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lunedì, gennaio 04, 2016

Xmas Edition #3. Genio: a teatro si paga un tanto a risata - pay per laugh

Continua la serie di post natalizi, snelli, veloci e creativi.

Oggi* siamo in Spagna - dove per contrastare la crisi del teatro (innescata anche da un brutale incremento dell'IVA) si sono inventati una soluzione innovativa, tecnologia e provocatrice.

Se il problema è che con meno soldi in tasca si preferisce scommettere sul sicuro, andarsi a vedere il filmone hollywoodiano e non rischiare con il teatro autoctono.

E allora attori e regista hanno deciso di minimizzare il rischio percepito dai potenziali utenti. E di far pagare solo in funzione del risultato effettivamente ottenuto :-)

Breve: dispositivo di riconoscimento facciale, in grado di identificare i sorrisi, posto davanti allo spettatore seduto in platea. Durante lo spettacolo si registrano le risate. 
A fine spettacolo lo spettatore si presenta in cassa e salda il conto.


Semplice e fa riflettere, sul rapporto costo/valore :-)

Ecco il video:



Approfondimento:
A mediados del 2013 la industria del arte en España sufrió uno de los golpes más grandes de todos los tiempos:
En medio de la peor crisis, el gobierno decidió cambiar el IVA de los espectáculos teatrales del 8% al 21, logrando la mayor sangría de espectadores que se recuerde. Las salas de teatro perdieron el 30% de los espectadores en solo un año. Ante esa realidad, a esta compañía independiente de comedia sólo le quedaba tomárselo con humor e inventar algo: Pay per laugh.
LA IDEA
..............................................................................................................................................
Se acondiciona cada butaca del teatro con cámaras de reconocimiento facial que detectan la sonrisa y un visor. Y se le propone a los espectadores el siguiente trato: la entrada será totalmente gratuita. Si la obra no te genera nada no pagas nada, ahora si te ríes tendrás que pagar por cada sonrisa.
Hablemos de números 30 céntimos de euro por cada risa generada, cosa que como viene el mundo es un precio bastante conveniente. Para que nadie tenga que llorar por haberse reído mas de la cuenta el máximo a pagar serían 40 risas (el resto, viene de regalo).

* Oggi per modo di dire... l'idea ha vinto un Leone a Cannes nel 2014, ma in Italia se ne è parlato abbastanza poco ed è ancora un'idea attuale.

martedì, giugno 11, 2013

Retail, notevole: il magazine di Harrods per iPad (ma è tutto un sistema di media)

Un magazine per iPad non fa notizia (specialmente se avete Zinio o simili).

Un magazine fatto bene per iPad come espressione di una strategia di un'azienda è un'altra cosa.

Il magazine online, al di là di presentare i contenuti della versione cartacea  ovviamente sfrutta il click to buy - approfittando della loro fortuna di essere un retailer e quindi di poter immediatamente chiudere i cerchio tra content e acquisto.

Altrettanto ovviamente, il magazine sta venendo reso disponibile anche in Cinese...

Altra cosa degna di nota - guardate questo sito: http://harrods-media.com/media/

Harrods si propone come un vero e proprio sistema mediatico per le marche che vogliono comunicare con i suoi visitatori (e non solo), con un mix di affissioni (anche digitali) all'interno del PV, i magazine & cataloghi, app, promozioni, CRM... e ovviamente c'è anche il canale YouTube


Allego da Press Release e sotto metto anche video:

Harrods Magazine for ipad is a digital retail experience. The magazine is bought to life with cutting edge interactive content from films, fashion shows and interviews.

Advertising is integral for app, with a variety of brand sponsorship options including a static advert, interactive brand experience, bespoke interactive opportunity and full sponsorship.

This year we introduce some market leading innovations which will add value to this media proposition…

New Developments Coming Soon:
Interactivity – greater interactivity and analytics
Shop the Issue – unique click to purchase service
Look East – we’re launching a Chinese edition

What is the Marketing Objective?
We are evolving our platform and digital presence to attract a wider audience and increase our levels of return on investment. The app offers an innovative platform to create an interactive campaign and our new features will create a more seamless experience for our vast audience whilst further expanding our growing international reach.

How does it work?
With tablet devices accounting for more and more online sales we have recognised the benefits of making our content directly transactional. This initiative has stem from 91% of our readers stating they would like a click though to purchase option. Furthermore the Chinese customer is our second largest market, the new edition of the publication will better connect brands with this highly sort after demographic.

Who's used it in the past?
Our brand mix consists of top international brands from a range of sectors such as Cartier, Fendi, Burberry, Dior, Estee Lauder, Tiffany and Vertu. Harrods Magazine for Ipad is a digital platform for high quality luxury content.




venerdì, giugno 07, 2013

L'app della TV inglese per il second screen...


Questa faccenda del second screen sembra proprio stia diventando una cosa di moda. O una cosa che preoccupa le stazioni televisive. O che qualcuno vede come opportunità.

Con lo scopo primario di recuperare revenue pubblicitarie, l'emittente inglese Channel Four  lancerà a Luglio l'app 4Now - una app che non copre solo uno specifico programma (come ad esempio è stato il caso dell'app di X-Factor) ma è proprio il tool parallelo alla stazione televisiva.

Permettendo di partecipare alle discussioni su stazione e programmi sui social, consultare contenuti multimediali aggiuntivi, sondaggi, partecipazioni da casa a programmi e quiz show... e ovviamente proponendo agli inserzionisti un nuovo mezzo da occupare con la pubblicità - magari integrandosi con il primo schermo, quello grande.

Specialmente perché conterrà un sistema analogo a Shazam, che riconoscendo l'audio della TV sarà in grado di fare succedere cose sull'iPhone e sull'iPad... (come? No Android?)

Approfondimenti:


26 per cent of the UK tweets while watching TV: http://recombu.com/digital/news/26-per-cent-of-the-uk-tweets-while-watching-tv_M10215.html



giovedì, maggio 02, 2013

Folgorante: pubblicità geolocalizzata sul tablet


Il committente è Gollog - una società di consegne, un corriere, che se la tira sul poter consegnare il pacchetto ovunque voi siate.

Dato il bisogno di emergere in un mercato dove non sono certamente l'unico ne' il più famoso player, hanno realizzato un piccolo tour de force tecnologico, spiegato bene nel video qui sotto.

In sostanza: una pagina pubblicitaria, all'interno di una rivista digitale. 

Ma... che se è vista da iPad e se il tablet ha la geolocalizzazione attiva... la pagina non è altro che la foto di casa tua (o di dove sei, presa da StreetView), con una sovraimpressione che simula la consegna. Con l'indirizzo giusto sul pacco :-)

Inquietante.

Guardate il video.



GOLLOG - STREETVIEW DELIVERY (ENG) from AlmapBBDO Internet on Vimeo.

martedì, febbraio 12, 2013

Evian meets Angry Birds

Di app un po' strane è pieno il mondo digitale - quella di Evian è però decisamente particolare.

Se volete riprende dei concetti di corpi in movimento soggetti alle leggi della fisica, alla base di Angry Birds, però con un taglio e un tono soft e vagamente New Age. attaccandosi ai nostri dati di Facebook. E attaccandosi pure a Twitter.

La trovate qui, per iPad e Android. E' gratis. Io vi regalo il video.

La descrizione ufficiale:
Turn your Twitter timeline into a musical and playful experience.
What if Twitter ceased to be a tool to become a toy ? Designed for iPad and Android tablets, the melotweet app by evian will make you interact in a fresh new way with your timeline, while preserving the key features of Twitter.

martedì, gennaio 15, 2013

The Internet of Toilets: sai quando è libera

Si parla spesso di Internet of Things, qui invece è Internet of Toilets ed è una intelligente soluzione ad un problema non banale.

In India, paese normalmente popoloso, pare si formino lunghe file in azienda in attesa che si liberi il bagno. A parte che è un momento di socializzazione e quel che volete, sicuramente non è una situazione che favorisca la produttività :-)

Ecco allora che si sono inventati una applicazione che monitora lo status dei cessi aziendali e avvisa via web l'utente (sul PC o sul mobile) quando si liberano.

Strettamente parlando, non è proprio comunicazione commerciale, ma mi sembra uno spunto interessante nella direzione di usare il digitale per dare servizio - e dare servizio è un modo di fare branding molto più forte che fare flashmob campati in aria o altre trovate esclusivamente "creative" (nel senso deteriore del termine) ...


lunedì, novembre 05, 2012

Genio:è un concorso iPad o un esame del seno?

Ritorniamo sul tema delle pubblicità che promuovono il controllo del seno per scoprire per tempo eventuali tumori etc.

In questo caso (Malesia) il tool usato è l'iPad, specificamente una pubblicità interattiva.
Che, se volete, inganna gli utenti.

In effetti la cosa ha senso: dato che è un brutto argomento, è plausibile che una serie di persone "in target" sia orientata a saltare la comunicazione.

Ma se invece si fa un finto concorso, e il gioco sia in realtà (come si scopre a cose fatte) un tutorial per imparare come ci si palpa diagnosticamente un seno?

Complimenti.


mercoledì, ottobre 17, 2012

Wow: copri l'iPad con una pagina stampata e..


Bella idea.

Certo, più che altro un gimmick, non c'è un pensiero strategico, è solo wow factor e stupore.
E, a naso, un botto di soldi.

Molto Geek Advertising.

Guardate il video, se no non si capisce niente :-)

giovedì, giugno 21, 2012

Grande pubblicità sul tablet: iPad crash


Si possono fare grandi cose sul grande schermo di un tablet, anche in pubblicità.

Perchè a volte la buona vecchia pubblicità è la maniera migliore di innescare un processo di comunicazione, che poi si articola su social, web e tutto il resto.

E questa dell'assicurazione Bradesco Seguro mi sembra una di quelle buone.

Interpretando in maniera intelligente e un po' sorprendente il concetto dello "slide" . Qui sotto il video.

Da ricordare anche quanto fatto da Amnesty International.

lunedì, aprile 16, 2012

Sephora usa bene Pinterest...e Instagram...e tutto il resto

... e fa un gran bel sito

Guardatevi Sephora.com; a parte come è fatta la grafica e la navigazione, da notare l'integrazione con Pinterest e Instagram.

A parte i propri board su Pinterest hanno coinvolto le persone nella creazione di propri board basati sui colori Sephora - per poter vincere una gift card. 

Inoltre tutti i prodotti sul sito hanno un bottone "pin it" per stimolare la condivisione / viralizzazione...  ma su Pinterest sono anche visibili i board dei dipendenti, in modo da capire quali sono i loro prodotti preferiti...

Questi sul Social e sul Digital sembrano intenzionati a giocare molto sul serio: da notare gli oltre 3 milioni di like su Facebook, l'app iPhone, quella per iPad.

E poi il rifacimento del sito mobile, il progetto di mettere iPad nei punti vendita per i venditori.

Sul punto vendita i clienti possono usare l'iPhone per fare uno scan dei prodotti... e leggere le recensioni online (!)


Approfondimenti:



Inoltre, da Mashable:

Digital is a huge part of Sephora’s business. The company has seen a 300% increase over the past year in mobile shopping on its website, with 70% of its mobile traffic coming from iOS devices. iPad traffic to Sephora.com is up 400% in Q1 of 2012 over the same period last year, and 20% of all of the traffic to the site comes from mobile devices.
“Digital is a must for the future of retailing,” says Bornstein. “With social, digital, mobile and website updates, we’re giving our clients the most personalized experience ever seen in the beauty industry, and connecting clients with our experts in ways that are most relevant to them. We’re excited to makeover the future of shopping.”

giovedì, aprile 12, 2012

iPad Corriere: le mie impressioni sulla nuova app

Visto che ho avuto il piacere di vedere ieri in anteprima la nuova app del Corriere della Sera (disponibile oggi), vi racconto un po' quello che ho visto e le mie impressioni.

Cercando di essere pragmatico, business oriented e non ideologico. Poi so che ci sarà chi si schiera contro/pro a priori, va benissimo.

E forse la cosa più interessante (per me, per i miei interessi) non è tanto la nuova app (che comunque a me piace di più) ma quello che ci hanno raccontato del loro business. E di come fanno le cose.

Cominciamo con ordine...

Cosa è cambiato
Qui vi parlo dell'app in se'. E delle sue novità di prodotto.
Sotto invece faccio una disamina più approfondita da planner, più strategica, di business e marketing. 

La novità principale dell'app, quella vera, è l'interfaccia.
Si affianca allo "sfogliatore" (l'edizione pdf analoga al quotidiano di carta), una nuova interfaccia, anzi due. Anzi in fondo tre. Se andate in fondo al post vedete le foto ufficiali.

La prima è una tag cloud, attraverso la quale arrivare alle notizie più "hot". Ma questa  non mi ha entusiasmato (come vedrete, però, sono fuori target).

La seconda una mappa del globo, per accedere alle news con un criterio di localizzazione geografica.

La terza invece è una visualizzazione molto più "web", molto più digitale, molto più alla Flipboard o quelle cose lì. Che a me non dispiace per nulla. Vedi immagine.

Detto questo, se avete un iPad, provate l'app, che dovrebbe essere offerta gratuitamente per una settimana; così vedete di cosa sto parlando, perché ho molte cose da dire e la grafica, l'interfaccia dell'app la potete vedere e capire molto meglio provandola sul vostro iPad.

Belle le infografiche interattive fatte in HTML5 (specialmente per i non - geek, quelli non ancora saturati come me da queste maledette infografiche che mi hanno intasato Pinterest)

La cosa interessante è esiste una logica: target diversi per interfacce diverse.

Quella nuova o come la chiamano loro "nativa" sembra essere più adatta ad un target che vuole il Corriere sul tab ma che ha finora criticato il pdf duro e puro perché poco "digitale". E qui sono in una logica di allargamento del loro pubblico pagante, che sembra di capire vorrebbero quasi raddoppiare.

La versione pdf è per un pubblico che si trova meglio con una presentazione più tradizionale. 

Ma non è solo questo. In effetti hanno portato la nostra attenzione sul fatto che in una visualizzazione "digitale" da aggregatore, tutte le notizie hanno lo stesso peso, importanza. O quasi. 

L'impaginazione da quotidiano tradizionale da' invece al lettore un segnale di cosa il direttore / la redazione, il mediatore informativo, ritiene più importante e cosa meno. Guidando l'opinione. 

Ed è anche questa una forma di content curation, mi sa. Che a qualcuno può piacere e a qualcuno no.

Chiaro quindi che anche solo il cambio di modello di impaginazione implica definire logiche di responsabilità, ruolo, potere (?) nel mestiere del giornalista. E qui si potrebbero scrivere dei libri.

Vabbé, comunque interfacce diverse, ognuno sceglie quella che gli funziona meglio o passa da una all'altra. 

Cambia l'advertising: nella versione pdf ci sono gli annunci del quotidiano di carta. Nella versione nativa ci sono degli sponsor, che ogni "n" click compaiono + banner in pagina.

Ora, il Corriere cerca (e in parte ci riesce) di vendere "il sistema" delle 4 piattaforme. A me immediatamente viene in mente che non solo piattaforme diverse ma anche visualizzazioni diverse implicano target diversi e quindi a tendere vendite / strategie più mirate.

Non solo: visto cosa fanno con le infografiche, il passo ovvio e naturale è sviluppare dell'advertising più "interattivo", ricco e coinvolgente... 

(obiezione, vostro onore: tale adv non solo costa per il media ma costa molto di produzione. Coi tempi che corrono, in cui si tagliano i fee alle agenzie e si cerca di fare le nozze coi fichi secchi, quanti saranno a spendere soldi veri per produrre un annuncio? Forse le solite multinazionali che ci faranno neri....ma questo è un altro discorso).

Va inoltre segnalato il meteo (moolto bellino), i giochi, il Corriere TV...
Poi loro sembrano pronti ad ascoltare le critiche e a fare evolvere l'app. Vedremo.

Cosa non è cambiato

Non è cambiato il modello di business e il prezzo.
D'altra parte, visto che il business gli funziona... ormai possiamo rassegnarci: che tirasse un' aria di pay per content lo si vedeva da anni. e parecchia gente non trova la cosa scandalosa. E paga.

Dato interessante: nel giorno medio hanno 63.000 utenti paganti (ovvero: quelli che hanno comprato l'abbonamento all'app, quelli che sono abbonati al Corriere ore 7 - di carta - e hanno in omaggio l'app, quelli che hanno comprato un tablet con l'abbonamento gratis per un anno... pagato da Vodafone o Samsung).

Da riflettere sul target: probabilmente molti dei lettori di questo mio piccolo blog gratuito non pagherebbero mai per il content. Ma noi non siamo il loro target. Ne parliamo dopo.

Non è cambiato il content
L'app contiene i contenuti giornalistici del Corriere della Sera. Qui c'è una serie di discorsi da fare...

1) Alle 2345 chiude il Corriere di carta. Alle 2346 parte la redazione dell'app, che prende i contenuti, li "spacchetta" e li mette nella nuova interfaccia. Li adatta e li arricchisce di infografiche interattive, video etc etc. E alle 6 sono disponibili sull'app.

2) I contenuti dell'app NON vengono normalmente aggiornati durante la giornata. E la cosa ha senso.

Il Corriere infatti si vede ormai (così dichiarano) come un sistema informativo basato su 4 piattaforme: carta, web, smartphone e tablet. Che hanno modalità di lettura (e in parte, target) differenti.

Dai loro dati emerge che le persone usano il tablet principalmente a casa, al mattino e alla sera. La sera non si legge il quotidiano, quindi resta l'uso mattiniero. In effetti, il 70% dell'uso della app nella sua versione precedente avveniva proprio al mattino.

A questo punto l'aggiornamento delle news durante il giorno ha poco senso - sull'app. Mentre viene fatto sul web - il corriere.it - che è fruito durante la giornata e dove la gente va effettivamente a cercare gli aggiornamenti.

Si riconferma la scoperta che la gente sta andando verso un utilizzo di device diversi per fare cose diverse (o la stessa cosa) a seconda del momento, contesto...

Sono però pronti a fare aggiornamenti o edizioni speciali del contenuto dell'app in caso di fatti grossi. Ma non regolarmente, almeno per ora: perché poterlo fare richiederebbe avere due altri turni di redazione, ovvero (mi sembra di capire) altre 12 persone da pagare solo per il tablet. E da quanto si vede, il gioco non vale la candela. 

Sul discorso delle interazioni/integrazioni sulle redazioni della carta, di Corriere.it, dell'app non voglio entrare.

Del resto la linea del Corriere (di carta) sta andando verso un giornale di approfondimento, più che di attualità. Interessante. 

Le "news", sul web - e il pensiero sulla carta / app? Arriveremo ad avere dei settimanali che escono tutti i giorni in edicola/tablet?

Già che ci siamo, parliamo di target. 

Estrapolando un po' quello che ci hanno raccontato e prendendomi forse delle libertà.. il target dell'app non mi sembra proprio geek.

Non siamo noi, abituati a usare Zite (like), Flipboard o Pulse. Target che forse non legge nemmeno più i giornali - e su cui ad esempio Facebook e Twitter, con le loro segnalazioni socialmente condivise forniscono una dieta mediatica molto diversa dall'italiano medio. Almeno per ora.

Il target dell'app sembra proprio essere la persona che vuole leggere il Corriere. In una modalità diversa / più comoda / figa.. fate voi, questo non lo so.
Che sceglie una fonte di contenuto che ritiene autorevole - un content che è "curato" e mediato da una redazione - quindi molto diverso (nel suo palinsesto) da quello mediato dai peer/"amici" o aggregato da feed.

Un target che quindi non sembra volere (solo?) la "notizia Internet", nel senso del tipo di giornale che si può regalare online e quindi con costi ridotti e poche persone. Un target che riconosce un valore a un giornale fatto da un team di 300 giornalisti, inviati etc etc.

Sul target geek, mi viene da concludere a titolo personale, forse non c'è un buon business da fare - al momento, la raccolta pubblicitaria non sarebbe interessante abbastanza? E quindi, aziendalmente le conclusioni sono facili. 
Almeno nel breve. Poi se un'azienda è furba, al mutare delle condizioni esogene si da' una regolata o una sterzata.

Piattaforma: a oggi solo iPad. Non è previsto Android, anche se hanno chiaro che prima o poi lo dovranno fare. 

Si riconferma che sviluppare su Android, sia per le diverse dimensioni degli schermi, sia per le note difformità fra produttori, è un discreto casino. E poi l'iPad permette una visualizzazione grafica e tipografica molto più bella (a me sta bene: in effetti anch'io uso l'iPad a casa.. e il 7" Android in giro).

Chiudo qui perché sono stato lunghissimo. Ma mi sono appassionato a vedere, dietro le quinte, le strategie. L'app è carina. Scatenatevi. Se riuscite, scatenatevi a pensare, che è il dono più prezioso di una persona di marketing, di uno stratega. E se non lo siete, che accidenti ci fate su questo blog? ;-)
















martedì, aprile 10, 2012

App Corsera: Infografica sui tablet

A brevissimo sarà rilasciata la nuova versione dell'app per iPad del Corriere della Sera (poi vi racconto, sono invitato al prestigioso evento ;-)

In preparazione a questa azione di lancio, hanno diffuso un'infografia che sintetizza alcuni dati salienti della ricerca Doxa sui Digital Media.
Magari interessa, quindi la pubblico. Qui sotto.

Poi vi dico dell'app, stay tuned domani pomeriggio su twitter e nei prossimi giorni sul blog.

Come ho già avuto occasione di dire, la versione esistente non è male - anche se la uso poco, specialmente su iPad. 

Un po' perché ho perso negli anni la fascinazione verso il quotidiano tradizionale. Un po' perché in questi mesi uso molto di più un tablet 7 pollici Android (più comodo da portarmi in giro ed usare) di quanto usi l'iPad, quindi...

In effetti, se la lettura del quotidiano mi funzina bene sullo schermone dell'iPad, sullo schermino del Samsung da 7" faccio un po' fatica. Evidentemente l'impaginazione va ripensata - ma questo è un problema che affligge un po' tutti gli editori.

Devo dire che l'iPad lo uso a casa... specialmente per guardarmi la TV con SkyGo, che è un'app che sto usando più regolarmente di quanto pensassi. Guardo la TV tradizionalissima con un device innovativo... chi l'avrebbe mai detto.
E per guardarmi un po' di articoli verticali sulle cose che mi piacciono, con Zite, la sera. Quando leggersi un quotidiano è un po' come mangiarsi una brioche comprata al bar la mattina precedente...
(oh, gioia, scopro cercando il link giusto a Zite che hanno fatto anche la versione per Android.)

Ecco. Zite, molto bello (secondo me) sui 10", è stato ripensato anche per il formato più piccolo - e mi funziona bene.

Vabbé, fine dei rant & raves.
Enjoy.



venerdì, aprile 06, 2012

Wow. 2 illusionisti, 6 iPad, una città



Si può fare promozione di una città, invogliare investitori a investirci e talenti a venirci a vivere... usando un po' di iPad e due illusionisti?

Per Stoccolma certo che si può, guardate il video :-) 

E fatevi venire ispirazioni creative di come pensare out of the box, usare i tool tecnologici con una vera magia, una capacità di impatto nuova... un marketing e una comunicaizone che sanno di fresco.


(e stendiamo un velo pietoso sul fatto che noi promozione di quella che  era una delle maggiori potenze economiche e turistiche del mondo, praticamente non la facciamo o la facciamo da peraccottari...)

 

e... Buona Pasqua a tutti!! Ci risentiamo Martedì.

mercoledì, marzo 28, 2012

Unconventional Ikea: il kit per il guanto iPad


Prosegue la tradizione di Ikea di affidarsi ad agenzie intelligenti e creative.

E la creatività porta risultati; il buzz non è (come certi credono) solo una questione di branding, ma uno strumento per fare risultati.

In Norvegia, per il lancio della versione iPad del catalogo Ikea, si sono inventati una specie di stunt.

Un kit per rendere conduttivi i guanti - in modo da poter usare iPad (e cellulari) tenendo su i guantini, indispensabili nel rigido inverno norvegese.

Così hanno distribuito 12000 esemplari del kit (un ago, un pezzo di filo :-) a costi evidentemente molto bassi.

Risultati? Copertura mediatica, buzz, articoli sui giornali.  Catalogo Ikea al primo posto dei download nell'appstore. In nessun paese (in proporzione alla popolazione) si scarica così tanto il catalogo...


lunedì, novembre 28, 2011

L'app iPad del MoMA. Col gatto che presenta.


L'app del MoMA è carina.
Curiosa la scelta di farla presentare, in video, dal micetto.

A quando i LolCatz per la cultura? ;-)
(Grazie a Pauline per la segnalazione)
 

mercoledì, novembre 23, 2011

Spoglio la modella con la Realtà Aumentata -sul catalogo di outdoor

I cataloghi non saranno mai più gli stessi.

Guardate questa applicazione che spoglia via iPad le modelle sul catalogo di carta (o sulla versione digitale del catalogo posta sul sito).

Perfetto stile occhialetti Raggi X.

Hmmm..... ma  se il catalogo come mi sembra di vedere dal video è di roba per donne, quest'idea non è marketing ma pura majaleria? Ah, no, funziona anche con i modelli maschi.

Quanto meno un voyeurismo politically correct e bipartisan.

Da Moosejaw. Che ha fatto peraltro anche una bella app catalogo (non maiala) per iPad.



Moosejaw X-Ray App from Gary Wohlfeill on Vimeo.




martedì, luglio 26, 2011

Lo Spottone del Corriere per il tablet


Per promuovere la propria applicazione per i tablet/smartphone, il Corriere della Sera ha realizzato un vero e proprio spottone messo su YouTube - dove per spottone intendo una via di mezzo tra un cortometraggio corto e uno spot molto lungo, con una produzione non male e sicuramente lontana dai canoni del "viral" - anzi abbastanza vicina, almeno aspirazionalmente, alle produzioni pubblicitarie "istituzionali" o di branding dei tempi d'oro dell'adv milanese.

Il video si collega ad un'azione di street marketing che si è svolta tra maggio e giugno a Milano (ovviamente) di cui però c'è scarsissima informazione in Rete (qualcuno ne sa qualcosa?).

Punto di riflessione è lo sviluppo di comunicazioni video che in TV sarebbero improponibili come lunghezza e costi e l'uso di YouTube (più magari qualche altro canale? I Social?) per ottenere esposizioni alla comunicazione a costi più contenuti.

Con il problema che la TV è interruption e misurata da Audiweb, quindi il numero ufficiale dei contati è più o meno prevedibile; mentre su altri canali è sempre una scommessa, per l'incertezza se si riuscirà o meno a portare la gente al nostro messaggio anziché il messaggio alla gente. C'è anche da capire se questo filmato sarà usato in TV con una versione più corta...

Quanto all'app (che sto usando da qualche mese e di cui sono tutto sommato soddisfatto, fa quel che deve fare e mi sostituisce egregiamente la carta senza farmi casini - a me il modello "lettore di pdf" va più che bene) va notato che l'ultima volta che ci ho guardato era in testa alla classifica delle "App più redditizie" dell'iTunes app store...

Il che è interessante, se si guarda il costo dell'abbonamento (179,99 €/anno o meno per formule più brevi) e le durissime critiche che si trovano sullo store, principalmente per il costo, la presenza di pubblicità e - soprattutto - l'impossibilità di comprare una sola copia per volta invece di un abbonamento.

Anche qui però, interessanti discrasie: a fronte di queste critiche, l'app ha una valutazione media di 4 stelle, che non è poco, con un 50% circa di quelli che l'hanno valutata che hanno dato 5 stelle, il massimo...
Insomma un'app che sembra polarizzare le opinioni (tanto che so già che riceverò qualche insulto per non averla stroncata....)


martedì, marzo 15, 2011

Un backstage sul WePadProject

Un ultimo video (per ora), un backstage: finalmente si sentono parlare anche l'Agenzia e il Committente (WeBank), che raccontano l'idea del progetto.
Eccolo!


lunedì, marzo 14, 2011

L'ultimo video del WePadProject: presentiamo l'applicazione


Ecco il video che suggella il progetto - o più correttamente la parte di brainstorming.
Abbiamo presentato a WeBank il nostro pensiero, e nel video si racconta come abbiamo immaginato l'app per iPad.

Il video è imperdibile, non foss'altro che per la mia giacca da presentatore.