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mercoledì, dicembre 30, 2015

Xmas Edition #2: da Google Japan, un coro Android :-)


Prosegue la serie di post agili e veloci, case divertenti e interessanti per il periodo natalizio.

Questa volta una cosa un po' difficile da definire.

Chiamiamolo un video virale, forse. E la sua milionata di views se l'è fatta.

Un'operazione di branding, sicuramente un progetto su cui è stato molto divertente lavorare.

300 cellulari, con Android.
Un coro, uno show.
Guardate il video.



Vedi anche:
http://www.androidauthority.com/google-android-chorus-587039/

mercoledì, maggio 20, 2015

KitKat cambia nome e diventa YouTube Break (in omaggio, la ricerca vocale)

Diciamocelo: KitKat è una marca aperta a un approccio molto laterale di comunicazione - e molto coraggioso: al punto di potersi permettere di giocare con il proprio brand, cambiare (temporaneamente) il proprio naming.

Chapeau.

Riesce dunque a far parlare nuovamente di se' sul fronte digitale e nuovamente lavorando con Google, dopo lo spettacolare caso del branding di una versione del sistema operativo Android, vedi:

http://robertoventurini.blogspot.it/2013/10/come-si-fa-innovazione-nel-marketing-il.html

http://robertoventurini.blogspot.it/2013/11/android-44-kitkat-unboxing-ma-e-quello.html

In breve: 600.000 barrette (da collezione, direi) saranno confezionate in Gran Bretagna rinominate come "YouTube Break"

Il pretesto sono i 10 anni di YouTube (maronna, come passa il tempo quando ci si diverte) e gli 80 di KitKat (ma dai?)

La ricerca vocale è parte del pacchetto: effettuando una ricerca vocale su Android, pronunciando "Kit Kat YouTube My Break" si verrà portati ad una selezione "curated" di video trending su YouTube (bah...)


Nestlé and Google have today announced they are joining forces to launch “YouTube my break” limited edition KITKAT® packs, as part of Nestlé’s ‘Celebrate the Breakers Break’ campaign. This is the biggest redesign of the iconic KITKAT® wrapper since the brand came to market 80 years ago.

On top of the packaging initiative, Nestlé is also using Google’s voice search technology to deliver the world’s most entertaining videos straight to its customers’ mobiles. Searching for “KitKat YouTube my break” on their phone, users will be introduced to a KITKAT® video followed by a playlist of the latest top four trending YouTube videos anytime, anywhere worldwide.

Ma, a quanto pare, il gioco del naming non finirà qui e lo snack del break cambierà prossimamente, tatticamente, nuovamente nome. In una logica di PR digitali (e non solo) ongoing. Stay Tuned.

venerdì, aprile 10, 2015

Smartwatch: arriva (ovvio) l'app di KLM


E torniamo a parlare anche oggi di linee aeree...

Prepariamoci: è totalmente ovvio che nei prossimi mesi assisteremo alle marche scatenarsi nello sviluppo di app per gli smartwatch.

Ogni volta che arriva una nuova piattaforma, c'è sempre qualcuno che cerca di essere fra i primi a sviluppare, se non altro per assicurarsi un po' di notorietà, creare una notizia che permetta di far parlare di una marca/prodotto - di cui magari non ci sarebbe altrimenti molto da dire.

Nella logica del PR stunt (ma anche in quella della marca molto attenta alla comunicazione e molto, molto attiva su unconventional e digital) segnaliamo l'arrivo dell'app di KLM per Android Smartwatch.

Il concetto dell'app è di dare servizio attraverso l'informazione, offrendo ai viaggiatori, sul device probabilmente più "a portata di mano" che esiste, aggiornamenti e info sul proprio volo.

I dettagli del volo? sull'orologio.

Ricordarti che parti? ci pensa l'orologio (se proprio sei uno distratto...)

La carta d'imbarco? sull'orologio.

Entri in aeroporto? L'orologio se ne accorge, e ti informa di qual è il gate di imbarco e a che ora è previsto e qual è il tuo posto a bordo. Un'ora prima dell'imbarco, come per magia, la carta di imbarco di appare al polso, e basterà passare l'orologio al gate.

E se fai fatica a trovare il gate, lo smartwatch funziona da navigatore e ti ci porta.

Approfondimento: 

Potete scaricare l'app qui: 




martedì, dicembre 10, 2013

Mobile in Italia: Un po' di numeri da Vodafone

Di ritorno (beh, qualche giorno fa...) da una presentazione Vodafone, condivido un po' di numeri che forse interessano.

Ve li metto così, random, poi se avete voglia vi fate una bella infografica da soli :-)

* 26 milioni gli utenti smartphone in Italia - 1 italiano su 2 possiede uno smartphone (ComScore)

* L’anno scorso in Italia sono stati venduti 9.5 milioni di smartphone (GFK) +60% rispetto all'anno scorso

(Nota mia: e qui si sente il peso degli smarphone a costo contenuto, basati su Android... che non a caso sono uno dei pilastri della strategia di penetrazione di Vodafone... e ne hanno gia venduti circa un milione di pezzi, di questi prodotti a marchio loro. 

Btw ho provato l'ultimo loro nato, notevole, per il prezzo che ha. Ma non essendo un esperto di telefoni lascio ad altri l'onore e l'onere di recensirlo.)

* Lo smartphone sta sostituendo in parte il PC (fonte Doxa) per:
40% consultare il meteo
39% leggere le e-mail
34% accedere ai Social network
30% recuperare mappe e indirizzi

* Le vendite di smartphone in Italia sono raddoppiate in due anni, arrivando nel 2013 a 13 milioni di pezzi e già oggi un 20% dei device in circolazione sono 4G.

(nota mia: il limite teorico di velocità del 4G è di 100 Mps. Nel 2014 arriverà il 4G+, che potrà teoricamente toccare i 300 Mps. Poi, lo sappiamo, you mileage might vary).

Spero serva a qualcuno, enjoy.

giovedì, novembre 07, 2013

Blogger Marketing: Android 4.4 KitKat Unboxing. Ma è quello di cioccolato :-)

Evidentemente là fuori c'è qualcuno che monitora i Social Media e i blog.

E ha visto il mio post sulla Case History di KitKat Android (la trovate qui) come innovazione nel marketing.

E mi ha mandato il rarissimo KitKat a forma di robottino Android :-) 
Una buona forma di relazione con i blogger...

Ecco l'unboxing (scusate, non sono un bravo fotografo...) che mi è sembrata una cosa divertente da fare:

Il prodotto nella sua confezione originale

Apriamo la confezione...



Tiratura Limitata...

Il KitKat Android in tutta la sua gloria 


KitKat Android e il suo felice possessore :-)
Vista la preziosità dell'oggetto, non credo farò un test hands on. Anzi, mouth on :-)


martedì, ottobre 15, 2013

Come si fa innovazione nel marketing. Il Caso Kit Kat & Android 4.4. E l'Ambient.

Questa è stata una cosa veramente innovativa.

Breve recap: come forse sapete, Android (il sistema operativo per gli smartphone sviluppato da Google), come tutti gli OS ogni tanto si rinnova.

E come tutte le nuove versioni, al di là del numero ufficiale, ha un nickname, un nome di progetto, che gli sviluppatori usano internamente ma che sempre più spesso poi diventa una sorta di sub-brand.

Nel caso di Android, si è sempre trattato di dolci e dolcetti. In ordine alfabetico. Infatti, la 1.5 si chiamava Cupcake, la 1.6 Donut e così via (sotto, la lista).

Adesso sta per arrivare (abbastanza attesa, visto anche che Android è la piattaforma più diffusa al mondo per gli smartphone, ben più di Apple) la versione 4.4 che dovrebbe avere nuove, fantastiche features (vedremo).

Come si chiamerà? KitKat. Sì, proprio come il famoso snack del break.
Un caso? Nemmeno per sogno.
Chiamatelo co-marketing.

Ecco la press release ufficiale di Nestlé:
http://www.nestle.com/media/newsandfeatures/google-nestle-announce-android-kitkat

Btw il lancio dovrebbe avvenire proprio in queste ore (sempre che non sia avvenuto già e io non me ne sia accorto...)


E la Nestlé sta sfruttando questa operazione alla grande.

Il sito è fighissimo: rilegge lo snack in termini tecnologici. Molto molto Geek. Fin quasi nerd :-)

Il che, per un prodotto su cui ormai non c'è più niente di nuovo da dire da tempo...



Poi, è chiaro, con un'idea così alle spalle, si possono fare un sacco di belle cose, come ad esempio quest'operazione, che metteva in palio un bel prodottino tecnologico... guardate il video e sorridete :-)






http://en.wikipedia.org/wiki/Android_version_history

2.3 Android 1.5 Cupcake (API level 3)
2.4 Android 1.6 Donut (API level 4)
2.5 Android 2.0 Eclair (API level 5)
2.6 Android 2.0.1 Eclair (API level 6)
2.7 Android 2.1 Eclair (API level 7)
2.8 Android 2.2–2.2.3 Froyo (API level 8)
2.9 Android 2.3–2.3.2 Gingerbread (API level 9)
2.10 Android 2.3.3–2.3.7 Gingerbread (API level 10)
2.11 Android 3.0 Honeycomb (API level 11)
2.12 Android 3.1 Honeycomb (API level 12)
2.13 Android 3.2 Honeycomb (API level 13)
2.14 Android 4.0–4.0.2 Ice Cream Sandwich (API level 14)
2.15 Android 4.0.3–4.0.4 Ice Cream Sandwich (API level 15)
2.16 Android 4.1 Jelly Bean (API level 16)
2.17 Android 4.2 Jelly Bean (API level 17)
2.18 Android 4.3 Jelly Bean (API level 18)
2.19 Android 4.4 KitKat (API level 19)

martedì, febbraio 12, 2013

Evian meets Angry Birds

Di app un po' strane è pieno il mondo digitale - quella di Evian è però decisamente particolare.

Se volete riprende dei concetti di corpi in movimento soggetti alle leggi della fisica, alla base di Angry Birds, però con un taglio e un tono soft e vagamente New Age. attaccandosi ai nostri dati di Facebook. E attaccandosi pure a Twitter.

La trovate qui, per iPad e Android. E' gratis. Io vi regalo il video.

La descrizione ufficiale:
Turn your Twitter timeline into a musical and playful experience.
What if Twitter ceased to be a tool to become a toy ? Designed for iPad and Android tablets, the melotweet app by evian will make you interact in a fresh new way with your timeline, while preserving the key features of Twitter.

mercoledì, ottobre 03, 2012

Wonderbra Decoder: reggiseno con l'app in Realtà Aumentata :-)


La più nota arma di distrazione di massa, il reggiseno Wonderbra, entra a gamba tesa nel campo del mobile, con una app di Realtà Aumentata piuttosto carina.

L'app (disponibile per iPhone e Android) permette di interagire sia con un annuncio pubblicitario stampato che con un video: la parte più sorprendente è che gli annunci siano molto "vestiti" :-)

Ma a questo si pone rimedio con l’app, che sullo schermo dello smartphone rivela cosa c’è sotto il vestito… o se vogliamo essere molto pragmatici, cosa spinge in posizione...

Una maniera engaging di presentare i prodotti, proponendo un minimo di interazione. 

Interessante la decodifica dei video, a quanto capisco basata sulla colonna sonora e non sul riconoscimento delle immagini.

Da notare che, sul fronte "print" la comunicazione non si limiterà alle riviste - ma le immagini da spogliare saranno posizionate anche in locali pubblici (bar) in giro per il paese, in modo che le donne in target posssano divertirsi a scoprire (anche nel senso di spogliare) come la impressionante testimonial Adriana Cernanova possa, pur molto vestita, fare quella gran bella figura (anche nel senso di tridimensionalità) - e cosa c'è sotto.


L’app contiene anche un cataloghino di prodotti con un link per l’immediato acquisto del prodotto dal telefono. Il che non è male, ha un senso nel senso di integrare comunicazione e business, di non pensare (solo) “branding” ma pensare ai fatturati e a come influenzarli direttamente e non solo indirettamente.

Scaricate l’app Wonderbra Decoder, guardatevi il video, andate a caccia di annunci pubblicitari da decodificare… :-) ma per quello che vedo siamo su un target molto femminile, diciamo che in fondo per noi maschietti c’è relativamente poco da rifarsi gli occhi e non c’è un approccio particolarmente provocante.



Ho già parlato di Wonderbra sul mio blog:









giovedì, settembre 13, 2012

Fai la spesa al super con lo smartphone, Coop Salvatempo


Il self scanning già da qualche tempo ha fatto la sua comparsa in un certo numero di grandi supermercati - richiedendo investmenti in tecnologie non da poco (la pistola con cui scansionare i prodotti prima di metterli nel carrello, l'infrastruttura teconologica etc.)

Interessante (e ovvio?) a questo punto eliminare tutta la parte "dura" e ribaltare l'onere, almeno in parte, della dotazione tecnologica sul consumatore - sfruttando lo smartphone, sempre più diffuso in consumatori evoluti e quindi più pronti a usare sistemi avanzati anche nella spesa al super.

Insomma, guardatevi il video di come in Coop Estense (con un app made in Italy - per iPhone e per Android ) la spesa si fa usando lo smartphone e senza pistole ;-)


martedì, aprile 10, 2012

App Corsera: Infografica sui tablet

A brevissimo sarà rilasciata la nuova versione dell'app per iPad del Corriere della Sera (poi vi racconto, sono invitato al prestigioso evento ;-)

In preparazione a questa azione di lancio, hanno diffuso un'infografia che sintetizza alcuni dati salienti della ricerca Doxa sui Digital Media.
Magari interessa, quindi la pubblico. Qui sotto.

Poi vi dico dell'app, stay tuned domani pomeriggio su twitter e nei prossimi giorni sul blog.

Come ho già avuto occasione di dire, la versione esistente non è male - anche se la uso poco, specialmente su iPad. 

Un po' perché ho perso negli anni la fascinazione verso il quotidiano tradizionale. Un po' perché in questi mesi uso molto di più un tablet 7 pollici Android (più comodo da portarmi in giro ed usare) di quanto usi l'iPad, quindi...

In effetti, se la lettura del quotidiano mi funzina bene sullo schermone dell'iPad, sullo schermino del Samsung da 7" faccio un po' fatica. Evidentemente l'impaginazione va ripensata - ma questo è un problema che affligge un po' tutti gli editori.

Devo dire che l'iPad lo uso a casa... specialmente per guardarmi la TV con SkyGo, che è un'app che sto usando più regolarmente di quanto pensassi. Guardo la TV tradizionalissima con un device innovativo... chi l'avrebbe mai detto.
E per guardarmi un po' di articoli verticali sulle cose che mi piacciono, con Zite, la sera. Quando leggersi un quotidiano è un po' come mangiarsi una brioche comprata al bar la mattina precedente...
(oh, gioia, scopro cercando il link giusto a Zite che hanno fatto anche la versione per Android.)

Ecco. Zite, molto bello (secondo me) sui 10", è stato ripensato anche per il formato più piccolo - e mi funziona bene.

Vabbé, fine dei rant & raves.
Enjoy.



martedì, febbraio 07, 2012

Il futuro dei social: la Likebelt :-) una social cintura da auto costruirsi

Una cintura che, in modo facile e veloce - con un semplice (ancorché evocativo) movimento pelvico ci permette di geolocalizzarci, di dare un like, di facebook - socializzare in un punto vendita in mobilità molto mobile...

La Likebelt è un progetto Open Source e ve la potete costruire da soli seguendo le istruzioni contenute sul sito: http://likebelt.com/

Scherzi a parte, aspettiamoci nei prossimi anni un fiorire di braccialetti e altri oggettini hardware che interagiscono coi social, a partire dai cellulari con NFC o simili...

Dato che il cellulare Android con NFC io ce l'ho (Nexus S) quasi quasi me ne faccio una, tanto il saldatore lo so ancora tenere in mano... se lo faccio davvero, vi aggiorno

Enjoy

giovedì, ottobre 13, 2011

Android e iOS si fanno la guerra? La Svizzera è neutrale ;-)

Pubblicità.
Filmetto in animazione, per fare la reclame alla nuova app della Swiss Broadcasting Corporation.

Ovviamente compatibile sia per iPhone che per Android... :-)

Adesso me la scarico.
La cosa più carina del filmetto sono le citazioni cinematografiche... quante riuscite a trovarne?


mercoledì, agosto 31, 2011

Trasforma lo snack in un videogioco: Cadbury


Ammesso e non concesso che le persone vogliano davvero "interagire" con i prodotti (e di questo parlerò in un mio prossimo articolo), allora questo è un buon esempio.

Cadbury, notissima azienda di confectionery e snack ha utilizzato un software di realtà virtuale (Blippar) per trasformare le proprie barrette in giochi per lo smartphone, in un classico esempio di Geek Advertising.

Vista la voglia di giocare (quella sì, incontestabile) delle persone - ben dimostrata in ultimo da prodotti come Angry Birds, tanto per fare un esempio - ha molto senso affrontare la strada dell'advergaming o se volete fare più i fighi, della Gamification.

La domanda è: che impatto ha giocare con una barretta di cioccolato sul business della detta baretta? Un effetto di branding? Di creazione di simpatia e quindi in un qualche modo, di preferenza, esclusività del consumo, di una maggiore frequenza di acquisto....? 
Vale la pena di fare questa operazione sperando che qualcuno acquisti qualche barretta che altrimenti non avrebbe comprato, per il puro gusto di provare i vari giochini?

Di certo il mantra che ci ripetiamo da decenni è che più tempo la gente passa con gli occhi e la testa sul nostro prodotto, meglio è per il business. 

D'altra parte, visti anche i budget, sicuramente non paragonabili a quelli dell'adv, fare un po' di sperimentazione, buttare un po' il cuore oltre l'ostacolo e fare un po' di stranezze può essere una buona idea, anche dal punto di vista business. Se vogliamo, definiamola "creatività".

Anche perché le sorprese, per definizione, non si sa mai da dove possono venire.

lunedì, agosto 29, 2011

Samsung: un bel caso di Customer Care :-)


Dato che sui Social e sulla Rete siamo tutti prontissimi ad invocare l'apocalisse e la morte delle aziende che non ci trattano più che bene, sputtanandole a livello globale, mi pare triplamente importante riportare i casi in cui invece le aziende incontrano o superano le aspettative.

Anche perchè un conto è la comunicazione e il marketing, un conto è il delivery che si confronta con la nostra social cattiveria. E magari questo mio post potrà servire a qualcuno con problemi analoghi.

Nello specifico, ecco il caso in cui Samsung ha superato le mie aspettative.

Durante una gita in montagna, scarligo* violentemente su un sentiero, sfracellandomi di peso sul mio amato Nexus S. Risultato: uno schermo rotto e una certa incazzatura, dato che l'ho comprato da poco e ci ho speso anche dei bei soldi (li vale, è un cellulare di cui sono soddisfattissimo).

Mi immagino già conti astronomici per la riparazione, quindi chiedo supporto alla mia rete sociale - che però non arriva oltre a suggerirmi di provare i negozi cinesi di via Paolo Sarpi, noti per sostituire gli schermi dell'iPhone a prezzi competitivi.

Mi rassegno a passare per le vie "ufficiali", temendo già di infilarmi nei soliti disservizi e casini cui siamo abituati. Cerco su Google "assistenza cellulari Samsung". Dal sito ufficiale Samsung (un po' nascosto per la verità) trovo il link al "Future Service".

Ci vado. Posso fare il preventivo online. 90 Euro + IVA. Ma sarà corretto, questo preventivo? comunque inserisco il mio CAP e trovo un centro assistenza dietro a casa, dove mi reco con il prodotto. Il personale rifà il preventivo…usando lo stesso sito che ho usato io e riconferma i 90 Euro. Lascio il prodotto il 22 Luglio, un venerdì sera.

Purtroppo ci sono le vacanze di mezzo, quindi parto, ma seguo da remoto l'avanzamento dei lavori - ecco la timing:

22/07/2011 Apertura richiesta di intervento
26/07/2011 Spedizione verso Centro di Assistenza tecnica
27/07/2011 Ricezione da parte del Centro di Assistenza tecnica
10/08/2011 Fuori garanzia
11/08/2011 Chiusura intervento e spedizione verso il Samsung City Point

Al ritorno dalle vacanze, ritrovo il cellulare riparato con il suo bello schermo nuovo. E, accidenti, l'aggiornamento del software :-(
Io odio che mi tocchino il software dei miei dispositivi, sono grande abbastanza da decidere cosa voglio aggiornare e cosa no (e, btw, essendo il Nexus il telefono "ufficiale" di Google, l'aggiornamento all'ultima versione di Android è sempre garantita).

Risultato: telefono rasato a zero dal punto di vsita software, sparite tutte le app che avevo installato.
Fortunatamente Android è intelligente anche da questo punto di vista: dal Mac accedo all'Android Market, mi loggo, vedo le applicazioni che avevo installato sul cellulare e con un clic a testa le reinstallo. Una decina di minuti e ho riportato il Nexus allo stato in cui l'avevo lasciato.

Come dire, temevo molto peggio :-)

Il che significa che in questi anni siamo stati abituati proprio male dalle aziende; e che va riconosciuto a Samsung di essersi saputa organizzare.

Btw, mi sono reso conto da poco che Samsung è il principale fornitore di elettronica di casa Venturini, seguito da Apple. E anche Apple mi ha fatto provare una bella emozione, ultimamente: Quando il mio primo iPad si è fulminato, ho avuto rapidamente un appuntamento al Genius Bar, cui sia io che loro siamo stati puntali. Dopo aver constatato con sorpresa che il mio iPad si era "grinciato" in maniera sorprendentemente violenta, me ne hanno rilasciato uno nuovo sul campo, senza complicazioni e perdite di tempo.

Nel mio caso, a quanto pare, c'è sovrapposizione tra brand preference e servizio al cliente...

(* Scarligare: «sdrucciolare, scivolare», italianizzazione del mil. scarligà)

martedì, luglio 26, 2011

Lo Spottone del Corriere per il tablet


Per promuovere la propria applicazione per i tablet/smartphone, il Corriere della Sera ha realizzato un vero e proprio spottone messo su YouTube - dove per spottone intendo una via di mezzo tra un cortometraggio corto e uno spot molto lungo, con una produzione non male e sicuramente lontana dai canoni del "viral" - anzi abbastanza vicina, almeno aspirazionalmente, alle produzioni pubblicitarie "istituzionali" o di branding dei tempi d'oro dell'adv milanese.

Il video si collega ad un'azione di street marketing che si è svolta tra maggio e giugno a Milano (ovviamente) di cui però c'è scarsissima informazione in Rete (qualcuno ne sa qualcosa?).

Punto di riflessione è lo sviluppo di comunicazioni video che in TV sarebbero improponibili come lunghezza e costi e l'uso di YouTube (più magari qualche altro canale? I Social?) per ottenere esposizioni alla comunicazione a costi più contenuti.

Con il problema che la TV è interruption e misurata da Audiweb, quindi il numero ufficiale dei contati è più o meno prevedibile; mentre su altri canali è sempre una scommessa, per l'incertezza se si riuscirà o meno a portare la gente al nostro messaggio anziché il messaggio alla gente. C'è anche da capire se questo filmato sarà usato in TV con una versione più corta...

Quanto all'app (che sto usando da qualche mese e di cui sono tutto sommato soddisfatto, fa quel che deve fare e mi sostituisce egregiamente la carta senza farmi casini - a me il modello "lettore di pdf" va più che bene) va notato che l'ultima volta che ci ho guardato era in testa alla classifica delle "App più redditizie" dell'iTunes app store...

Il che è interessante, se si guarda il costo dell'abbonamento (179,99 €/anno o meno per formule più brevi) e le durissime critiche che si trovano sullo store, principalmente per il costo, la presenza di pubblicità e - soprattutto - l'impossibilità di comprare una sola copia per volta invece di un abbonamento.

Anche qui però, interessanti discrasie: a fronte di queste critiche, l'app ha una valutazione media di 4 stelle, che non è poco, con un 50% circa di quelli che l'hanno valutata che hanno dato 5 stelle, il massimo...
Insomma un'app che sembra polarizzare le opinioni (tanto che so già che riceverò qualche insulto per non averla stroncata....)


martedì, luglio 19, 2011

L'app musicale di Pringles. La vera ideona è...


Ancora a parlare di Pringles, questa volta di un progetto internazionale, un'app per iPhone e Android: Pringles Crunch Band.

L'app non è terribilmente innovativa, è semplicemente un...simulatore di strumenti musicali, ci potete far finta di suonare la chitarra elettrica etc.

Ed eventualmente postare le vostre prodezze musicali su Facebook (of course). 

Abbastanza basica, ma può avere un qualche senso per fare un po' di casino con gli amici, ognuno con uno smartphone e quindi uno strumento diverso (altamente raccomandabile accompagnare il tutto con copiose quantità di birra, per ridurre le aspettative).

L'idea interessante (dal punto di vista marketing più che da quello dell'utente) è che inizialmente sull'app sono disponibili solo pochi strumenti. 

Scansionando con lo smartphone i barcodes sulle confezioni di Pringles si possono però sbloccare altri strumenti. Legando quindi un po' di più l'app con il prodotto e le vendite.

Non che sia convinto che questo farà vendere molti più tubi di snack, ma ho sempre più forti dubbi su app che fanno un generico "branding" restando molto, troppo staccate da marca e prodotto... (per capirci: quelle che lo sviluppatore potrebbe vendere sostanzialmente uguali ad un'altra marca in un'altra categoria merceologica).

Se mi promettete di mandar giù due o tre birrette prima di guardarlo, vi allego anche il video di presentazione dell'app...e il "rocktutorial" (mah).



venerdì, dicembre 17, 2010

E... se il Digital Divide lo battessero gli Smartphone?

Per molti Italiani, Internet in mobilità non solo è una forma importante di accesso - ma può essere la prima forma di contatto di accesso alla Rete.
Prendendo in mano uno smartphone di cui siamo feroci consumatori (si vedano i dati della ricerca Ofcom di cui ho parlato recentemente) ci si ritrova in omaggio anche ‘sta roba strana che è Internet. 
Solo che molti non lo chiamano così, lo chiamano Facebook, e poi l’email, e poi il giornale e poi tutto il resto che pian piano si scopre partendo da un telefonino, per poi magari approdare alla connessione via PC.

Su questo scenario appare interessantissimo il lancio di smartphone a basso costo. Sto testando un Ideos, uno smartphone di fascia bassa commercializzato da Vodafone che, nel periodo natalizio si può avere per 99 Euro. 

Il prodotto sta uscendo rapidamente dai negozi, che stanno riordinando e riordinando (a parte quello che mi ha raccontato Vodafone nel corso di un incontro con giornalisti e blogger, ho voluto verificare personalmente andando in alcuni negozi… anche perché ho un piccolo ma complicatissimo casino con il mio contratto, che pare sorprendentemente difficile da risolvere, dato che ogni fonte, ogni contatto mi da’ una soluzione diversa).

Un cellulare con Internet dentro a 99 Euro è un gran bel regalo, per gli altri o per se’. Fa la sua bella figura (non è male, btw, a parte la tastiera virtuale un po’ piccina…qui leggete un'altra recensione più seria della mia). 

Va su Internet. Va su Facebook. Per quei pazzi geek fa anche Foursquare e Twitter e tutte le robe androidiche.
Ma questo è solo il primo della lista di terminali low cost che arriveranno, a quello che vedo.
Anzi, vuoi vedere che magari il Digital Divide Italiano (che ripeto, per me è più culturale che tecnologico) magari lo risolviamo prima dal mobile che dal fisso? ;-)

Dal punto di vista del comunicatore questo è un fenomeno che ha pesantissime implicazioni, coniugando target di immigrati digitali freschi freschi (quindi poco sofisticati) con le specificità della piattaforma mobile (quindi potenzialmente molto sofisticata, vedi geolocalizzazione).
C’è da farci dei bei pensieri…

mercoledì, febbraio 03, 2010

Android: Ninja Unboxing

Un buon modo per fare comunicazione unconventional è di usare stilemi, modi, tradizioni proprie della tribù cui si vuole comunicare (o meglio, CON cui... siamo nell'era della conversazione).

Nel mondo Geek e in quello Nerd, l'unboxing è un tradizionale rito di passaggio - c'è sempre qualcuno che si prende la briga di filmare / documentare la perdita di verginità della confezione del nuovo prodotto, il momento magico in cui, a casa, si apre per la prima volta la scatola e pezzo per pezzo si estrae il nuovo giocattolo.

Intelligente dunque l'uso di questo format per Nexus One, il cellulare Android di Google (chi me ne fa avere uno da provare per un annetto o due?). 
Solo che non è il solito unboxing - perché lo fanno i Ninja :-)

giovedì, ottobre 29, 2009

User Generated Marketing per iPhone



Ve lo ricordate il duro spot anti iPhone di Verizon (a supporto del lancio del cellulare Android di Motorola?) - se non ve lo ricordate, lo recuperate qui.

La risposta non si è fatta attendere.. ma non da Apple: dalla folla degli utenti di iPhone (o almeno da uno o più di loro) sotto forma di un contro  spot - uno dei migliori casi di UGM che ho visto recentemente. Qui sotto vi metto lo spot.

Con degli utenti così, una marca ha un patrimonio straordinario - di risorse e di soldi (e infatti i soldi che sta facendo Apple... )