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martedì, luglio 23, 2013

Ricerca. Essere fan di un brand su Facebook. Che impatto ha? Perché la gente lo fa?


Discussione in corso da tempo e che periodicamente riprende (ad esempio quando posto che un fan su Facebook per un'azienda vale 174$...)

Inietto nella discussione un input, lo studio effettuato da Syncapse (quello dei 174 dollari) che ci rivela (se uno ci crede) che:

- Metà delle persone che danno un Like ad una marca su Facebook lo fanno perchè sono già "fan" della marca nella vita reale (IRL).

Un 42% lo fa per avere accesso ad uno sconto o promozione (ergo: se nessuno vi ama e non fate promo, siete nei guai. Ma lo si sapeva da secoli: se non hai una marca/prodotto forte o non hai lo sconto, perchè dovrei considerarti?)

- E comunque il 78% dei fan di una marca sono già acquirenti.

Allora Facebook serve solo a consolidare un rapporto esistente? Io farei una riflessione su cosa vuol dire riuscire a costruire un qualche tipo di rapporto con un 22% di gente che ancora non ti compra, vedi alla voce potenziale di allargare il tuo mercato... e d'altra parte che senso avrebbe - dal punto di vista della marca - se fosse il contrario e i tuoi consumatori non ti dessero il like e lo desse solo chi non ti compra...?

Quindi occhio a interpretare le cifre e a guardare supinamente il numero più grosso...

- Le 10 principali ragioni per cui si diventa fan sono... 
  1. To support the brand I like (49%)
  2. To get a coupon or discount (42%)
  3. To receive regular updates from brands I like (41%)
  4. To participate in contests (35%)
  5. To share my personal good experiences (31%)
  6. To share my interests / lifestyle with others (27%)
  7. To research brands when I was looking for specific products/services (21%)
  8. Seeing my friends are already a fan or “liked” (20%)
  9. The brand advertisement (TV, online, magazines) led me to fan the brand (18%)
  10. Someone recommended me to fan the brand (15%)

Articoli sulla ricerca li trovate qui (se siete pigri e volete una sintesi):





mercoledì, luglio 10, 2013

30 milioni di fan. Come? Infografica, WalMart

Segnalo questa interessante infografica che ragiona su come ha fatto WalMart a raggiungere i 30 milioni di fan sulla sua pagina.

Non è che "size matters" sempre, comunque tra 1500 fan e 30 milioni c'è una bella differenza. Anche di impegno e investimenti.

Approfondimento (e infografica più grande):


mercoledì, giugno 19, 2013

Un Fan vale 174 dollari, su Facebook. Dove posso incassare?



Confesso, ho esitato parecchie settimane prima di pubblicare questo post. Diciamo che lo mettiamo nella categoria "trivia" e non lo prendiamo troppo sul serio, OK?

Secondo una ricerca pubblicata da Syncapse, avere un fan (o "seguace") varrebbe (per un'azienda, USA) 174 dollari, con un aumento del 28% rispetto al 2010.


In realtà il valore indicato è una media, con notevoli divergenze: per Zara un fan varrebbe oltre 400 dollari. Con tutte le conseguenze del caso in termini di priorità sugli investimenti in marketing e comunicazione...

Il calcolo è basato su un panel di 2000 persone, comparando tra fan e non fan la spesa in prodotti, la fedeltà alla marca, propensione alla raccomandazione, costo di acquisizione del cliente...

La ricerca potete scaricarla qui (maneggiare con cura): http://www.syncapse.com/value-of-a-facebook-fan-2013/#.Ubrr1fZOr8l

lunedì, marzo 11, 2013

Si può sollevare un auto coi "like"?

Ovviamente sì, perche (anche se non ben misurabile) ogni like ha un peso.

In fondo è un po' una maniera di visualizzare l'evanescente problema del ROI e dei KPI - quello che Renault ha messo in pista nei paesi bassi.

Per rendere fisico il concetto virtuale, è stata costruita un'enorme bilancia. 

Da una parte una Clio. Dall'altra un cassone. Ogni volta che qualcuno dava un like, un'apposita signorina gettava una manina nel cassone (visibile attraverso un video in streaming che monitorava l'operazione). 

Dagli e dagli, il peso dei like ha superato quello dell'auto. Ci sono volute due settimane e chi ha dato il like decisivo ha vinto l'auto :-)


Risultati?
Oltre 16.000 like generati e 12.000 fan in più. 60.000 spettatori per lo streaming video.

Ora, proviamo a farci una manica di conti.

Supponendo che abbiano usato una Clio base e che l'abbiano messa nel budget dei costi al prezzo di listino; supponiamo che tra costi di produzione, valletta etc abbiano speso l'equivalente di altre due Clio, diciamo che tutta l'operazione gli sia costata un minimo di 32.000 Euro.

Avrebbero pagato 2 Euro per ogni like. Poi magari sono 1, magari sono stati 4, chi lo sa. Quello che importa è rendersi conto dell'ordine di grandezza delle cose. 

E di che cosa stiamo pagando, in cambio di cosa facciamo l'investimento, quali sono gli obiettivi e come quello che facciamo impatta sul business...

martedì, dicembre 18, 2012

Nel (cyber)spazio tutti possono sentirti urlare


Nel nuovo mondo dalle progressive sorti digitali, un parametro (e forse solo uno) è assolutamente chiaro: fai un errore e ti salteranno alla gola. 

Dai un disservizio e a gran voce un numero grande o piccolo di antifan chiederà la tua morte. Invocherà la chiusura dell’azienda (e il conseguente licenziamento di persone incolpevoli).

Il mio pensiero sul tema è contenuto nel mio più recente articolo per Tech Economy - che potete trovare qui:

http://www.techeconomy.it/2012/12/11/nel-cyberspazio-tutti-possono-sentirti-urlare/

giovedì, settembre 22, 2011

Quando il gioco si fa alcoolico...Diageo investe 10 milioni su Facebook



Quando il gioco si fa duro - e nel mondo degli alcoolici è durissimo - i duri mettono mano al portafoglio.
E Diageo è un player molto tosto.

Con marche come Baileys (di cui abbiamo parlato da poco), Guinness, Smirnoff, Pampero, Johnny Walker, Dom Perignon etc etc.

La notizia, diffusa dal Financial Times, è quella di una partnership tra Diageo e Facebook. 
Diageo conta già oltre 12,6 milioni di fans mondiali (cumulati fra le marche) su FB. E investirà 10 milioni di dollari sulla più nota delle piattaforme social. 

Facebook metterà a disposizione skills e risorse per sviluppare nuovi percorsi di engagement dei consumatori, per le marche del gruppo, a livello mondiale.

Da un lato soldi, dall'altro know-how. E marketing, esperienza nell'online, visione etc etc. Una specie di megaconsulenza..chiaramente di parte e finalizzata a portar soldi (solo?) alle proprie casse ;-)

Da qui qualche mia considerazione personale da digital planner ;-)

Se facessimo finta che Facebook sia un media, le agenzia griderebbero alla disintermediazione. Ed in effetti il rischio esiste - che il proprietario di una piattaforma tecnologica e di engagement si metta appunto a fare creatività (e già lo fanno....).
Con un vantaggio sleale: quello di conoscere al meglio la tecnologia e le possibilità. Di sapere in anteprima cosa bolle in pentola. E soprattutto di fare cose che agli "altri" non lascerebbero fare. 


Da capire se sentono il rischio di inimicarsi le agenzie, che potrebbero fare la guerra (dicendo ai propri clienti cose tipo "Facebook è morto, per comunicare su Internet ora bisogna andare su Google+ e su Badoo" ?).



Ma forse il ruolo di influencer che le agenzie un tempo avevano nei confronti delle aziende è evaporato, il ruolo del consulente e del consigliori si è appannato a favore di un ruolo da fornitore più o meno intercambiabile, da prendere per le orecchie e strizzare finchè non taglia i suoi costi.


Vabbé, leggetevi l'articolo che è istruttivo.

PS: a livello italiano (disclosure: ho lavorato su progetti web per Diageo, un paio di anni fa)...

a) Baileys in Italia ha oltre 29.000 fan - ma è da fine agosto che non si pubblica una riga e quindi l'engagement è quel che è - e il ritmo dei post a occhio è tipo una volta al mese.

b) Smirnoff Italia sta sui 3000 fan; e avendo un asset interessante come il Smirnoff Nightlife Exchange Project, ci sarebbe stato da aspettarsi un qualche cosa di più.

c) Johnny Walker Italia mi risulta non pervenuto, mentre Pampero Italia ha un bel 49.000 fan, delle attività di integrazione online/offline interessanti ma una bacheca che funziona un po' al rallentatore, mi sembra.

Lascio a chi ha voglia di farsi un giro sulle altre marche del gruppo ed analizzarle...


lunedì, giugno 06, 2011

Il Mistero del FB Italiano di Twilight


Twilight, in quanto saga di vampiri e di soprannaturale, è un buon soggetto per un mistero. E il mistero è il seguente:

dato che in Italia ci sono circa 19.631.000 utenti Facebook, che la pagina FB di Twilight è totalmente in Italiano, lingua che non è che normalmente sia la più popolare del web e che detta pagina di Twilight ha circa 22.300.000 fan...

è possibile che il 100% degli italiani + 2.7 milioni di esteri siano fan di detta pagina su Facebook? ;-)

Parliamone (vampiri astenersi per favore, sono un tipo impressionabile)...;-)