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giovedì, gennaio 21, 2016

Beauty, Makeup, Marketing: cambia tutto con la Realtà Virtuale? #GiovediVR



La realtà virtuale continua a crescere come oggetto di interesse da parte delle aziende: vorrei vedere dei dati sull'uso da parte degli user - ma la storia che sto per raccontarvi da' delle indicazioni interessanti.

E' la storia di ModiFace, una startup che ha sviluppato una tecnologia propria, realtà aumentata per il mondo del make up.

Diciamo un "motore" - e ha venduto questo motore alle aziende del mondo beauty, alle famose multinazionali. Diciamo che sotto il cofano di una sessantina di app di varie marche del mondo del trucco, c'è il loro motore.


Un motore che permette di simulare l'effetto del make up o dei trattamenti di bellezza, di far capire che non è solo una cremina ma che ti fa vedere il tuo viso che faccia farebbe (btw, può invece anche esere usata per simulare i risultati della chirurgia estetica, e qui si apre un altro di quei mercati...)

In pratica la tecnologia impatta direttamente sulle vendite, ed è molto pensata per essere usata sul punto vendita. Già, perchè lì si decide: catturati da un prodottino (potenza del branding, del materiale punto vendita, del packaging...) parte il famoso FMOT*.

Ma qui scatta il trial, virtuale. Si inquadra con lo smartphone il prodotto e lo si vede applicato sul proprio viso.

Molto potente. Un business molto forte. Tanto che la licenza per usare la tecnologia va dai 200.000 ai 500.000 dollari l'anno. Quindi questo giochino sono soldi veri. Così come sono soldi verissimi quelli che fa il mercato della cosmetica.

Qui è dove vi metto un po' di video di demo:



venerdì, luglio 18, 2014

E' venerdì. Instagram in 3D e i cosmetici Simpson.

Tra che oggi è venerdì, tra che il titolo del post non è di quelli che generano audience, so già che questo post lo leggerete in due. Amen. Ma condivido lo stesso un paio di cose divertenti e interessanti, che non meritano un post serio e approfondito - ma essere citate sì.

1. Da Instagram al Viewmaster

Chi ha qualche anno ricorderà i Viewmaster, quei visori stereoscopici, quelli che avevano quei dischi rotondi e permettevano di vedere immagini 3D... un tempo molto popolari (e ci credo, non c'era la realtà aumentata, manco c'era il WiFi e nemmeno i cellulari, uno si doveva accontentare...).

Oggi un'azienda (Reelagram) si offre per trasformare i nostri migliori scatti su Instagram in dischi stereoscopici, al modico prezzo di circa 20 dollari cadauno.
Utilità zero (e sotto zero quando avremo tutti Oculus Rift in testa) ma effetto novelty assicurato. Spero non abbiano fatto programmi a lungo termine perché non so quanto dureranno sul mercato - ma trovo l'idea divertente, potrebbe essere un bellissimo gadget.

PS1: Ah, non sapevo li producessero ancora, i View-Master, invece sì. http://www.fisher-price.com/en_US/brands/viewmaster/

PS2: ecco una vecchia pubblicità del View Master, così capite cos'era se non ne avete mai posseduto uno (io sì).



2. I cosmetici di Marge Simpson
Non sono cose da ragazzine (Marge "bellicapelli" Simpson non è un personaggio ispirazionale; non è un simbolo di bellezza iconica cui associarsi, non è Hello Kitty) eppure un'azienda ha trovato una buona idea fare una linea di cosmetici a lei dedicata.

In realtà l'azienda (MAC Cosmetics, un player top del mercato) ha lanciato la collezione dei cosmetici Simpson al Comic Con, l'evento degli amanti di fumetti e cartoni animati. E l'ha resa disponibile solo per un giorno (ma ad Agosto arriva sul serio nei negozi). Una bella operazione di buzz su noi nerd sciroccati di fumetti e fumetterie. Like.


Approfondimenti:
http://www.cbsnews.com/news/mac-launching-simpsons-makeup-line-at-comic-con/



sabato, aprile 19, 2014

Buona Pasqua e riassunto settimanale



Se c'è qualcuno che, con questo lungo ponte in agguato, legge il mio blog - beh, auguri ! :-)

E visto che siete qui, vi propongo la lista dei post di questa settimana, così se vi siete persi qualcosa.... magari serve.

Eccola:

DHL installa la Packstation a Milano: ritiro self-service, aiuterà l'ecommerce?


e, dato che l'avevo saltata, ecco la lista dei post della settimana precedente:

martedì, aprile 15, 2014

Beauty 2.0, il leader è Pupa Milano - Ricerca Brands & Social Media di Università Cattolica + Digital PR su MakeUp/Cosmetici

Disponibile la nuova puntata della nostra ricerca Brands & Social Media - questa volta il focus è sul mondo del Beauty.

Fra le tendenze presidio dei social network più diffusi, attenzione al target, consolidamento dell’uso di tutorial, coinvolgimento di YouTuber e blogger.

Brands & Social Media - Beauty
(In fondo al post trovate il link all'infografica...)
L’Osservatorio Brands & Social Media, realizzato da OssCom – Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’Università Cattolica – e Digital PR, pubblica il quinto report, dedicato al settore Beauty – Make Up/CosmeticiDiciotto i brand analizzati, selezionati fra i principali all’interno del mercato consumer italiano.
Leader di classifica è Pupa Milano, con 61,29 punti, seguito a breve distanza da Deborah Milano con 58,48 punti. Al terzo posto si classifica invece Kiko Make Up Milano con 49,28 punti.
All’interno della classifica il settore presenta una distribuzione omogenea dei punteggi (compresi fra i 61,29 di Pupa Milano e i 16,42 di Miss Broadway), rivelando una buona presenza sui social network e un uso maturo delle piattaforme. Si nota, inoltre, la tendenza a utilizzare le piattaforme più diffuseFacebook e YouTube in particolare, con stili di appropriazione e performance differenziate, ovvero la leadership sui parametri considerati si distribuisce su diversi brand e non su uno solo.
Il social network maggiormente utilizzato è Facebook (18/18 brand), seguito da YouTube (17/18 brand). Le due piattaforme si presentano rispettivamente come il luogo dove aggiornare quotidianamente le fan su prodotti e iniziative e la repository dei video dedicati ai prodotti e al loro utilizzo. Twitter è invece utilizzato solo da 13 brand su 18, ma i profili realmente attivi durante il periodo di rilevazione sono 10, evidenziando una presenza di settore limitata e una probabile difficoltà ad appropriarsi di questo social network su un mercato come quello italiano dove gli utenti sono ancora una nicchia. Spicca l’utilizzo di Google+ (14/18 brand), anche se nella maggioranza dei casi si tratta di profili di mero presidio, con una scarsa attività da parte degli utenti, o collegati ai canali YouTube. Sorprende anche lo scarso utilizzo dei social media emergenti più visuali, come Pinterest (5/18 brand), Instagram (6/18 brand).
Pupa Milano, costruisce la leadership di settore attuando una presenza estesa su tutti i social network considerati (tranne Instagram) e costante nelle sue performance. In questo modo riesce a mantenere mediamente elevati sia l’aggiornamento dei contenuti sulle diverse piattaforme sia l’engagement degli utenti. La scelta è quindi quella di presidiare in modo accurato tutti i canali, adattando i contenuti alle caratteristiche di ciascuno, facendo leva soprattutto sulla presentazione dei prodotti e il dialogo attivo con le proprie utenti, principalmente su Facebook (dove conta 677.451 fan nel periodo di rilevazione) e Twitter (16.300 follower nel periodo di rilevazione). Questa tendenza è incentivata dall’aver creato attorno al brand una vera e propria community alimentata anche attraverso il sito dedicato Pupa4Fun e la Pupa Nail Academy dedicata ai tutorial per la nail art realizzate in collaborazione con blogger e YouTuber. Spicca in questo senso un abbondante uso della comunicazione visuale (sviluppato anche su Pinterest) in cui vengono presentati i prodotti e le modalità di utilizzo. Fra i dati quantitativi rilevati Pupa Milano presenta il massimo punteggio per la frequenza di aggiornamento su Twitter (una media di 7,04 tweet al giorno nel periodo di rilevazione) e per il numero di iscritti al canale YouTube (oltre 30.500 nel periodo di rilevazione).
Deborah Milano presenta caratteristiche simili a quelle di Pupa Milano, sia per quantità che qualità della presenza sui social network, ma con un livello di performance lievemente inferiore. Anche in questo caso si punta alla comunicazione di prodotto e al dialogo con le utenti, coinvolgendo anche blogger e YouTuber per la realizzazione di tutorial. Spicca in questo senso il livello di commenti sui video più popolari del canale YouTube (una media di 114,7 commenti per i 10 video più popolari), concentrati soprattutto sui video tutorial che coinvolgono le YouTuber più famose. Deborah Milano si distingue anche per l’utilizzo sia di Instagram che di Pinterest, attribuendo così un importante valore alla comunicazione visuale dei prodotti.
Fra gli altri brand spiccano Kiko Make Up Milano per quanto riguarda il profilo Twitter dove è leader per i follower (49.900 nel periodo di rilevazione), retweet (una media di 8,10 nel periodo di rilevazione) e listed (il brand è inserito in 111 liste nel periodo di rilevazione). Il brand bergamasco attira inoltre un elevato numero di fan, grazie anche ad iniziative promozionali ad hoc (oltre 2 milioni nel periodo di rilevazione), ma non raggiunge i vertici della classifica per una presenza meno estesa sui social network considerati per l’analisi e per una minore efficacia del canale YouTube rispetto a quella dei primi due classificati. Notevole è inoltre la performance di L’Oréal Parisper quanto riguarda la media di commenti e di like su Facebook (rispettivamente una media per post di 89,5 e 1573,75 nel periodo di rilevazione) e per il numero di visualizzazione dei caricamenti su YouTube (41.622.355 nel periodo di rilevazione). Il brand francese riesce quindi a guadagnare il quarto posto in classifica nonostante attui un presidio limitato di piattaforme (Facebook, YouTube e Google+). Da segnalare, infine, le performance di Yves Rocher per quanto riguarda la condivisione dei contenuti Facebook (una media di 1188,82 per post nel periodo di rilevazione), risultato ottenuto anche coinvolgendo le “consigliere di bellezza”, molto attive sulla pagina, e il numero di fan su Facebook di Nivea (13.267.517 nel periodo di rilevazione, un dato davvero notevole se si considera che si tratta di una pagina riservata al mercato italiano).
Fra le tendenze di settore si può notare l’ormai consolidato utilizzo di tutorial realizzati coinvolgendo famosi make up artist oppure note make up YouTube e blogger, la presenza di una forte fidelizzazione in termini di marca e soprattutto di condivisione della filosofia del brand per quanto riguarda lo stile proposto o l’approccio alla cosmesi. In questa direzione spicca l’attenzione per gli inci (la composizione dei prodotti) da parte delle fan e clienti di brand che usano per esempio materie prime vegetali oppure che storicamente non effettuano test sugli animali.
“Anche questo settore si presenta come peculiare rispetto alla comunicazione sui social network e la concentrazione sulle piattaforme maggiormente diffuse nel nostro Paese mostra l’attenzione che i brand hanno nei confronti del proprio target, andando a intercettarlo nei luoghi e con gli stili comunicativi più adatti, anche ottimizzando gli investimenti - spiega Piermarco Aroldi, direttore di OssCom -. In questo senso la diversità delle performance si spiega anche in base al diverso mercato e caratteristiche dei brand considerati per l’analisi che spaziano dal mass market alla vendita diretta”.
“Quello della cosmetica - dichiara Nicolò Michetti - è da sempre un tema molto dibattuto sui social media. E’ un settore dove si parla molto di prodotto e dove la componente visiva è molto forte. Molti brand hanno saputo cogliere quest’opportunità, avviando una conversazione attiva con i propri interlocutori sulle più varie piattaforme social e rivelandone un uso maturo rispetto ad altri comparti. Chi eccelle deve il proprio successo non solo a un uso estensivo e accurato delle varie piattaforme, ma anche alla capacità di adattare sapientemente i messaggi e le storie alle diverse caratteristiche dei canali social, con la creazione di vere e proprie brand community.”
La ricerca, che si propone di analizzare la comunicazione sui social media di alcuni dei più rilevanti brand nazionali e internazionali presenti sul mercato italiano, si avvale di una metodologia in grado di cogliere con precisione uno scenario comunicativo dinamico e sempre in evoluzione grazie a più di 60 diversi indicatori relativi alle variabili di esposizione, di coerenza e di interazione con il pubblico. Per questo report il campione dei brand beauty più rilevanti sul mercato italiano è stato definito a partire dai fatturati 2013 dei maggiori gruppi cosmetici, confrontato con la classifica degli utenti e quella della giuria dei Beauty Web Awards 2013 e definito in collaborazione con Cosmetica Italia.
La rilevazione dei dati è relativa al mese di febbraio 2014 e sono stati analizzati i profili rivolti al mercato italiano.
I dati principali sono riassunti nell’infografica di anteprima allegata al comunicato. Per ordinare i report completi, che contengono anche indicazioni di ordine strategico, è necessario contattare osscom@unicatt.it o info@digital-pr.it.
Contatti
Ufficio stampa Milano: ufficio.stampa-mi@unicatt.it – tel. 02 72342307
Referente: Emanuela Gazzotti emanuela.gazzotti@unicatt.it – cell. 335 1223934
Digital PR: info@digital-pr.it – tel. 02 319141
Referente: Nicolò Michetti nmichetti@digital-pr.it – 02 31914270

lunedì, ottobre 28, 2013

Shiseido... e come cavolo lo intitolo questo post?

Parla con te nel futuro? Parlati con te stesso dal futuro? Ti fa viaggiare nel tempo e parlare con te stesso come sarai nel futuro.?Non lo so, comunque la metto è un casino :-)

Comunque freghiamocene del titolo e veniamo al sodo.

Shiseido ha lanciato una affascinante ('nzomma) app per Facebook.

Che ti mette in contatto con il te stesso del futuro.
Per stimolarti ad avere uno stile di vita migliore.

L'esecuzione non mi stravolge, ma il concetto è interessante.
Dateci un'occhiata.

giovedì, luglio 26, 2012

Il consumer diventa venditore, con un e-commerce di cosmetici



In realtà da anni esistono reti di vendita fatte da non-professionisti, che poi magari diventano professionisti...tipicamente le vendita da amica ad amica... (Amway, Tupperware, Avon...).

Qui però si porta la disintermediazione / disintegrazione della rete commerciale un passo più in là: Mark (che fa sempre parte di Avon...)  è un negozio online di fashion e beauty... che però permette ai consumer di diventare promotori, anzi retailer.

Il privato può infatti mettersi su un proprio negozio Mark online, una eboutique - in cui è lui a decidere la gamma e l'assortimento. Vendere online... ma anche offline, nei classici party di vendita a casa di gente. Promuovere, con i propri canali, le vendite.

In cambio: sconti, promozioni e ovviamente una commissione sulle vendite. Naturalmente, in perfetto accordo con il modello delle vendite personali è previsto un training (online).

La cosa più interessante ed innovativa è proprio il supporto alla creazione di una propria attività di e-commerce, in aggiunta al classico lavoro "di persona".

Un altro passo verso la smaterializzazione delle reti distributive... o quanto meno un ulteriore sconquasso?


lunedì, aprile 16, 2012

Sephora usa bene Pinterest...e Instagram...e tutto il resto

... e fa un gran bel sito

Guardatevi Sephora.com; a parte come è fatta la grafica e la navigazione, da notare l'integrazione con Pinterest e Instagram.

A parte i propri board su Pinterest hanno coinvolto le persone nella creazione di propri board basati sui colori Sephora - per poter vincere una gift card. 

Inoltre tutti i prodotti sul sito hanno un bottone "pin it" per stimolare la condivisione / viralizzazione...  ma su Pinterest sono anche visibili i board dei dipendenti, in modo da capire quali sono i loro prodotti preferiti...

Questi sul Social e sul Digital sembrano intenzionati a giocare molto sul serio: da notare gli oltre 3 milioni di like su Facebook, l'app iPhone, quella per iPad.

E poi il rifacimento del sito mobile, il progetto di mettere iPad nei punti vendita per i venditori.

Sul punto vendita i clienti possono usare l'iPhone per fare uno scan dei prodotti... e leggere le recensioni online (!)


Approfondimenti:



Inoltre, da Mashable:

Digital is a huge part of Sephora’s business. The company has seen a 300% increase over the past year in mobile shopping on its website, with 70% of its mobile traffic coming from iOS devices. iPad traffic to Sephora.com is up 400% in Q1 of 2012 over the same period last year, and 20% of all of the traffic to the site comes from mobile devices.
“Digital is a must for the future of retailing,” says Bornstein. “With social, digital, mobile and website updates, we’re giving our clients the most personalized experience ever seen in the beauty industry, and connecting clients with our experts in ways that are most relevant to them. We’re excited to makeover the future of shopping.”