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giovedì, giugno 18, 2015

Cattivissima? Genio! L'affissione con la faccia del Marketing Director... per farlo irritare



Immaginate un po' cosa fareste se scopriste per caso che in giro c'è un poster con la vostra faccia sopra.
Senza che nessuno vi abbia chiesto il permesso.

Esatto.

Pensate un po' se per di più foste un Direttore Marketing di una ben nota azienda (di quelli con cui è quasi impossibile ottenere un appuntamento per presentare le proprie proposte pubblicitarie, perché non hanno mai tempo).

E se il committente dell'operazione fosse una primaria società di affissioni (Decaux, in questo caso, in Belgio), che ha sparato il vostro faccione larger than life alle fermate del bus, senza interpellarvi.

E se, dato che sul poster c'è modo di contattarvi, un bel po' di gente (amici, conoscenti, sconosciuti) inizi a chiamarvi per chiedervi il senso dell'operazione (e voi cadete dal pero).

Che fate? Ovvio, telefonate a Decaux per levargli la pelle di dosso, più o meno.

A questo punto, loro ti fanno notare che hanno fatto uno ed un solo poster con il vostro viso.
E così poco è bastato per generare nel target (voi) una fortissima reazione. E a scatenare numerose interazioni, facendo engagement con il pubblico :-)
Quindi l'affissione è un mezzo molto efficace ed efficiente, giusto?

E dunque, se invece fosse la vostra marca ad usare questo media, magari con un numero decente di poster sparsi per il paese?
Cosa capiterebbe al vostro business?
Non sarebbe il caso di parlarne?

Messa così, difficile dargli torto - e rifiutare la proposta di una presentazione. Tanto che il 100% dei Direttori Marketing coinvolti ha ricevuto Decaux per fare qualche chiacchiera :-)))

Ecco la video case history:


Un caso che mi ricorda molto questo - usare Google Adwords per farsi assumere da un Direttore Creativo :-)


lunedì, gennaio 12, 2015

Abbordala al bar, non su Tinder :-) Bartinder - la birra belga ti chiede di sfoderare il coraggio



Politically correct? Mica tanto. O forse sì.

Difficile comunque fare dei PR Stunt a modino, qualche controversia occorre metterla in conto.

D'altra parte qui il committente (una birra belga, dal DNA molto maschile e direi "old school") ha deciso di cavalcare a suo modo il trend di Tinder.

Il background strategico è che Tinder è un app estremamente popolare, un meme, una cosa di cui si parla - e quindi a cui è interessante potersi attaccare, per sfruttarne il pubblico.

Più in generale la considerazione strategica è che sembra si stia perdendo l’approccio maschio e virile alla seduzione, sostituito da metrosessuali approcci online spesso sul limite dell’assurdo e del surreale.

Nascondendosi dietro il confortante schermo dello smartphone, che permette di non mettersi davvero in gioco. Di non metterci la faccia. Di non tirare fuori i cosiddetti.

Per questo l’operazione, usando un paio di profili fake, fa una cosa molto semplice: incita gli uomini a piantarla lì di fare i nerd, chiede di sfoderare gli attributi e la faccia tosta e - se devono andare a rimorchiare - che lo facciano al bar, in prima persona.

Il che, per una birra che ha nel proprio profilo di marca un che di mucho macho ci può stare :-)

Come ulteriore incentivo e per "dare servizio" alle persone, con l'operazione in omaggio un paio di birre al bar. Una per il maschio, una per la preda :-))

Ecco la video case history, che vi racconta con maggiore dovizia di particolari l’azione:



Macho or metrosexual, beard or no beard, ...
Primus, a quirky Belgian beer brand, believes that guys should rebel against these confusing trends and follow their instincts.

We came up with "Bartinder", a mobile stunt using Tinder. We made profiles of girls on the popular dating app and invited guys who "matched" our girls to act like real men, and go out to pick up a girl at a bar. We gave them 2 free beers to share with a girl.

http://www.haacht.com
https://www.facebook.com/primus
http://www.twitter.com/primushaacht

venerdì, gennaio 31, 2014

Genio Coca-Cola: il poster è carta da regalo utilizzabile :-)


Post leggerino del Venerdì.

Idea creativa - che rientra (volendo) nel filone delle Brand Utilities cioè di quelle attività di comunicazione che in realtà sono servizi per le persone (si veda anche questo mio post precedente).

In questo caso, beh, lo vedete subito nel video - il poster in realtà è un rotolone di carta da regalo utilizzabile per i propri doni natalizi.

Cosa intelligente perché se poi fasci i regali con quella carta, inevitabilmente racconti la storia e sei molto portato a "viralizzare" :-) e poi è in linea con la strategia di "happiness" di Coca-Cola.


mercoledì, settembre 04, 2013

Un barile di birra gratis se hai il cognome giusto :-)

Iniziativa di comunicazione (e marketing) unconventional che ha fatto molto parlare di se'... 

anche perché incorpora elementi di buzz, elementi di generosità senza senso e...

In sostanza (poi guardate il video che spiega meglio) in Belgio la birra Maes deve combattere con marche nazionali e internazionali che si spartiscono un mercato piccolo ma goloso per i consumi pro capite.

Decidono quindi di fare branding ed equity regalando un barile di birra Maes... a tutti quelli che si chiamano Maes di cognome ( è un cognome molto diffuso, in Belgio) :-) facendo in modo che tutti lo sappiano in modo che si organizzi un bel festone in ogni famiglia per condividere il birrone.

E se uno non si chiama Maes? Semplice - ti permettono di cambiare cognome su Facebook - così puoi chiedere il tuo barile di birra :-)


Appendici:

- Ricorda un po' il caso di Perrier e del cambio di nome del paese dove c'è la sorgente... ma lì era una faccenda conflittuale

- Se si facesse a Milano dovremmo cambiare il nome alla birra, e chiamarla Zhou...



lunedì, marzo 11, 2013

Si può sollevare un auto coi "like"?

Ovviamente sì, perche (anche se non ben misurabile) ogni like ha un peso.

In fondo è un po' una maniera di visualizzare l'evanescente problema del ROI e dei KPI - quello che Renault ha messo in pista nei paesi bassi.

Per rendere fisico il concetto virtuale, è stata costruita un'enorme bilancia. 

Da una parte una Clio. Dall'altra un cassone. Ogni volta che qualcuno dava un like, un'apposita signorina gettava una manina nel cassone (visibile attraverso un video in streaming che monitorava l'operazione). 

Dagli e dagli, il peso dei like ha superato quello dell'auto. Ci sono volute due settimane e chi ha dato il like decisivo ha vinto l'auto :-)


Risultati?
Oltre 16.000 like generati e 12.000 fan in più. 60.000 spettatori per lo streaming video.

Ora, proviamo a farci una manica di conti.

Supponendo che abbiano usato una Clio base e che l'abbiano messa nel budget dei costi al prezzo di listino; supponiamo che tra costi di produzione, valletta etc abbiano speso l'equivalente di altre due Clio, diciamo che tutta l'operazione gli sia costata un minimo di 32.000 Euro.

Avrebbero pagato 2 Euro per ogni like. Poi magari sono 1, magari sono stati 4, chi lo sa. Quello che importa è rendersi conto dell'ordine di grandezza delle cose. 

E di che cosa stiamo pagando, in cambio di cosa facciamo l'investimento, quali sono gli obiettivi e come quello che facciamo impatta sul business...

giovedì, marzo 07, 2013

Due cose di food.Cioccolato e Pantone.

Un paio di cosette rapide che mi sembrano stimolanti. Analogiche, perché non solo di digitale vive l'uomo.

a) Francobolli al cioccolato. Il Belgio ci tiene molto ad essere considerato la patria del cioccolato (in competizione con la Svizzera). Anche perché si tratta di sostenere l'export e quindi il PIL della nazione.

Esattamente come facciamo noi Italiani per sostenere le nostre eccellenze (ahem) il Belgio ha pensato bene di comunicare in modo unconventional il proprio prodotto: con una serie di Francobolli... che profumano di Cioccolato.

Ora, dato che il Belgio è anche la patria della Birra e delle Cozze con le patatine fritte...



b) Cibo Pantone

Se non sapete cos'è un Pantone andate a documentarvi :-) E se vi occupate di grafica e non sapete cos'è, andate in un angolo a vergognarvi (perché non è vero che l'ignoranza e l'incompetenza siano valori).

Questa non è una iniziativa di comunicazione, quanto una brillante idea di un fotografo.

Guardate le foto e leggete poi qui.





giovedì, febbraio 11, 2010

Le Agenzie, in Belgio, scioperano contro i Clienti.


Uno sciopero virtuale, ovvio, la lira deve sempre entrare in cassa e le multinazionali della comunicazione sono sempre pronte a tutto pur di proteggere le bottom line... ma comunque un segnale.


In Belgio le agenzie di pubblicità hanno iniziato una settimana di oscuramento dei propri siti, per protestare contro l'andazzo che hanno preso le consultazioni (gare, pitch) per la scelta delle agenzie da parte dei clienti.

La norma prevede non più di tre agenzie in gara ed un rimborso dei costi di gara. La norma è sempre più disattesa.

In Italia ci sono norme simili che però, come sanno tutti, sono sempre rispettate, le agenzie invitate sono sempre poche e sono tutte ragionevolmente compensate dei costi che incorrono per partecipare alle gare... o no?

Sciopereranno anche da noi le agenzie? La vedo estremamente improbabile...

Approfondimenti: Advertising Age / Adweek  / famous.be