letting kids design their own toys and then actually being able to get them made. What if we had a digital catalogue of spare parts for items that you’d bought? They could be printed on demand and ready for you by the time you’d finished your shopping. You could even take a broken item in to store; we could scan it in 3D, repair it digitally and make you a new one. The potential for 3D technology to revolutionise the way we view stores and what we can get from them is vast.

E ci sta pensando anche Sainsbury (leggete ad esempio questo)

In effetti c'è anche tutta un'area di business in cui il supermercato diventa la "fabbrica" di prodotti pensati e disegnati dai suoi stessi clienti - che progettano oggetti e se li fanno produrre dal retailer.

Comunque attenzione al ciclo dell'hype: come racconta questo interessante articolo (bello il grafico dello stato delle varie tecnologie) "the next big thing" spesso finisce per non essere tutta quella gran cosa che ci aspettavamo (e vendevamo ai clienti). E chi è da un po' su Internet lo ha imparato benissimo...


Approfondimenti:



mercoledì, settembre 26, 2012

Tesco lavora a un supermercato virtuale in 3D


Tesco sta evidentemente lavorando duro sul portare il supermercato fuori dai muri del negozio; portandolo in aeroporto, in metropolitana e presto, in casa.

Far fare acquisti al super senza andare al super, un e-commerce, un supermercato virtuale col turbo.

La catena inglese dichiara di essere in avvicinamento alla creazione di un'esperienza 3D, immersiva sulle smart TV di casa.

Ecco il video di un possibile esempio, il supermercato Tesco navigabile via Kinect. 

Qui l'idea è di ricreare proprio un supermercato virtuale, scaffali e tutto, e far passeggiare l'utente "fisicamente" all'interno, allungare la mano e prendere il prodotto dal lineare... simulando online il comportamento fisico.




Per approfondimenti:
 http://www.marketingmagazine.co.uk/news/1150377/Tesco-nears-dream-3D-ecommerce-offering/

mercoledì, giugno 08, 2011

E allora, questo 3D, sfonda o non sfonda?

Il 3D è la tecnologia di entertainment del futuro. O forse no.
Insomma, per il momento diciamo così così.

Provo a capire un paio di cose su come vanno il cinema e la TV in 3D dal punto di vista del successo commerciale. Su Apogeo.

giovedì, aprile 21, 2011

Guerilla 3D printing: il souvenir sei tu

Una statuetta di te stesso, ottenuta in diretta grazie alla stampa in 3D e un apparato Kinect-like. A Barcellona, sulla Rambla. La persona viene rapidamente scansionata e un'apposita macchina scolpisce una statuetta del soggetto in tempo reale da un blocchetto di plastica.

Un'idea e una tecnologia ad alto effetto di "novelty", applicabile a tutta una serie di attività comunicazionali dove "si mette al centro" la persona.

giovedì, settembre 16, 2010

Pubblicità 3D: era inevitabile...

Che la facesse Wonderbra.
:-)

Quali parametri per "valutare" un sito?

Quali sono i parametri o almeno le aree da considerare quando si deve fare una valutazione di un sito - nostro o della concorrenza?

Nella nuova puntata del mio corso di marketing digitale per PMI e non-necessariamente-addetti-ai-lavori ospitato da Eurogroup, provo a stilare una prima lista di elementi da valutare. 

Indicazioni per valutare se il nostro sito è adeguato, spunti e suggerimenti per migliorarlo. 
Con questo articolo inizia una serie  di indicazioni per valutare concretamente se il nostro sito è adeguato, introducendo

spunti di riflessione e suggerimenti concreti per migliorarlo.




(nota per tutti voi professionisti del web: l'articolo è in 3 parti, quindi una serie di parametri saranno elencati in seguito. Il target è quello che avete letto sopra, quindi se inizio a parlare di W3C o di altre cosette social-markettare-troppo sofisticate me li perdo perché il corso è volutamente sui "basics". Terzo e ultimo, essendo un corso di marketing tutta una serie di parametri tecnici non è considerata volutamente. Se però interessa, potremmo aprire una discussione su Digital Planner Manifesto o sul gruppo Linkedin e fare la "Ultimate Checking List" per addetti ai lavori...se interessa, io ci sto).

E ora una parola dal nostro sponsor:


Il marchio Eurogroup, attraverso i servizi di garanzia al credito di Eurofidi e le attività di consulenza aziendale di Eurocons, identifica un’offerta estesa e integrata di prodotti rivolti allo sviluppo delle piccole e medie imprese.





Due società, una pluralità di servizi 


I campi operativi di Eurogroup sono presidiati da due società: Eurofidi per quanto riguarda i servizi di garanzia al credito;Eurocons per le attività di consulenza aziendale. 


Obiettivo di Eurofidi, società consortile di garanzia collettiva fidi per azioni, è assicurare alle piccole e medie imprese un più ampio accesso al credito attraverso la concessione di garanzie. Per dimensioni, struttura e capacità di intervento, è tra le più grandi realtà di garanzia europee e rappresenta uno dei maggiori confidi in Italia. Nel 2009, ha associato quasi 41 mila Pmi: in loro favore, il sistema bancario ha complessivamente erogato finanziamenti per 8,3 miliardi di euro, con più di 5,2 miliardi di euro di garanzie rilasciate da Eurofidi.





Eurocons, società consortile per la consulenza aziendale a responsabilità limitata, è una consulting per le Pmi, alle quali fornisce servizi ad alto valore aggiunto. Operativa dal 1994 con lo scopo di aiutare le imprese a sfruttare le agevolazioni finanziarie previste dalle leggi regionali, nazionali e comunitarie, negli anni successivi ha incrementato la sua gamma di attività. Oggi le principali aree sulla quali opera sono: finanza agevolata e internazionalizzazioneconsulenza gestionale ,sistemi per la qualitàformazione e risorse umanefinanza straordinaria


Eurocons offre inoltre due specifiche attività di consulenza nel campo del risparmio energetica e dell’uso di fonti rinnovabili (con il prodotto “Energia") e della sicurezza in azienda (con il servizio “Sicurezza"). 




giovedì, maggio 20, 2010

Beamvertising a Brescia, videoproiezione 3D

O una roba del genere... dato che non è proprio advertising ma una operazione culturale.
Impressionante la ricostruzione tridimensionale del palazzo di Piazza Loggia effettuata sul palazzo stesso - usando un semplice videoproiettore. Un tour de force tecnologico mica male ;-)
A naso ci vedo delle potenziali applicazioni di comunicazione di tutto rispetto.
Guardatevi il filmato e facciamoci venire delle idee, in pieno campo Geek Advertising.

venerdì, febbraio 19, 2010

Di Social Media si può anche morire

Il caso di Skittles, marca che per un anno ha delegato alla gente la sua comunicazione online. Con risultati molto interessanti. E diversi da quelli che molti si aspettavano.
Una delle poche Case Histories negative disponibili per l'analisi... la potete leggere nel mio pezzo settimanale per Apogeo, disponibile qui.

giovedì, febbraio 18, 2010

E già, adesso anche la pubblicità sarà 3D...

Non ci avevo proprio pensato, ma dopo Avatar sarà inevitabile che arrivi la pubblicità in 3D - tanto più semplice e "normale" da fare rispetto a quelle antipatiche realtà aumentate o diavolerie interattive.

Tanto per avere un assaggio di ciò che ci aspetta, ecco il filmato (low budget) in 3D della catena di alberghi di lusso Parador in Spagna... (se vi capita l'occasione, andateci di filato: sono una catena di Stato e quindi possono usare come location per gli hotel castelli retaurati o altri edifici di grande interesse storico... con il top con l'albergo posto *dentro* l'Alhambra di Granada...
(PS: se non avete sottomano gli occhialini 3D, ecco come costruirveli da soli)